Regeni, Zaki? Ma chi sono? Per l’Italia meglio correre in Egitto a vendere armi
Capitani d’industrie e conduttori di aziende; veterani iperstellati e pluridecorati; marcanti di cannoni, piazzisti e bussatori porta-a-porta; accaparratori di commesse e dispensatori di bonus al cinquepercento; profittatori, cortigiani e imbucati. A sgomitare per posare al cospetto dell’ultimo faraone d’Egitto.
Tutto
e tutti pronti per Egypt Defence Expo –
EDEX 2021, l’esposizione
internazionale delle industrie di guerra che prenderà il via al Cairo lunedì 29
novembre per concludersi giovedì 2 dicembre. Una kermesse di sistemi di morte e
distruzione voluta, promossa e patrocinata dal generale Abdel Fattah
Al-Sisi, presidente e comandante supremo delle forze armate del paese
nordafricano all’indice per crimini e violazioni dei diritti umani.
“EDEX rappresenta un’opportunità unica
per le industrie militari per mostrare gli ultimi ritrovati tecnologici, le
apparecchiature e i sistemi d’armamento in ambito terrestre, marittimo ed aereo
e scambiarsi le esperienze”, spiega con enfasi il ministro della Difesa Mohamed Ahmed Zaki, già comandante della Guardia repubblicana
e delle forze paracadutiste egiziane. “EDEX
punta all’apertura di nuovi orizzonti di cooperazione nell’industria bellica tra
l’Egitto e tanti altri paesi al mondo. Siamo certi che
l’esposizione di quest’anno crescerà ancora di più per dimensione e impatto
rispetto alla prima tenutasi nel 2018”.
Secondo gli organizzatori ad
Egypt
Defence Expo 2021 parteciperanno più
di 400 aziende d’armi provenienti da 42 paesi e sono attesi più di 30.000 visitatori.
Alla cerimonia d’inaugurazione sono previste le presenze del presidente Al-Sisi
e delle maggiori cariche politiche e militari della Repubblica Araba d’Egitto e
di una autorevole rappresentanza di uomini di governo, generali e ammiragli
stranieri. All’edizione 2018 per la foto ricordo accanto al dittatore egiziano
posavano i ministri della difesa di Emirati Arabi Uniti, Oman, Sudan, Francia,
Grecia, Cipro, Sud Sudan, Camerun, Corea del Sud e Somalia.
E in
verità le premesse ci sono tutte per trasformare la fiera bellica egiziana in
un’occasione di affari e provvigioni multimilionarie per il complesso
militare-industriale. Tra gli espositori ci sono i grandi nomi del comparto
aerospaziale, missilistico, navale e dei sistemi terrestri a livello mondiale: Boeing,
Lockheed Martin, Dassault Aviation, Naval Group, Airbus, BAE Systems, General
Dynamics, Motorola Solutions, Raytheon, Rheinmetall, Thales, ecc. ecc.. E ci
sono pure un’infinità di aziende medie e piccole che hanno già piazzato armi
leggere, colt, fucili e munizioni in tutti i più sanguinosi conflitti del
pianeta. Ad EDEX 2021 ci saranno pure
gli stand di organi di stampa e riviste specializzate nel settore difesa e
security, quelli delle Ambasciate al Cairo di Stati Uniti d’America, Gran
Bretagna, Repubblica Ceca e Slovacchia, del Ministero della Difesa dell’India, di
quello dell’Economia della Romania e finanche dello Stato del Mississippi. Tra
gli espositori di caccia e carri armati ci sarà anche l’International Committee
of the Red Cross (ICRC), la Croce Rossa Internazionale, “organizzazione indipendente
e neutrale che assicura la protezione e l’assistenza umanitaria alle vittime
dei conflitti armati e in altre situazioni di violenza”, così come viene
presentata nel catalogo-pamphlet della fiera di Al-Sisi & C..
A Egypt Defence
Expo farà bella mostra di sé, ovviamente, il made in
Italy. Numerose e agguerrite le industrie nazionali presenti, segno evidente
che l’omicidio del ricercatore Giulio Regeni e le campagne di denuncia sulle
repressioni di massa, le carcerazioni e le sparizioni forzate in Egitto non
commuovono i signori della guerra di casa nostra. Nel settembre 2020 il
ministro per la Produzione militare di fresca nomina, Mohamed Ahmed Morsi, aveva
voluto incontrare l’ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini, “per favorire
la cooperazione con le aziende italiane nel campo delle industrie militari e
civili”.
“Nel
corso dell’incontro – riportava la nota del governo egiziano - un invito è
stato anche rivolto alle delegazioni tecniche delle aziende italiane a visitare
le aziende di produzione militare egiziane per conoscere le capacità
tecnologiche e umane e favorire la collaborazione per la produzione di
attrezzature, software, ecc.”.
