AFRICA. Washington si lancia alla conquista del Golfo di Guinea
America First! Prima
l’America! E’ stato
lo slogan elettorale di Donald Trump con cui si è giustificata la fuga
dall’inferno afgano, però male interpretato un po’ ovunque. Nessuna reale politica
“isolazionista” né l’intenzione di concentrarsi sulle disuguaglianze e le
ingiustizie socio-economiche che minano gli Stati Uniti d’America. Meglio la
declinazione del Prima gli interessi USA,
ovunque e comunque, soprattutto se essi vengono messi in discussione dai
“nemici” storici, Cina e Russia in testa. Così ecco il via alle negoziazioni
sul futuro dei gasdotti euroasiatici con i leader talebani e il trasferimento
di comandi, divisioni e sistemi di guerra in quelle aree del pianeta dove si
acuisce la lotta per il controllo delle risorse energetiche e naturali, in
Artico, nel sud-est Asiatico e nel continente africano.
Negli ultimi tre anni, quelli segnati dalla fine del mandato
di mister Trump e dall’ingresso alla Casa Bianca di Joe Biden, il Dipartimento
di Stato e il Pentagono hanno scelto di attenzionare alcune martoriate regioni
africane sud-sahariane. L’escalation diplomatica-militare è particolarmente
evidente in Africa occidentale e nel Golfo di Guinea dove si concentrano buona
parte delle riserve di gas e petrolio del continente e una sempre più fitta
rete di oleodotti, terminal portuali e raffinerie. L’ultimo atto della
ri-penetrazione USA nell’Africa nera si è consumato il 31 agosto scorso ad
Abuja, la capitale del più potente e complesso paese del Golfo, la Nigeria.
Alla presenza di una folta delegazione del Dipartimento della difesa degli
Stati Uniti e del ministro a capo delle forze armate nigeriane, Bashir Salihi Magashi, gli ufficiali e i contractor di
US Africom (il comando per le operazioni USA in Africa) hanno consegnato i
primi sei caccia leggeri multiruolo A-29 Super Tucano, acquistati dalla Nigerian
Air Force previa autorizzazione del Foreign
Military Sales, il programma USA che autorizza e finanzia il trasferimento
di sistemi d’arma a paesi terzi. “La Nigeria ha ordinato 12 Super Tucano per un
costo complessivo di oltre 500 milioni di dollari e ciò costituisce il maggiore
intervento della storia del Foreign
Military Sales nell’Africa sub-sahariana”, spiega in una nota il Comando di
US Africom. “Esso include la fornitura di pezzi di ricambio per diversi anni e
delle munizioni, il supporto logistico operativo dei velivoli e la copertura
finanziaria di una parte del progetto di ampliamento della base aerea di Kainji,
nella Nigeria centro-occidentale, dove saranno ospitati i 12 Super Tucano”.
La
cerimonia di consegna del primo lotto dei caccia è stata l’occasione per ribadire
la centralità geostrategica del Golfo di Guinea e la necessità di rafforzare la
cooperazione di Washington con i governi e le elite militari dell’Africa
occidentale. “L’aeronautica militare nigeriana è uno dei nostri partner chiave
e gioca un ruolo fondamentale nel rafforzamento della sicurezza e della stabilità
regionale”, ha dichiarato il generale Jeff Harrigian, comandante delle forze
aeree degli Stati Uniti in Europa e in Africa. “L’evento odierno simbolizza il
rafforzamento della nostra partnership e sottolinea il valore
dell’addestramento e del lavoro in comune”. Il generale Harrigian ha pure
spiegato la valenza e le finalità operative del sistema di guerra consegnato
alla Nigeria: “L’A-29 può svolgere attività d’intelligence, sorveglianza, riconoscimento
e di attacco aria-terra di precisione, rafforzando la capacità delle forze
armate nigeriane nel combattere il terrorismo. L’A-29 è uno strumento
fondamentale per aiutare la Nigeria a lottare contro le organizzazioni estremiste
violente compreso l’Islamic State West
Africa Province ed è vitale a sostenere la deterrenza. L’intero pacchetto
militare incluso nell’accordo, con l’addestramento degli equipaggi, la
manutenzione dei veicoli ed altro ancora, mette in risalto la duratura partnership
con la Nigerian Air Force e il nostro impegno ad assicurarle i migliori
successi”. (1)
Progettato
dal gruppo industriale brasiliano Embraer Defense & Security Inc. e
realizzato negli stabilimenti statunitensi della Sierra Nevada Corporation, il
caccia A-29 Super Tucano può
raggiungere una velocità massima di 590 km/h e un raggio operativo di 1.330 km.
Il velivolo è stato sviluppato per essere impiegato prioritariamente per
compiti di attacco leggero al suolo, ricognizione e antiguerriglia. E’ stato inoltre
configurato per utilizzare un’amplissima tipologia di sistemi d’arma avanzati: mitragliatrici
calibro 12.7 mm; cannoni da 20 mm; lanciarazzi da 70 mm; fino a 4 missili
aria-aria AIM-9L “Sidewinder” ed MAA-1B “Piranha” e aria-superficie AGM-65
“Maverick”; bombe a caduta libera Mk 81, Mk 82 e M-117; le famigerate bombe incendiarie,
a grappolo BLG-252 e a guida laser GBU-54, GBU-38, GBU-39 e “Paveway II”,
queste ultime già nella disponibilità delle forze aeree nigeriane.
