Messina, processo Terzo livello. Il sistema Barrile & C. e le relazioni istituzionali dell’ex assessore De Cola
Aula bunker del Tribunale di Messina, processo al Terzo livello che avrebbe condizionato
negli ultimi anni la vita politico-amministrativa e alcuni affari nella città
capoluogo dello Stretto. Sul banco degli imputati per differenti reati ci sono
- tra gli altri - l’ex Presidente del consiglio comunale Emilia Barrile (già Pd
poi Forza Italia), il commercialista Marco Ardizzone, l’ingegnere Francesco
Clemente, l’ex presidente dell’Azienda Meridionale Acque (Amam) Leonardo
Termini, l’ex direttore generale dell’Azienda Trasporti di Messina (Atm) Daniele
De Almagro, gli imprenditori Angelo e Giuseppe Perricone, il chiacchierato
costruttore milazzese Vincenzo Pergolizzi, il pluripregiudicato Carmelo Pullia. Uno dopo l’altro depongono alcuni
dei testimoni convocati dall’accusa. Tra essi c’è pure il cofondatore del Movimento Messinaccomuna, l’ex assessore
comunale all’Urbanistica Sergio De Cola, uomo di punta dell’amministrazione con
Renato Accorinti sindaco. Numerose le vicende su cui si soffermano il Pubblico
ministero Fabrizio Monaco, la Presidente della corte Silvana Grasso, alcuni dei
difensori degli imputati e i legali di parte civile: il presunto pressing di
Emilia Barrile sugli uffici comunali per accelerare l’iter di pratiche
urbanistiche e concessioni; l’altrettanto presunto pressing di cooperative e
imprese vicine alla politica sulle
aziende municipalizzate; le relazioni personali e istituzionali dell’ingegnere
Sergio De Cola con alcuni degli imputati sotto processo. Pur tra i tanti adesso non ricordo, qualche tirata
d’orecchi della pubblica accusa e più di un assist a favore dell’ex presidente
del consiglio comunale, il racconto di De Cola rivela particolari inediti sul
sistema Barrile & C. e su come questo
abbia tentato di penetrare tra le maglie dell’ex amministrazione del cambiamento.
“Io sono un ingegnere libero professionista, sono stato
assessore ai lavori pubblici della Giunta del comune di Messina per tutto il
periodo dell’amministrazione precedente, da giugno 2013 a giugno 2018. Sono
stato pure assessore alle politiche del territorio, ai rapporti con il
consiglio per una parte di questo periodo, circa metà. E sempre per circa metà
sono stato assessore all’innovazione tecnologica”, ha esordito Sergio De Cola
al processo Terzo livello. “Sono stato
autore di un esposto depositato l’1 agosto del 2016 innanzi alla sezione polizia
giudiziaria della Procura della Repubblica di Messina. Ho denunciato il fatto
che avevo la sensazione molto netta che nella società partecipata Amam, che
come sapete, gestisce i nostri acquedotti e fognature, stranamente venivano
fuori i nomi delle stesse ditte, cioè si ripetevano in modo irrituale. Cercai
di dire le cose che sapevo in quel momento. Ho denunciato questo come principio
e, adesso non ricordo esattamente i dettagli, feci anche un esempio citando una
ditta che aveva avuto due affidamenti in brevissimo tempo. Mi ricordo che citai
con date e circostanze questi affidamenti ma poi queste ditte in realtà ne avevano
di più. Erano lavori sicuramente inerenti la manutenzione di acquedotti e
fognature perché mi ricordo la ditta in questione qual era ed è una che si
occupa di questo. Era una ditta che faceva capo al signor Celesti, non so se il
nome di essa poi fosse diverso. Questo caso aveva richiamato la mia attenzione
perché nella gestione degli appalti nella pubblica amministrazione è normale
seguire criteri di rotazione ed evidenza pubblica. Posso dire che nello stesso
identico periodo come assessore ai lavori pubblici dove facevamo molti più
appalti di quelli che non facesse l’Amam, questi criteri venivano seguiti anche
per appalti piccoli. Tra l’altro stiamo parlando di lavori che non richiedono
grandi specializzazioni per cui non credo sia giustificabile il fatto che fosse
possibile il ricorso solo a una o due ditte. Che io sappia esisteva un elenco
di ditte di fiducia presso l’Amam. Per la manutenzione di acquedotti credo che
l’elenco sia di decine e decine di ditte. Questo esposto fa seguito al fatto
che io frequentavo abbastanza Amam per seguire l’attività della società e mi
resi conto che venivano fuori sempre questi stessi nomi di queste ditte, quindi
guardai un po’ di carte e le citai nell’esposto”.
Due esposti dal basso
in sette giorni
La convinzione dell’allora assessore De Cola a recarsi in
Procura sarebbe stata rafforzata dalla presentazione di un esposto trasmesso agli
organi competenti dal sindaco Renato Accorinti e dal Movimento Cambiamo Messina dal Basso la settimana prima (26 luglio del 2016), dal titolo Il sistema Amam. Periodo preso in esame dal 2013 al 2016. Nell’atto i firmatari segnalavano
“alcune anomalie” di cui si chiedeva di verificare la legittimità: il “ricorso
sistematico ed esclusivo alle procedure di affidamento in economia
(amministrazione diretta e cottimo fiduciario)” e alla “somma urgenza anche per
lavori o acquisti che potrebbero rientrare nella manutenzione ordinaria”.
“Il mio esposto del primo agosto del 2016 si basa su dati e
informazioni a cui avevo accesso nella mia qualità di assessore; l’Amam è
incardinata presso il dipartimento lavori pubblici quindi era nella mia area di
competenza”, ha riferito Sergio De Cola. “In esso confermavo le sensazioni
derivanti dalla lettura dell’esposto già presentato poco tempo prima dal Movimento Cambiamo Messina dal Basso che
aveva anche come oggetto l’Amam. Mi ricordo che esso si occupava in parte di un
problema relativo a imprese che si occupavano della pulizia della sede
dell’Amam e in parte anche a lavori. All’epoca avevo letto questo esposto, ma
non avevo partecipato alla stesura o alla raccolta dei dati. Non so chi lo ha
scritto fisicamente, posso immaginarlo però… Non sapevo neanche che fosse stato
presentato, ne venni a conoscenza dopo aver presentato il mio perché dissi a
Renato, al sindaco Accorinti: Ho maturato
questa mia decisione di presentare un esposto. E lui mi disse: Guarda che Cambiamo Messina dal Basso, non
ricordo se uno o due settimane fa, l’hanno presentato. Siccome loro per rafforzare la loro volontà di denuncia di cose che
secondo loro non vanno, hanno chiesto a me di presentarlo. A me dispiacque questa
cosa perché forse era opportuno che ne fossi informato, però… nulla quaestio… Del contenuto di questo
esposto io non entro nel merito, non l’ho scritto io. Mi dispiacque molto il
fatto che io non fui informato perché con i rappresentanti di Cambiamo Messina dal Basso comunque
c’era una forte interlocuzione, è un movimento che ha accompagnato l’elezione
del sindaco. Negli esposti comunque denunciavamo anomalie simili…”.
Interviene il Pm Fabrizio
Monaco: - Lei
nell’esposto dice: Preliminarmente va
detto che per quanto a conoscenza dello scrivente l’elenco delle ditte di
fiducia per interventi sull’acquedotto è costituito da molte decine di ditte,
probabilmente più di cento”. Poi lei dice in prosecuzione: A fronte di questo dato che potrebbe
garantire una gestione trasparente ed efficace in termini di ribassi offerti da
un esame degli affidamenti si rileva che – dice alcune cose e poi – la distribuzione degli appalti è in pratica
appannaggio di poche ditte. Oltre a questa anomalia denunciò lei altre
circostanze che destarono il suo interesse, per esempio i ribassi?
Sergio De Cola: – Le due cose sono collegate perché
se esiste un sistema che tende a favorire alcuni soggetti, a fare cartello, in
qualche modo è chiaro che i ribassi poi sono molto contenuti. Ripeto, avendo io
questa duplice veste, seguivo sia quanto avveniva ai lavori pubblici dove si
fanno tantissime gare, sia quanto avveniva all’Amam. Le ditte sono molto
simili, gli elenchi sono sempre quelli, sono piccole ditte che fanno lavori
semplici e quindi comparavo anche il ribasso che avevamo per i lavori pubblici
rispetto a quelli dell’Amam. Da questa comparazione emergeva il dato che i
ribassi erano modesti.
