Training militari Italia-Qatar e commesse per 5 miliardi per navi e missili
I cantieri di La Spezia, la vicina stazione elicotteri
di Sarzana Luni e l’Arsenale di Venezia; l’Accademia di Livorno e la grande
base navale di Taranto; l’arcipelago della Maddalena e lo scalo aereo di
Catania Fontanarossa. Sono le infrastrutture strategiche della Marina militare
dove da quattro anni vengono formati e addestrati ufficiali, sottufficiali e
tecnici dei reparti di guerra navale del Qatar, il ricco e potente emirato
sempre più armato dalle industrie belliche d’Italia. La cooperazione in ambito
navale è una delle più rilevanti dell’asse strategico-militare Roma-Doha. Essa
scaturisce da un Memorandum of
Understanding sottoscritto il 16 giugno 2016 dall’allora ministra della Difesa Roberta
Pinotti e dal Ministro per gli Affari della Difesa del
Qatar, Khalid bin Muhammad Al Attiyah.
Nel
corso del vertice i due uomini di governo firmarono con gli amministratori
delegati di Fincantieri S.p.A. ed MBDA Italia (industria missilistica
parzialmente controllata da Leonardo-Finmeccanica) una lettera d’intenti per la
fornitura all’emirato di mezzi navali e sistemi d’arma per 5 miliardi di
euro. “La cooperazione nel settore della Difesa con
il Qatar è molto forte già da diversi anni e la firma dell’accordo di oggi
rafforza ancor di più una collaborazione che riteniamo molto importante e che creerà
numerosi posti di lavoro per l’intero sistema Paese”, dichiarò Roberta Pinotti.
“Nel
settore delle costruzioni navali l’Italia ha maturato una profonda esperienza e
competenza, sia dal lato militare che industriale. È un grande onore e
privilegio poter mettere a disposizione del Qatar le nostre professionalità
tecniche e poter condividere le avanzate tecnologie che sono state sviluppate”.
Il 2 marzo 2017, l’allora Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio
Valter Girardelli e il Comandante delle forze navali dell’emirato, generale
Mohammed Nasser Al Mohannadi, firmarono a Roma tre “accordi tecnici” che
formalizzavano la partecipazione ai corsi di addestramento presso i Centri
della Marina italiana degli equipaggi che saranno imbarcati nelle unità in via
di acquisizione; l’invio di un ufficiale di collegamento della Marina presso lo
Stato Maggiore del Qatar a Doha; l’imbarco di personale della Marina qatarina a
bordo delle navi militari italiane. “La cerimonia per la firma dei tre accordi
è stata anche occasione per un incontro informale tra i vertici delle due
Marine per discutere di ulteriori possibili aree di cooperazione quali, ad
esempio, un possibile supporto della Marina Italiana per l’avvio dei centri di
formazione e addestramento della Marina del Qatar; la partecipazione del
Comandante della Marina Qatarina al Regional
Seapower Symposium 2017 che sarà organizzato nella cornice dell’Arsenale di
Venezia e l’adesione del Qatar al VRMTC (Virtual
Regional Maritime Traffic Center)”, si legge nella nota dell’Ufficio stampa
del Ministero della difesa. Il Virtual Regional Maritime Traffic Centre è costituito da una rete virtuale gestita
dal Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) di Santa Rosa, Roma, che
consente la condivisione con le Marine miliari partner delle informazioni non classificate sul
traffico mercantile. Al Centro virtuale regionale aderiscono 28 paesi dell’area
mediterranea, dell’Africa sub-sahariana e del Mar Nero (tra essi Algeria,
Giordania, Israele, Libia, Marocco, Mauritania, Senegal, Tunisia, Turchia,
Ucraina, ecc.), a cui potrebbero aggiungersi, oltre al Qatar, anche Ghana,
Costa d’Avorio e Giappone.
In
occasione del vertice tra l’allora ministro degli Esteri Angelino Alfano e l’omologo
qatarino Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, il 2 agosto 2017 fu firmato
un accordo politico-militare-industriale che autorizzava il Qatar ad acquistare
da Fincantieri sette
navi di superficie (quattro corvette multiruolo, una nave anfibia e due
pattugliatori d’altura). Secondo l’agreement, la società italiana s’impegnava a
realizzare tutte le unità nei propri cantieri di La Spezia e a fornire i
servizi di supporto e manutenzione nei bacini qatarini per un periodo di 10
anni dalla loro consegna. La produzione delle navi da guerra ha preso il via
ufficialmente il 31 luglio 2018 nel corso di
una cerimonia a cui erano intervenuti, tra gli
altri, il Comandante delle forze navali dell’Emirato, generale Abdullah Bin
Hassan Al Sulaiti e l’allora Capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio
Valter Girardelli.
