Frontex a caccia di migranti grazie ad Israele e al complesso militare-industriale UE
La realizzazione di un sistema di comando che sovrintenda alle attività di controllo delle frontiere marittime dell’Unione Europea e favorisca lo scambio di informazioni tra le Marine militari, le Guardia coste e le forze di polizia dei paesi membri Ue ed extra-Ue come ad esempio Israele.
Con la supervisione e il supporto di
Frontex, l’Agenzia a cui Bruxelles affida la sorveglianza dei flussi migratori
e della frontiere esterne dell’Unione, il Ministero della Sicurezza Pubblica
d’Israele, i Ministri della Difesa di Italia, Grecia e Portogallo, altri enti
statali, importanti centri di ricerca nel settore della cyber security e alcune
delle industrie aerospaziali militari europee hanno promosso il progetto Andromeda (An EnhaNceD Common InfoRmatiOn
Sharing EnvironMent for BordEr CommanD, Control and CoordinAtion Systems),
finanziato dalla Ue con 5 milioni di euro nell’ambito del programma di ricerca e
innovazione “Horizon 2020”.
Andromeda ha preso il via il 1° settembre 2019 e si concluderà
il 28 febbraio 2021. Coordinato dal Ministero degli Affari Marittimi e le Politiche Insulari
della Grecia, esso punta ad “estendere
le capacità di risposta ai bisogni di sorveglianza delle frontiere” del Common Information Sharing Environment
(CISE), il gruppo operativo gestito dall’Agenzia per la Sicurezza Marittima
(EMSA) in cooperazione con gli Stati membri dell’Unione e altre agenzie come
Frontex, EEAS (European External Action Service), EDA (European Defence Agency) e
l’European Union Satellite Centre, per l’integrazione dei sistemi e delle reti di sorveglianza navali esistenti in ambito
europeo.
“Il progetto ha lo scopo di potenziare il
CISE, realizzando a lungo termine sistemi di comando, controllo, coordinamento ed
elaborazione dati per la sorveglianza
delle frontiere e la vigilanza terrestre e marittima da parte di diverse autorità
costiere”, spiegano i partner di Andromeda.
“Allo stesso tempo si prevede di migliorare ed estendere le funzioni del CISE nel
controllo delle frontiere terrestri e di adattare a questo scopo le rilevanti
soluzioni C2 e i servizi associati”.
“Lo scambio dei dati può rendere la sorveglianza
meno costosa e più efficace”, aggiunge l’inedita alleanza internazionale
promossa da Frontex. “Sotto il Common
Information Sharing Environment dell’Unione Europea, le informazioni
possono essere scambiate perfettamente insieme ad una serie di soggetti terzi,
comprese le agenzie di polizia e le forze militari. Esiste l’esigenza di realizzare
differenti sistemi inter-operativi in modo da poter trasferire e scambiare i dati
e le informazioni più facilmente grazie alle nuove tecnologie. Ciò può essere
inoltre un importante elemento costitutivo di un’unica struttura di sorveglianza
marittima UE e il CISE potrà ampliare le sue funzioni concorrendo alla
sicurezza delle frontiere terrestri. Andromeda
farà leva sugli sviluppi, i risultati e le esperienze dei consorzi a capo di
odierni e precedenti progetti di ricerca come Perseus, CloseEye, Marisa, Ranger”.
Diciotto i partecipanti
internazionali al programma di sviluppo dei nuovi sistemi di controllo
anti-migranti, accanto al Ministero della Sicurezza Pubblica d’Israele. Tra
essi spiccano diversi importanti attori italiani, primo fra tutti il Ministero della Difesa. Un ruolo chiave è affidato ai ricercatori della Fondazione
Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, istituzione promossa nel 2005 da
quattro ministeri (Istruzione, Università e Ricerca; Ambiente e tutela del territorio
e del mare; Politiche agricole e forestali; Economia e finanze) con il fine di approfondire le conoscenze sulla variabilità climatica
con particolare attenzione all’area del Mediterraneo. Con sede centrale a Lecce
e gruppi operativi sparsi in tutta Italia, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici annovera tra i suoi
soci le
Università del Salento, Bologna, Sassari, Ca’ Foscari Venezia, della Tuscia; il
Politecnico di Milano; l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
e il CIRA - Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (società consortile i cui azionisti
sono l’Agenzia Spaziale Italiana, la Regione Campania, il CNR e alcune grandi aziende
del comparto industriale-militare come Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia
Space Italia, Avio S.p.A. e Piaggio Aereo Industries).
Tra i partner
italiani di Andromeda compaiono poi Codin
S.p.A. di Roma, azienda fornitrice di soluzioni tecnologiche innovative, nonché
progettista di
componenti dei sistemi di controllo del traffico aereo e di speciali software indirizzati
alla homeland security, alla cyber-defence,
alla protezione delle infrastrutture critiche e alla sicurezza di porti e
aeroporti; ed Engineering – Ingegneria Informatica S.p.A, uno
dei maggiori gruppi nazionali informatici e delle tecnologie di comunicazione,
con decine di filiali in Europa e Sud America e un fatturato annuo superiore al
miliardo di euro.
Del consorzio di ricerca finanziato con i fondi di “Horizon
2020” fanno pure parte i Ministeri a capo delle forze armate di Portogallo e
Grecia; la Polizia ellenica; il Centro studi “Kemea” (think tank greco sulle politiche di sicurezza promosso e
finanziato dal Ministero degli Interni); l’Agenzia Marittima statale della
Bulgaria; il Ministero dei Trasporti e gli Affari marittimi del Montenegro (altro
paese che non è membro dell’Unione).
Chiudono l’elenco dei partner di
Andromeda importanti industrie
belliche e società informatiche sicuritarie: GMV Aerospace and Defence SA (holding
spagnola che opera principalmente nel settore aerospaziale e delle
telecomunicazioni, della cyber security e dell’Intelligenza Artificiale); Satways Ltd. (società privata con
sede ad Atene che sviluppa sistemi di comando e controllo e di monitoraggio
delle frontiere, destinati alle forze di polizia e alla guardia costiera); Exus Software LTD (azienda britannica con filiale secondaria ad Atene che
produce software); Inovaworks C&C SA (gruppo portoghese che fornisce soluzioni di sorveglianza e d’intelligence a forze armate e
di polizia); Stemo Ltd (compagnia privata con sede in Bulgaria che sviluppa componenti informatiche e
tecnologie di telecomunicazione).
A cooperare con forze armate e industrie militari nella progettazione dei nuovi sistemi di controllo delle frontiere, due centri accademici: l’Institute of Communication and Computer Systems dell’Università Tecnologica di Atene e la Laurea University di Scienze Applicate con sede nella regione di Uusimaa, nella Finlandia meridionale.
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