Il
trasferimento dei 12 Super Tucano è stato autorizzato nel 2017 dall’allora
Presidente Donald Trump, dopo che un primo accordo era stato congelato
dall’amministrazione Obama dopo le comprovate denunce di numerose
organizzazioni non governative sui bombardamenti dell’Aeronautica militare
nigeriana contro un campo rifugiati. I primi sei velivoli sono giunti in volo
dagli Stati Uniti il 23 luglio scorso, dopo le soste tecniche in Canada, Islanda,
Spagna e Algeria. (2) In precedenza (secondo semestre del 2010) una sessantina
tra piloti e tecnici della Nigerian Air Force si erano addestrati con il
personale dell’81° Squadrone caccia dell’Aeronautica militare statunitense
nella base aerea di Moody, in Georgia, già utilizzata per la formazione dei
militari di Brasile e Afghanistan, gli altri due paesi acquirenti dei Super
Tucano (per l’ex governo afgano si è trattato di 20 velivoli, consegnati a
partire del 2014). I nuovi caccia a disposizione dei nigeriani saranno
schierati nella base aerea di Kainji (regione occidentale, nei pressi
dell’omonimo lago), attuale sede del 407° Gruppo di Addestramento al Combattimento
Aereo dell’Aeronautica nigeriana ma potranno essere impiegati anche dall’esercito
e dalla marina militare. Nella base aerea di Kainji è stato avviato a fine
agosto 2020, sotto la supervisione del Genio militare di U.S. Army, un progetto
di ampliamento infrastrutturale del costo di 36,1 milioni di dollari, con la
realizzazione di nuovi hangar per i Super Tucano, magazzini, depositi
munizioni, simulatori di volo, un nuovo impianto di illuminazione, parcheggi e
l’asfaltatura della pista. “Quello della base di Kainji è il maggiore dei
progetti di costruzione che la direzione per la cooperazione dell’Aeronautica
militare USA (AFSAC) sta realizzando in tutta l’Africa sub-sahariana”, ha
spiegato il generale Brian Bruckbauer, responsabile di AFSAC. Da parte sua, l’US Army Corps of Engineers ha
annunciato che continuerà ad operare a Kainji anche dopo la conclusione dei
lavori di potenziamento infrastrutturale per supportare le attività
addestrative e gli interventi dei reparti nigeriani e la manutenzione dei
velivoli.
“Noi riconosciamo il significato crescente che ha il
nostro lavoro in Africa per consolidare i nostri obiettivi nazionali”, ha dichiarato il generale Thomas Tickner, comandante
della divisone per il nord-atlantico del Genio militare USA. “La decisione di
stabilire una presenza permanente in Nigeria è un passo importante per il
supporto delle forze armate nigeriane nel quadro dell‘impegno più generale di
US Africom a promozione della sicurezza, della stabilità e della prosperità
regionale. Avere una presenza permanente nel continente ci consente di
sfruttare meglio le nostre abilità a favore degli obiettivi fissati da US Africom
e dal Dipartimento di Stato per i nostri partner africani”. Oltre alla realizzazione della nuova base per i
Super Tucano e all’istituzione di una missione permanente in territorio
nigeriano, l’US Army
Corps of Engineers sta coordinando i lavori di costruzione di una rampa per imbarcazioni in Benin “che
aiuterà le autorità nazionali nella
lotta contro i traffici illeciti di stupefacenti” e una serie di infrastrutture
di manutenzione dei veicoli militari in Senegal e Ciad. (3)
Come spiega lo stesso Dipartimento
della difesa, la consegna dei nuovi caccia multiruolo segue altri “recenti e
importanti eventi” di collaborazione tra le forze armate statunitensi e quelle
nigeriane. A febbraio è giunto in visita ufficiale ad Abuja il generale Stephen Townsend, comandante di US Africom, per
incontrare il ministro della difesa Magashi e il capo di Stato delle forze
armate, Leo Irabor. “La nostra cooperazione militare rafforzerà le
capacità della Nigeria a difendere i confini terrestri e marittimi e a
combattere il terrorismo in nord-est”, dichiarava per l’occasione il gen. Townsend.