Presto
detto, presto fatto. Così Headline
Sponsor della kermesse delle armi è il gruppo leader nazionale – a capitale
pubblico – della produzione di fregate, cacciatorpediniere e sottomarini, Fincantieri S.p.A., controllato per il 71,6% dalla Cassa
Depositi e Prestiti e fornitore strategico della Marina di guerra egiziana. E
non poteva ovviamente mancare l’holding cugina
del comparto aereo, terrestre, spaziale e delle telecomunicazioni militari, Leonardo S.p.A. (ex Finmeccanica), in mano per il 39%
al Ministero dell’Economia e delle finanze, anch’essa partner di lunga data
delle forze armate dello stato nordafricano. A EDEX 2021 Leonardo-Finmeccanica sarà presente anche tramite due
importanti società partecipate, Leonardo DRS (produttrice di sofisticate
tecnologie militari e d’intelligence, con quartier generale in New Jersey) ed
MBDA, il maggiore consorzio industriale
missilistico europeo (in mano a Leonardo per il 25% e per la restante parte ad
Airbus Group e BAE Systems). Per la cronaca MBDA è platinum sponsor della fiera delle armi, insieme al colosso
aerospaziale francese Dassault Aviation, altro fornitore chiave di sistemi
bellici al regime Al Sisi.
Nell’elenco
degli espositori di EDEX 2021 compare
solo da una settimana la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la
Difesa e la Sicurezza (AIAD). Membro di Confindustria, AIAD
riunisce la quasi totalità delle imprese nazionali che esercitano attività di
progettazione, produzione, ricerca e servizi nei comparti aerospaziale, navale,
terrestre e dei sistemi elettronici militari. “La Federazione mantiene stretti
e costanti rapporti con organi e istituzioni nazionali, università, centri di
ricerca e in particolare con il Segretariato Generale della Difesa (l’ente che coordina
la ricerca e lo sviluppo dei nuovi sistemi d’arma destinati alle forze armate, nda) e internazionali - tra cui la NATO
- al fine di promuovere, rappresentare e garantire gli interessi dell’industria
che essa rappresenta”, riporta lo statuto di AIAD.
Presidente onorario della
federazione delle industrie belliche italiane è Alessandro
Profumo, amministratore delegato di Leonardo S.p.A. e pure presidente dell’ASD
– Associazione europea delle Industrie dell’Aerospazio e della Difesa. Presidente di AIAD è invece l’on.
Guido Crosetto (già Dc, poi Forza Italia e infine cofondatore
di Fratelli d’Italia), sottosegretario alla
Difesa nel IV Governo Berlusconi e dall’aprile 2020 presidente di Orizzonti
Sistemi Navali S.p.A., joint venture tra Fincantieri e Leonardo specializzata
nella produzione di apparecchiature ad alta tecnologia per le navi militari e nella
gestione integrata dei sistemi d’arma.
Di casa in Egitto da tempi
remoti è un grande espositore nazionale privato, IVECO Defence Vehicles S.p.A., con sede
principale a Bolzano e stabilimenti pure a Piacenza, Vittorio Veneto e
Sete Lagoas in Brasile. Produttore di carri armati, veicoli blindati, motori,
componentistica per automezzi da difesa, automezzi per le forze di sicurezza e
la protezione civile, IVECO Defence è controllata dall’holding finanziaria
italo-statunitense CNH Industrial N.V., in mano
a Exor N.V., la cassaforte della famiglia Agnelli.
In
Egitto IVECO Defense può contare su un proprio agente di rappresentanza,
l’azienda Engines interamente controllata da Shoura Group, importante gruppo
finanziario-agroindustriale. Engines è uno dei maggiori fornitori del Ministero
della Difesa e di quello dell’Interno specie per ciò che riguarda i veicoli
anti-sommossa e per il trasporto truppe e detenuti.
La società
di Bolzano torna ad EDEX dopo il
successo ottenuto alla prima edizione quando aveva esibito i nuovi modelli di veicoli da trasporto militari e
forze di polizia MUV (Utility Vehicle)
e i blindati anfibi VBTP 6×6. Secondo alcune riviste specializzate, nel 2018
IVECO Defense riuscì a vendere agli egiziani alcuni MUV 4×2 “utilizzati
principalmente per il trasporto di personale militare nella capitale”. Qualche
mese prima della commessa, un rapporto di Amnesty
International sulle armi francesi utilizzate dalla polizia di Al-Sisi per
reprimere le manifestazioni aveva denunciato che nel violento intervento
scatenato contro i lavoratori e gli studenti nei pressi dell’Al-Azhar
University del Cairo, il 27 luglio 2013,
insieme ai blindati Sherpa LSW venduti
da Arquus (già Renault Trucks Defens), i reparti delle forze speciali
egiziane avevano impiegato mezzi da trasporto e veicoli leggeri di produzione
IVECO. L’uso di blindati dell’azienda italiana da parte delle unità di polizia
è stato documentato dalla Lega francese per i Diritti Umani (LDH), dall’Observatoire des armements e dall’Istituto del
Cairo di Studi sui Diritti Umani (CIHRS)
pure per reprimere nel sangue le manifestazioni popolari del giugno 2018.
