Due F-16 dell'Aeronautica militare precipitano in Sardegna

Sono due capitani del 37esimo Storno dell'Aeronautica di Trapani i due piloti dei due caccia F16 precipitati nella notte del 22 maggio 2006 al largo di capo Carbonara, nella Sardegna meridionale, mentre stavano conducendo una missione di addestramento notturno nell'ambito dell'operazione “Spring flag 2006”, in corso nella base di Decimomannu (Cagliari).

Si tratta di Pier Francesco Grassi e Fabio De Luca, di 30 e 29 anni, entrambi originari della provincia di Roma.

Secondo una nota del Ministero della difesa i due piloti sono «in buone condizioni di salute» ed avrebbero riportato solo «leggere contusioni».

Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento. Sull’accaduto la magistratura ha aperto un’inchiesta, non si può escludere al momento l’ipotesi di una collisione accidentale in volo tra i due `caccia`dell`Aeronautica.

L’incidente si è verificato alle 22.16 di ieri 22 maggio, quando il centro di controllo dell’esercitazione ha perso le comunicazioni con i due F-16 ed è stato così immediatamente allertato il dispositivo di soccorso.

Un elicottero della squadriglia Sar (Search and rescue) ha recuperato in mare i due piloti che avevano abbandonato i velivoli azionando il seggiolino eiettabile e il paracadute. Intorno alla mezzanotte il direttore dell’esercitazione ha avuto la conferma dai soccorritori che i due piloti erano stati messi in salvo.

I due velivoli F-16 partecipavano alla "Spring Flag", la più importante esercitazione aerea dell’anno dell’Aeronautica militare italiana. L’esercitazione ha preso il via l’8 maggio all’aeroporto di Decimomannu (Cagliari) e vede il coinvolgimento di oltre mille uomini di Aeronautica, Esercito e Marina del nostro paese e di altri Paesi dell’Alleanza atlantica (Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda). All’edizione di quest’anno partecipano per la prima volta anche mezzi aerei e personale delle forze armate di Israele. C’è anche un team di osservatori giordani e tunisini.

Secondo le autorità militari, la "Spring Flag" è considerata un banco di prova per gli assetti italiani e multinazionali dedicati alle componenti delle Nato Response Forces (NRF) e, in particolare, per il personale dell’Aeronautica inserito nel "Deployable Combined Air Operation Centre (DCAOC)", un’unità mobile di comando e controllo delle operazioni aeree schierabile fuori area, anche in contesti multinazionali.

Scopo dell’esercitazione è quello di addestrare il personale a condurre attività Comao (Operazioni aeree complesse) e C-Sar (Ricerca e soccorso in zona ostile), nel più ampio contesto di "Peace Support Operation (Pso)", per migliorare il livello di standardizzazione tra le forze destinate ad operare in eventuali future coalizioni. Le operazioni aeree vengono svolte da una base simulata in un teatro operativo fuori dai confini nazionali e sono coordinate da un centro di comando e controllo remoto, il DCAOC, a guida italiana, che opera sull’aeroporto di Alghero.

Altra collisione aerea si è intanto verificata nelle ultime ore nel cielo sovrastante il mar Egeo. Un caccia da combattimento F-16 dell’aviazione militare greca si è scontrato con un analogo F-16 dell’aviazione militare turca, partito questa mattina dall’aeroporto militare di Dalaman. Secondo quanto dichiarato dalle autorità turche, la collisione "é avvenuta nello spazio aereo internazionale sul Mare Egeo e del Mediterraneo", mentre il velivolo turco "in volo di addestramento di routine" sarebbe stato "ostacolato da velivoli dell’aeronautica militare greca". Il comunicato conclude confermando che il pilota turco, Halil Ibrahim Ozdemir, sarebbe già stato tratto in salvo.

Questo incidente avrà certamente gravi ripercussioni sui rapporti diplomatici tra Grecia e Turchia, entrambi partner Nato, ma divisi da contenziosi territoriali.

Articolo pubblicato in Terrelibere.org il 23 maggio 2006

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