Sempre alla grande gli affari delle armi: cooperazione militare tra Italia e Tanzania e clienti in vista per Leonardo
Il
complesso militare-industriale italiano ha individuato un altro importante
cliente in Africa orientale. Nei giorni scorsi il generale Venance Salvatori
Mabeyo, capo di Stato maggiore della Difesa della Tanzania, già responsabile del
settore intelligence e sicurezza della Tanzanian
People’s Defence Force (TPDF) è stato in missione ufficiale a Roma dove ha
incontrato, tra gli altri, il generale Luciano Portolano, segretario generale
della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti.
“La
visita si è svolta in un clima franco e
cordiale e ha permesso al generale Portolano di rafforzare i rapporti di
amicizia e di cooperazione tra i due Paesi, particolarmente nel settore del
procurement militare”, riporta la nota di Segredifesa.
“A premessa dei colloqui, il generale Mabeyo ha fornito un quadro di situazione
del ruolo geopolitico che la Tanzania gioca nello scacchiere africano. Inoltre ha
chiesto il supporto dell’Italia in termini di programmi per l’addestramento dei
piloti dell’Aeronautica e per la formazione degli istruttori”.
Sempre
secondo il Ministero della difesa italiano, nel corso del meeting il capo di Stato maggiore della Tanzania ha
espresso l’interesse del governo della nazione africana per “diversi prodotti
aeronautici” del gruppo Leonardo SpA, in particolare per i caccia addestratori
Aermacchi M-345 (che dovrebbero andare a sostituire i “vecchi” Hongdu K-8 di
produzione cinese), gli aeromobili da trasporto tattico C-27J “Spartan” e gli
elicotteri multiruolo AgustaWestland AW139 e AW109.
Le
relazioni tra le forze armate italiane e quelle tanzaniane sono state
sporadiche in questi anni, ma il ministero della Difesa guidato dall’on.
Lorenzo Guerini (Pd) e la Farnesina dell’on. Luigi Di Maio non nascondono
l’intenzione di inserire il governo di Dar Es Salaam tra i partner-chiave con
cui rafforzare la penetrazione del Sistema
Italia nel continente africano.
Il 14
febbraio 2022 ha fatto uno scalo tecnico-operativo in Tanzania la fregata
missilistica Nave Bergamini della
Marina Militare. “Si tratta di una significativa operazione di collaborazione
tra l’Italia e la Tanzania, realizzata nell’ambito della Missione Atalanta che mira a contrastare la pirateria anche tramite
la lotta ai traffici illeciti”, scrive l’ufficio stampa del ministero degli
Esteri e della cooperazione internazionale. Gli obiettivi dell’iniziativa sono
stati illustrati dal comandante della fregata Luca Moro durante un briefing al quale
hanno partecipato i rappresentanti della Difesa della Tanzania, gli ambasciatori
dell’Unione europea ed una delegazione della task force anti-pirateria Atalanta. “L’evento ha costituito un
momento di grande visibilità per il nostro Paese e ha consentito di fare il
punto sulla cooperazione dell’UE con la Tanzania soprattutto in materia di
collaborazione nel contrasto ai traffici di sostanze stupefacenti ed esseri
umani”, aggiunge la Farnesina. “Esso, inoltre, sarà suscettibile di positive
ricadute nell’ambito della già buone relazioni bilaterali in materia di difesa
e favorirà quella cooperazione della conoscenza che sta alla base dello
sviluppo dei rapporti dell’Italia con un Paese di grande vitalità come la
Tanzania”.
“La
presenza della Nave Bergamini ha
fornito una grande opportunità per mostrare quale tipo di partnership il nostro
Paese può offrire alla Tanzania in
tutti i settori”, ha enfatizzato l’ambasciatore italiano a Dar Es Salaam, Marco
Lombardi. “Grazie alla sua strategica posizione geografica ed alla sua
sostenuta crescita economica, la Tanzania sta continuando ad acquisire un ruolo
di rilievo nella Regione”. Ecco allora che potrebbero arrivare redditizie
commesse per le maggiori holding nazionali, soprattutto quelle armiere a
capitale statale come Leonardo e Fincantieri SpA.
Meno
di una decina di anni fa il gruppo Leonardo aveva consegnato alcuni elicotteri AW139
a due importanti società internazionali che forniscono servizi per il trasporto
nel settore energetico off-shore, Bristow Group Inc. ed Everett Aviation, per operare
proprio in Tanzania. I velivoli che possono ospitare a bordo sino a 15 persone,
furono realizzati presso lo stabilimento di AgustaWestland a Philadelphia (USA),
e sempre negli States furono formati i funzionari dell’autorità dell’aviazione
civile tanzaniana per la certificazione dei velivoli di Leonardo.
Coincidenza
vuole che la commessa sia stata contestuale a quella che ad oggi resta la
principale esercitazione militare tra Italia e Tanzania. Dal 10 al 14 marzo del
2013 si tenne infatti in acque africane l’addestramento congiunto tra le
componenti marittime impiegate nel contrasto alla pirateria. L’attività
vide in particolare la partecipazione della nave di assalto anfibio “San Marco”
della Marina militare, oltre 150 militari e diversi mezzi da sbarco, gommoni ed
elicotteri “impiegati in perquisizioni di ambienti e personale sospetto,
ricerca ordigni, ecc.”. A guidare i war games l’ammiraglio Abdallah Mwemnjudi,
Capo delle operazioni addestrative della Marina della Tanzania e il contrammiraglio
Antonio Natale, Comandante della Task
Force 508 impegnata nell’Operazione Nato “Ocean Shield” di “contrasto alla
pirateria navale” (questa missione si è conclusa nel dicembre 2016).
“L’addestramento
ha avuto, peraltro, una risonanza del tutto particolare grazie alla presenza a
bordo di numerose emittenti e testate
internazionali – CNN in primis
– che hanno così potuto documentare il sempre maggior coinvolgimento dei
partner regionali in un’autonoma gestione dei fenomeni criminali nelle rispettive
aree marittime di competenza”, dichiarava lo Stato maggiore della Marina
italiana. “I risultati raggiunti oggi
sono un enorme passo in avanti verso il futuro, ha spiegato l’ammiraglio Natale
al termine dell’esercitazione, dove una
graduale responsabilizzazione delle autorità degli Stati rivieraschi nonché una
sinergica collaborazione tra tutti gli attori in campo sarà la chiave del
successo nella lotta a questo fenomeno nel Corno d’Africa”.
Ancora
prima, nell’agosto 2006, il consorzio italo-francese ATR (joint
venture al 50% tra il gruppo aerospaziale EADS e Leonardo SpA) con sede legale
a Blagnac-Tolosa, aveva firmato un contratto del valore di 97 milioni di
dollari con la compagnia tanzaniana “Precision Air Services” per la fornitura
di sei nuovi velivoli (tre ATR 42-500 e tre ATR 72-500). Gli aerei furono
consegnati tra il 2008 ed il 2010 e sono impiegati nel trasporto passeggeri in
tutto il continente africano.
Il consorzio ATR e la “Precision
Air Services” siglarono altresì un Memorandum
of Understanding che prevedeva l’avvio di un programma da realizzarsi in
Francia, per l’addestramento di personale tanzaniano alla manutenzione
aeronautica e al pilotaggio dei velivoli.
Articolo
pubblicato in Africa ExPress il 28
maggio 2022, https://www.africa-express.info/2022/05/28/nuova-cooperazione-militare-tra-italia-e-tanzania-e-clienti-in-vista-per-leonardo-s-p-a/
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