A
seguito dell’ennesimo brutale intervento contro le pacifiche proteste
anti-regime del 20 settembre 2019 (centinaia di manifestanti feriti e oltre
.4.300 arresti arbitrari di cittadini – tra cui 161 donne e 177 minori -
giornalisti, avvocati, attivisti e difensori dei diritti umani), gli
europarlamentari del GUE/GNL hanno
presentato una mozione a Strasburgo denunciando che le forze di polizia egiziane
si erano avvalse “di automezzi e blindati di produzione francese e
dell’italiana IVECO”. “L’Unione europea e i suoi Stati membri devono
adottare una decisione che proibisca la vendita, la fornitura, il trasferimento
o l’esportazione di ogni tipo di equipaggiamento e aiuto militare che possa
essere utilizzato per la repressione interna in Egitto, incluse le tecnologie
di sorveglianza e i sistemi di sicurezza che facilitino l’attacco contro i
difensori dei diritti umani e la società civile”, avevano poi inutilmente
chiesto gli europarlamentari.
Non
poteva mancare ad EDEX 2021 lo stand
di una delle maggiori produttrici al mondo di armi da fuoco leggere, la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta S.p.A. di
Gardone Val Trompia (Brescia). Controllata dalla Beretta Industrie S.p.A. che a
sua volta fa parte del Gruppo Beretta Holding SA (678,3 milioni di euro di
fatturato nel 2018), da decenni l’azienda rifornisce di pistole e fucili le
forze armate e di polizia egiziane. Secondo l’Osservatorio permanente sulle
armi leggere OPAL di Brescia, nel solo 2014
il governo italiano ha autorizzato la vendita al Cairo di oltre 30 mila pistole, soprattutto del
modello “Beretta 92FS”. “Per
anni l’Italia è stato l’unico paese dell’Unione europea che, dalla presa del
potere del generale Al-Sisi, ha inviato armi utilizzabili per la repressione
interna”, ha commentato il ricercatore Giorgio Beretta di OPAL. In una foto pubblicata da Egypt
Defense Review il 15 aprile 2018, alcuni appartenenti alle forze speciali
egiziane sono stati ritratti armati di fucili Beretta GRX-160 in configurazione
lanciagranate durante un’operazione in Sinai.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Egypt Today, l’allora ministro della Produzione Militare Mohamed El Assar ha ricevuto il
6 aprile 2019 una delegazione ufficiale dalla Fabbrica d’Armi Pietro Beretta per discutere sulla possibilità di
produrre le pistole modello M9 da 9mm in Egitto. “Al meeting le due parti hanno
concordato di stabilire un comitato per approfondire ulteriori opportunità di
cooperazione e investimento in campi di comune interesse”, aggiungeva Egypt Today. “E’ stato deciso inoltre di
accrescere le modalità di collaborazione e gli investimenti tra Beretta e AZSI
- Abu Zaabal Company for Specialized Industries (gruppo industriale con sede ad Al Khanka, Qalyubia.
nda). Il Presidente della società italiana Franco Gussalli Beretta, da parte
sua, ha affermato la necessità di una simile cooperazione dove l’Egitto
fornisca risorse umane qualificate, unità tecnologiche e linee produttive in
grado di competere nei mercati internazionali”.
L’ipotesi di produrre in Egitto pistole
con brand Beretta è stata avanzata anche in occasione dell’incontro tra il ministro Morsi e l’ambasciatore
Cantini nel settembre 2020, “anche in cooperazione con la società tedesca
Rheinmetall” (la stessa che esercita il controllo su RWM Italia, l’azienda che
produce in Sardegna e a Brescia le bombe impiegate dalle forze armate saudite
in Yemen).
La storica società della Val
Trompia sarà presente alla kermesse bellica anche con uno stand della Benelli Armi S.p.A., azienda produttrice di fucili
semiautomatici per uso militare (anti-guerriglia
e anti-terrorismo), venatorio e sportivo, con sede a Urbino. Fondata nel
1967 dall’omonima famiglia di industriali produttori di motoveicoli, dal 1983 Benelli Armi è passata sotto
il controllo di Beretta Holding. Oggi esporta in 78 paesi e tra i suoi maggiori
clienti vanta il Corpo dei Marines USA.