Pm Fabrizio Monaco: – Oltre a queste due circostanze,
con riferimento alle modalità di espletamento delle procedure di selezione del
contraente, lei espresse le sue valutazioni dei suoi dati?
Sergio De Cola: – Adesso non ricordo bene ma credo
di sì, perché differentemente da quanto faceva il dirigente dei lavori
pubblici, il dirigente dell’Amam che all’epoca era l’ingegnere La Rosa, usava
delle procedure di affidamento lavori che secondo me non erano il massimo della
trasparenza: molto spesso facevano affidamenti diretti, ripetutamente alle
stesse ditte. Essi spesso erano giustificati con l’urgenza perché se si rompe
l’acquedotto bisogna ripararlo con immediatezza per non arrecare grave disagio
a zone della città. Spesso ho sentito dire: No,
dobbiamo intervenire subito, chiamiamo il tizio che è disponibile giorno e
notte. Così ho riscontrato queste anomalie, cioè il mancato rispetto di un
criterio di rotazione (…) L’altra anomalia era quella che, se non sbaglio,
viene denunciata anche nell’altro esposto che riguardava le problematiche
legate alle ditte di pulizie, però quella, devo dire, la seguivo molto poco”.
Pm Fabrizio Monaco: – Quindi lei riferì di circostanze
anomale che riguardavano anche gli appalti relativi alla pulizia dei locali
dell’Amam?
Sergio De Cola – Io ricordo nell’esposto di aver
parlato dei lavori edili, non di quello…
Pm Fabrizio Monaco: – Le dico allora quello che lei ha
dichiarato e ci dice se lo conferma o meno. Gli
affidamenti solo raramente avvengono con procedura di gara che seguono le
regole dell’evidenza pubblica. Questa modalità se è comprensibile per
affidamenti derivanti da situazioni di urgenza, rotture improvvise, eventi
calamitosi, danneggiamenti dovuti a cause esterne, le società che normalmente
intervengono nella gestione di un acquedotto ormai vetusto e per cui si
potrebbe comunque anche per questi procedere secondo il criterio della
rotazione attingendo ad un albo di fornitori di fiducia, tuttavia non sono
ammissibili per appalti relativi a pulizia locali, gestione dei serbatoi,
lavori di colorazione o disinfezione…. Cioè per tutti quei lavori per cui è
possibile programmare.
Sergio De Cola: – Sì, sì, confermo. Anche con
riferimento agli appalti relativi a pulizia locali io ravvisai questa anomalia.
In particolare credo che in quell’esposto mi riferivo al termine pulizia locali
più che pulizia, quella classica che si intende… Ci fu un momento in cui ci
rendemmo conto che gran parte dei serbatoi cittadini versavano in pessime
condizioni igieniche…
Pm Fabrizio Monaco: – Scusi però, ingegnere, lei magari
poi preciserà quello che vuole, però lei fa riferimento a circostanze diverse.
Lei dice: Non sono ammissibili per
appalti relativi a pulizia locali, gestione dei serbatoi. Sono cose diverse…
Poi in effetti fa riferimento a questa anomalia della ditta Celesti. Lei ha mai
sentito parlare di una cooperativa che si chiama Universo e Ambiente? Le è nota
una riferibilità di questa cooperativa alla signora Barrile?
Sergio De Cola: – Sì. So che era riferibile a lei. Ma
non ho mai visto documenti. Era uno dei nomi delle cooperative che si
occupavano di pulizie. Quando l’ho appreso sinceramente non me lo ricordo.
Probabilmente nei primi anni del mandato.
Pm Fabrizio Monaco: – Quindi, scusi, quando lei fa
questo esposto, in qualche modo dice: Guardate
che ci sono delle cose che non funzionano negli appalti relativi alla pulizia
locali. Lei intendeva riferirsi anche alla cooperativa Universo e Ambiente?
Sergio De Cola: – Immagino di sì.
Pm Fabrizio Monaco: – No, quello che immagina, guardi…
quello che lei può aver dedotto sulla base di dati di fatto sì, quello che
immagina se lo tenga per lei. Lo sa, non lo sa?
Sergio De Cola: – Io ricordo che il nome di questa
ditta di pulizie, questa società era un nome ricorrente, questo lo ricordo
bene.
Pm Fabrizio Monaco: – Quando lei apprende che questa
cooperativa è in qualche modo riferibile alla signora Barrile?
Sergio De Cola: – Quando sinceramente non lo
ricordo, l’ho appreso frequentando l’Amam, parlando con i dirigenti, con i
funzionari. Loro avevano cognizione di questo… Sì, lo apprendo prima di fare
questo esposto.
A questo punto dell’interrogatorio il teste Sergio De Cola si
sofferma sulla sua relazione personale e istituzionale con il dottore commercialista Leonardo Termini, prima consulente a titolo
gratuito dell’amministrazione Accorinti, poi presidente dell’Amam. Termini,
come abbiamo visto è uno degli imputati al processo Terzo livello. Secondo l’accusa, Emilia Barrile e Leonardo Termini,
congiuntamente a due dei più stretti collaboratori dell’esponente politica, il
commercialista Marco Ardizzone e Giovanni Luciano, “con collusioni e altri
mezzi fraudolenti” avrebbero turbato la gara per l’affidamento del
servizio di pulizia degli immobili dell’Amam (con un importo di spesa pari a
85.535 euro più 18.817,70 di IVA), proprio alla cooperativa Universo e
Ambiente.
Pm Fabrizio Monaco: – A corredo di questo esposto lei deposita
una corposa documentazione, sono 14 allegati. La ricorda questa circostanza?
Sergio De Cola: – Ricordo che quando feci l’esposto
andai a presentarlo insieme a Leonardo Termini che in quel momento era il
presidente del consiglio di amministrazione di Amam e che mi disse: Io voglio venire con te così per qualunque
informazione mi metterò a disposizione degli inquirenti. E mi ricordo che
in quell’occasione, la funzionaria, era una signora, che raccolse questo mio
esposto, disse al dottor Termini: Poi le
chiederò una serie di documenti, di cose. Quindi non fui io a consegnare
quegli allegati ma probabilmente li consegnò il dottor Termini successivamente.
Con il dottore Termini parlai molte volte dei rapporti che lui aveva con la
signora Barrile. Io sapevo, ne parlammo, che Leonardo, che il dottore Termini,
conosceva la signora Barrile tramite l’amicizia che esisteva tra lei e la
compagna del dottore Termini. Sapevo che la loro conoscenza era basata su
questo dato… La compagna era l’avvocato Ardizzone, Elisa Ardizzone, che io ho
conosciuto, incontrato più volte. Me l’ha presentata Leonardo perché è capitato
che essendo in aula magari veniva lei, delle volte anche al Comune. Mi ricordo
anche una volta di essere passato da casa loro”.
Pm Fabrizio Monaco: – Scusi, com’è che questa relazione
sentimentale tra Termini e Ardizzone legava poi Termini alla Barrile?
Sergio De Cola: – Quello che so io è che esisteva
un’amicizia, una conoscenza, non so bene il livello, fra la signora Barrile e
l’avvocato Ardizzone. Questa circostanza l’apprendo quando ho incominciato a
lavorare con il dottor Termini, quando lui è diventato presidente del Cda in
seguito alla nomina del sindaco Accorinti. Quindi io lavoravo con lui
normalmente. C’era una relazione di convivenza tra Termini e questa donna.
Pm Fabrizio Monaco: – Quando lei si presenta alla
polizia di Stato sa quindi che Termini è legato in qualche modo alla signora
Barrile per via di questa Ardizzone.
Sergio De Cola: – Io so che la signora Barrile
conosceva l’avvocato Ardizzone. Non so quale fosse il livello di confidenza che
esisteva tra loro; so che si conoscevano, me lo disse Leonardo in più
occasioni.
Per la cronaca l’avvocata Elisa Ardizzone, specializzata in
diritto amministrativo e societario, è sorella del commercialista Marco
Ardizzone, definito nell’ordinanza di custodia cautelare dell’inchiesta Terzo
livello quale “persona con trascorsi giudiziari che lo collegano agli ambenti della
criminalità organizzata messinese degli anni novanta”. Dal
curriculum vitae della sorella Elisa si evince invece che essa è “legale di
fiducia del Comune di Messina e di Società a partecipazione pubblica operanti
nei settori dell’ambiente ed igiene urbana, della gestione del servizio idrico
e della gestione integrata dei rifiuti”. Secondo quanto riportato in un’inchiesta
della giornalista Rosaria Brancato di Tempostretto.it
(7 giugno 2016), “dal gennaio 2015 al febbraio 2016 l’avvocata Ardizzone ha ottenuto in
affidamento sette incarichi legali, per un importo complessivo di circa 20 mila
euro, per rappresentare il Comune di Messina in una serie di ricorsi al Tar”.