Per cinque settimane (giugno-luglio 2021), 25 ufficiali di un’unità speciale
della Marina nigeriana si sono invece addestrate con un team delle US Army
Special Forces ad un ampio ventaglio di tecniche e tattiche d’intervento
anti-terrorismo e di contrasto agli ordigni esplosivi. A Lagos, nel corso della
cerimonia ufficiale di fine-corso, la responsabile politico-economica
dell’Ambasciata USA in Nigeria, Merrica Heaton, ha inteso precisare come la
consolidata alleanza con il popoloso stato africano ha tra le sue finalità
quella di “contribuire alla lotta contro il crimine marittimo nel Golfo di
Guinea, cooperare alla professionalizzazione delle forze armate nigeriane nel
settore anti-terrorismo contro Boko Haram e l’ISIS-West Africa e rafforzare la
legalità in tutta la regione”. Merrica Heaton ha poi aggiunto che il governo
USA si è impegnato a fornire ulteriori equipaggiamenti e assistenza militare e
ad aumentare numericamente e qualitativamente le “opportunità” di scambio e di
formazione con le forze armate nigeriane, specie nel settore navale e del
controllo costiero. (4)
I
primi di agosto, nell’ambito della missione di “monitoraggio” delle acque
dell’Africa occidentale, la nave di trasporto marines, supporto anfibio e
pronto intervento USS Hershel “Woody”
Williams ha effettuato una sosta tecnica in Nigeria, svolgendo poi un’esercitazione
con i pattugliatori della Marina militare nazionale e di quella del Ghana. L’USS Hershel “Woody” Williams, gerarchicamente
sottoposta al Comando della VI Flotta di stanza a Napoli, è la prima unità da
guerra permanentemente assegnata dal Comando di US Africom nell’area di propria
responsabilità “a presidio dei comuni interessi di Stati Uniti e dei partner africani,
a difesa della sicurezza e della libertà di navigazione nelle acque del
continente”. Negli ultimi mesi il cuore operativo dell’unità statunitense è
stato il Golfo di Guinea, descritto dal suo stesso comandante, Chad Graham, “come
il centro cruciale per lo sviluppo economico e la sicurezza dell’Africa
occidentale e la prosperità e l’accesso ai mercati globali dell’intero
continente africano”. (5) A marzo l’USS
Hershel “Woody” Williams aveva guidato una complessa esercitazione
aeronavale nelle acque del Golfo di Guinea (Obangame
Express 2021), a cui hanno partecipato ben 32 paesi (Angola, Belgio, Benin,
Brasile, Capo Verde, Cameroon, Canada, Costa d’Avorio, Congo, Danimarca, Francia,
Gabon, Gambia, Germania, Ghana, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Italia, Liberia,
Marocco, Namibia, Niger, Nigeria, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica del
Congo, RD-Congo, Sao Tomé & Principe, Senegal, Sierra Leone, Togo e Stati
Uniti d’America), osservatori “speciali” ECOWAS (la Comunità economica degli
Stati dell’Africa occidentale) ed ECCAS (la Comunità economica dell’Africa
centrale). (6)
Con i caccia Super Tucano e
le molteplici esperienze addestrative, il Pentagono sta fornendo alla Nigeria pure
un rilevante numero di sistemi bellici. Nel dicembre 2020 sono state donate
alla Marina apparecchiature del valore di 180.000 dollari (radar, sensori,
sistemi di telecomunicazione, telecamere e software) per accrescere le funzioni
“anti-pirateria” delle unità nigeriane
assegnate al Regional Maritime Awareness
Capability (RMAC), il centro regionale di monitoraggio delle acque del
Golfo di Guinea promosso nel 2006 da Washington in collaborazione con i paesi
dell’area (oltre alla Nigeria, Sao Tomé-Principe, Gabon, Togo, Benin, Costa d’Avorio
e Sierra Leone). Le autorità nigeriane hanno messo a disposizione di RMAC cinque
siti radar (Badagry, Lagos, Formoso, Bonny e Ibaka), quattro centri operativi
generali (Lagos, Yenagoa, Calabar e Abuja) e un’installazione per
l’addestramento (Apapa), quest’ultima interamente equipaggiata da Washington
nel 2019.
Ancora
lo scorso anno l’Amministrazione USA ha autorizzato il trasferimento alla
Nigeria di tre piccoli aeromobili a pilotaggio remoto “Aerosonde Mk 4.7”
prodotti dall’azienda statunitense Textron Systems. Il contratto del valore di
25.610.000 dollari oltre alla fornitura dei mini-droni e dei pezzi di ricambio,
include la manutenzione dei veicoli e l’addestramento del personale nigeriano
da completarsi entro il 30 settembre 2021. (7) In discussione al
Congresso USA c’è infine la possibilità di autorizzare la vendita alle forze
armate nigeriane di una dozzina di elicotteri d’attacco AH-1 Cobra progettati e costruiti dalla Bell
Helicopter, valore 875 milioni di dollari. L’intenzione del Dipartimento di
Stato di concludere la commessa è stata resa nota al Comitato per le relazioni
estere del Senato a fine gennaio 2021e la decisione ufficiale è attesa entro la
fine dell’anno. Oltre agli elicotteri da combattimento verrebbero forniti alla
Nigeria anche 28 motori GE Aviation, 14 sistemi di navigazione Honeywell e 2.000
razzi a guida laser. (8)
(5) https://www.africom.mil/article/33946/hershel-woody-williams-returns-to-gulf-of-guinea-strengthening-partnership-with-coastal-af
(6) https://www.africom.mil/what-we-do/exercises/obangame-express
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 14 settembre 2021, https://pagineesteri.it/2021/09/14/africa/africa-washington-si-lancia-alla-conquista-del-golfo-di-guinea/
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