Esercitazione NATO Dynamic Manta, l’immagine armata e nucleare della Sicilia

 


Il Covid non ferma l’esercitazione Nato anti-sommergibile Dynamic Manta, iniziata il 22 febbraio al largo di Catania. E’ la prima dell’”era Biden”. Sputnik Italia ne ha parlato con il giornalista Antonio Mazzeo.

Si conclude venerdì 5 marzo l’edizione 2021 della Dynamic Manta, la più importante esercitazione navale della Nato nel Mediterraneo che schiera al largo della Sicilia mezzi subacquei e di superficie a propulsione nucleare.

Anche quest’anno l’esercitazione anti-sommergibile si è tenuta nel cuore del Mediterraneo. La Sicilia, infatti, fornisce il porto di Catania, la base di Sigonella, la base per elicotteri navali di Catania e la base navale di Augusta per la logistica.

Alla simulazione di guerra, durata quasi due settimane, hanno preso parte 8 nazioni (Usa, Italia, Canada, Francia, Grecia, Turchia, Spagna e Belgio) in un momento cruciale per il Mediterraneo per il cambio di comando alla Casa Bianca e per le tensioni dei mesi scorsi nel Mediterraneo orientale tra Francia e Turchia, sullo sfondo della ripresa delle migrazioni e della pandemia.

La Francia ha schierato la sua ammiraglia, la portaerei Charles de Gaulle, la prima e unica a propulsione nucleare in Europa, mentre gli Usa hanno impiegato un sommergibile nucleare  classe Los Angeles.

L'anno scorso l'insorgere della pandemia aveva determinato la sospensione di diverse esercitazioni militari della Nato tra cui la Europe Defender. Quest'anno si è deciso di tenere ugualmente la Dynamic Manta, nonostante il tributo pagato dall'Italia che prosegue in difficoltà con una campagna di vaccinazione che stenta a decollare.

Sputnik Italia ne ha discusso con il giornalista pacifista Antonio Mazzeo, noto per le inchieste su questioni militari a cui è stato di recente conferito il prestigioso premio Colombe d’oro per la pace, edizione 2020.

Ancora una volta la Sicilia sarà teatro dei giochi di guerra delle potenze Nato, mentre importanti settori come il turismo e la cultura continuano ad essere bloccati dall'emergenza sanitaria. Si ha l'impressione che nonostante il dramma che abbiamo vissuto, si continuino a sacrificare gli interessi pubblici per quelli sovranazionali?

— Un anno di pandemia ha accelerato il processo di militarizzazione della società, della risposta sanitaria e dell’intera economia italiana. Inoltre abbiamo assistito a una corsa al riarmo generalizzato in quasi tutti i paesi, nonostante il crollo dei PIL e dell’occupazione. E’ in atto una strategia globale per rafforzare autoritariamente i governi anche in vista di una nuova spinta dei governi verso scelte neoliberiste e le forze armate sono assunte a modello “culturale” anche per governare i complessi processi di transizione dalla crisi pandemica all’auspicato ritorno alla “normalità”. Lo stesso Recovery Fund sarà utilizzato come risorsa-strumento per legittimare lo strapotere del complesso militare-industriale-finanziario nazionale e internazionale. Le esercitazioni militari, spacciate come momento “formativo” per funzioni dual (cioè con supposte ricadute anche sul fronte “civile”) possono servire anche a veicolare false immagini di “efficienza” e “prontezza” per giustificare l’asfissiante presenza dei militari in ormai quasi tutte le sfere pubbliche.

Ai giochi di guerra del 2021 hanno preso parte diversi mezzi a propulsione nucleare giunti ad Augusta attraversando lo stretto di Messina. Vede un rischio per i traffici marittimi e la popolazione locale?

— Ovvio come è ovvio che la possibilità che ad Augusta (deposito e POL NATO), possano approdare i sottomarini nucleari USA e francesi alimentati da pericolosissimi reattori atomici e con a bordo centinaia di missili nucleari, esponga a inauditi pericoli l’intera popolazione siciliana. I reattori di portaerei e sottomarini sono sforniti di quei sistemi “protettivi” di acciaio e cemento utilizzati invece per “schermare” i reattori delle centrali nucleari. Inoltre le unità nuclearizzate transitano in aree densamente trafficate (navi cisterna, petroliere, ecc.) ampliando i rischi di collisione e dunque di catastrofe. Non parliamo di pericoli ipotetici. L’elenco di incidenti a imbarcazioni e sottomarini a propulsione e capacità nucleare, anche in acquee vicinissime al nostro paese, è lunghissimo.

All'esercitazione ha partecipato la Charles de Gaulle, la prima e unica portaerei europea a propulsione nucleare. Come mai la Francia ha voluto schierare la sua ammiraglia? Potrebbe essere un segnale alla Turchia, dopo le tensioni dei mesi scorsi nel Mediterraneo orientale?

— No, escludo che la presenza della de Gaulle e di altre unità da guerra francesi sia riferibile in qualsiasi modo alla Turchia, che tra l’altro partecipa direttamente a Dynamic Manta insieme ad una fregata dei “nemici” greci. La Francia di Macron punta a riassumere un ruolo di potenza geostrategica mondiale: sta rafforzando la sua presenza militare in Africa e la flotta adesso a largo della Sicilia, a fine esercitazione si trasferirà prima in Corno d’Africa e successivamente nel Golfo Persico per operare congiuntamente con le forze armate degli Stati Uniti d’America in funzione anti-Russia e anti-Iran. La Francia ha varato un piano di riarmo senza precedenti: decine e decine di miliardi per nuovi sottomarini nucleari, cacciabombardieri e sistemi missilistici a lungo raggio. E lo sta facendo anche in collaborazione con le industrie belliche italiane, Fincantieri e Leonardo in testa. Proprio la crescita dei programmi di cooperazione industriale e partnership militare con l’Italia potrebbe essere una spiegazione per la massiccia presenza francese di questi giorni in acque siciliane con Dynamic Manta.

 La Dynamic Manta si tiene in un’area che è sempre più un crocevia di interessi geostrategici. Come ritiene cambierà il ruolo della Sicilia nel Mediterraneo allargato durante l'era Biden?

— Nessun cambiamento, purtroppo, ma un ulteriore rafforzamento del ruolo dell’Isola come piattaforma avanzata per la proiezione USA in Africa, Medio oriente ed Europa orientale con una maggiore collaborazione con altri partner NATO ed extra-NATO rispetto a quella che il Pentagono aveva tenuto durante l’amministrazione Trump. Dynamic Manta ha consacrato l’immagine armata e nucleare della Sicilia: sottomarini e portaerei a spasso nello Stretto e nel golfo di Augusta; le soste delle unità navali nel porto di Catania e ad Augusta; i velivoli dell’Alleanza che decollano da Fontanarossa e Sigonella; il supporto alle telecomunicazioni con i sistemi USA di Niscemi (NRTF e MUOS); la rete radar con i centri strategici di Noto-Mezzogregorio, Marsala, Lampedusa e Pantelleria per la copertura elettronica dei paesi partecipanti ai giochi di guerra aeronavali. Uno scenario davvero inquietante, pericolosissimo, ma volutamente ignorato dai media main stream.

 

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