Gli 007 italiani a difesa degli immensi giacimenti di gas del Qatar
Una
filiera, quella del gas naturale liquefatto (GNL), di rilevanza strategica per
il sistema economico italiano, attentamente monitorata in ogni sua tappa dai
servizi segreti e dall’apparato militare. Il sistema d’approvvigionamento chiave
prende origine dal giacimento di North Field, nel Golfo Arabico, nelle acque
nazionali del Qatar. Dopo l’estrazione, il gas viene raffreddato fino a
raggiungere lo stato liquido in un mega-impianto nella città industriale di Ras
Laffan, nel nord est dell’emirato. Poi il GNL viene caricato sulle navi
metaniere e trasportato in Italia: un tragitto lungo
7.139 km attraverso le acque “calde” del
Mar Arabico, del Mar Rosso, dello stretto di Suez e del Mediterraneo orientale.
Punto d’approdo il terminale Adriatic LNG di Porto Viro, Rovigo, nell’alto Mar
Adriatico, dove il gas liquefatto viene rigassificato per essere poi inviato
alla rete di distribuzione nazionale. Con una capacità di
rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi l’anno (pari alla metà della capacità
di importazione nazionale di GNL), il terminale-rigassificatore veneto assicura
oltre il 10% dei consumi nazionali.
La mappa con la rotta del
gas liquefatto Qatar-Italia, fa bella mostra di sé a pag. 69 dell’ultima
relazione annuale sulla Politica dell’Informazione
per la Sicurezza presentata dalla Presidenza del Consiglio nel febbraio
2020. Il capitolo è quello riservato alle molteplici “minacce all’economia
nazionale e al sistema Paese” ed è proprio il tema della “difesa” del GNL a
catturare l’attenzione dei servizi segreti italiani. “La prospettiva di lungo
periodo cui rimanda la decarbonizzazione dei sistemi energetici europei
determina la necessità di disporre, per alcuni decenni, di una fonte fossile –
quale il gas naturale – affidabile e a (relativamente) basse emissioni, in
grado di accompagnare la transizione e, al contempo, garantire sicurezza e
competitività alle economie europee”, spiegano gli uomini dell’AISE, l’Agenzia Informazioni
e Sicurezza Esterna. “Già oggi primo elemento del mix energetico italiano, il
gas, a causa della riduzione progressiva della produzione interna, è importato per
oltre il 95% del fabbisogno (…) L’Italia dispone attualmente di tre terminali
(Livorno, Panigaglia e Rovigo) – per una capacità complessiva di 16 miliardi di
metri cubi (Gmc) all’anno (su circa 100 totali) – che nel 2019 hanno permesso
di importare 14 Gmc, pari a poco meno di un quinto del consumo interno lordo e
sta sviluppando nuove progettualità relative al cd. small scale LNG. In un contesto globale caratterizzato da un’ampia
e crescente disponibilità di GNL – grazie anche agli ingenti investimenti
effettuati negli ultimi anni in Australia, Qatar, Russia e Stati Uniti – i
Paesi importatori come l’Italia possono contare su un’offerta sempre più ampia…”.
Un chiaro invito a continuare
a diversificare la domanda, privilegiando anche Mosca ma soprattutto Doha, a
cui i servizi segreti perdonano la sempre maggiore ingerenza nel conflitto
libico (“uno dei più classici esempi di guerra per procura dei nostri giorni”) nel
quadro dello “scontro intra-sunnita” (a fianco della Turchia contro Egitto ed
Emirati Arabi) e le strette relazioni con alcune milizie islamico-radicali.
Comportamenti, quelli del Qatar, stigmatizzati da altri paesi arabi partner dell’Italia
come Arabia Saudita e Bahrein, al punto che nel 2017 gli stessi hanno decretato
l’embargo commerciale e politico-militare contro l’emirato. Da lì la decisione
delle autorità qatarine di abbandonare l’Opec e concentrare
buona parte degli investimenti sulla produzione di gas naturale.
I risultati
non si sono fatti attendere: con 77,8 milioni di tonnellate di GNL esportate nel
2019, il Qatar ha conquistato la leadership tra i produttori mondiali ed è oggi
considerato come il nuovo Eldorado
del gas liquefatto, o forse meglio, una seconda Mecca. L’emirato punta ad accrescere la capacità produttiva a 126
milioni di tonnellate entro il 2027 sfruttando in particolare il giacimento di North
Field, il maggiore al mondo, con riserve stimate nell’ordine di 25.000 miliardi
di metri cubi. In quest’ottica la grande compagnia energetica nazionale Qatar
Petroleum ha siglato un accordo di 19,2 miliardi di dollari con tre cantieri
sud-coreani per la costruzione di oltre 100 navi trasportatrici di gas naturale
liquefatto.
Solo nell’ultimo quadrimestre le consegne di GNL del Qatar
ad alcuni paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Paesi
Bassi) sono aumentate del 150%. Lavora così a pieno ritmo il rigassificatore
Adriatic LNG di Rovigo, di proprietà della Terminale GNL Adriatico S.r.l. di Milano, capitale sociale di
200 milioni di euro. In verità di Sistema
Italia in questa società non è che ce ne sia poi tanto: essa è partecipata
infatti da
ExxonMobil Italiana Gas (70.7%), società del colosso energetico statunitense ExxonMobil;
dalla Qatar Terminal Company Limited (22%), affiliata di Qatar Petroleum;
e da Snam S.p.A. di San Donato Milanese (7.3%), quest’ultima controllata
per il 30% dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
La longa manus dell’emirato
e dei petrolieri texani sul rigassificatore veneto è evidenziata dalla
governance aziendale. Presidente del Consiglio di amministrazione della Terminale GNL Adriatico S.r.l. è infatti Homoud
Fahad Homoud Sultan Al-Qahtani, mentre amministratore delegato è il manager di
origini britanniche, Timothy J. Kelly. Tra i consiglieri, il Qatar ha anche un
suo secondo rappresentante, Ali Khalaf Al-Kaabi, pure direttore della società
South Kook Gas Ltf, la principale importatrice di GNL in Gran Bretagna, anch’essa
di proprietà di Qatar Petroleum International (70%) e ExxonMobil (30%).
Nel
settembre 2019 Adriatic LNG ha celebrato a Venezia il 10° anniversario di
attività; ospite d’onore Saad Sherida Al-Kaabi, ministro per gli Affari energetici
del Qatar e presidente di Qatar Petroleum. A rendergli omaggio l’ambasciatore
plenipotenziario del Qatar in Italia, Abdulaziz
Ahmed Almalki Aljehni e il Console generale degli Stati Uniti a Milano,
Elizabeth Lee Martinez. Potevano gli 007 nostrani non attenzionare con dovizia
l’affaire del GNL qatarino?
Articolo
pubblicato in Africa Express il 19
giugno 2020 (Dossier Silvia Romano), https://www.africa-express.info/2020/06/19/gli-007-italiani-a-difesa-degli-immensi-giacimenti-di-gas-del-quatar/
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