Aziende italiane sponsor della fiera di morte egiziana di al-Sisi
Le grandi aziende del complesso militare-industriale italiano sponsorizzeranno la fiera dei sistemi d’arma del dittatore egiziano al-Sisi. L’holding a capitale pubblico Fincantieri S.p.A e il colosso missilistico europeo MBDA (controllato per il 25% da Leonardo, ex Finmeccanica) saranno infatti i main sponsor di Egypt Defence Expo - EDEX, l’esposizione internazionale delle industrie di guerra che si terrà al Cairo dal 29 novembre al 2 dicembre 2021 con il patrocinio del presidente della Repubblica Abdel Fattah al-Sisi e del Comando Supremo delle forze armate egiziane.
La seconda edizione della kermesse riservata ai nuovi sistemi
da guerra terrestri, aero-navali e spaziali destinati al mercato africano e
mediorientale era stata fissata per il dicembre 2020 ma per la pandemia da
Covid-19 è stata posticipata di un anno. Il regime egiziano punta alla
partecipazione di 400 espositori internazionali. Alla prima edizione di EDEX
(2018), inaugurata personalmente dal ras al-Sisi, presenti il primo ministro Mostafa
Madbouly, il Comandante in capo delle forze armate Mohamed Zaki e ben dieci
ministri della difesa di Africa, Medio oriente ed Europa (Francia, Grecia e
Cipro), erano presenti 376 aziende d’armi di 41 paesi, dieci delle quali
italiane. “Siamo orgogliosi di organizzare EDEX, la più grande esposizione
delle industrie militari del nord Africa e del Medio oriente”, avevano
dichiarato le massime autorità egiziane. “L’Egitto è un paese sicuro e stabile e
questa esposizione è espressione dello status regionale ed internazionale del
nostro paese ed offre un messaggio di pace a tutti i paesi del mondo. EDEX
riflette la notevole presenza dell’Egitto nel settore della produzione militare
e il suo inserimento nella mappa dei produttori d’armi a livello mondiale”.
Se sono reali le aspirazioni del regime del Cairo ad
affermarsi a livello internazionale nella produzione ed esportazione di sistemi
di guerra è tuttavia importante rilevare come l’Egitto si sia confermato negli
ultimi cinque anni come il terzo paese importatore al mondo di armi ed
equipaggiamenti militari (dopo Arabia Saudita e India). Secondo l’autorevole SIPRI, l’Istituto
internazionale per la ricerca sulla pace di Stoccolma, tra il 2016 e il 2020,
il paese nordafricano ha aumentato le importazioni di armi del 136% rispetto al
periodo tra il 2011 e il 2015. L’edizione 2018 di EDEX è stata una tappa
miliare del processo di riarmo del regime egiziano. Le forze armate hanno sottoscritto
infatti contratti multimilionari con l’holding cantieristica francese Naval
Group (importante partner di Fincantieri) per la manutenzione e l’aggiornamento
della flotta della Marina, mentre al colosso spaziale Thales Group è stata
affidata la fornitura di componenti strategiche per le stazioni satellitari
terrestri (la società insieme ad Alenia Space, del gruppo Leonardo, aveva già
fornito all’Egitto un satellite per le telecomunicazioni militari).
Tra i contratti più rilevanti firmati durante la prima
edizione dell’esposizione internazionale anche quello con la francese Dassault
Aviation per la fornitura di tecnologie e sistemi avanzati per i nuovi
cacciabombardieri Rafale e quello con l’italiana Leonardo per alcuni radar avanzati per
l’Aeronautica.
La sponsorizzazione di Fincantieri e MBDA di EDEX 2021
conferma il cinismo e l’arroganza del complesso militare-industriale italiano:
nonostante le gravissime violazioni dei diritti umani e i crimini perpetrati
dal regime di al-Sisi (tra essi, purtroppo, anche l’omicidio del ricercatore
Giulio Regeni e la lunga detenzione dello studente dell’Università di Bologna,
Patrick Zaki), sono cresciute esponenzialmente le commesse e gli affari con
l’Egitto.
La società Fincantieri ha venduto alla Marina militare due
fregate multimissione FREMM (classe Bergamini) per il valore di un miliardo di
euro (la prima unità è stata consegnata a fine 2019), mentre starebbe per
concludere una maxi-commessa per altre quattro fregate e una ventina di
pattugliatori d’altura.
Leonardo-Finmeccanica, che nell’ultimo quinquennio ha
esportato al Cairo 24 elicotteri da trasporto AW139 e 8 “leggeri” AW189 (valore
complessivo 871,7 milioni di euro) spera di chiudere l’accordo con l’Egitto per
24 cacciabombardieri
Eurofighter Typhoon e 24 caccia M-346 da addestramento piloti e combattimento.
Secondo quanto rivelato da alcune testate arabe, l’ok alle trattative tra le
aziende belliche italiane e le forze armate egiziane sarebbe stato dato durante
un colloquio telefonico, il 7 giugno 2020, tra l’allora primo ministro Giuseppe
Conte e il presidente Abdel Fattah al-Sisi.
Affari d’oro tra le piramidi anche per il secondo
grande sponsor di EDEX 2021, il consorzio missilistico franco-britannico-italiano
MBDA. Qualche settimane fa il management del gruppo ha reso noto che le forze
armate egiziane saranno il primo cliente del nuovo sistema di lancio del
missile superficie-aria VL MICA NG, utilizzabile dalle unità navali. “Il VL
MICA NG (new generation) può colpire
bersagli come droni e piccoli aerei ad oltre 40 km di distanza, così come
future minacce caratterizzate da segnali infrarossi e radiofrequenza
scarsamente identificabili”, afferma MBDA. “Inoltre, il VL MICA NG potrà
intercettare target convenzionali
come aerei, elicotteri, missili da crociera e missili anti-nave, a distanze
ancora più lunghe”.
Il nuovo missile superficie-aria è stata presentato
per la prima volta all’esposizione Euronaval (ottobre 2020) dal responsabile
per i sistemi navali MBDA, l’italiano Stefano Bertuzzi e sarà commercializzato
a partire dal 2026. Esso dovrebbe andare ad armare le nuove corvette della
classe “Gowind” che Naval Group sta realizzando nei cantieri di Alessandria
d’Egitto e le sei fregate della classe MEKO A-200 ordinate dalla Marina
egiziana in Germania. Recentemente il consorzio MBDA ha venduto all’Egitto pure
una cinquantina di missili da crociera a lungo raggio “SCALP” per armare i
cacciabombardieri Rafale e i sistemi missilistici superficie-aria VL-MICA SAM
ad uso navale.
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