“A partire dalla stipula di un contratto tra la ditta
Fincantieri e le Qatar Emiri Naval Forces, la Marina Militare ha avviato
un’intensa attività di cooperazione nei confronti della controparte qatarina,
mirata a garantire supporto tecnico durante la costruzione delle unità e la
formazione professionale dei futuri equipaggi”, riportava il Ministero della
Difesa. “Tale iniziativa impegnerà per un periodo di circa 10 anni gran parte
della articolazioni della Forza Armata preposte alla selezione, formazione ed
addestramento nonché all’erogazione di moduli specialistici ad hoc (quali ad
esempio tirocini per la guardia in plancia, sessioni di scuola Comando, Flight
Operational Training, ecc). A fronte dell’elevatissima valenza strategica e
della complessità dell’impresa, a partire dal 1° gennaio 2018 è stato istituito
presso lo Stato Maggiore Marina l’Ufficio
di Programma Qatar, responsabile di coordinare in maniera omnicomprensiva
il supporto della Forza Armata. A partire dal settembre 2018 la prima aliquota
dei futuri equipaggi delle unità che saranno consegnate (circa 130 militari) ha
iniziato l’iter addestrativo che proseguirà dal settembre 2019 presso
il Centro di Addestramento della Marina militare di Taranto (Maricentadd)”. In tale contesto, tre mesi prima era stato realizzato un nuovo simulatore
per condurre le attività “formative”. Alla sua presentazione ufficiale, oltre a
una delegazione delle forze navali del Qatar, partecipavano l’allora Comandante
in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano, il Qatar Program Manager di Fincantieri,
Marco Costa e gli ingegneri delle società costruttrici del simulatore (Leonardo
e due controllate da Fincantieri con sede a Genova, il Centro per gli Studi di
Tecnica Navale “Cetena” e Seastema S.p.A.). “Il Simulatore Navale
Integrato è composto da una Plancia primaria e una secondaria per la
conduzione della navigazione, da un Combat Operation Center per la condotta
operativa dell’unità al combattimento e da una postazione elicottero, per
l’addestramento all’impiego tattico degli aeromobili imbarcati”, specificava la
Marina italiana. “L’ammiraglio Marzano, al termine del giro illustrativo di
tutte le componenti del sistema, ha riconosciuto il lavoro fatto dalla
Fincantieri nella realizzazione del Simulatore, strumento di notevole portata
tecnologica non solo per gli equipaggi delle unità del Qatar, ma anche per
quelli italiani e di altre marine estere, negli anni a venire. La sua attivazione
è un passo importante nell’impegnativo processo addestrativo degli equipaggi di
una marina, come quelle del Qatar, che sta perseguendo un percorso di sviluppo
capacitivo e che si affida alla Marina Militare Italiana per raggiungere la
propria prontezza operativa. La collaborazione con Fincantieri, conferma ancora
una volta l’efficacia dell’interazione tra il mondo militare e quello
industriale del paese, nel perseguire obiettivi comuni a supporto del Sistema Paese nel mondo”.
Alle
attività “formative” della Marina del Qatar concorrono altri centri
d’eccellenza italiani, in particolare l’Accademia navale di Livorno (ente di
livello universitario che si occupa della preparazione militare degli allievi
ufficiali) e, più recentemente, la Scuola Sottufficiali ospitata
nell’isola de La Maddalena, in Sardegna. “Tra le numerose iniziative per dare
impulso all’immagine della Scuola va segnalato lo sviluppo dell’attività
formativa per il personale della Marina libica nonché la collaborazione posta
in essere, per il quadriennio 2019-2022, con la Marina del Qatar, soprattutto
nella condotta di mezzi nautici, nella manutenzione degli apparati motore e
nell’istruzione velico-marinaresca”, annunciava nel maggio 2018 l’allora
Comandante delle Scuole della Marina italiana, ammiraglio Alberto Bianchi. Il
primo stage per una sessantina di militari dell’emirato si è tenuto dal
febbraio al luglio 2019.
Sempre lo scorso anno hanno
preso il via le attività addestrative all’ammaraggio
forzato del personale del Qatar
presso il nuovo centro della Stazione elicotteri della Marina militare di
Sarzana Luni (La Spezia). Un gruppo di ufficiali delle forze aeree del Qatar è
stato invece ospite nell’ottobre 2019 di un’altra importante Stazione
elicotteri della Marina, quella di Catania-Fontanarossa, per prepararsi alla
conduzione e alla manutenzione dei velivoli da trasporto e combattimento.
