L’Italia addestrerà i piloti militari libici
Si
formeranno in Italia i piloti della ricostituita aeronautica di guerra della
Libia. A renderlo noto l’ufficio pubblica informazione delle forze aeree
italiane. Il 25 marzo, il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Militare, generale Luca Goretti, ed il capo della Libyan Air Force, generale
Amhamed Gojel, hanno firmato a Roma un accordo
tecnico bilaterale sull’addestramento in favore dei top gun e degli
istruttori di volo libici.
L’accordo
prevede la partecipazione del personale militare dello Stato nordafricano ai
corsi di addestramento presso il 70° Stormo dell’Aeronautica di stanza a Latina
e presso il 61° Stormo di Galatina (Lecce) per le fasi 2 e 3 dell’iter
addestrativo. Parte della formazione teorica si svolgerà anche presso
il centro di formazione Aviation
English di Loreto (Ancona), la scuola di lingue straniere
dell’Aeronautica.
L’intesa
sottoscritta dai generali Goretti e Gojel disciplina i vari aspetti del
percorso addestrativo del personale libico negli specifici programmi erogati
dal 207° gruppo volo del 70° Stormo e dal 214° gruppo volo del 61° Stormo.
“L’accordo
assume una rilevanza significativa in quanto costituisce il primo accordo
di cooperazione bilaterale con la Forza Aerea libica nel settore
dell’addestramento al volo con durata di validità triennale”, spiega lo Stato
Maggiore dell’Aeronautica italiana. “Esso è un’ulteriore riprova del livello di
eccellenza raggiunto dalla Forza Armata nel settore addestrativo, nonché un
significativo consolidamento della cooperazione con un Paese partner
estremamente importante nell’ambito della sicurezza e della stabilità dell’area
mediterranea”. (1)
Il 70° Stormo
di Latina è posto alle dipendenze del Comando Scuole dell’Aeronautica e della 3a della
Regione Aerea con sede a Bari; presso i suoi reparti si
effettuano i corsi di abilitazione e l’addestramento basico degli allievi dell’Aeronautica
e delle altre forze armate italiane e dei cadetti
militari di paesi esteri per il conseguimento del brevetto di pilota.
Fino ad oggi Latina ha rilasciato oltre 15.000
brevetti di pilotaggio, realizzando un totale di circa 500.000 ore di volo. (2)
Nello scalo del 70° Stormo gli allievi-piloti libici saranno formati a bordo di
due tipi di velivoli di produzione del gruppo Leonardo SpA: il T-260B (aereo biposto, già classificato come SIAI
Marchetti SF-260) e il T-2600A (quadriposto, già Aermacchi SF260 EA). (3)
Presso
la base salentina di Galatina, il personale militare libico sarà
addestrato in vista della conduzione dei velivoli di quarta e quinta
generazione (in particolare i cacciabombardieri Eurofighter Typhoon e gli F-35 Lightning II). Sotto il comando del 61° Stormo
opera l’International Flight Training School (IFTS), un centro internazionale
per l’addestramento al volo avanzato, frutto di un accordo del 2018 tra
l’Aeronautica Militare e la holding industriale-militare Leonardo S.p.A.. “Il progetto IFTS è nato con l’obiettivo di realizzare un polo di
eccellenza nella formazione dei piloti militari e soddisfare la crescente
domanda di training avanzato proveniente dagli stati alleati e partner”, spiega
lo Stato Maggiore della Difesa. “L’International Flight Training School ha consentito di raddoppiare l’attuale offerta addestrativa
attraverso la realizzazione di un nuovo polo distribuito tra la base
dell’Aeronautica di Galatina, e quella di Decimomannu (Sardegna), dove è nato
il campus dedicato alla fase avanzata dell’addestramento al volo”.
