Italia e Qatar, le due intelligence a tavola in una villa romana
Solo un ufficio di rappresentanza delle forze armate
del Qatar per potenziare le relazioni con il complesso militare-industriale
italiano? O anche una centrale d’intelligence per accelerare la penetrazione
nello scenario geostrategico mediterraneo e dell’Africa sub-sahariana e sancire
la leadership dell’emirato nel fronte islamico-radicale e combattente? Due anni
fa, in un villino della via Salaria a Roma, il sovrano del Qatar Tamim bin
Hamad al-Thani ha insediato una propria roccaforte per “monitorare” i progressi
in campo bellico degli apparati militari italiani e Nato e le nuove tecnologie
sviluppate dalle industrie d’armi pubbliche e private. Agli agenti qatarini
sarebbe stato assegnato però anche un ampio ventaglio di operazioni top secret
in nome della “lotta al terrorismo internazionale”. E ciò nonostante gli
analisti indipendenti e i servizi di numerosi paesi stranieri nutrano pesanti
sospetti che il Qatar non sia del tutto estraneo dall’alimentare
ideologicamente, finanziare e armare più di una fazione jihadista. Di una cosa
siamo certi: se si volessero approfondire le spericolate connection tessute
dalle petromonarchie in Italia e nel Mediterraneo o se si cercassero ulteriori
news sulle trame Roma-Ankara-Doha-Mogadiscio nella liberazione della cooperante
Silvia Romano, un meeting con gli ospiti della villa romana potrebbe rivelarsi opportuno.
In rete è possibile recuperare le foto scattate alla
festa d’inaugurazione dell’ufficio-bunker, l’11 maggio 2018. Invece delle pose
e dei rituali riservati agli eventi politico-militari di questo genere, i
partecipanti sono stati immortalati mentre al ricevimento si ingozzano di
canapè, frutta tropicale e pasticcini. Immagini che fanno a pugni con il ruolo
istituzionale degli ospiti d’onore, ma sin dalla notte dei tempi, si sa, il
riposo dei guerrieri è fatto di lauti banchetti e ludiche socialità. La lista
VIP all’open-party dell’Ufficio difesa
del Qatar in Italia? Ovviamente l’ambasciatore dell’emirato Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki Al Jehani e il Capo di
Stato maggiore delle forze armate qatarine, generale Ghanim Bin Shaheen Al
Ghanim. E gli ambasciatori in Italia di due importanti Stati partner nel Golfo:
Sheikh Ali Khaled Al Jaber Al Sabah (Kuwait) e Ahmed Salem Mohammed Baomar (Oman). A rappresentare
l’Italia gli uomini ai vertici delle forze armate e dell’Arma dei carabinieri: l’allora
Capo di Stato maggiore della Difesa, gen. Claudio
Graziano (odierno presidente del Comitato militare dell’Unione eruropea); i
Capi di Stato maggiore dell’Esercito, gen. Salvatore Farina; della Marina
militare, ammiraglio Valter Girardelli
(ora in pensione); dell’Aeronautica, gen. Enzo Vecciarelli (oggi a capo dello Stato
maggiore della Difesa); il Comandante
Interforze per le operazioni delle Forze Speciali – COMFOTER, gen. Nicola
Zanelli; il
Sottocapo di Stato maggiore dei Carabinieri, gen. Gaetano Angelo Antonio
Maruccia. All’evento in pole position pure il decano degli Addetti militari
esteri in Italia, il generale Shech Aues Maò’mahad,
portavoce Difesa dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Somalia.
“Questa
cerimonia sottolinea la crescente amicizia dei nostri paesi e dà ancora più
slancio al già eccezionale livello di cooperazione nel campo della Difesa”,
dichiarava il gen. Claudio
Graziano subito dopo il taglio del nastro della centrale d’intelligence dell’Emirato.