Le delibere d’affidamento sono state emesse tutte dalla Giunta guidata dal
sindaco Accorinti. L’8 dicembre 2018 la professionista ha avuto affidato anche un
incarico per rappresentare l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Messina in un
giudizio presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (compenso 1.500 euro).
Quella strana
dimenticanza sulla coop della signora Emilia
Pm Fabrizio Monaco: – Ma Termini con lei si ebbe in
qualche modo mai a lamentare del comportamento tenuto nei suoi confronti dalla
signora Barrile? Termini le parlò dei suoi rapporti con la Barrile, di
eventuali problemi che c’erano stati tra loro due?
Sergio De Cola: – Leonardo mi disse alcune volte che
Emilia cercava di proporre queste sue ditte. Questa ditta Universo e Ambiente
che si occupava di pulizia.
Pm Fabrizio Monaco: –Termini le parlò di altre imprese?
Sergio De Cola: – Adesso che io ricordi no, mi
ricordo di questo fatto della ditta delle pulizie. Non ricordo sinceramente,
direi una cosa che non ricordo. Non ricordo perché me ne parlò, non credo ad un
proposito specifico; ripeto, essendo lui il presidente del Cda di Amam e io il
suo assessore di riferimento, noi ci vedevamo due volte la settimana almeno,
così, per confrontarci… Ci raccontavamo, lui mi raccontava, soprattutto lui a
me, quello che succedeva e mi diceva se durante la settimana c’erano stati
problemi e mi ricordo che qualche volta mi disse Emilia… Lui mi disse che cercava di andare sempre con la massima
chiarezza negli appalti, negli affidamenti e mi disse che Emilia un po’ era
presente però cercando di proporre questa sua società.
Pm Fabrizio Monaco: – Lei viene a conoscenza dal dottore
Termini che il presidente del consiglio comunale di Messina sostanzialmente ha
un’impresa che fa affari con l’Amam. Questa cosa non è un pochino allarmante?
Sergio De Cola: – Allarmante?
Pm Fabrizio Monaco: – Visto che lei poi, tra l’altro, fa
un esposto in cui fa riferimento a delle anomalie che riguardano tante cose ma
anche appalti relativi a pulizia locali in cui ci sarebbe questa impresa… Ce la
spiega questa cosa, vorrei capire.
Sergio De Cola: – Le chiedo scusa, forse non ho
capito bene la domanda. Io le mie perplessità quando le ho maturate e quando mi
sono sentito convinto di poter fare un atto grave come quello che ho fatto,
questo esposto l’ho fatto. Scrivendo le cose, magari ora qualcosa non l’ho
ricordato perché sono passati degli anni ma quella volta lo lessi molto
attentamente prima di consegnarlo.
Nel corso dell’udienza, la Presidente dottoressa Silvana Grasso,
il Pm Fabrizio Monaco e alcuni difensori degli imputati sono tornati a chiedere
al teste ulteriori chiarimenti sull’esposto presentato in Procura e sulla
documentazione allegata prodotta da Leonardo Termini.
Sergio De Cola: – Forse non l’ho detto chiaramente,
io quando andai a fare l’esposto informai prima Renato, poi informai il dottore
Termini e Leonardo mi disse: Vorrei
venire con te se tu non hai nulla in contrario perché poi io sono il braccio
operativo. Qualunque cosa hanno bisogno io voglio mettermi a disposizione.
Quindi lui era con me quando andai a presentare l’esposto alla funzionaria, un
ispettore, non so bene che ruolo avesse e Leonardo disse: Io qualunque documento…. Questa signora disse: Poi noi avremo bisogno di atti, di documentazione. E Leonardo
disse: Io sono il presidente Cda di Amam,
qualunque cosa voi me la chiedete io ve la darò.
Presidente Silvana Scolaro: – Lei quindi concordò con
l’allegazione di quei documenti al suo esposto?
Sergio De Cola: – No. Io feci un esposto di due o
tre pagine mi sembra, non di più e basta. Io portai solo quello. Gli allegati
in realtà furono depositati da Termini. Contestualmente all’esposto…
Presidente Silvana Grasso: – Aspetti un attimo. Il funzionario
ha detto: Noi avremo bisogno. Termini
dice: Vengo, così se c’è bisogno sono
pronto qua a fornire i documenti.
Sergio De Cola: – Sì. Io ricordo che Leonardo quella
volta aveva portato un po’ di documenti con sé, sinceramente non ricordo se li
depositò. So perché lui me lo disse più volte che era tornato perché gli avevano
chiesto ulteriore documentazione. E l’aveva depositata lui.
Pm Fabrizio Monaco: – Magari se ci vuole spiegare meglio
perché noi abbiamo qui un verbale dell’1 agosto 2016 ore 17,50 presso gli
uffici della sezione polizia giudiziaria della polizia di Stato. Si dà atto che si presenta lei in questa
circostanza, consegna un esposto sulla gestione degli appalti dell’azienda Amam
che consta di tre pagine sottoscritte dal medesimo. Unitamente all’esposto il
denunziante De Cola Sergio consegna copia di atti relativi a n. 14 gare
d’appalto svoltasi nell’anno 2016 con riserva di integrare la documentazione a
supporto di quanto esposto in denunzia.
Presidente Silvana Grasso: – Quindi contestualmente da quello
che si evince da quanto letto dal Pubblico Ministero. Parliamo dei 14 documenti
che sono stati indicati come allegati all’esposto ma in realtà lei dice
depositati da Termini…
Sergio De Cola: – Sì, eravamo insieme ma, diciamo,
li aveva Leonardo. E’ un fatto che non ricordo bene perché lui mi disse che nel
tempo più e più volte era tornato, quindi adesso non ricordavo se anche in
quella prima occasione avesse depositato dei documenti.
Presidente Silvana Grasso: – Un chiarimento su quello che lei
aveva detto prima. Lei ha fatto riferimento alla presentazione del suo esposto
e al fatto di averne parlato con Accorinti. E che Accorinti le ha reso noto che
c’era stato questo altro precedente esposto. Però nel suo, sembrerebbe da
quello che si diceva prima, che lei faccia riferimento a questo precedente e
manifesta una certa condivisione. Ci spieghi la tempistica esatta di questi
passaggi.
Sergio De Cola: – Certo. Ovviamente io lì agivo come
assessore, perché ho avuto una delega dal sindaco, quindi un’azione così
importante prima di compierla l’ho condivisa col sindaco. Gli ho detto: Renato, io ho fatto questo esposto. Glielo
feci leggere, lui mi disse: Guarda che
anche Cambiamo Messina dal Basso poco tempo fa ha preparato questo altro
esposto. Me ne diede copia, io lo lessi ovviamente e probabilmente prima di
andarlo a depositare integrai richiamando…
Presidente Silvana Grasso: – Fece qualche integrazione prima di
depositarlo materialmente?
Sergio De Cola: – Sì.
Pm Fabrizio Monaco: – Risulta, ingegnere, che lei in
quella stessa data, l’1 agosto del 2016 alle 17,52 consegna, ci ha spiegato
come, una documentazione che viene riepilogata in 14 punti. L’ultimo punto è un
verbale di somma urgenza del 27 aprile 2016 e dell’8 giugno… In realtà ci sono
delle correzioni a penna. 8 maggio. Lei questa documentazione l’ha consultata?
Sergio De Cola: – In parte. Dovrebbero essere atti
ufficiali dell’Amam.
Pm Fabrizio Monaco: – Sì. Vorrei capire una cosa e
vedere se lei ci sa dare una spiegazione. Lei fa una denuncia in cui dice: Guardate che ci sono una serie di cose che
non funzionano. Tra le cose che non funzionano dell’Amam ci sono anche gli
appalti relativi alla pulizia dei locali. In questa documentazione, io l’ho
letta velocemente ma mi pare che sia così, consegnata in 14 punti, non ci sono
dei verbali che riguardano i lavori di pulizia dei locali dell’Amam. Come si
spiega questa cosa? Cioè lei si affida a Termini e non gli chiede: Leonardo, siccome io qua nell’esposto ho
detto che, tra l’altro, ci sono, mi puzzano appalti relativi a pulizia locali.
