A Falcone (Messina) è di scena il miracolo della munnizza
Un ingombrante e dispendiosissimo
miracolo, la moltiplicazione della spazzatura e dei costi di raccolta. Accade a
Falcone, piccolo comune della provincia di Messina: in meno di quattro anni i
rifiuti prodotti sono più che raddoppiati nonostante il numero dei cittadini residenti
non sia variato. Se ne sono accorti i consiglieri comunali di opposizione Franco
Paratore, Santo Mancuso, Carmelo Paratore e Monica Barbara La Macchia che in un’interpellanza
al sindaco denunciano che secondo i dati pubblicati nei relativi piani
finanziari, la quantità totale di rifiuti generata a Falcone è passata da
832.400 Kg (anno 2010) a 2.061.000 kg (2013), con un costo totale a carico dei
cittadini che dai 206.186 euro è volato a 387.491 euro.
“In questi anni la
popolazione residente non è aumentata e nulla di nuovo è successo che possa
dimostrare un aumento così importante di produzione di rifiuti solidi urbani di
oltre il 100%, causando conseguentemente un aumento terrificante dei costi di
quasi 180.000 euro, con ovvie ripercussioni sulle bollette de cittadini
contribuenti”, scrivono i consiglieri. “Ci chiediamo se da parte
dell’Amministrazione Comunale è stata mai intrapresa un’azione di verifica e
controllo per così eclatanti aumenti di produzione dei rifiuti solidi urbani e se
è nelle sue intenzioni intraprendere ogni iniziativa utile allo scopo di
correggere eventuali errori, con conseguente diminuzione dei costi a carico dei
contribuenti”.
Nel 2010, l’ingegnere
Salvatore Re, per conto dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) ME2 fece pervenire al
Comune di Falcone il piano finanziario riguardante i rifiuti solidi urbani che
quantificava in 171.637 euro i costi per il servizio di raccolta e in 36.549 euro
per il loro smaltimento. L’importo totale (208.186 euro), diviso per i 3.000
abitanti di Falcone incideva per una spesa pro-capite di 94,15 euro. In vista
della determinazione della tariffa R.S.U., il responsabile dell’area tecnica manutentiva
e protezione civile del Comune di Falcone, Antonio Fugazzotto, segnalava al
consiglio comunale che andava prevista altresì la spesa determinata dai servizi
di spazzamento, manuale e meccanico, i cui costi ammontavano – secondo l’ATO - a
107.420 euro con un’ulteriore incidenza per abitante di 35,11 euro. “Alla luce
di quanto è emerso dall’analisi espunto alla nota ATO ME2, l’incidenza operata
dalla voce spazzamento strade e complementari, fatta eccezione della pulizia
del mercato domenicale (8.683 euro) non trova riscontro nell’effettiva
esecuzione dei servizi enucleati”, rilevava tuttavia il funzionario comunale. Quasi
centomila euro di costi non giustificati dunque, più la beffa per i
contribuenti che la ricchezza generata dalla raccolta differenziata di rifiuti
organici, carta, plastica, lattine e vetro si tramutava in una spesa collettiva
di 48.000 euro circa (nella nota di bilancio 2010, l’ATO ME2 quantificava un
costo per Falcone di 24.109 euro per l’organico; 7.186 per la carta; 7.585 per
plastica e lattine; 8.900 per il vetro).
La tabella riepilogativa
delle spese imputate al Comune di Falcone per la gestione del business rifiuti
nel 2013, ha elevato la voce “costi vari” a 342.491 euro, a cui vanno poi aggiunti
45.000 euro per le “agevolazioni previste dal regolamento”. Complessivamente
387.491 euro, di cui l’89,4% a carico delle utenze
domestiche (346.274 euro per 1.842.094 Kg di rifiuti solidi urbani) e il restante
10,6% per le utenze non domestiche
(41.216 euro per 218.906 kg di rifiuti). Per la raccolta e lo smaltimento dei 2.061.000
kg – presumibilmente - prodotti, ogni cittadino falconese dovrà versare un
obolo di quasi 130 euro.
Il sindaco Santi
Cirella ha fatto sapere di aver “girato” l’interpellanza dei consiglieri agli
uffici preposti e di attendere risposta. Con ordinanza, ha intanto disposto la proroga
del servizio di raccolta rifiuti fino al 15 gennaio 2015 alla società “Caruter”
di Brolo, “con una riduzione del 10% per un prezzo unitario di 540 euro al
giorno”. “I rifiuti vengono pesati solo alla discarica”, ha spiegato Cirella. “Secondo
i dati in mio possesso, con l’ATO, nel 2012 si pagava 565.887 euro, oggi con la
Tari del 2014, si paga circa 340.000 euro”. Cioè quasi 48.000 euro in meno di
quanto riportato nel bilancio di previsione in mano al consiglio comunale.
“L’indifferenza con
la quale è stata accolta l’interpellanza da parte del primo cittadino è molto
grave”, ha commentato il consigliere Franco Paratore. “Mi sarei aspettato un
intervento tranquillizzante, con il quale il sindaco Cirella si sarebbe
impegnato a far luce sull’argomento. Invece, con una brevissima dichiarazione
apparsa sui giornali, si giustificano soltanto dei costi attraverso cifre
sconosciute ai consiglieri comunali, che probabilmente includono tanti altri servizi
accessori alla raccolta e allo smaltimento e che comunque non sono certificati
da alcun documento. A Falcone si continua a raccogliere e smaltire i rifiuti a
colpi di ordinanze indirizzate sempre alla stessa ditta, senza che ad alcuno
nasca almeno il sospetto di probabili errori che intanto costeranno fior di
centinaia di migliaia di euro ai cittadini”.
Su
Falcone pesano pure due contenziosi avviati dalle aziende a cui erano affidati
sino a qualche mese fa la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti.
Il primo giudizio innanzi al Tribunale di Perugia è stato promosso il 12
settembre 2013 dalla Gesenu Spa che è contestualmente titolare del 10% di Tirreno
Ambiente, la società a capitale misto e Cda dimissionario che gestisce la megadiscarica
di Mazzarrà Sant’Andrea, a pochi chilometri di distanza da Falcone. La discarica
è una vera e propria bomba ecologica ed è al centro di numerose inchieste giudiziarie
anche per accertare possibili infiltrazioni criminali e mafiose nei lavori di
realizzazione. Un secondo contenzioso è stato avviato il 25 ottobre 2013
innanzi al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto dalla Dusty Spa di Catania,
società a cui nell’ottobre 2011 l’ATO ME2 ha affidato il servizio
di raccolta dei rifiuti in 38 comuni della provincia di Messina. Per resistere in
giudizio, con due diverse determinazioni a firma del responsabile
area amministrativa e socioculturale Andrea Catalfamo, il Comune ha impegnato la
somma complessiva di 12.562 euro a favore dell’avvocato Mario Foti, studio
professionale a Terme Vigliatore, odierno sindaco di Furnari, comune limitrofo a
Falcone e alla megadiscarica di Mazzarrà Sant’Andrea.
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