Nasce Task group Air-Sahel: Italia potenzia dispositivo armato nel Niger
Occhi
e orecchie dei media e della politica puntati sul sanguinoso conflitto in
Ucraina e un po’ meno al sempre maggiore coinvolgimento militare italiano, ma
intanto il governo Draghi-Guerini-Di Maio potenzia il dispositivo armato nel
continente africano. Nelle scorse settimane è stato costituito il Task Group Air Sahel, una forza di
pronto intervento aereo nell’ambito della Missione bilaterale di supporto delle
forze armate italiane a favore della Repubblica del Niger (MISIN).
“Il Task
Group consentirà alla missione di espandere le proprie capacità operative e
logistiche in Sahel”, spiega lo Stato Maggiore della Difesa. “Esso opera dalla Base Aérienne 101 di Niamey con il
velivolo C-27J, cargo medio particolarmente versatile e flessibile
nell’impiego e in grado di svolgere con efficacia le diverse missioni da
trasporto tattico, operando anche da piste semi-preparate o deteriorate, così
come le missioni di aviolancio di paracadutisti, fondamentali per l’addestramento
del personale delle forze di sicurezza nigerine, svolto dai Mobile
Training Team della MISIN”.
Il
C-27J Spartan, realizzato da Leonardo
Spa, ha una lunghezza di 22,70 metri, un’apertura
alare di 28,70 e può raggiungere una velocità massima di 590 km/h e un’autonomia di volo di 5.950 km. A
bordo può ospitare fino a 40 paracadutisti ed è stato trasferito in Niger dalla
46^ Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare di stanza nella base di Pisa san
Giusto. L’aereo da trasporto opera nell’Africa sub sahariana congiuntamente con
gli assetti del Comando Forze per la Mobilità e
il Supporto dell’Aeronautica italiana (CFMS) di Centocelle-Roma, che –
come spiega ancora lo Stato Maggiore – “garantiscono al Teatro Operativo
saheliano le loro capacità di Airlift Transportation, ovvero le
potenzialità di trasporto di personale, materiali e mezzi ovunque ve ne sia
necessità, con una capacità di intervenire in ogni condizione e con minimo
preavviso, anche in territori ostili”.
Tra
gli aerei da trasporto presenti in Sahel ci sono anche i C-130J della 46^ Brigata
Aerea di Pisa, mentre il 14° Stormo di Pratica di Mare mette a
disposizione i KC-767A, velivoli
che possono essere impiegati per caricare uomini e mezzi di guerra o come mezzi
cisterna per il rifornimento in volo dei caccia. “Inoltre – aggiunge la
Difesa - i Fucilieri dell’Aria del 9° Stormo di
Caserta-Grazzanise e del 16° Stormo di Martina Franca, dipendenti dalla 1^
Brigata Aerea Operazioni Speciali (Furbara), operano a bordo dei velivoli dell’Aeronautica
Militare, garantendo l’insieme di misure e procedure volte a ridurre al minimo
la vulnerabilità del personale, dei mezzi e delle operazioni, rispetto a
qualsiasi minaccia ed in ogni circostanza e ciò allo scopo di preservare la
libertà d’azione e l’efficienza operativa delle forze in campo”.
I C-27J
Spartan sono impiegati per
l’addestramento e gli aviolanci del battaglione paracadutisti e delle forze di
sicurezza del Niger. Nel 2021 la missione MISIN ha svolto ben tre sessioni
bimestrali di formazione del personale nigerino con oltre 2.500 lanci e la
“promozione” a paracadutista di oltre 400 “allievi” dell’Esercito e della
Gendarmeria nazionale. I corsi sono stati condotti da personale del Centro
Addestramento Paracadutisti di Pisa, del 187° Reggimento Paracadutisti e
dall’8° Reggimento Genio Paracadutisti della Brigata “Folgore”, presso la zona
lancio denominata in codice Niger 4,
nei pressi della capitale Niamey.