“In qualità di Capo di Stato Maggiore sottolineo che la cooperazione con il
Qatar è una priorità per la difesa italiana e, per questo motivo, le nostre
forze armate stanno promuovendo lo sviluppo di una più ampia intesa”. “La
cooperazione tra Roma e Doha ha raggiunto settori strategici come quelli
energetici e militari e i nostri scambi commerciali hanno toccato i 3 miliardi
di euro l’anno”, riferiva l’ambasciatore qatarino. “L’apertura dell’Ufficio
difesa dello Stato del Qatar in Italia è volto a rafforzare i rapporti tra
i nostri due paesi in tutti i settori di interesse comune, in particolare in
quello della difesa e dell’antiterrorismo”, le parole del generale Hilal Ai
Almuhannadi, addetto alla sicurezza dell’ambasciata. “Quello di Roma è il terzo
in Europa e segue in ordine temporale i
già attivi uffici di Francia e Gran Bretagna. Abbiamo inoltre un quarto Ufficio difesa a Washington e altri nuclei in alcuni paesi africani e asiatici…”.
L’apertura
del centro d’intelligence militare è giunta dopo numerosi vertici, meeting
operativi, visite ufficiali ed esercitazioni belliche tra Italia e Qatar. A
metà aprile 2018, l’allora Capo di Stato maggiore Claudio Graziano si era
recato nell’Emirato per incontrare l’omologo-collega generale Ghanim Bin Shaeen
Al Ghanim e visitare il National Security
Shield, il Centro delle forze armate preposto al monitoraggio e al controllo
delle acque territoriali e dei confini terrestri del Qatar. “Al centro della
missione la situazione geostrategica in Medio Oriente e i possibili ambiti
futuri di collaborazione tecnica-militare tra le Forze Armate italiane e quelle
qatariote”, specificava la nota emessa dal Ministero della Difesa. “Al termine della visita, il generale
Graziano ha sottolineato che Italia e
Qatar stanno incrementando la cooperazione nel settore della sicurezza,
specialmente in questo momento attuale di profonda instabilità, in cui dobbiamo
affrontare crisi complesse, multidisciplinari e globali che necessariamente
devono coinvolgere tutti gli attori della comunità internazionale”.
Nei
mesi precedenti era stata l’allora ministra della Difesa Roberta Pinotti (Pd) a
recarsi due volte in Qatar. Durante la prima missione, il 18 ottobre 2017, la
ministra aveva incontrato il vice Emiro, Sheikh Abdullah bin Hamad Al Thani, il
Primo ministro Sheikh Abdullah bin Nasser Al Thani e il ministro della Difesa
Khalid bin Mohammad Al Attiyah. “L’obiettivo della visita è stato quella di
condividere con la leadership del Qatar comuni propositi in termini di
sicurezza nella Regione mediorientale”, riferiva il governo italiano. Il 14 marzo 2018, prima di lasciare il dicastero per la debacle
elettorale del centrosinistra, Roberta Pinotti tornava a Doha per
incontrare ancora il ministro per gli Affari della Difesa dell’emirato. “Con il Qatar stiamo costruendo un dialogo
sempre più importante che ci consente di rafforzare e consolidare la
cooperazione bilaterale militare”, spiegava l’esponente politica Pd. Roberta
Pinotti si recava inoltre in visita alla Defence International Maritime Exhibition and Conference (Dimdex 2018), la kermesse sui sistemi
d’arma avanzati organizzata in Qatar ogni due anni. “A Dimdex partecipano numerose imprese italiane che presentano il
meglio della nostra industria e tecnologia per la difesa”, la nota
dell’ufficio stampa della Difesa. “I due Ministri Pinotti e Al Attiyah hanno
poi presenziato alla firma del contratto tra il governo qatarino e Leonardo -
presente l’amministratore delegato Alessandro Profumo - per l’acquisto di 28
elicotteri NH90. Un accordo di grandissima importanza, che
dimostra come i rapporti di grande amicizia tra Qatar e Italia adesso sono
diventati rapporti di fiducia profonda, ha commentato la titolare del Dicastero”. Ultima tappa
della missione della Pinotti in Qatar, la conferenza stampa e l’immancabile
cocktail party a bordo della fregata multi missione (Fremm) della Marina
militare italiana “Carlo Margottini”, in rada a Doha per Dimdex 2018. Ad accogliere sull’unità da guerra la ministra, le autorità
politiche e militari qatarine e i giornalisti internazionali, il Capo di Stato maggiore
della Marina Valter Girardelli e l’ambasciatore Pasquale Salzano. “La solidità
delle relazioni
tra Italia e Qatar è ulteriormente confermata dal Memorandum of Understanding per la cooperazione nel settore
navale siglato il 16 giugno
2016 dai
Ministri Pinotti e Khalid bin Muhammad Al Attiyah e dall’accordo sottoscritto con
il gruppo Fincantieri per la consegna di sette unità navali e l’addestramento
della Marina dell’Emirato”, aggiungeva il ministero della Difesa.
