Il “capitano coraggioso” Colaninno vende navi da guerra. L’ultima all’Algeria
Nuovi affari per il complesso militare-industriale italiano in Algeria. A fine luglio, i cantieri navali Intermarine di Sarzana hanno consegnato un’unità cacciamine alla Marina militare algerina. Lunga 52,5 metri e larga 10, la nave da guerra ha un dislocamento di 700 tonnellate circa e può raggiungere velocità massime fra i 13 e i 16 nodi. Oltre a finalità d’individuazione e neutralizzazione di mine navali, l’unità può essere utilizzata per vere e proprie attività di combattimento grazie all’imbarco di due sistemi multiruolo per l’attacco simultaneo di bersagli OTO Marlin WS con cannone da 30 mm e direzione del tiro prodotti da Leonardo-Finmeccanica S.p.A.. Leonardo ha fornito pure i sensori elettrottici per il controllo del tiro e i sistemi di comando, controllo e comunicazione. Alla realizzazione del cacciamine ha contribuito la società di ingegneria e progettazione Orizzonte Sistemi Navali S.p.A., interamente controllata dalle holding a partecipazione statale Fincantieri e Leonardo.
Nel
giugno 2017 Intermarine aveva consegnato alle forze militari navali
dell’Algeria un’unità con le stesse funzioni e caratteristiche di quella
odierna, nell’ambito di un accordo sottoscritto a Parigi nel 2014 in occasione
di Euronaval, la kermesse espositiva internazionale di imbarcazioni e sistemi d’armamento
navale. Il
cacciamine, con una capienza massima sino a 58 persone di equipaggio, era stato
battezzato dalle autorità algerine con il nome di El-Kasseh 1. Inizialmente il contratto prevedeva la realizzazione
di una sola unità da guerra, ma l’Algeria ha poi ordinato alla società ligure una
seconda imbarcazione.
Intermarine
S.p.A. è tra i leader mondiali nella progettazione,
costruzione ed equipaggiamento di navi militari con requisiti operativi speciali
come sono ad esempio i cacciamine. “A conferma della propria leadership
internazionale in questo specifico settore delle navi per la difesa,
Intermarine ha già realizzato 43 unità in nove diverse
configurazioni, per le Marine Militari di otto Paesi”, riporta
l’ufficio stampa del gruppo. Le classi dei cacciamine “Lerici” della Marina
militare italiana e “Osprey” di US Navy sono state varate dai cantieri di
Intermarine; altre unità da guerra (pattugliatori veloci, navi logistiche e trasporto,
ecc.) sono state vendute alle marine da guerra di Australia, Finlandia, Malesia,
Nigeria, Taiwan e Thailandia.
Dal 2004 Intermarine è interamente controllata dal gruppo Immsi S.p.A., holding finanziaria-industriale italiana
controllata dalla famiglia Colaninno. Nel gennaio
2013 la società ha assunto il controllo della Rodriquez Cantieri Navali S.p.A. di
Messina, storica azienda produttrice di aliscafi a uso militare e civile. Attualmente Intermarine ha sede legale a
Sarzana, in provincia di La Spezia, dove sono presenti pure i maggiori impianti
produttivi. A Messina l’azienda del gruppo Colaninno ha mantenuto operativo un
cantiere navale specializzato nella progettazione e produzione di navi veloci in
alluminio e acciaio di dimensioni minori. La società controlla pure un cantiere
navale a Rio de Janeiro (Brasile).
Presidente del consiglio d’amministrazione di Intermarine
è Livio
Corghi, anche direttore di RCN Finanziaria S.p.A., altra compagnia della
famiglia Colaninno. Nel management della società di Sarzana compare poi Maurizio Bertacchini, già manager negli Stati
Uniti del programma di allestimento dei cacciamine “Osprey” destinati a US Navy,
e Aldo Stile, già contract manager di Alenia Marconi Systems e Selex
Sistemi Integrati, due società del gruppo Finmeccanica.
Con la principale holding del comparto
militare-finanziario-industriale italiano, Intermarine ha una lunga e
consolidata partnership. Lo scorso 18 giugno i vertici di Intermarine e
Leonardo-Fineccanica hanno reso noto di aver sottoscritto un “accordo strategico di ricerca e sviluppo” di tecnologie
funzionali alla realizzazione di prodotti e di collaborazione commerciale nel
mercato navale militare e para-militare. “Il lavoro congiunto nei diversi
settori specialistici rafforzerà ulteriormente la partecipazione ai programmi
di nuova generazione e di rinnovo delle flotte di navi cacciamine, di
pattugliatori veloci e di navi idrografiche”, riporta la nota dell’ufficio
stampa di Intermarine.
Più
specificatamente i centri di ricerca e gli stabilimenti produttivi delle due
società potenzieranno insieme gli investimenti in robotica, tecnologia unmanned (droni
marittimi e subacquei, ecc.) e ingegneria navale, “aspetti sostanziali e
necessari alla produzione di unità multiruolo sia costiere che di altura in
grado di soddisfare gli sfidanti profili di missione richiesti per la lotta
alle mine e per un controllo efficace del mare”. A far gola a Intermarine e
Leonardo i mercati di Africa e Medio Oriente, aree geografiche perennemente al
centro di sanguinosi conflitti.
Articolo pubblicato in Africa Express il 4 settembre 2020, https://www.africa-express.info/2020/09/03/il-capitano-coraggioso-colaninno-vende-navi-da-guerra-lultima-allalgeria/
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