Fregata italiana in Egitto per i giochi di guerra del dittatore Al-Sisi
Non conosce limiti il cinismo e l’ipocrisia delle autorità politiche di governo e delle forze armate italiane. Mentre si invoca verità e giustizia sull’efferato omicidio del ricercatore Giulio Regeni e si assicura l’opinione pubblica di aver “congelato” la cooperazione militare con l’Egitto del dittatore-generale al-Sisi, la Marina da guerra italiana non trova di meglio che inviare ad Alessandria d’Egitto uno dei suoi “gioielli”, la fregata missilistica “Carlo Margottini” per condurre un’esercitazione a fuoco con un’unità della Marina egiziana fresca di consegna da parte di Fincantieri S.p.A..
Secondo quanto pubblicato giovedì 20 maggio da Arabnews, le fregata egiziana “Al-Galala” e la “Carlo Margottini” hanno preso parte congiuntamente
ad un’esercitazione “dopo la loro visita al porto di Alessandria”. Citando una
nota emessa dal Ministero della difesa del Cairo, si spiega che l’addestramento
“ha incluso un differente numero di attività, compreso il modo per affrontare
ostilità atipiche durante la partenza da un porto”. “Le due unità – prosegue la
nota – hanno affrontato un rapido avvicinamento con lanci di trappole esplosive
e hanno effettuato un’operazione d’intercettazione marittima su una nave
sospetta. Esse hanno svolto inoltre diverse attività di navigazione che hanno
evidenziato l’abilità del rispettivo personale di bordo nello svolgere i compiti
con accuratezza ed efficienza”.
L’addestramento
nelle acque di Alessandria d’Egitto ha rappresentato la prima vera uscita
operativa della fregata “Al-Galala”, la quale è stata “equipaggiata con i più
moderni sistemi da combattimento globale e tecnologici”. L’unità della classe Fremm
era stata consegnata alla Marina militare egiziana a fine dicembre 2020 dalla
holding industriale-militare Fincantieri dopo il restyling nel cantiere di Muggiano-La
Spezia. Ad aprile una seconda nave da guerra della stessa classe (“ENS Bernees”)
è stata consegnata da Fincantieri al regime di Al-Sisi. Ad esse potrebbero
aggiungersi presto altre quattro Fremm e venti corvette/pattugliatori classe “Falaj”.
Come
riporta Analisi Difesa, le due Fregate
consegnate all’Egitto hanno un dislocamento a pieno carico di circa 6.500
tonnellate, una lunghezza di circa 144 metri e possono raggiungere una velocità
di 27 nodi con un’autonomia di crociera massima di 6.800 miglia. Le Fremm sono
in configurazione multiruolo e sono armate con un cannone Leonardo da 127/64 mm,
un cannone Super Rapido da 76/62 mm e due cannoni da 25 mm oltre al sistema
missilistico superficie-aria MBDA SAAM-ESD in grado di lanciare missili
terra-aria della famiglia Aster.
In
una nota dell’ufficio stampa della Presidenza della repubblica egiziana si
spiega che “queste due fregate assicurano nuove capacità d’intervento alla
Marina militare egiziana, consentendo di difendere le frontiere marittime e le linee
di navigazione e di proteggere le forze di terra durante la difesa e/o le
operazioni d’attacco nelle coste, difendendo altresì le fonti naturali dello
stato nel Mediterraneo e nel Mar Rosso”. E ancora: “le due nuove fregate
rappresentano la forza di deterrenza nazionale per mantenere la pace,
assicurare la libertà di navigazione e supportare la sicurezza del Canale di Suez alla
luce delle ostilità e delle sfide che affliggono la regione“.
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