Mozambico, l’Europa prepara intervento armato contro i jihadisti
L’Unione europea è pronta a intervenire in Mozambico con una task force militare a sostegno delle autorità di governo e delle forze armate locali contro le organizzazioni “terroristiche” che imperversano in numerosi distretti del nord del paese. A renderlo noto l’Alto commissario Ue per gli affari esteri e la sicurezza Josep Borrell a margine del vertice dei ministri della difesa dell’Unione europea tenutosi il 6 maggio a Bruxelles, presente il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.
“Il
governo del Mozambico sta chiedendo il nostro aiuto e noi invieremo una missione
addestrativa in modo da contenere l’odierna situazione militare”, ha dichiarato
il commissario Borrell all’agenzia Reuters.
“Il Mozambico ha inviato una missiva all’Unione europea nel settembre dello
scorso anno in cui si chiedeva di aiutare le forze armate nazionali nella lotta
all’insorgenza. Ogni eventuale missione in questo paese dovrà comunque essere
simile a quanto l’Unione europea sta facendo nella regione del Sahel, dove i
nostri esperti assicurano la formazione e la consulenza delle forze di
sicurezza locali. L’Ue addestra inoltre le forze armate del Mali e combatte
contro il crimine organizzato in Niger”.
Secondo
l’agenzia Reuters il vertice dei
ministri della difesa di Bruxelles non avrebbe però definito le modalità
d’intervento in Mozambico e quali componenti militari saranno impiegate, anche
se però “dal 2007, l’Ue ha a sua disposizione un gruppo tattico di pronto
intervento di 1.500 uomini che può essere dispiegato in 120 giorni, sino ad
oggi mai utilizzato”. Proprio a Bruxelles i ministri della difesa Ue hanno
valutato l’ipotesi di ampliare la task force europea a 5.000 militari per
intervenire in ogni scacchiere internazionale, ma il processo di potenziamento
richiederà ancora tempo.
Intanto
è probabilissimo che l’Italia avrà un ruolo chiave in un’eventuale avventura Ue
in terra mozambicana. Nei giorni scorsi nelle aree addestrative friulane
di Cellina-Meduna si è tenuta una
vasta esercitazione militare che ha visto impegnato il personale della
132^ Brigata Corazzata “Ariete” e di altri reparti d’élite delle forze armate
italiane che - come spiega lo Stato Maggiore dell’Esercito - costituiscono “il
core del Multinational
Infantry Regiment ovvero l’unità di manovra dell’European Union Battle Group (EUBG) Force Package, forza ad
elevata prontezza operativa a disposizione della Comunità Europea per il 2°
semestre 2021”.
Il 22
aprile 2020 il
Consiglio dell’Unione aveva adottato una risoluzione a sostegno del governo del
Mozambico nell’attuazione
delle “misure necessarie” per affrontare la drammatica situazione vissuta nel
paese. “Il continuo deteriorarsi della sicurezza e della situazione umanitaria
nella provincia di Cabo Delgado richiede
urgente attenzione, nella garanzia del pieno rispetto dei diritti umani”,
scriveva il Consiglio. “Destano preoccupazione i recenti attentati a Macimboa
da Praia e Quissanga. La situazione richiede che le autorità intraprendano
azioni efficaci per proteggere i cittadini, condurre indagini che assicurino
alla giustizia i responsabili e individuare il ruolo delle organizzazioni
terroristiche e, ove opportuno, i loro potenziali legami a livello
internazionale”.
Nell’assicurare
l’assistenza a sostegno di “una
trasformazione e diversificazione
economica sostenibile per sostenere il Mozambico nelle necessarie
riforme in materia di governance economica e politica”, il Consiglio
dell’Unione europea s’impegnava altresì a “sviluppare la resilienza e a
continuare a fornire sostegno umanitario, anche per prepararsi e rispondere
alle crisi”.
