Messina. Memorial Day antimafia scuola-sindacato di polizia. “Arti marziali per gli alunni ma non con istruttori-poliziotti”
Ha generato imbarazzo tra insegnanti ed educatori la pubblicazione della notizia relativa al Memorial Day antimafia “organizzato dalla Polizia di Stato” con l’Istituto Comprensivo n. 12 “C. Battisti – U. Foscolo” di Messina per il prossimo 28 aprile con tanto di “esercitazione di autodifesa” per gli alunni interessati con alcuni addestratori esperti in arti marziali.
L’idea di proporre pratiche
fisico-mentali legate al combattimento agli alunni delle classi IV e V della
primaria e di tutte le classi della secondaria in occasione della
commemorazione delle vittime delle stragi di mafia di Capaci e via d’Amelio del
1992 ha riscosso critiche e perplessità nei social mentre la Questura si dichiarata
estranea all’addestramento di minori alle arti marziali. Così nella nottata del
31 marzo la dirigente dell’Istituto “Cesare Battisti – Ugo Foscolo”, prof.ssa
Alessandra Minniti, ha fornito alcuni chiarimenti sul Memorial Day e i suoi organizzatori.
“Si comunica che, in
riferimento alla circolare n.125 e perché non ci siano equivoci a proposito, l’attività
sportiva a chiusura della giornata sarà svolta da istruttori di un’associazione
sportiva, e non da istruttori appartenenti alle forze dell’ordine; inoltre,
nell’intenzione di chi l’ha proposta, avrà un carattere assolutamente ludico, e
così è stata da noi recepita; peraltro i nostri alunni non sono in alcun modo
obbligati a cimentarsi in questa attività”, scrive la dirigente. “La nostra è
una scuola che, per la sua stessa esistenza e per il suo quotidiano impegno
interpreta la lotta contro la mafia non in modo retorico e astratto, ma
attraverso una attività capillare e continua di inclusione, di formazione e di
offerta di alternative alla violenza. In questo contesto il nostro rapporto con
il SAP che ha organizzato il Memorial Day
ha finalità formative in quanto nel mese che precede la data del 28 aprile gli
alunni e gli insegnanti si concentreranno nelle loro attività di educazione
civica sui temi già citati della memoria delle vittime di mafia e della
persistente necessità della lotta alla mafia”.
A seguito della
pubblicazione della nota abbiamo potuto appurare stamani che la Polizia di
Stato di Messina non è promotore o partner del progetto e né parteciperà
istituzionalmente alle iniziative del Memorial
Day. Informazioni del tutto differenti erano contenute però nella circolare
diretta al personale docente e alle famiglie, pubblicata il 29 marzo 2023 nel
sito web della scuola e da noi integralmente ripresa nell’articolo L’Antimafia spiegata ai piccoli studenti di
Messina. Lo fa la Polizia di Stato con le arti marziali. “Nel XXXI
anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, la Polizia di Stato ha
scelto il nostro Istituto come unica scuola partner della manifestazione, che
si terrà giorno 28 aprile dalle ore 15.30 presso i campetti di Cristo Re”, esordiva
la dirigente Minniti. “Durante la manifestazione gli alunni saranno invitati a
leggere le composizioni cui avranno lavorato con i propri insegnanti aventi per
oggetto la legalità, la lotta contro la mafia, il ricordo delle vittime di
mafia. Ad ogni alunno presente saranno dati un cappellino, una maglietta e la
merenda. Inoltre alcuni addestratori esperti in arti marziali faranno, insieme
gli alunni interessati, un’esercitazione di autodifesa. Dato che, in accordo
con la Polizia di Stato, si auspica la massima partecipazione, si invitano i
genitori, anch’essi invitati, a considerare importante tale manifestazione, e
ad accompagnare i propri figli. Si invitano quindi i genitori rappresentanti di
classe in collaborazione con gli insegnanti a raccogliere le adesioni e a
fornirle in tempi brevi alla Presidente del Consiglio di Istituto, al fine di
comunicarle ai funzionari della Polizia che dovranno ordinare i gadget e le
merende”.