Li abbiamo fatti avere alla polizia gli atti che riguardano anche questi
appalti?
Sergio De Cola: – Io ricordo bene che il focus
principale, soprattutto per me, era quello relativo agli appalti di lavori
anche per gli importi in gioco, per parecchi motivi. Del problema degli appalti
delle pulizie se ne era parlato più volte con Leonardo perché lui mi
evidenziava… Chiedo scusa, io lo chiamo Leonardo per confidenza, il dottore
Termini, perché lui più volte mi aveva detto di questa pressione per continuare
a lavorare con questa ditta, ne avevamo parlato molte volte… Con Universo e
Ambiente. Ne avevamo parlato più volte, eravamo concordi sul fatto che questa
fosse un’anomalia. Quando andammo a presentare l’esposto, probabilmente su mia
richiesta lui aveva preparato una documentazione solo relativa ad appalti di
lavori pubblici, lavori edili. Non di pulizia.
Pm Fabrizio Monaco: - Nei quali è coinvolta una
cooperativa che fa capo al presidente del consiglio comunale di quel momento.
Per quale ragione? Politica? Ce la spieghi lei, per quale ragione, se c’è una
ragione.
Sergio De Cola: – Guardi, le ripeto, non credo che
ci sia una ragione specifica. Tra l’altro, essendo un primo contatto che aprivo
con questa denuncia nella mia qualità di assessore era, come dire, focalizzato
fondamentalmente sui lavori edili però sapevamo già che c’erano delle altre
cose che non ci convincevano e quindi mi convinsi a scriverlo nell’esposto. Tra
l’altro andando lì lo stesso dottore Termini si mise a disposizione di questa
ispettrice che c’era, dicendo che qualunque documento potesse essere utile, lui
glielo avrebbe poi prodotto. Non c’era una ratio nello scegliere un documento
piuttosto che un altro. Probabilmente erano gli ultimi appalti di quel periodo,
adesso non so le date, non le ricordo ma come logica…
Controesame dell’avv.
Paratore, difensore di Giovanni Luciano: – Che lei sappia la
Universo Ambiente ha avuto affidamenti diretti dall’Amam o inviti a
partecipazione a gara?
Sergio De Cola: – Io questo non lo so ma credo che
abbia avuto inviti a partecipazione a gara però non posso essere sicuro.
Ricordo inviti, però ripeto è la struttura operativa non la struttura politica
che invita le ditte quindi potrei dire una cosa….
Avv. Paratore: – Per la pulizia dei locali Amam lei
sa quante aggiudicazioni ha avuto la Universo Ambiente?
Sergio De Cola: – No, il numero esatto non lo so.
Avv. Silvestro,
difensore di Emilia Barrile: – Lei nell’esposto ha fatto riferimento a questa sua
contezza, ha fatto riferimento alla Universo Ambiente come momento di criticità
all’interno dell’Amam?
Sergio De Cola: – Ricordo che nell’esposto io non
feci il nome della Universo Ambiente, ricordo che l’unico nome che feci era
quello della ditta Celesti. Lo ricordo perché mi sembrò impegnativo scrivere un
nome.
Avv. Silvestro: – La circostanza che ha riferito
relativa alla partecipazione della Universo e Ambiente sempre attraverso la
procedura degli inviti a gara era già a sua conoscenza nel momento in cui ha
presentato l’esposto?
Sergio De Cola: – Sì, sapevo che c’era questa ditta,
questa società che…
Avv. Silvestro: – Quindi nel momento in cui lei fa
riferimento ad affidamenti diretti non voleva fare riferimento alla Universo e
Ambiente in quell’esposto.
Sergio De Cola: – No, io nell’esposto, ripeto, mi
focalizzai fondamentalmente sugli aspetti relativi a lavori di edilizia, di
manutenzione che erano importi…. Quello era il mio focus principale, poi citai
anche altre cose.
Nel corso della sua deposizione l’ingegnere Sergio De Cola ha
omesso tuttavia di ricordare che il nome impegnativo
della cooperativa nella disponibilità di Emilia Barrile ricopriva invece un
ruolo centrale nell’esposto sugli affidamenti Amam presentato da Cambiamo Messina dal Basso
congiuntamente al sindaco Renato Accorinti. In quel documento si segnalava
testualmente “l’affidamento ad alcune ditte di trasparenza sospetta (vedi Soc.
Cooperativa Universo e Ambiente” e si allegava a supporto un articolo stampa pubblicato
il 25 marzo 2014 da Tempostretto.it, relativo
alle innumerevoli società in mano all’allora deputato del Pd Francantonio
Genovese. In un passaggio dell’articolo si faceva espresso riferimento alla
Universo e Ambiente: “la cooperativa ha sede in via Nicola Fabrizi n.
13, studio dell’avvocato Piero Cami e di Francantonio Genovese ed è
amministrata da Giacomo Crupi, marito della cugina prima
della Barrile. Il responsabile tecnico è Margherita Adamo, moglie di
Francesco Costa, candidato Pd al V Quartiere nelle liste del Pd. I parenti
della Barrile, dalla madre ai cugini di primo grado, partecipano all’atto
costitutivo della coop, che annovera tra i dipendenti le figlie
della Barrile, Rosaria e Stefania Triolo, dal 20 agosto 2013
al 31 agosto 2013. Alla Cooperativa Sociale Universo e Ambiente risultano
inoltre anche contratti diretti con il Comune di Messina – Ato – per gli anni
relativi al 2010, 2011 e 2012”. I contenuti dell’esposto furono resi pubblici
dal Movimento nel corso di una
conferenza stampa tenutasi nella mattinata del 2 agosto 2016. “Abbiamo affrontato i
nodi relativi ai vertici dell’Amam – ed in
particolar modo alla figura di Leonardo Termini – evidenziando la necessità
prettamente politica di dare seguito alle richieste di dimissioni avanzate dal
Sindaco in seguito alle vicende giudiziarie che hanno visto protagonista lo
stesso Termini”, dichiaravano i rappresentanti di CMDB neanche dodici ore dopo
la sortita in Procura dell’assessore De Cola in compagnia dell’allora
Presidente del Cda di Amam.
L’azione di fuoco-fire
sull’Amam
Nel corso della sua deposizione
all’udienza del processo Terzo livello,
l’ex assessore Sergio De Cola è stato chiamato a rispondere anche sulla figura
dell’imprenditore Sergio Bommarito, amministratore unico e principale azionista
di Fire SpA, la società che si è occupa del recupero crediti stragiudiziale per
conto dell’Azienda Meridionale Acque di Messina.
“Certo, ho sentito parlare dell’impresa Fire”, ha risposto De
Cola. “Se non sbaglio uno dei suoi responsabili è il dottor Bommarito che però credo
di non aver mai incontrato. Non ho mai appreso di rapporti correnti tra Bommarito
e la signora Barrile”.
Pm Fabrizio Monaco: – No? In questi colloqui che lei
ebbe con Termini, evidentemente di una certa fiducia se tra l’altro andate a
fare una denuncia insieme o quasi, Termini non le parlò mai di questioni che
riguardavano rapporti tra la signora Barrile e il signor Bommarito?
Sergio De Cola: – Termini mi parlò più volte delle
problematiche legate alla Fire. Tra l’altro mi ricordo che esaminammo anche con
Guido Signorino che all’epoca era vicesindaco, una corposa documentazione che
lui aveva raccolto in merito al fatto che il meccanismo per il recupero
crediti, perché Fire lavorava per Amam, era un meccanismo che alla fine dava un
enorme vantaggio a questa azienda e il dottore Termini mi disse che la sua
intenzione era quella di smettere di lavorare con Fire e provare a recuperare i
crediti in altro modo perché riteneva che sarebbe stato più utile per
l’azienda. A questo proposito ricordo che ci furono molti incontri, molte
discussioni e che poi verso la fine del mandato in effetti riuscirono a non
lavorare più con la Fire. Adesso gli atti non li ricordo se furono posti in
essere dal Cda di Amam. Mi ricordo che Termini mi parlava degli incontri che
lui aveva con i responsabili di Fire, che insomma facevano forti pressioni e
dice: Se tu ci interrompi il contratto
noi ti facciamo causa. Volevano non so quanti milioni. Era una discussione
molto tesa e in effetti ricordo anche che alla fine la Fire riuscì a bloccare
una parte dei conti di Amam per un pignoramento. Termini mi parlò che Fire avanzava
dei soldi, cioè l’Amam doveva pagare la Fire (…) Non ricordo se lui mi disse
che qualcuno gli avesse fatto pressioni… Mi ricordo che mi spiegò perché secondo
lui bisognava mandare via Fire, prendevano troppi soldi, c’era tutto un
contenzioso tra quello che Fire voleva da Amam e quello che Amam invece avrebbe
dovuto avere da Fire secondo questi conteggi…
Controesame dell’avv. Gullino,
legale di parte civile Amam: – Sa se pure a seguito del suo esposto è iniziata
un’indagine amministrativa all’interno dell’Amam per comprendere un po’ le
anomalie che lei aveva verificato?