I reparti del 61° Stormo hanno formato e brevettato più di 9.000 avieri appartenenti
a 20 paesi, alcuni del Medio oriente ed Asia (in particolare Arabia Saudita,
Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Singapore). A Galatina gli allievi-piloti di Tripoli voleranno a
bordo dei caccia-addestratori T-346A
(gli stessi venduti una quindicina di anni fa da Aermacchi-Leonardo alle forze
armate israeliane). Questi aerei sono in via di sostituzione con i più
sofisticati T-345, anch’essi
progettati e prodotti dall’italiana Leonardo, per “ottenere
un miglioramento della qualità addestrativa a costi inferiori, da
cui il nome High Efficiency Trainer”,
come enfatizza il Comando del 61° Stormo. Nelle scorse settimane sono giunti nella base aerea salentina i primi sei velivoli
T-345 e da giugno saranno impiegati per i corsi addestrativi. (4)
La
decisione di utilizzare alcune delle maggiori basi aeree italiane per la
“formazione” del personale militare libico sarebbe stata presa in occasione
della riunione del Comitato misto di
Cooperazione Libia–Italia tenutasi a Tripoli nel giugno 2024. A
quell’incontro parteciparono per la parte italiana il generale Alessandro Grassano del III
Reparto dello Stato Maggiore della
Difesa e per la parte libica il gen. Mustafa Ben Rashed.
Nonostante le sempre più numerose e documentate
denunce da parte di organizzazioni governative ed ONG internazionali sulle
gravissime violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze armate e di
polizia libiche contro la popolazione e i migranti, il ministero della Difesa
italiano si è impegnato ad “esaminare nuove strategie per incrementare e
ottimizzare le attività di cooperazione” con la Libia. In particolare è stato
redatto un articolato Piano di Formazione
per il secondo semestre 2024 e per l’intero 2025, “comprensivo di numerose
attività sia in Italia che in Libia”. (5) Relativamente al settore aereo, in
attesa di avviare le attività addestrative per i piloti a Latina e Galatina, l’Italia ha iniziato ad erogare a beneficio del
personale libico alcuni corsi per controllori del traffico aereo presso
il reparto di addestramento di Pratica di Mare (Roma) e quelli presso
l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli (Napoli). (6)
Le attività di formazione, addestramento e mentoring a favore delle forze armate e di
sicurezza e delle istituzioni governative libiche, vengono svolte in territorio
italiano e libico nell’ambito della cosiddetta Missione bilaterale di assistenza e
supporto in Libia (MIASIT). Nata nel 2018 sulle
ceneri della precedente Operazione “Ippocrate”, MIASIT ha come obiettivo
prioritario quello di “incrementare le capacità complessive” dei militari
fedeli al Governo di Accordo Nazionale della Libia. Tra le attività
addestrative spiccano in particolare quelle finalizzate al “controllo
e contrasto dell’immigrazione illegale e delle minacce alla sicurezza della
Libia; al ripristino dell’efficienza di assetti terrestri, navali e aerei,
comprese le relative infrastrutture, funzionali allo sviluppo della capacità
libica di controllo del territorio; all’assistenza e supporto sanitario (anche
con il trasferimento dei pazienti Italia); allo sminamento; alla formazione da
parte di forze speciali italiane, delle omologhe unità libiche”.
Sempre
secondo lo Stato Maggiore della Difesa, i corsi di formazione a le attività
addestrative vengono condotte da MIASIT “in conformità all’Accordo tecnico di
Cooperazione militare sottoscritto nel 2020”, sotto la direzione e il
coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), con quartier
generale nello scalo aeroportuale di Centocelle, Roma. (7)
Il
testo di questo accordo non è pubblico. Grazie però ad alcuni organi di stampa
di Tripoli è stato possibile apprendere che esso è stato sottoscritto il 4
dicembre 2020 in occasione della visita in Italia dell’allora ministro della
Difesa del governo libico, generale Salaheddine al-Namroush (oggi vice capo di
Stato Maggiore). Al-Namroush avrebbe concordato con il ministro della Difesa
italiano Lorenzo Guerini (Pd) e con quello degli Affari Esteri Luigi Di Maio
(M5S), l’implementazione di “attività di cooperazione nei settori
dell’addestramento e dell’istruzione militare, dello scambio di competenze, del
supporto, dello sviluppo, della manutenzione e della consulenza, della
cooperazione nel campo dell’immigrazione clandestina, oltre che della sicurezza
delle frontiere terrestri e marittime, delle operazioni di munizioni e
smaltimento delle mine, della medicina militare, di soccorso in caso di
disastri naturali ed emergenze sanitarie, di scambio di informazioni ed
esperienze nel campo della ricerca scientifica e tecnica e della sicurezza
militare”. (8)
Attualmente
il Comando
della Missione MIASIT è schierato a Tripoli, mentre a Misurata è presente un
distaccamento operativo. La consistenza massima annuale autorizzata dal
Parlamento per il contingente nazionale impiegato in Libia è di 200 militari,
più un mezzo aereo. E’ pure previsto l’impiego di ulteriori assetti
aerei (anche a pilotaggio remoto) e di mezzi navali, tratti dal dispositivo
nazionale operante nel Mediterraneo. Originariamente la missione di sostegno
militare alla Libia prevedeva pure la gestione di un ospedale da campo a
Misurata, ma questo è stato “dismesso” nel corso del 2022. “Da allora, anche
nell’area di Misurata la presenza italiana ha svolto attività addestrativa,
mediante team mobili (Mobile Training
Team)”, spiega lo Stato Maggiore.
