Ai cantieri di Palermo la commessa per la nave anfibia d’assalto della Marina militare del Qatar
Il futuro dei cantieri navali di Palermo? Produrre navi da guerra, preferibilmente per i petroregimi reazionari della penisola arabica. Il tutto con il plauso e la benedizione degli amministratori e delle organizzazioni sindacali siciliane.
Giuseppe Bono, amministratore
delegato di Fincantieri S.p.A. (holding finanziaria-industriale controllata per
il 71,6% dalla Cassa Depositi e Prestiti), ha annunciato che saranno i
cantieri del capoluogo siciliano a realizzare la nave anfibia d’assalto LPD (Landing Platform Dock) ordinata dalla
Marina militare del Qatar nell’ambito del maxi-contratto del valore complessivo
di 4 miliardi di euro firmato a Doha nel 2016 (oltre all’unità LPD, Fincantieri
consegnerà sei unità militari di nuova generazione con i relativi servizi di
supporto).
La
nave anfibia avrà un dislocamento di 8.800 tonnellate, una lunghezza di 143
metri e una velocità di 20 nodi e sarà in grado di ospitare sino a 550 marines
e due elicotteri multiruolo NFH 90 che saranno consegnati dal consorzio europeo
comprendente Leonardo-Finmeccanica, Eurocpter e Stork Fokker Aerospace. Il
taglio della prima lamiera è previsto a metà novembre, mentre il varo per la
fine del 2022. Secondo quanto riferito dal management di Fincantieri
la nave anfibia realizzata a Palermo sarà simile alle unità della classe “San
Giusto” consegnate alla Marina militare italiana e alle “Kalaat Béni Abbès”
acquistate dalla Marina algerina.
La nuova unità da guerra avrà un’autonomia di
navigazione di un mese e un raggio operativo sino a 7.000 miglia nautiche: ciò consentirà
alla Marina qatarina di proiettare la propria forza bellica a livello globale. L’LPD
sarà inoltre dotata di un ampio ventaglio di sistemi d’arma: cannoni da 76mm anch’essi
di produzione Leonardo; missili superficie-aria “Aster 30” (prodotti dal gruppo
MBDA controllato da Airbus, Bae Systems e l’immancabile Leonardo); mitragliere
navali “Marlins” da 30mm (OTO Breda, Leonardo); lanciatori anti-missili “Sylena
Mk2” di produzione francese (Lacroix). Gli elicotteri NH90 imbarcati saranno
invece dotati di missili anti-nave di terza generazione “Marte ER” (MBDA). La
maggiore holding del complesso militare-industriale italiano fornirà alla LPD
di Fincantieri pure i sistemi radar “Kronos”, i sensori di bordo e i centri di
comando e controllo dei sistemi di combattimento.
La notizia della realizzazione a Palermo dell’unità
anfibia destinata al più che controverso emirato del Qatar è stata commentata con
estremo favore dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mare della
Sicilia occidentale, Pasqualino Monti.
“La nave per la marina militare del Qatar regala nuovo slancio all’intero
progetto del cantiere navale e l’Autorità portuale lavorerà senza sosta per
concludere opere infrastrutturali che renderanno lo stabilimento di Palermo il
fiore all’occhiello della cantieristica mediterranea”, ha dichiarato Monti. “Questa
commessa è anche il prodotto dell’accordo che abbiamo siglato con Fincantieri
nel 2019 e che aveva come obiettivo la creazione nello scalo siciliano di uno
dei complessi navalmeccanici più importanti del Mediterraneo. Questo risultato
si associa a ciò che abbiamo sempre ripetuto: creazione di economia reale
uguale incremento dell’occupazione e uguale futuro per i giovani siciliani”.
Ancora più enfatiche le dichiarazioni delle
organizzazioni sindacali. Per i responsabili della Fiom-Cgil di Palermo, Angela
Biondi e Francesco Foti, la costruzione della nave da guerra “porterà ulteriore
lavoro che si aggiungerà alla costruzione dei tronconi con una previsione complessiva
di oltre un milione di ore di lavoro”. “Tutto ciò porterà stabilità
lavorativa per gli operai del cantiere e del suo indotto e benefici economici
per tutta la città”, hanno aggiunto i sindacalisti Fiom alla testata on line Palermo Today.
Di giornata storica per la cantieristica siciliana parla invece il segretario
Fim Cisl, Antonio Nobile. “E’ il segnale che aspettavamo da anni ed è arrivato
anche grazie allo sforzo fatto da tutti i lavoratori che hanno dimostrato
responsabilità e competenza”, ha aggiunto. “Un segnale chiaro da parte di
Fincantieri che sta riponendo fiducia nel sito palermitano e che arriva in un
contesto di forte difficoltà del settore crocieristico legato alla pandemia”. Ampia
soddisfazione è stata espressa pure dal segretario Uil, Enzo Comella: “Finalmente
dopo più di dieci anni torniamo a costruire una nave militare di medie
dimensioni, nella speranza che questa sia la prima di una lunga serie”.
Dulcis in fundo il commento
del sindaco Leoluca Orlando, ormai prossimo a lasciare la guida del comune
capoluogo. “La commessa costituisce il punto di arrivo di un impegno da anni
sollecitato dall’amministrazione comunale e dalle organizzazioni sindacali e
condiviso da Fincantieri”, ha dichiarato il primo cittadino. “L’avvio della
costruzione di questa nuova nave costituisce una fondamentale occasione
occupazionale e l’inizio di una nuova stagione per la nostra città”.
In verità per la conversione a fini militari degli
storici cantieri navali di Palermo non è stato necessario attendere la commessa
della Marina militare qatarina. In questi mesi il grande bacino di carenaggio è
stato utilizzato da Fincantieri per completare la realizzazione della nuova nave
anfibia “Trieste” destinata alla Marina militare italiana che la utilizzerà anche
come portaelicotteri e piattaforma di lancio dei nuovi cacciabombardieri a
decollo corto o verticale F-35B. Con
una lunghezza di 245 metri e un dislocamento a pieno carico di circa 33.000 tonnellate,
la “Trieste” disporrà di un ampio ponte di volo e di due ulteriori ponti
sottostanti che saranno impiegati, il primo come aviorimessa per elicotteri e
aerei, il secondo come autorimessa per i mezzi da sbarco della Marina.
Commenti
Posta un commento