Sergio De Cola: – Non so bene cosa intendere per
indagine amministrativa, ricordo che il dottore Termini mi disse che lui stava
raccogliendo tutte queste carte perché era sua intenzione procedere per fare
chiarezza.
Avv. Gullino: – Quindi lei non sa se ci sono state
delle indagini amministrative chiedendo ai dirigenti come mai queste anomalie?
Sergio De Cola: – No.
Avv. Gullino: – Dopo si è posto un po’ di rimedio
alle turnazioni negli appalti o è rimasto tale e quale a prima del suo esposto?
Sergio De Cola: – Io ricordo che questa situazione….
Vorrei spiegare, se mi è possibile, qual è il modo con cui un assessore si
rapporta con una partecipata. Io andavo ai consigli di amministrazione, quando
mi invitavano, andavo sempre all’assemblea perché rappresentavo il socio unico
perché la Amam è una società totalmente partecipata dal Comune di Messina.
Quindi io rappresentavo la proprietà, diciamo. E davo quello che doveva essere
un indirizzo; per quanto attiene lo sviluppo doveva essere l’azienda a porre in
essere atti e procedure per seguire questo indirizzo. Mi ricordo che io dissi
in questi incontri che c’erano sia formalmente, sia informalmente, che
bisognava guardare queste cose, perché accadevano queste cose e sia il
direttore che prima era l’ingegnere La Rosa e poi per un periodo ci fu un
giovane ingegnere che lo sostituì perché La Rosa andò in pensione, e dicevano
che loro si stavano attrezzando per far sì che la situazione si normalizzasse
anche se loro ritenevano, questo lo ricordo bene, sia l’ingegnere La Rosa, sia l’ingegnere
Cardile che era quello che per un periodo fece le funzioni di direttore, che il
dare questi appalti con affidamenti diretti era una cosa fattibile, nelle
maglie della normativa. Io personalmente dissi che al Comune, lavori pubblici,
seguivamo procedure differenti. Quando il Comune fa un appalto per la
manutenzione strade si presentano trecento ditte. Ma sono quasi le stesse che
fanno poi, che sono nell’albo dell’Amam perché sono lavori semplici però al Comune
il dirigente ai lavori pubblici ha messo in atto un meccanismo, un sistema, una
procedura per cui effettivamente è difficilissimo anzi è praticamente
impossibile che la stessa ditta prenda lo stesso appalto alla prossima gara
anche per appalti sotto soglia… L’unica differenza vera è che quando facciamo
manutenzione strade o illuminazione o problemi di tombini o che so io,
raramente o quasi mai c’è un problema di urgenza. Invece al contrario in Amam
anche per una scarsa attitudine alla programmazione che l’azienda aveva, molto
spesso si arrivava in affanno, era necessario fare il lavoro perché se si rompe
una fognatura il quartiere si riempie di liquami, è una cosa da evitare in
tutti i modi, quindi bisogna intervenire immediatamente.
Avv. Gullino: – Quindi in buona sostanza anche
dopo le sue segnalazioni e il suo esposto in effetti in Amam non è avvenuto
niente di nuovo, hanno continuato quel modus che vi era precedentemente.
Sergio De Cola: – Diciamo che è avvenuto poco, forse
doveva avvenire di più.
I lidi e i parcheggi
fantasma di Capo Peloro
Altro tema spinoso al centro della deposizione fiume di
Sergio De Cola quello delle concessioni per i lidi balneari nella
supergettonata area di Capo Peloro.
“Sulle questioni relative ai lidi balneari me ne sono
occupato come assessore, certamente”, ha dichiarato il professionista messinese.
“Ricordo in questo contesto di un interessamento della signora Barrile. Nella
primavera, non ricordo se era aprile o maggio del 2017, Emilia mi chiese, la
signora Barrile chiedo scusa, mi chiese se era possibile accelerare l’iter che
era incardinato presso il dipartimento edilizia privata relativa alla
concessione di un lido a Capo Peloro. Se non sbaglio è quello lì che si chiama La Punta, ma io con i nomi non vado bene”.
Pm Fabrizio Monaco: – E lei che fece?
Sergio De Cola: – Assolutamente nulla. Le dissi che gli
uffici avrebbero fatto il loro lavoro come facevano sempre. Tra l’altro quello
era un periodo in cui riuscivamo ad evadere le pratiche in tempi ragionevoli,
quindi… Questo intervento avvenne all’interno del Comune sicuramente perché io
e la signora Barrile abbiamo le nostre occasioni di incontro in consiglio, nel
corridoio, al bar, nella casa comunale.
Pm Fabrizio Monaco: – Ma il Comune con riferimento a
queste procedure che ruolo ha?
Sergio De Cola: – Questa è una domanda molto
interessante perché il regime esistente ancora oggi messo in piedi dalla
Regione Siciliana per concedere le concessioni a chi vuole aprire un lido
nonostante la Regione abbia chiesto, ma da prima dell’amministrazione Accorinti,
che fossero redatti i cosiddetti piani spiaggia che sono degli strumenti di
pianificazione urbanistica che si occupano della parte demaniale regionale,
quindi la spiaggia vera e propria, e nonostante il Comune di Messina prima che
arrivassimo noi come amministrazione avesse già mandato a Palermo questo piano
spiagge, PUDM, Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, l’Arta, l’Assessorato
regionale territorio e ambiente, prima prorogò tutte le concessioni esistenti
fino al 2020 e poi con una serie di circolari in pratica arrogò a sé il diritto
di concedere o no. Per cui è successo più volte che il Dipartimento edilizia
privata dava un parere contrario e diceva: Qui
non si può fare perché il nostro piano spiagge prevede fruizione libera,
per esempio, e poi invece la Regione dava la concessione. Con riferimento a
questo lido, ricordo abbastanza bene il tenore di questo parere perché cercavo
di seguire il lavoro degli uffici e in particolar modo sul piano spiagge
abbiamo fatto più di un incontro a Palermo chiedendo di restituircelo
approvato, modificato comunque per dare al Comune uno strumento pianificatorio
valido, ma non ci siamo riusciti. Gli uffici mi fecero vedere una serie di
pratiche per cui avevano emesso parere contrario e mi ricordo di questa pratica
per un motivo preciso perché in un’area particolarmente preziosa, prestigiosa,
che è proprio Capo Peloro. E mi ricordo che questa era una di quelle per cui
gli uffici avevano trovato una serie di elementi che non andavano bene. Adesso
il dettaglio non lo ricordo ma il problema era sempre quello, cioè spesso dei
concessionari per tentare di avere comunque un parere positivo dicono: Metterò una pedana, quattro ombrelloni e due
sdraio. Gli uffici magari danno un parere positivo per questo tipo di
istallazione e poi quelli costruiscono di fatto bar, ristoranti… Immagino che
anche in quel caso, anzi ne sono sicuro, che il problema sarà stato questo.
Pm Fabrizio Monaco: – Lei si è occupato di questioni
concernenti l’istituzione di un’isola pedonale a Torre Faro?
Sergio De Cola: – No.
Pm Fabrizio Monaco: – Ha appreso che vi era una
problematica di questo genere, cioè qualcuno se ne occupava?
Sergio De Cola – Se ne occupava Cacciola che era
l’assessore alla mobilità ed era lui che seguiva le tematiche relative alle isole
pedonali. Mi ricordo di aver sentito Tanino in più occasioni parlare della
problematica delle isole pedonali che tra l’altro era un tema che a noi stava
molto a cuore, ma non sono in grado di…
Pm Fabrizio Monaco: – Sa se fu fatta o no questa isola
pedonale a Torre Faro?
Sergio De Cola: – No, non glielo saprei dire, non lo
so.