Il contingente italiano è composto da unità con
compiti di formazione, consulenza, assistenza e supporto logistico,
infrastrutturale e sanitario; personale di collegamento presso dicasteri e
stati maggiori libici; unità con compiti di force
protection; tecnici e specialisti contro minacce chimiche-biologiche-radiologiche-nucleari
(CBRN); team per la ricognizione e per le attività di comando e controllo. “L’addestramento
si svolge in particolare nei settori del contrasto di ordigni esplosivi
improvvisati (IED), dell’aviolancio e della tutela e scorta; l’impegno si è
esteso anche alla collaborazione con la Guardia Costiera libica, che ha
proseguito nell’azione di contenimento dei movimenti migratori non
regolamentati”. (9) Pure formazione e addestramento, dunque, oltre al supporto
logistico e di intelligence a favore della famigerata Guardia Costiera
responsabile di orribili crimini (mitragliamenti, deportazioni, omissioni di
soccorso, ecc.) nella quotidiana guerra contro le migrazioni e i migranti in
acque territoriali e internazionali.
Nel corso
del 2024 sono stati non meno di una cinquantina i corsi di addestramento svolti
da team appartenenti all’Esercito,
alla Marina Militare, all’Aeronautica e all’Arma dei Carabinieri. Circa 700 i militari
di tutte le forze armate libiche “formati” da MIASIT. (10) Tra gli impegni più
“onerosi” quelli svolti per addestrare le unità di fanteria libiche e di “combattimento
nei centri abitati” con l’ausilio del personale della Scuola di Fanteria
dell’Esercito di Cesano (Roma); l’Esplorazione
Tattica Terrestre, grazie ai team della Scuola di Cavalleria di Lecce; le “lezioni”
di topografia e navigazione sul terreno, con tanto di fornitura al personale libico
di “ausili tecnici e software open source per leggere e costruire mappe
topografiche da utilizzare per il tiro di artiglieria”, da parte della Scuola
di Artiglieria di Bracciano. (11)
Presso
il Distaccamento MIASIT di Misurata,
il personale del 9° Reggimento Alpini (quartier generale a L’Aquila), reparto
d’élite per il “combattimento in montagna”, ha curato i corsi di lingua
italiana, Combat Intelligence e gestione
delle “operazioni speciali” (OPS – Special Operations) a favore dei componenti
della 307^ unità della Counter Terrorism Force libica. Ancora gli alpini
abruzzesi nel deserto tripolitano per svolgere i “corsi basici di fanteria” per
gli uomini della 52^ Brigata. (12)
Il Comando
Genio dell’Esercito di Roma ha portato a termine 15 corsi a favore del
costituendo Centro di Eccellenza C-IED (Counter-Improvised
Explosive Device) di Tripoli;
i parà della Brigata Paracadutisti “Folgore” e gli istruttori del Centro
Addestramento Paracadutismo dell’Esercito
di Pisa hanno condotto invece diversi corsi di Self Defense Close Combat e di “Metodo di Combattimento Militare (MCM)” per il Dipartimento
di Polizia Militare e
gli “allievi” dell’Accademia Militare di
Tripoli. “Il Metodo di Combattimento Militare è parte integrante
dell’addestramento individuale al combattimento ed è una metodologia tesa a
fornire al soldato quelle capacità necessarie per difendersi e fronteggiare
situazioni critiche o che minacciano la sua incolumità e quella degli altri”,
spiega lo Stato Maggiore della Difesa. (13)
Per il
Corpo della Polizia Militare della capitale libica, il Centro Addestramento
Paracadutismo e il 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” di
Livorno hanno condotto i corsi di Personal
Security Detail in Hostile Enviroment che hanno come scopo “l’apprendimento
delle procedure di protezione e sicurezza di Autorità o personale VIP”.
