Tra Lentini e Sigonella, Mario Ciancio, agrumi e miliardi

I retroscena della variante che trasformerà le contrade Xirumi e Tirirò del comune di Lentini in un megaresidence per i militari Usa della base di Sigonella. I terreni comprati e rivenduti da Mario Ciancio per quasi cinque milioni di euro. Ritratto della Scirumi srl, la società dai tanti volti...

“Trattasi di opere residenziali speciali, di rilevante interesse pubblico connesso alla difesa militare ed a esigenze di sicurezza nazionale”. Così nella richiesta di variante al piano regolatore generale che la Scirumi Srl di Catania presentava al Comune di Lentini ottenendo in tempi record la trasformazione di 91 ettari di terreni agricoli in aree “a zona residenziale” per ospitare oltre 6.800 cittadini statunitensi della base militare di Sigonella. Costruzioni per 670.000 metri cubi che cancelleranno una delle aree più suggestive della Piana di Catania, sottoposta a vincolo paesaggistico ed archeologico.

Un affare da 300 milioni di euro seccamente smentito dal Comando della marina militare Usa e dal ministero della difesa italiano ma che per la rilevanza dei suoi attori non può essere certo una bufala speculativa. Dietro la società Scirumi, infatti, c’è la Maltauro Costruzioni, una delle aziende più attive nel business delle grandi opere, fermamente interessata all’appalto per trasformare l’aeroporto Dal Molin di Vicenza nella più grande base dell’esercito americano in Europa. Ma c’è pure la Cappellina di Catania, piccola srl di proprietà dei cinque figli del cavaliere-editore Mario Ciancio Sanfilippo: Angela, Carla, Rosa Emanuela, Natalia e Domenico. I figli, si dirà.

Ma il ruolo del patron de La Sicilia nel devastante programma è tutt’altro che secondario. E ad oggi, egli è l’unico ad averci guadagnato con la variante approvata con voto bipartisan dal consiglio comunale di Lentini.
Ore 16 del 9 febbraio 2005. Presso gli uffici della Maltauro di Belpasso (dove l’impresa si avvia a concludere i lavori del centro commerciale Etnapolis), si riunisce il Cda della Scirumi. Il presidente, Mauro De Paoli, informa che “è in fase di definizione l’acquisto dei terreni siti in contrada Cappellina-Xirumi dalla Sater Società Agricola Turistica Etna Riviera” e che “sono andate a buon fine” anche le trattative per l’acquisto di 27 ettari “di proprietà del Dott. Mario Ciancio”. Ricevuta l’autorizzazione dal Consiglio alla stipula dei contratti, De Paoli si lancia di corsa in auto a Catania presso lo studio del notaio Vincenzo Ciancico dove firma con la Sater l’acquisto di 39 ettari di fondi “in stato di abbandono e colpiti da malsecco”.

Ciononostante la Scirumi s’impegna ad assicurare alla venditrice il “comodato gratuito sino al 31 dicembre 2008, con facoltà di coltivare e fare propri i frutti e le provvidenze”. La Sater? Una società con un capitale di 1.300.000 euro, 777.612 nella titolarità di Mario Ciancio e il resto alla moglie Valeria Guarnaccia e ai figli Domenico e Rosa Emanuela. Amministratore Sater l’anziano avvocato Francesco Garozzo, fedelissimo partner del cavaliere e padre di Carmelo Garozzo, membro del Cda della Scirumi.

Passano appena 48 ore e il presidente De Paoli acquista altri 28 ettari di contrada Cappellina-Xirumi direttamente da Mario Ciancio Sanfilippo. Il 22 giugno la Scirumi acquista altri 24 di terreni con due distinti atti di compravendita, il primo con la Sater e il secondo con l’editore. Complessivamente i Ciancio incassano quasi 10 miliardi e 800 milioni di vecchie lire. Soldi non sborsati direttamente dalla Scirumi che invece paga con il ricavato di un mutuo ipotecario contratto con il Banco San Paolo IMI (oggi Intesa-San Paolo), filiale di Catania.

Ma la lettura degli atti contrattuali riserva ben altre sorprese. Accanto ad appezzamenti acquistati dai Ciancio sin dagli anni ’50 e ’70 ce ne sono alcuni rilevati a fine anni ’90 ed altri addirittura tra il 25 ottobre 2004 e il 9 maggio 2005, tre mesi dopo cioè i primi trasferimenti a favore della Scirumi. Le proprietà del cavaliere sono pure gravate da ipoteche multimilionarie con il Banco di Sicilia e l’Irfis, l’Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia recentemente trasformato in Irfis Mediocredito Spa, gruppo Capitalia.
Un’ipoteca per 24.470 euro risulta iscritta sin dal febbraio 1971 e rinnovata vent’anni dopo; altre tre (con l’Irfis) risalgono alla seconda metà degli anni ’80 (importo totale 3.260.000.000 lire).

Alla stipula dei quattro contratti di compravendita gli attori chiedono il “trattamento tributario agevolato disposto dall’articolo 60 della legge Regionale 26 marzo 2002 n. 2”. Di che si tratta? Un regalo di Cuffaro agli ultimi feudatari e latifondisti di Sicilia. Per gli atti riguardanti fondi agricoli, la legge regionale ha riconosciuto i benefici che altrove sono appannaggio della piccola proprietà contadina. Per la compravendita si applicano in fase di registrazione le imposte ipotecarie e catastali nella misura fissa di 168 euro, invece che proporzionalmente sul valore della compravendita (il 2%). Una legge con il paradosso di essere a tempo: la data ultima per beneficiarne il 31 dicembre 2006. Un provvidenziale risparmio ai danni dell’erario per Ciancio & soci.

La Scirumi srl

Cinquantamila euro di capitale sociale, la Scirumi ha sede a Catania presso lo studio del professore Gaetano Siciliano, già presidente dell’ordine dei commercialisti ed odierno presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Catania. Cognato del Procuratore aggiunto di Siracusa Giuseppe Toscano, Siciliano è pure amministratore del Riela Group, importante azienda di trasporto e distribuzione di beni di consumo alimentari. Per il megacomplesso dei militari di Sigonella, la Scirumi ha scelto tre progettisti di peso: l’architetto Matteo Zapparrata, capodipartimento della Provincia regionale di Catania, settore programmazione opere pubbliche; Antonio Leonardi, dirigente A.U.S.L. 3 di Catania e segretario provinciale dell’ordine degli Ingegneri; Rosario Garozzo, direttore generale del Comune di Adrano. Con quest’ultimo sono tre i Garozzo in gara per l’affare di Lentini. Francesco Garozzo, amministratore Sater, è pure amministratore della Nuova Scirumi, una srl costituita il 5 ottobre 2005.

Formalmente “inattiva”, la Nuova Scirumi ha un oggetto sociale “fotocopia” a quello della Scirumi e della Cappellina dei figli di Ciancio: “l’acquisto e/o la vendita di terreni agricoli e/o l’assunzione e la gestione della conduzione degli stessi, ecc.”

Articolo pubblicato sul settimanale “Centonove” il 23 febbraio 2007

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