Pm Fabrizio Monaco: – Sa in che area avrebbe dovuto
essere istituita questa isola pedonale?
Sergio De Cola: – No, non lo so.
Pm Fabrizio Monaco: – I luoghi li conosce lei?
Sergio De Cola: – Sì, certamente.
Pm Fabrizio Monaco: – Non sa dire dove fosse?
Sergio De Cola: – No, no, non lo so dire,
probabilmente ho anche visto qualche volta qualche planimetria ma non la
ricordo, non era nelle mie competenze e avevo tante cose in testa. Io credo che
la citazione, il richiamo che lei fa è relativo al fatto che attorno a quel lido
il primo anno che noi istituimmo il famoso servizio di navetta praticamente
gratuita che faceva la spola tra il parcheggio delle Torri Morandi che avevamo
recuperato e portava le persone a fare il bagno e poi le riprendeva, lì fu
messa questa segnaletica orizzontale, le cosiddette strisce blu a pagamento
molto elevato, ricordo due euro l’ora proprio perché volevamo che le persone
usassero il bus, però non era un’isola pedonale. Mi ricordo che lì invece ci
furono più e più episodi di macchine che ignoravano totalmente questa
proibizione, intervento dei vigili, però di isola pedonale no. Cercammo di
regolamentare, di minimizzare l’afflusso di macchine utilizzando il sistema
parcheggio e navetta. Questo lo ricordo ma di isola pedonale no.
Controesame dell’avv.
Silvestro: – In
riferimento a quanto lei ha detto sull’interessamento della signora Barrile per
le concessione dei lidi, spettava al Comune il rilascio della concessione o di
un solo parere?
Sergio De Cola: – Un parere.
Avv. Silvestro: – Le spiegò la prima volta che la
signora Barrile si presentò da lei qual era l’esigenza che la stessa
manifestava? Cioè, c’era una ragione per la quale perorava questa causa?
Sergio De Cola: – No, mi chiese se era possibile
accelerare l’iter di questa pratica, non mi disse il motivo.
Avv. Silvestro: – Perché lei nel verbale del 7 agosto
2018 testualmente riferisce: Ricordo che
in un caso la Barrile mi aveva sollecitato il rilascio di alcune concessioni
per lidi balneari di cui non ricordo il nome sostenendo come fossero iniziative
idonee a creare posti di lavoro. Lei ha anche detto che è capitato che in
relazione ad alcune richieste di parere o di concessione, il Comune, il
dipartimento, ha rilasciato dei pareri negativi. Ma la signora Barrile le
chiese di rilasciare pareri positivi o solo di evadere l’iter procedimentale?
Sergio De Cola: – Mi chiese di accelerare l’iter
della pratica, non mi chiese espressamente ma immagino che… Mi chiese solo di
accelerare l’iter della pratica.
Avv. Silvestro: – Perché questo è quello che lei ha
riferito il 7 agosto. Ma questo interessamento del politico, del consigliere
comunale o del presidente era un comportamento isolato della Barrile o a lei è
capitato che anche altri politici si presentassero al suo cospetto a chiedere
l’accelerazione di una pratica o di un’altra?
Sergio De Cola: – Diciamo che purtroppo la classe
politica ancora in essere non solo a Messina è abituata sempre a chiedere un
favore, un’accelerazione, un qualcosa, quindi devo dire che anche in questi
cinque anni in cui ho fatto l’assessore tra l’altro con ruoli di grande
importanza, appunto avevo l’edilizia privata, urbanistica, è facile immaginare
che molti, soprattutto privati, venivano a chiedere di accelerare, eccetera,
eccetera. Devo dire anche altri soggetti politici, consiglieri comunali,
piuttosto che anche altri politici alle volte hanno chiesto qual era lo stato
di quella pratica o di quel lavoro.
Avv. Silvestro: – Perfetto ingegnere, allora le
chiedo la differenza del comportamento di questi politici e di quello della
Barrile. Lei la coglieva o era un comportamento, anche se malcostume ma
comunque identico?
Sergio De Cola: – Vorrei dire che forse le
interlocuzioni che ho avuto con la signora Barrile erano un po’ più mirate, un
po’ più precise. Faccio un esempio per spiegarmi bene. L’asfaltatura delle
strade è una delle tragedie che ci attanaglia. Moltissimi consiglieri comunali
venivano a chiedere: Facciamo Portella,
Le Masse, Mortelle, Spartà. Pressando anche però, forse rappresentando più
un interesse pubblico cioè: Fammi
quell’impianto di illuminazione a Castanea o l’asfalto a Santa Marinella.
Forse anche qualcun altro ha chiesto delle cose specificatamente più personali.
Avv. Silvestro: – Quindi non era solo la Barrile.
Sergio De Cola: – No.
Avv. Silvestro: – Nel momento in cui alla richiesta
della Barrile, andiamo sempre sull’aspetto del lido, la signora Barrile si è
interessata solo in quell’occasione in cui ne parlò con lei oppure in altre?
Ritornò la Barrile a perorare la causa di questo lido o soltanto in
un’occasione venne e le disse: Guarda se
puoi accelerare il rilascio di questo parere...
Sergio De Cola: – Di questo lido ricordo che me ne
parlò una sola volta.
Avv. Silvestro: – Una sola volta. Questo lo ha detto
anche il 7 agosto: Ricordo che Barrile si
è interessata solo in quell’occasione e in seguito non mi ha mai chiesto più
nulla in merito.
Sergio De Cola: – Sì, ricordo questo.
Avv. Silvestro: – Ha avuto un effetto
l’interessamento della Barrile?
Sergio De Cola: – Assolutamente no.
Presidente Silvana Grasso: – Quando la signora Barrile si
rivolse a lei per intervenire sulla questione del lido, ma lei il parere lo
aveva già espresso o no?
Sergio De Cola: – Il parere lo esprimono gli uffici
e non io. Non ricordo, però forse sì, non lo ricordo.
Presidente Silvana Grasso: – Se lei mi dice che lo aveva
espresso vorrei capire se era positivo o negativo.
Sergio De Cola: – Il parere era negativo, me lo
ricordo bene. Lo dicevo prima, con gli uffici cercavo di seguire la tematica… Ricordo
che l’ufficio aveva riscontrato irregolarità in quello che c’era. Io adesso non
ricordo quando avvenne l’incontro su questo tema con Emilia Barrile, il periodo
era quello. Era primavera…
Presidente Silvana Grasso: – Ma se il parere è già negativo non
è un problema di accelerazione di una pratica.
Sergio De Cola: – Purtroppo non… Il parere
sicuramente sarà datato perché è un documento che si può avere. Non ricordo il
mio incontro, questa discussione con Emilia Barrile avvenne prima a dopo, mi
ricordo che questo parere faceva parte di quel gruppo di pareri negativi e
anche specificamente per questo e per un altro, erano state riscontrate delle
difformità importanti e addirittura gli uffici andarono lì a fare un
sopralluogo con i vigili urbani per accertare.
Presidente Silvana Grasso: – Però non sa se prima o dopo.
Sergio De Cola: – Io sinceramente no, il periodo era
quello perché era la primavera del 2017, le ditte presentano i pareri a
febbraio-marzo per averli a maggio-giugno.
Clienti in gara per lo
scavalco in graduatoria
“In merito all’assegnazione dei cosiddetti alloggi sociali ricordo
bene che Emilia, anche perché io in una…., mi sembra per il primo anno, anno e
mezzo del mandato mi occupai anche del dipartimento politica della casa, il
cosiddetto risanamento”, ha aggiunto l’ex assessore De Cola. “Facemmo le
graduatorie con molta fatica. Mi ricordo che Emilia spesso mi chiedeva se
questa persona o quell’altra poteva o no avere diritto alla casa, se potevano
entrare in posizioni utili in graduatoria. Mi chiedeva solo se era possibile
fare avere casa a determinate persone però… Far avere un alloggio a dei
soggetti, a delle famiglie…”
Presidente Silvana Grasso: – Ma scusi, non c’erano degli
elenchi?
Sergio De Cola: – Assolutamente sì, c’era una
graduatoria che noi avevamo fatto poco dopo il nostro arrivo, autunno del 2013.
Presidente Silvana Grasso: – Quindi bastava guardare la
graduatoria?
Sergio De Cola: – Certamente.
Presidente Silvana Grasso: – Perché glielo chiedeva?