Anche le unità da
guerra italiane concorrono all’addestramento dei militari qatarini, offrendo
contestualmente un’ottima occasione al complesso militare-industriale nazionale
ed europeo per piazzare i propri prodotti bellici nel florido mercato
mediorientale. Dal 27 aprile al 1° maggio 2017, ad esempio, la fregata Carabiniere
ha effettuato una lunga sosta nel nuovo porto di Hamad, il principale scalo marittimo
del Paese, poco a sud di Doha. L’unità della
Marina militare italiana - realizzata nell’ambito del cosiddetto programma FREMM (Fregata europea multi-missione) da
Orizzonte Sistemi Navali (società controllata da Fincantieri e Leonardo-Finmeccanica)
e dalla francese Armanis - era impegnata in una crociera intercontinentale per
“promuovere le eccellenze imprenditoriali italiane, oltre a sostenere il made
in Italy su mercati in espansione”, dichiarava la Farnesina. A
promuovere e co-finanziare il tour della fregata le maggiori aziende
produttrici di armi (Fincantieri, Leonardo, MBDA Italia, Elettronica,
Telespazio, Drass) con tanto di “media partner” (Rai Italia e RTV San Marino).
“Durante
la sosta in Qatar la Carabinieri ha preso
parte ad un’esercitazione in mare a cui hanno partecipato anche dei militari
qatarini, tra cui piloti dell’aviazione navale che hanno avuto modo di
apprezzare le caratteristiche peculiari dell’elicottero NH90, velivolo d’interesse
per la marina qatarina che potrebbe utilizzarlo a bordo dei pattugliatori in
acquisizione dall’industria italiana”, riferiva lo Stato maggiore della Difesa.
Da lì a poco, l’interesse si sarebbe trasformato
in un altro affare miliardario per Leonardo S.p.A. e le industrie europee partner:
l’emirato acquisterà infatti ben 28 elicotteri multiruolo
NH90 in versione da trasporto tattico e navale.
I
primi di novembre del 2018 era un’altra unità della classe FREMM, nave Martinengo,
ad approdare a Doha per presentare gli ultimi “gioielli” della produzione
bellica italiana. Schierata nel Golfo Persico nell’ambito della controversa operazione Ue “Atalanta” finalizzata al “contrasto della pirateria”, la Martinengo effettuava “un fitto programma di attività addestrative
congiunte con le Forze Navali del Qatar, a testimonianza
dell’interoperabilità che esiste tra le due Marine”, riportava la Difesa. “Inoltre,
durante la sosta in porto, gli equipaggi di due pattugliatori del Qatar –
unitamente ai vertici della Marina locale – hanno visitato l’Unità italiana,
anche per prendere contatto diretto con la realtà delle fregate
classe FREMM, di cui buona parte della tecnologia verrà mutuata dalle
prossime costruzioni navali qatariote presso gli stabilimenti di Fincantieri.
Il 2 novembre è stata invece condotta una esercitazione con assetti aeronavali
della marina qatariota. Hanno partecipato due pattugliatori Classe Barzan,
un fast patrol boat classe Combattante e due velivoli alfajet”.
In Qatar approdava il 2 marzo 2019 pure la fregata “europea multi-missione” Carlo Margottini, impegnata anch’essa in un tour promozionale delle
tecnologie e dei sistemi da combattimento prodotti dalle holding a capitale
pubblico-privato Fincantieri e Leonardo-Finmeccanica. “La campagna del Margottini nei Paesi del Mar
Arabico è sia emblema del dialogo e della cooperazione internazionale, sia
occasione, rinnovata di porto in porto, di effettuare esercitazioni con le
marine locali al fine di incrementare la reciproca conoscenza delle capacità
operative, attività che difatti è stata svolta anche con tre unità
della Qatar Emiri Naval Force”, riferiva la Difesa. Per la Margottini si trattava della seconda
missione in Qatar in 12 mesi. Nel marzo 2018 la fregata era approdata a Doha in
occasione della fiera internazionale dei sistemi da guerra “Dimdex” per organizzare
conferenze e meeting sul made in Italy.
Ospite d’onore della nave da guerra, l’allora ministra della Difesa Roberta
Pinotti.
Articolo pubblicato in Africa Express il 9 giugno 2020 (“Dossier Silvia Romano”), https://www.africa-express.info/2020/06/09/alfano-e-pinotti-training-militari-al-qatar-e-commesse-per-5-miliardi-per-navi-e-missili/
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