La Brigata Aosta in Libano? Addestra a reprimere nel sangue le manifestazioni di protesta
Cosa fanno in Libano i militari della Brigata Meccanizzata "Aosta" dell'Esercito italiano (il cui comando è a Messina)? Formano e addestrano le forze armate libanesi a reprimere nel sangue le manifestazioni di protesta la cui intensità cresce nel paese mediorientale per l'aggravarsi delle condizioni sociali, economiche e politiche e per l'inarrestabile escalation dei prezzi dei generi alimentari di base.
"A
poco più di tre mesi dall’inizio del proprio turno di servizio in Libano, i
Caschi Blu italiani della Brigata “Aosta” che operano nell’ambito della
missione UNIFIL (United Nations Interim
Force in Lebanon), continuano senza sosta ad assicurare il controllo della
vasta area di responsabilità assieme alle LAF (Lebanese Armed Forces)", si legge nel comunicato emesso il 30
novembre dallo Stato maggiore della difesa.
"L’ultimo
modulo addestrativo appena concluso, sviluppato congiuntamente con la 5^
Brigata delle LAF, ha avuto per tema la reazione ad eventi di protesta e
controllo delle folle, con lo scopo di armonizzare le rispettive procedure
tecnico-tattiche. In particolare, la progressione addestrativa ha visto, nella
sua fase iniziale, approfondire le tecniche di movimento congiunto e le
formazioni in assetto anti-sommossa, per poi focalizzare l’attenzione sulla
dispersione dei facinorosi e il ritorno all’ordine costituito", prosegue
la nota. "Per l’addestramento congiunto con le Forze Armate libanesi, il
Comando a guida italiana del Settore Occidentale di UNIFIL mette periodicamente
in campo Ufficiali esperti nel campo della pianificazione operativa e
addestrativa, con istruttori del 5° Reggimento Fanteria “Aosta” di
Messina".
Coronano
l'eloquente comunicato stampa alcune foto della violenta esercitazione di
"repressone della folla". Farebbero bene a vederle (e meditare) gli
amministratori della città capoluogo dello Stretto che il 2 novembre 2021 hanno
conferito la cittadinanza onoraria alla Brigata "Aosta o il Rettore e il
Consiglio accademico dell'Ateneo peloritano che il 14 settembre 2021 hanno
sottoscritto un accordo quadro di cooperazione con la stessa istituzione
dell'Esercito per "rendere più intenso il rapporto studente-università e,
nel contempo, arricchirlo di ulteriori contenuti in sinergia con l'Istituzione
militare, consentendo la realizzazione di una collaborazione reciproca nello
svolgimento delle attività di formazione, ricerca e sperimentazione nei settori
di comune interesse".
Farebbero
poi bene a meditare attentamente sul ruolo e le funzioni reali della Brigata
Aosta anche quei dirigenti scolastici e insegnanti che non perdono occasione
per accompagnare i propri studenti in visita nelle caserme dell'Aosta, per
alzabandiera, war games. alternanze scuola-lavoro e quant'altro. Un
pericolosissimo processo di militarizzazione della scuola e dell'istruzione che
non potrà non avere effetti devastanti sulla formazione umana e sociale e
soprattutto sulla stessa tenuta dell'agibilità democratica del paese.
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