Sergio De Cola: – Questo non lo so ovviamente. Non
lo so, forse perché voleva che queste persone avessero casa perché
probabilmente…
Presidente Silvana Grasso: – Sì, questa è l’aspirazione di
tutta la graduatoria.
Sergio De Cola: – Non era neanche un fatto originale
devo dire.
Presidente Silvana Grasso: – Dico, se rientravano nella
graduatoria di quelli che potevano aver casa era un dato di fatto.
Sergio De Cola: – Certamente.
Presidente Silvana Grasso: – Se erano al di fuori di quel
numero…
Sergio De Cola: – Erano al di fuori.
Presidente Silvana Grasso: – Erano al di fuori. Quindi perché
glielo chiedeva? Io questo non riesco a capire, non lo chiedo a lei di formarsi
una convinzione, non voglio sapere la sua convinzione, io voglio sapere il
fatto materiale: come glielo proponeva?
Sergio De Cola: – Me lo proponeva molto
semplicemente…
Presidente Silvana Grasso: – Posto che si trattava di persone
fuori o dentro la graduatoria, come si poneva il discorso?
Sergio De Cola: – Il discorso, come tutti i discorsi
della signora Barrile, sono molto diretti perché la signora Barrile è una
persona molto aperta.
Presidente Silvana Grasso: – Proprio perché sono diretti le
chiedo chiarezza.
Sergio De Cola: – Lei diceva: Per la famiglia XY possiamo far avere una casa, hanno problemi, il
bambino malato, il nonno che sta male. E io rispondevo come sempre: Se sono in graduatoria arriveranno, sennò
speriamo di trovare più case, speriamo di trovare più soldi, se magari invece
di avere 10 alloggi ne avremo 20, magari 100. Questo era il dialogo.
Pm Fabrizio Monaco: – Le fu chiesto di intervenire su
questa graduatoria?
Sergio De Cola: – No, no.
Pm Fabrizio Monaco: – Va bene. A contestazione
Presidente, lei è stato sentito il 7 agosto del 2018 innanzi ad appartenenti la
Dia di Messina. Domanda: In merito agli
alloggi sociali, ha mai la Barrile effettuato delle pressioni al fine di
favorire l’assegnazione di una famiglia rispetto ad altri in graduatoria?,
lei risponde: Sì, più volte la Barrile mi
ha sollecitato in tal senso chiedendomi di favorire un nucleo familiare
facendolo scavalcare di rilevanti posizioni dalla graduatoria al fine di fargli
ottenere l’assegnazione. Alle sue reiterate richieste ho sempre in modo
categorico risposto che non era possibile essendo la graduatoria per
l’assegnazione di alloggi generata da dati oggettivi che non potevano essere
modificati. Non ricordo di chi mi abbia chiesto di agevolare la pratica.
Che è un po’ diverso da quello che lei ha detto ora.
Sergio De Cola: – Veramente mi sembra uguale.
Pm Fabrizio Monaco: – No, è molto diverso perché io le
ho chiesto se la signora Barrile le aveva chiesto di intervenire sulla
graduatoria, lei ha detto di no, qui dice invece: Facendolo scavalcare di rilevanti posizioni dalla graduatoria al fine
di fargli ottenere l’assegnazione. Che è un po’ diverso. Poi se per lei non
è diverso ce lo dice e noi ne prendiamo atto.
Sergio De Cola: – Secondo me non è diverso e provo a
spiegare il perché.
Presidente Silvana Grasso: – Ma quello che le ha letto il
Pubblico Ministero lo conferma o non lo conferma?
Sergio De Cola: – Sì, lo confermo completamente.
Dicevo prima che la signora Barrile è una persona molto diretta per cui lei mi
chiedeva: C’è la famiglia X, proviamo a
fargli avere una casa; io magari chiedevo: Ma a che posto sono in graduatoria?; 400; Ma non è possibile.
La discussione era questa per cui probabilmente quando poi sono stato sentito
dalla Dia ho detto che magari lei avrebbe voluto che io alterassi la
graduatoria, ma cosa che non è mai avvenuta.
Pm Fabrizio Monaco: – Scusi, lei è nella mente della
signora Barrile? Lei era nella mente della signora Barrile? Come faceva ad
ipotizzare quello che la Barrile intendeva? Lei qui dice: Più volte la Barrile mi ha sollecitato in tal senso chiedendomi di
favorire un nucleo familiare facendolo scavalcare di rilevanti posizioni dalla
graduatoria al fine di fargli ottenere l’assegnazione.
Sergio De Cola: – Sì, sì, lo confermo, è così.
Pm Fabrizio Monaco: – Dico, non sono ipotesi, cose che
lei ipotizzava, le fu detta questa cosa?
Sergio De Cola – Lo confermo.
Controesame dell’avv.
Silvestro: – Lei ha
fatto riferimento all’esistenza di una graduatoria. Il Sindaco o comunque la
giunta aveva potere di agire in deroga alla graduatoria?
Sergio De Cola: – Solo il sindaco può agire in
deroga alla graduatoria. Il regolamento dà la possibilità che in casi
eccezionali documentati il sindaco può andare in deroga.
Avv. Silvestro: – La Barrile chiese il suo
intervento o che lei veicolasse la sua richiesta al sindaco, se lo ricorda?
Sergio De Cola: – La signora Barrile parlava con me
e quindi chiedeva a me.
Avv. Silvestro: – Parlava con lei ma sapeva che era
solo il sindaco che poteva fare l’intervento.
Sergio De Cola: – Sicuramente io glielo avrò anche
detto ma lei lo sapeva benissimo che l’unica possibilità in deroga era in mano
a Renato.
Avv. Silvestro: – Quante volte le chiese la signora
Barrile, una, due, tre volte una cosa del genere?
Sergio De Cola: – Alcune volte, quattro o cinque.
Avv. Silvestro: – Sempre per la stessa persona, per
lo stesso nucleo familiare o per persone diverse?
Sergio De Cola: – No, ricordo soggetti diversi.
Avv. Silvestro: – Le rappresentò particolari
esigenze di gravità e urgenza?
Sergio De Cola: – Sì, quasi sempre perché quello è
l’unico motivo che può far leva…
Avv. Silvestro: – Quindi sostanzialmente
rappresentava situazioni che potevano essere attivate in deroga?
Sergio De Cola: – Questo io non lo so perché non
conoscevo le reali condizioni di quelle famiglie…
Avv. Silvestro: – Le chiedo scusa, ma al di là delle
sue conoscenze ma nel momento in cui la signora Barrile si relazione con lei e
le rappresenta situazioni di urgenza e gravità evoca la procedura finalizzata
al rilascio di un’assegnazione in deroga. E’ così sì o no?
Sergio De Cola: – Sì.
Avv. Silvestro: – In quel periodo storico il sindaco
aveva assegnato immobili comunali in deroga alle graduatorie?
Sergio De Cola: – Ricordo che fece un paio di
assegnazioni in deroga, sì. I nominativi no...
Avv. Silvestro: – Lo fece per alcune famiglie rom?
Sergio De Cola: – Io questo non lo so perché quando
scattava questa procedura della richiesta il gabinetto del sindaco raccoglieva
tutta una documentazione attestante la gravità della malattia, se era malattia,
o di una condizione sociale particolarmente disagiata. Però erano valutazioni
che il sindaco faceva.
Avv. Silvestro: – Perfetto. Lei queste richieste
della signora Barrile le ha mai veicolate al sindaco?
Sergio De Cola: – No.
Avv. Silvestro: – Ma nel momento in cui lei le
rappresentò l’impossibilità anche di accettare il confronto con questa
procedura in deroga, ebbe un atteggiamento pressante, di scontro anche a
livello politico con lei o assunse soltanto un atteggiamento passivo?
Sergio De Cola – No, non ci fu un atteggiamento di
scontro.
Avv. Silvestro: – Prese atto del suo diniego e fece
un passo indietro e ritornò dopo con un’altra famiglia.
Sergio De Cola: – Esatto.
Presidente Silvana Grasso: – In relazione alla vicenda della
graduatoria, vorrei capire, le pratiche relative a queste sollecitazioni erano
state inoltrate o non lo sono state mai per poter superare la… Visto che c’era
una procedura molto particolare che doveva essere attivata dal sindaco, volevo
sapere se quelle sollecitazioni che sono state rivolte a lei sono state
accompagnate dal deposito di una documentazione, di qualcosa che dovesse
supportare una richiesta formale o se non ci fu.