“I
corsi di paracadutismo militare rientrano nel nuovo concetto d’azione della
missione MISIN che sta rivedendo e migliorando le capacità della
controparte nigerina, passando da una tipologia addestrativa sviluppata per
singoli moduli, al più complesso programma di sviluppo di capacità, step fondamentale
per l’incremento della formazione individuale e collettiva dell’esercito
nigerino”, spiega lo Stato maggiore. “Dopo l’acquisizione della qualifica
di paracadutista militare, le unità appartenenti al 1° Battaglione
Paracadutisti nigerino sono state immediatamente impegnate sul fronte, con il
delicato compito di contrastare e prevenire le attività ostili perpetrate da
organizzazioni terroristiche nei confronti della martoriata popolazione civile
nigerina”. Le attività a favore delle forze armate della repubblica del Niger
sono state avviate anche quest’anno presso il CITAP (Centre d’Instruction aux Techniques
AéroPortées) di Niamey.
Nelle
scorse settimane la missione MISIN ha condotto pure un corso di addestramento
teorico e pratico di Primo Intervento/Squadre
Operative di Soccorso in favore dei militari del Gruppo Operazioni Speciali
della Gendarmeria Nazionale. “Il corso ha favorito lo sviluppo delle capacità
delle Unità destinate al Primo Intervento della Gendarmeria nigerina,
necessarie per fronteggiare attacchi di matrice terroristica, migliorando la
sicurezza degli operatori e l’efficienza dell’intervento, così da salvaguardare
l’incolumità dei civili, evitare danni collaterali e catturare soggetti armati
e pericolosi nei casi di gravi eventi”, informa la Difesa.
Parallelamente
è stato svolto ad Agadez un corso
per operatore di ordine pubblico per 45 membri della Gendarmeria, della
Guardia Nazionale e della Polizia del Niger. Sempre secondo lo Stato Maggiore, “l’addestramento svolto ad Agadez, crocevia strategicamente
rilevante nella regione per le attività di contrasto ai fenomeni del
terrorismo, della criminalità organizzata e dei traffici di esseri umani, armi
e droga, consolida l’ottimo rapporto di fiducia e cooperazione costruito con i
partner nigerini, che hanno fortemente richiesto la presenza degli istruttori
militari italiani in questa vasta e complessa regione”.
Avviata
nel settembre 2018 dopo gli accordi stipulati tra i ministeri della difesa di
Italia e Niger, la missione MISIN fornisce assistenza militare alle forze di sicurezza nigerine per accrescerne le
funzioni tecnico-logistiche ed operative (oltre 6.500 i militari e gli
agenti di polizia formati ed addestrati). “Il Governo ha autorizzato
la Missione bilaterale di supporto nella
Repubblica del Niger (con area geografica di intervento allargata
anche a Mauritania, Nigeria e Benin) al fine di incrementare le capacità volte
al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza,
nell’ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la
stabilizzazione dell’area e il rafforzamento delle capacità di controllo del
territorio da parte delle autorità nigerine e dei Paesi del G5 Sahel (Burkina
Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger, NdA)”,
spiega il Ministero della difesa.
I Mobile Training Team italiani
attualmente impiegati sono composti da militari della Brigata Paracadutisti “Folgore”,
da operatori delle Forze Speciali del 185° Reggimento Ricognizione ed Acquisizione Obiettivi e
da Carabinieri. Il contingente comprende un team per
ricognizione e comando e controllo, addestratori da impiegare anche presso il
Defense College in Mauritania, un team sanitario, una squadra rilevazioni
contro minacce chimiche-biologiche-radiologiche-nucleari (CBRN), unità di
supporto/protezione e per la raccolta informativa, sorveglianza e ricognizione
a supporto delle operazioni. Per la Missione MISIN è stato autorizzato dal
Parlamento un impiego medio annuale fino a un massimo di 295 militari, 160
mezzi terrestri e 5 mezzi aerei.
All’interno
della base aerea 101 di Niamey, sede del Comando di MISIN, personale del
6°Reggimento Genio Pionieri (Roma) dell’Esercito Italiano sta completando i lavori
infrastrutturali per la prima base interamente italiana in Africa e che servirà
anche come vero e proprio hub logistico
ed operativo per tutte le attività delle forze armate nazionali nel Sahel.
Articolo
pubblicato in Africa ExPress il 19
maggio 2022,
https://www.africa-express.info/2022/05/19/nasce-task-group-air-sahel-italia-potenzia-dispositivo-armato-nel-niger/
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