Il
partenariato politico-militare italo-qatarino si è strutturato a partire del
2002 ed è stato formalizzato con l’Accordo di cooperazione bilaterale firmato a Doha nel 2010 e ratificato dal Parlamento italiano -
con voto bipartisan - il 29 settembre 2011, subito dopo i bombardamenti in
Libia della coalizione internazionale a guida Usa-Nato, presente anche il
Qatar. L’Accordo prevede l’organizzazione di attività d’addestramento ed
esercitazioni congiunte, la partecipazione ad “operazioni umanitarie e di peacekeeping” e lo “scambio” di una
lunga lista di sistemi bellici: armi automatiche e di medio e
grosso calibro, bombe, mine, missili, siluri, carri armati, aerei, elicotteri,
esplosivi e propellenti, sistemi fotografici ed elettronici, satelliti, sistemi
di comunicazione ed attrezzature digitali, ecc.. A cadenza annuale gli Stati Maggiori dei due paesi
sottoscrivono poi i Piani di Cooperazione
in particolari settori tecnico-operativi, come ad esempio “l’addestramento congiunto
dei paracadutisti dell’esercito, dei piloti dell’aviazione qatariota e la
formazione dei Carabinieri per costituire in Qatar una forza di polizia a
status militare per attività di ordine pubblico, protezione VIP e
antiterrorismo”.
I
due governi del premier Giuseppe Conte hanno contribuito anch’essi a consolidare
l’asse strategico Roma-Doha. Lo stesso Conte si è recato in Qatar il 3 aprile
2019 per incontrare l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani e partecipare all’inaugurazione
della nuova sede dell’ambasciata italiana. “All’evento era presente anche una
rappresentanza di imprenditori italiani e del contingente militare stanziato in
Qatar”,
riportano le cronache. Pochi giorni dopo, il
16 aprile, era il ministro degli Esteri del Qatar, lo Sceicco Mohammed al
Thani, ad essere ricevuto a Roma dal Presidente del Consiglio e dall’allora
ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi “per discutere i recenti
sviluppi libici”.
Un
altro vertice si era tenuto ancora una volta in Italia il 18 ottobre 2018 tra
l’allora ministra della Difesa Elisabetta
Trenta e il vice Primo ministro e ministro della Difesa Khalid bin
Mohammed Al Attiyah. “Un incontro cordiale che ha confermato i già eccellenti
rapporti esistenti tra Italia e Qatar, durante il quale è stata sottoscritta
l’intesa tecnica per la formazione di personale militare qatariano”, la nota
della Difesa. “Al Ministro Al
Attyah - in Italia per la preparazione della visita di Stato dell’Emiro Tamim
Bin Hamad Al Thani, che si terrà il 27-28 novembre – la titolare del Dicastero
ha confermato la disponibilità ad effettuare ulteriori corsi di istruzione e
formazione all’interno delle Accademie militari italiane e corsi specialistici
in altri Istituti e centri. All’incontro
- il primo tra i due Ministri - hanno preso parte anche il Capo di Stato
Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, e il Segretario Generale della
Difesa/Direzione Nazionale degli Armamenti, generale Nicolò Falsaperna”. Ancora
Elisabetta Trenta visitava il Qatar il
27 marzo 2019 per rincontrare il ministro Al Attiyah e il
Comandante della Marina qatariota, Abdullah bin Hassan Al Sulaiti. “Diversi i
temi al centro del colloquio: rafforzamento del dialogo per la stabilità
regionale, relazioni industriali, cooperazione bilaterale nei settori della
formazione e dell’addestramento”, riporta la Difesa. “La Ministra ha pure visitato
il Centro di simulazione e addestramento navale dell’Emirato”.