Ufficiali dei Carabinieri e del Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.) dell’Arma hanno svolto
invece un Negotiation Course a
favore di 13 ufficiali della Libyan Military Intelligence di Tripoli, normalmente impiegati tra la capitale
e Misurata. “Il corso ha avuto l’obiettivo di insegnare agli allievi le
tecniche basilari per la gestione delle crisi, la capacità di approccio/ascolto
e le tecniche per addivenire ad una soluzione efficace delle controversie”,
spiega la Difesa. (14)
Trentacinque i militari libici addestrati al Sea Survival dagli istruttori aero-soccorritori del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, di stanza nello scalo di Cervia-Pisignano (Ravenna). Il corso si è svolto presso la base navale di Abu Sittah, Tripoli, dove è attivo il Centro di coordinamento di ricerca e soccorso mobile (Mrcc) della Marina e della Guardia Costiera libica che sorveglia l’immensa aerea SAR - in verità anti-migranti - nel Canale di Sicilia. “Alle attività formative hanno preso parte militari appartenenti alla Lybian Air Force e alla Lybian Navy che hanno avuto modo di apprendere le procedure e tecniche di base per la sopravvivenza in mare a seguito di incidenti aerei e navali, tramite l’uso di materiali e zattere di salvataggio”, riporta lo Stato Maggiore italiano. Ospiti d’onore al corso Sea Survival il Capo del Dipartimento Search & Rescue libico, generale Mansour Al-Taish, e il responsabile del Dipartimento addestrativo della Marina Militare, ammiraglio Abdul Rahman Al-Baroni. (15)
Oltre ad addestrare il personale militare libico, la
Missione MIASIT ha gestito la consegna a “titolo gratuito” di equipaggiamento e
aiuti militari. Nel corso del biennio 2023-2024, è stata formalizzata la cessione di materiale per la ricerca e
la bonifica degli ordigni esplosivi, a favore degli operatori del Dipartimento
del Genio militare di Tripoli. Tra i materiali “donati” decine di esemplari di
tute protettive, occhiali speciali per la protezione degli occhi, kit di
tiranteria, ausili per la rimozione a distanza di trappole esplosive e ordigni
inesplosi, cercamine e apparati radiografici portatili per l’ispezione di
pacchi sospetti o di munizioni inesplose di medio e piccolo calibro. Il
trasferimento di equipaggiamento militare è stato realizzato “grazie ai fondi
stanziati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, nel quadro del più esteso programma di assegnazione di
equipaggiamento specialistico, in Convenzione con il Ministero della Difesa”, spiega
lo Stato Maggiore. (16)
Il 2 maggio 2024 il personale italiano ha pure consegnato
materiale elettromedicale all’Ospedale Militare di Tripoli e
all’Accademia Aeronautica di Misurata, dove è stata pure realizzata
un’aula multimediale per lo svolgimento di corsi per i piloti militari e
civili. Ad agosto, farmaci e apparecchiature elettromedicali per un
valore complessivo di quasi 100.000 euro, sono stati inviati al Misurata
Medical Center e ai Poliambulatori militari locali. Alcuni dispositivi medici
cardiovascolari sono stati acquistati mediante i fondi stanziati dal Comando
Operativo di Vertice Interforze; i farmaci sono stati messi a disposizione
dalla Fondazione Banco Farmaceutico.
(17)
3)
https://www.aviation-report.com/70-stormo-scuola-di-volo-basico-aeronautica-militare/
4)
https://www.rid.it/shownews/7219/aeronautica-arrivati-i-primi-t-345-a-giugno-parte-l-addestramento
7) https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/DI0145.pdf?_1744875457583
9) https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/DI0145.pdf?_1744875457583
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 22 aprile 2025, https://pagineesteri.it/2025/04/22/africa/litalia-addestrera-i-piloti-militari-libici/
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