Dalla circolare n. 125 del
29 marzo scorso si evinceva dunque che era la Polizia di Stato ad organizzare il
Memorial Day e le relative attività (arti
marziali comprese e finanche provvede dell’acquisto di cappellini, magliette e
merende), mentre l’IC “Battiti-Foscolo” era l’unica scuola partner scelta dalle forze dell’ordine. Ad incorrere in
un spiacevole equivoco con tanto di incidente diplomatico sembra invece essere
stata la dirigenza della scuola che avrebbe scambiato la Polizia di Stato con
il “SAP”, presumibilmente il Sindacato Autonomo di Polizia, una delle
organizzazioni di rappresentanza degli agenti e funzionari di PS, di cui è
stato segretario generale dal 2014 al 2018 l’ispettore capo di Polizia Gianni
Tonello, eletto nella penultima legislatura deputato della Repubblica italiana
con la Lega di Matteo Salvini. Che si tratterebbe proprio del SAP lo si evince
dal sito istituzionale del sindacato che riporta che “dal 1993, si organizza nel mese di maggio il Memorial Day, una serie di
manifestazioni su tutto il territorio nazionale per ricordare tutte le vittime
della mafia, del terrorismo, del dovere e di ogni forma di criminalità” e che
si “concludono a Roma all’Altare della Patria con la deposizione di una corona
d’alloro al sacello del Milite Ignoto alla presenza delle massime autorità
civili e militari”.
Una
delegazione del SAP di Messina ha inoltre incontrato proprio
gli alunni dell’Istituto “Battisti-Foscolo” il 25 novembre
2022. “L’argomento trattato – riporta la nota del sindacato - è
stato quello della sicurezza stradale; l’iniziativa si inserisce nel progetto
del Memorial Day 2023 che vedrà il
capoluogo siciliano tra i protagonisti degli eventi che saranno organizzati”.
Anche al tempo nella circolare inviata ai docenti e alle famiglie non si faceva
riferimento però al SAP ma a “un incontro formativo con la Polizia Stradale”.
Tornando ai
chiarimenti forniti sull’addestramento
alle arti marziali va rilevato che poco o nulla si dice sulle intenzioni e le
finalità educative-pedagogiche di proporre ai piccoli studenti le pratiche psicofisiche
di combattimento paramilitare in occasione dell’evento celebrativo anti-mafia.
Inoltre non si specifica quale tipologia di arte marziale sarà svolta, quale “associazione
sportiva” è stata chiamata e se la scelta è stata fatta dal SAP o dal personale
della scuola.
Più di un
dubbio resta poi sull’opportunità di una partnership tra un’istituzione scolastica
pubblica e un sindacato di polizia che, in quanto tale, non esprime
una visione istituzionale (quella della Polizia di Stato), ma un approccio
molto specifico e di parte sulle principali questioni politiche, sociali e culturali.
Proprio sui temi criminalità organizzata, mafie e borghesia mafiosa vanno
invece considerate nel rapporto con il mondo della scuola le complessità e i
risvolti sociali che eccedono quelli strettamente penali o criminali.
I dirigenti SAP hanno poi espresso
in più di un’occasione visioni sicuritarie e “muscolari” su fenomeni come la
violenza ai danni di persone detenute o sottoposte a fermi (celebri quelle
espresse in merito ai drammatici casi di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi).
Una visione di tipo sicuritario-muscolare appare nell’iniziativa antimafia concordata
con la scuola “Battisti-Foscolo”. Incentrata sull’autodifesa e la ludicità,
l’esibizione di istruttori di arti marziali non sembra molto coerente con un
progetto incentrato sulla legalità e
il rifiuto di ogni forma di violenza. Come ci ricordano sociologi ed educatori,
il confine tra autodifesa e violenza illegittima è spesso molto sottile, ma,
soprattutto, dal punto di vista pedagogico la proposizione di questo spettacolo
riproduce l’idea che vi siano forme di violenza accettabili che si possono
esercitare nel quotidiano e che sono, a proprio modo, divertenti.
Il messaggio – specie se
rivolto alle bambine e ai bambini – è ambiguo e contraddittorio. Si dice
contemporaneamente che la violenza è un male, ma che può essere praticata,
specialmente se la controparte lo merita. Si propone dunque un mondo di
contrasti manichei, in cui il mondo è diviso tra bene e male. Si può vedere
come ciò vada a discapito della complessità, per esempio di quella complessità
che, pur condannando la criminalità, vede come questa sia ben più che un fatto
di lotta tra il bene e il male e la interpreta pertanto come il risultato di disequilibri
sociali articolati che meritano ben più che un approccio muscolare e “virile”.
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