Una missione di tre giorni quella effettuata invece a
fine ottobre 2019 dal sottosegretario alla Difesa on. Angelo Tofalo (M5S),
ingegnere-progettista di opere strategiche nel settore telecomunicazioni e
video-sorveglianza con un Master in Intelligence
e Sicurezza alla Link Campus University di Roma. “Sono a Doha, in Qatar, dove ho aperto i lavori del workshop Italian Cyberprotection of the
Defense Sector and of Critical Infrastructure”, annotava Tofalo sul suo
profilo social. “Accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia Pasquale Salzano, ho partecipato
alla Quatar Information Technology Conference & Exibition (QUITCOM) 2019.
In questa occasione ho avuto modo di incontrare autorità locali di spicco nel
panorama della cybersecurity tra
cui il Consigliere per la Sicurezza Nazionale in primis, il responsabile del Signal Technology & Information Corps
del Ministero della Difesa ed il Sottosegretario e il Ministro per i Trasporti
e le Comunicazioni. Nel corso della giornata ho altresì avuto modo di visitare
il Padiglione Italia allestito
all’interno di QUITCOM, con 12 startup e 2
incubatori. All’esito di questa intensa collaborazione tra panorama pubblico e
privato si è inteso, poi, organizzare proprio qui il seminario Italian
Cyberprotection of the Defense Sector che ho avuto l’onore di aprire
insieme al dott. Carmine America,
Consigliere del Ministro degli Affari Esteri e il Prof. Roberto Baldoni, vicedirettore generale del Dipartimento
delle Informazioni per la Sicurezza (DIS)
con delega alla cyber security.
Hanno preso parte al workshop Trenitalia, Terna, Intesa-San Paolo, STMicroelectronics,
Leonardo, Fincantieri, CY4 Gate (Elettronica Group), Telsy, il CINI (Consorzio
Interuniversitario Nazionale per l’Informatica)”.
Il 31 ottobre 2019, il sottosegretario s’incontrava con il Capo di Stato maggiore qatarino, generale Ghanim Al Ghanim. “Nella
base di Al Udeid, ho poi
incontrato e salutato i nostri ragazzi impiegati nella cellula italiana
inserita nel Combined Air Operations Centre, il Centro di comando delle
operazioni aeree in Iraq, Siria, Afghanistan nell’ambito della missione internazionale
Inherent Resolve a guida Statunitense”,
riportava Tofalo. “Rientrato a Doha ho visitato la Hamad bib Khalifa University, una nicchia d’eccellenza soprattutto
nel settore della ricerca
cibernetica e dell’innovazione dove
operano alcune delle nostre migliori intelligenze nell’ambito di una
cooperazione tra Accademia e aziende. Ho avuto il piacere infine di trascorrere
alcuni momenti con i ragazzi e le ragazze che nei giorni scorsi avevano preso
parte all’esercitazione NASR19 in
Qatar che ha visto personale dell’Esercito italiano operare al fianco di
militari dell’Esercito Qatarino”. Missioni politico-militari-diplomatiche o
affari pubblico-privati?
Articolo pubblicato in Africa Express il 4 giugno 2020 (“Dossier Silvia Romano”), https://www.africa-express.info/2020/06/03/italia-e-qatar-le-due-intelligence-riunite-a-tavola-in-villa-romana/
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