Il
24 settembre 2020, intervenendo all’Assemblea delle Nazioni Unite a New York,
il presidente del Mozambico Filipe Nyusi chiedeva formalmente l’assistenza
militare alla comunità internazionale e in particolare a Bruxelles. “Il
Mozambico è vittima di una pesante ondata di violenza causata dagli attacchi
dei gruppi islamici attivi nel nord del paese”, dichiarava Nyusi. “Oltre mille
persone sono state uccise e circa 250 mila sono sfollate. Per questo chiediamo
anche aiuto all’Europa per addestrare le nostre forze armate ad efficaci azioni
di contrasto del terrorismo”.
Le
prime ad accogliere la richiesta del presidente mozambicano sono state le
autorità di governo del Portogallo. A metà dicembre da Lisbona il ministro
della difesa Joao Gomes Cravinho annunciava che a partire dal gennaio 2021, in
concomitanza con l’assunzione della presidenza semestrale dell’Unione europea, il Portogallo avrebbe avviato
l’addestramento e il supporto logistico delle forze armate mozambicane nelle
operazioni di “contrasto ai gruppi armati di ispirazione jihadista presenti nella
provincia Cabo Delgado”, fornendo inoltre un aiuto diretto nel settore del
controllo aereo tattico.
Ciononostante
a fine dicembre 2020 a Maputo si registravano alcune frizioni con Bruxelles con
la conseguente posticipazione dell’intervento diretto Ue nel paese africano. “Abbiamo
problemi in Mozambico: non possiamo muoverci, non possiamo viaggiare”, dichiarava
l’Alto commissario Josep Borrell. “Stiamo solo aspettando l’autorizzazione
dal Mozambico. Attendiamo il via libera per inviare una missione di esperti di
sicurezza nominati da novembre e pronti a partire”.
E’
Sandro Pintus di Africa ExPress a
chiarire l’origine dei problemi sorti tra UE
e Mabuto. “Al presidente mozambicano Filipe Nyusi non sono piaciute le critiche
di Borrell che ha sottolineato la corruzione e le cause interne della guerra e
come la violenza armata nella nord del Mozambico è stata innescata dalla
povertà e dalla disuguaglianza”, scrive Pintus. “Secondo gli esperti di
politica dell’Africa meridionale è interesse del Mozambico far passare la
guerra di Cabo Delgado come un conflitto internazionale e non come un problema
locale”.
Il
consolidamento delle relazioni tra il governo mozambicano e gli Stati Uniti
d’America di questi ultimi mesi deve aver convinto Bruxelles a non tirare
troppo la corda con Maputo, magari chiudendo più di un occhio sulle
responsabilità delle forze armate mozambicane nell’acuirsi del conflitto nei
distretti settentrionali ricchissimi di giacimenti di gas naturali contesi in
particolare dalle transnazionali ExxonMobil (Usa) e Total (Francia) e,
ovviamente dall’immancabile ENI.
A
marzo il Mozambico ha chiesto al Pentagono di aumentare il sostegno al proprio esercito
con nuovi sistemi d’arma e interventi in ambito logistico e addestrativo “per
prevenire la diffusione del terrorismo e dell’estremismo violento”. Già a
partire dal 15 marzo una dozzina di Berretti
Verdi agli ordini del colonnello Richard Schmidt, del Comando per le operazioni
speciali in Africa (SOCAFRICA) hanno dato il via al programma di Formazione
Congiunta di Interscambio Combinato (JCET-Joint
Combined Exchange Training) delle unità di pronto intervento dell’esercito
mozambicano, donando contestualmente equipaggiamenti medici e attrezzature per
le comunicazioni.
Nelle
stesse settimane veniva resa nota pure
l’intenzione del governo del confinante Sudafrica a schierare un contingente militare
a fianco delle unità mozambicane nella regione di Cabo Delgado contro il gruppo
jihadista “Ansar al Sunna al Shabaab”. Adesso sembra giunta l’ora dell’arrivo
in Mozambico dell’European
Union Battle Group con l’11°
Reggimento bersaglieri della Brigata “Ariete” dell’Esercito italiano…
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 9 maggio 2021, https://www.africa-express.info/2021/05/08/mozambico-leuropa-prepara-intervento-armato-contro-i-jihadisti/
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