Sergio De Cola: – Le richieste di agire in deroga
alla graduatoria andavano consegnate direttamente al sindaco per cui io se è
stato fatto non lo so perché non passava per i miei uffici. Ma moltissime
richieste di agire in deroga vengono fatte al sindaco normalmente.
Presidente Silvana Grasso: – Ma lei non era destinatario
normalmente?
Sergio De Cola: – No, non dovevo esserlo.
Presidente Silvana Grasso: – Non doveva esserlo, ma ne era
comunque destinatario in qualche modo oltre che dalla Barrile, da parte di
altri, oppure fu destinatario soltanto in questi casi di cui abbiamo parlato
poc’anzi?
Sergio De Cola: – No, solo in questi casi.
Quel maledetto angolo
di via Felice Bisazza
La conclusione della deposizione del teste è piena di vuoti
di memoria, ma fra i non ricordo e i non lo so, Sergio De Cola rivela una sua
antica conoscenza con un altro imputato eccellente del Terzo livello, l’ingegnere Francesco Clemente, amico fidato di
Emilia Barrile, con trascorsi politici di peso nelle file della Dc prima,
dell’Udc dopo.
Pm Fabrizio Monaco: – Ingegnere, lei ha memoria di una
vicenda amministrativa concernente la sdemanializzazione di aree che si trovano
in via Felice Bisazza?
Sergio De Cola: – No, quella è una cosa che stava al
patrimonio, io non ho mai avuto responsabilità. Mi ricordo che se ne parlò più
volte ma non… Di questa vicenda ricordo poco e male, ricordo che c’era un
problema di un privato che voleva in qualche modo acquisire un’area. Credo che
questo fosse il termine della questione. Non mi sono occupato di nulla perché
non ho mai avuto responsabilità al demanio. Non ho idea chi era questo privato. Forse l’ho
anche sentito il nome ma non lo ricordo assolutamente.
Pm Fabrizio Monaco: – Ingegnere, più volte lei ha fatto
riferimento alla signora Barrile chiamandola Emilia. Che rapporti c’erano tra
di voi?
Sergio De Cola: – La signora Barrile era il
presidente del consiglio. Io ero l’assessore ai rapporti col consiglio quindi
inevitabilmente eravamo in dialogo, in contatto, un rapporto quasi quotidiano. Capitava
che qualche giorno non ci vedevamo ma per il resto ci siamo visti praticamente
ogni giorno per cinque anni, tre-quattro volte la settimana. C’era un rapporto
sicuramente di confidenza.
Pm Fabrizio Monaco: – Visto che c’era questo rapporto di
confidenza, lei ha avuto modo di cogliere una certa propensione della signora
Barrile a dire bugie, a mentire? Specifico la domanda. Risulta da alcune
conversazioni intercettate, indico i riferimenti: 9 luglio 2015, 18,50. Lei in
quei giorni era a Messina?
Sergio De Cola: – Non lo ricordo, penso di sì.
Pm Fabrizio Monaco: – In questa conversazione con l’ingegnere
Francesco Clemente la signora Barrile dice di
aver parlato con De Cola, quindi di aver parlato anche con lei di questa
vicenda della desmanializzazione di un lotto. Dice la verità o dice una bugia?
Sergio De Cola: – Io non lo ricordo ma è possibile.
Magari ne ha parlato con me in quanto assessore ai lavori pubblici.
Pm Fabrizio Monaco: – Perché la signora Barrile avrebbe
dovuto parlarne con lei?
Sergio De Cola: – Probabilmente perché pensava che essendo
io assessore alle politiche del territorio, cioè all’urbanistica e ai lavori
pubblici, potessi avere competenza su questa materia.
Pm Fabrizio Monaco: – Ho capito. Ricorda qualcosa di più
di questa vicenda specifica?
Sergio De Cola: – No.
Pm Fabrizio Monaco: – Cosa la Barrile le disse, cosa lei
riferì?
Sergio De Cola – No, sinceramente non me lo
ricordo.
Pm Fabrizio Monaco: – Non se lo ricorda. Lei in effetti
in quella seduta di Giunta in cui viene proposta ed approvata la delibera di
cessione di quelle aree, vado a memoria, mi pare che fosse assente.
Sergio De Cola: – Non lo ricordo. Sì, sono assente.
Pm Fabrizio Monaco: – C’era qualche ragione particolare
per cui lei fu assente, se lo ricorda?
Sergio De Cola: – No.
Pm Fabrizio Monaco: – Non se lo ricorda perché lei fu
assente quel giorno in Giunta. O meglio, non vota quella delibera. E’ presente;
lei ha ricordo di essere stato presente per altre circostanze o è assente
durante tutta la riunione di giunta?
Sergio De Cola: – Adesso vado a memoria ma credo che
l’agosto del 2015… Io ho avuto un incidente il 2 agosto ma non ricordo se era
il 2015 o il 2014 però. Sono stato sottoposto ad un intervento… Potrebbe essere
quello il periodo. Devo dire che sono quasi sempre stato presente in giunta. Lo
posso ricostruire, mi è facile dai documenti medici che ho.
Pm Fabrizio Monaco: – Lei Francesco Clemente lo conosce?
Sergio De Cola: – Sì, ho conosciuto Francesco
Clemente. Lo conosco perché l’ingegnere Clemente sposò quando lavorava al mio
studio l’ingegnere Daniela Ruggeri che è una collega molto più giovane di me, che
per un periodo lavorò al mio studio professionale, parliamo di tanti anni fa.
Intorno a quel periodo si sposarono, mi invitarono al matrimonio. Poi ho
risentito Francesco Clemente molti anni dopo perché lui mi chiese… Lui
collaborava col Comune di Milazzo, non so se aveva forse un incarico di
dirigente a tempo, una cosa del genere. Mi chiese di fare una perizia su una
problematica di un’opera pubblica, di un parcheggio, che io feci. Questo non me
lo ricordo quando accadde ma sarà stato il 2010 forse. Però posso sbagliare la
data. E’ ricostruibile, sono tutti dati ufficiali.
Pm Fabrizio Monaco: – Scusi nel luglio-agosto del 2015 che
rapporti aveva con Clemente, vi sentivate, vi frequentavate, avevate rapporti o
no?
Sergio De Cola: - No. Non avevamo rapporti.
Pm Fabrizio Monaco: – Ho capito. Per qualche ragione
particolare oppure…
Sergio De Cola: – No, no, perché io in realtà
conosco l’ingegnere Francesco Clemente perché lui sposò questa ragazza,
all’epoca ragazza, adesso è una signora, che frequentava il mio studio, questo
tipo di conoscenza e poi, immagino, per un rapporto di stima che era maturato
tramite Daniela che frequentava il mio studio, mi affidò questa perizia da fare
a Milazzo. Basta, non ho mai avuto poi altri motivi di incontro. Ricordo che
presentò il curriculum quando noi raccogliemmo le candidature per costituire la
commissione urbanistica comunale.
Per la cronaca l’ing.
Daniela Ruggeri è consigliere dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Messina per il quadriennio 2017-2021; in passato ha ricoperto incarichi di
consulente tecnico di fiducia del Tribunale di Messina e di componente delle
commissioni giudicatrici di gare indette da diversi Comuni e ASP siciliani. Con
l’ingegnere Sergio De Cola e altri professionisti siciliani, l’ing. Ruggeri ha
fatto parte nel 1997 del gruppo di progettazione della nuova sede della Giunta
regionale della Regione Calabria.
Niente da dichiarare invece su un altro imputato chiave del
processo Terzo livello, il noto
costruttore Vincenzo “Enzo” Pergolizzi, da decenni al centro delle cronache
giudiziarie.
Pm Fabrizio Monaco: – Lei ha sentito parlare
dell’imprenditore Vincenzo Pergolizzi?
Sergio De Cola: – Uhm…
Pm Fabrizio Monaco: – Non le dice niente questo nome?
Sergio De Cola: – No, di specifico no.
Pm Fabrizio Monaco: – E di generico?
Sergio De Cola: – No, dico, forse è un
nome che avrò sentito tra i nomi degli imprenditori, però non lo collego a
nessun fatto specifico…
Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 10 aprile 2019, http://www.stampalibera.it/2019/04/10/il-processo-terzo-livello-il-sistema-barrile-e-i-rapporti-istituzionali-con-lex-assessore-de-cola/?fbclid=IwAR1neV7LHvLEjiFoHddQ39NLhomtMxsfsDSI1lRBAbvHtZdF4YUn8MXbtiQ
Commenti
Posta un commento