“Nel periodo compreso tra il gennaio e l’ottobre 2015
l’Italia ha esportato all’Egitto fucili e carabine per 1.364.738 euro; di
questi, in buona parte sono stati prodotti dalle Benelli Armi di Urbino”, ha
documentato ancora una volta l’Osservatorio permanente sulle armi
leggere. “Non si tratta di armi da guerra
destinate all’esercito (con quelle si sale a 3.723.888 euro), perché altrimenti
non comparirebbero nel fatturato del commercio estero. Escludendo che all’ombra
delle piramidi sia scoppiata una passione per il tiro sportivo o per l’attività
venatoria, è probabile che il carico sia stato venduto alla polizia e alle
forze di sicurezza egiziane”.
Tra
le industrie italiane che saranno presenti alla seconda edizione di EDEX compaiono poi Intermarine
S.p.A. (società con sede ufficiale a Sarzana, La Spezia, che progetta, costruisce ed equipaggia cacciamine,
imbarcazioni d’assalto, pattugliatori veloci e navi logistiche e da trasporto)
ed Elettronica
S.p.A. (tra le maggiori produttrici internazionali di
sistemi di difesa e attacco elettronici, cyber security, tecnologie elettro-ottiche e a
infrarossi, apparecchiature di sorveglianza e
intelligence).
Ci
sono poi alcune imprese meno note al grande pubblico ma anch’esse con un ruolo
rilevante nella produzione ed esportazione di sistemi militari: Polomarconi.it (quartiere generale a Verona e
centro di ricerca e stabilimento a Bergamo, specializzata in antenne radar,
sistemi elettronici avanzati, software, apparecchiature per il controllo del
traffico aereo); Cristanini S.p.A. di Rivoli Veronese (particolarmente attiva nei
settori della decontaminazione e
detossificazione CBRN, cioè chimica, batteriologica e nucleare).
Nella
lista finale degli espositori italiani di EDEX
c’è poi RI-Group,
azienda che opera dal 1973 a Leverano (Lecce), di proprietà della famiglia Tafuro,
con stabilimenti e sedi di rappresentanza in Italia, Kosovo, Libano, Gibuti ed
Emirati Arabi e “attività consolidate” ad Haiti, Iraq e Afghanistan. In “sinergia
con Governi e organismi Internazionali come ONU, Unione Europea e NATO”,
RiGroup si gloria della produzione di SurBunker (strutture
modulari blindate che “garantiscono la sopravvivenza del personale in siti e
situazioni ostili”, trasportabili su camion, treno e navi), military compound, complessi abitativi e
relativi servizi per le forze armate, officine per la
manutenzione dei veicoli da guerra, shelter per il controllo delle persone,
garitte, bunker, depositi munizioni, sistemi di videosorveglianza, torri telescopiche.
Alla conquista dei mercati
africani e mediorientali si lancia pure Explorer Cases, brand nella
titolarità di GT Line S.r.l. di Bologna, azienda
che progetta e costruisce valigie e contenitori per trasportare equipaggiamenti digitali, armi,
munizioni e accessori per uso militare ed ordine
pubblico. Dulcis in fundo a rappresentare il tricolore a EDEX 2021 ci sarà PIGO S.r.l. di Vicenza, azienda “specializzata
nella costruzione di congelatori, liofilizzatori ed essiccatori e macchinari per
la surgelazione e la lavorazione della frutta e verdura”. Ovvio che i militari
mangino e non solo combattano, per cui meglio attrezzarsi in tempo.
Per la presenza delle industrie straniere nei
padiglioni della fiera del Cairo, il ministero della difesa egiziano e gli
altri organizzatori si sono affidati a differenti agenti internazionali. Per il Sistema
Italia ci ha pensato Ediconsult Internazionale
S.r.l., azienda di Genova la cui amministratrice delegata è Ida
De Mari, “rappresentante esclusiva di oltre 50 pubblicazioni estere, prodotte
da editori leader nei propri settori” e “una competenza specifica nel settore
fieristico internazionale”. Prime fra tutte le fiere della Difesa e della
Sicurezza: in India, Emirati Arabi, Qatar, Turchia, Israele, Russia, Polonia,
Regno Unito, Francia, Bahrein, Thailandia, Colombia ed Egitto. Le tante guerre
hanno bisogno di tante vetrine.
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 27 novembre 2021, https://www.africa-express.info/2021/11/27/regeni-zaki-ma-chi-sono-maglio-correre-in-egitto-a-vendere-armi/?fbclid=IwAR2kXLuWrgy4D4INMDfwYPx6AIThQpp3e2cuhBZrUK-9kah42pggXOssHVw
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