La Vie En Rose per la cooperazione militare tra Francia e Italia
“Ho avuto un dialogo telefonico con il ministro francese ed uno dei temi affrontati è la possibilità per le nostre Marine militari di cooperare sempre di più sul Mediterraneo. Pensiamo alle enormità di cavi, per non parlare del gas che transita nel Mediterraneo, per cui non possiamo permetterci eventi come quello accaduto al Nord Stream. Ormai, viviamo in un mondo diverso e questo ci impone una rivoluzione culturale per adeguarci ai cambiamenti ed il Mediterraneo va difeso. Il Mediterraneo è una priorità per l’Italia che deve riscoprire il suo ruolo con l’Africa e con gli altri paesi che sono ad Ovest ed a Est”. (1) Cannoniere italiane e francesi schierate nel Mare Nostrum, dunque, a difesa di reti di comunicazione digitale ed energia. Ad annunciarlo Guido Crosetto nella sua prima uscita da ministro della Difesa in un convegno internazionale, quello dal significativo titolo “Sicilia, Mediterraneo, Europa: le sfide dell’energia e della sicurezza”, svoltosi a Siracusa dal 27 al 29 ottobre scorso, presenti pure l’ex presidente Ue Romano Prodi, il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer, il Comandante in capo della Squadra navale della Marina Aurelio De Carolis e l’ex Capo di Stato maggiore della difesa Vincenzo Camporini.
Temi
chiave del meeting i cambiamenti nello scacchiere internazionale dopo l’invasione
russa dell’Ucraina, le nuove strategie globali della NATO e il ruolo economico
e militare della Sicilia nel Mediterraneo. “L’Isola è cruciale per l’Europa in
due settori vitali: le comunicazioni e l’energia”, spiegano gli organizzatori
del convegno. “Davanti alle coste siciliane c’è il Flag (Fiber-Optic Link Around
the Globe) su cui viaggiano dati dall’Inghilterra al Giappone. A Palermo è
presente un data center neutrale della Sparkle
collegato a 18 cavi internazionali che fornisce connettività avanzata tra Medio
Oriente, Africa e gli hub europei. Nel triangolo Siracusano, tra Priolo,
Melilli, Augusta vi è inoltre uno dei poli chimici più importanti d’Europa,
mentre altre raffinerie sono presenti a Gela e a Milazzo”. Un
occhio infine al ruolo “rilevante” della Sicilia per la difesa europea e i rapporti transatlantici. “A Sigonella è ospitata una
delle basi americane più importanti al mondo”, ricordano gli organizzatori. “A
Niscemi insiste il Muos (Mobil User Objective Sistem) parte di un
sistema globale e che consente comunicazioni sicure per l’Europa, il
Mediterraneo e il continente africano. Infine, Lampedusa è sede di un
importante osservatorio radar, mentre ad Augusta vi è uno strategico porto
militare”. (2)
Dopo
la crisi politico-diplomatica tra Roma e Parigi al tempo dei bombardamenti NATO
alla Libia di Gheddafi, principale causa il pressing
dei colossi energetici francesi per soffiare all’ENI una parte delle fonti petrolifere
esistenti nel martoriato paese nordafricano, adesso si punta a fare fronte
comune nel Mediterraneo per
“stabilizzare” il nord Africa e la regione sub-sahariana. Progetto militare
ambizioso che l’esecutivo di estrema destra Meloni-Crocetto eredita per intero
dai predecessori Draghi-Guerini (quest’ultimo ministro della difesa Pd anche
con il governo Conte bis).
“In virtù della propria storia, delle ottime
relazioni e delle ambizioni condivise, Italia e Francia non possono che essere
protagoniste attive del futuro, come del presente, dell’Unione Europea e
dell’Alleanza Atlantica, anche a fronte delle sfide inedite poste dallo
scenario internazionale”, aveva espresso con fin troppo enfasi Lorenzo Guerini
in occasione della telefonata a Sébastien Lecornu, neoministro delle
Forze Armate della Repubblica francese
(8 giugno 2022). “Rimarcando l’ottima collaborazione sul
piano militare, il Ministro Guerini si è inoltre soffermato sulle attività
comuni svolte nelle aree di prioritaria importanza strategica, come il Sahel,
la cui stabilità è decisiva per gli equilibri di sicurezza dell’intera Europa,
confermandosi reciprocamente la convinta volontà di cooperare con la massima
efficacia”, riportava l’ufficio stampa del Ministero della Difesa. In chiusura
di colloquio, Guerini e Lecornu affrontavano il tema della cooperazione militare-industriale
“indispensabile anche ai fini del conseguimento del progetto di Difesa Europea
e della compiuta autonomia strategica dell’Europa”. (3)
A sigillo della ritrovata amicizia
diplomatico-militare il 26 novembre 2021 era stato firmato a Roma dal Presidente
del Consiglio Mario Draghi e dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron il “Trattato per una cooperazione
bilaterale rafforzata”. Sicurezza comune, proiezione nello scacchiere africano,
rafforzamento del pilastro europeo NATO e sostegno dei gruppi industriali-militari
nazionali gli obiettivi strategici delineati dal Trattato. “Le Parti
s’impegnano insieme a rafforzare le relazioni dell’Unione Europea e dei suoi
Stati membri con il continente africano, con particolare attenzione al Nord
Africa, al Sahel e al Corno d’Africa”, si legge all’art. 1 (Affari esteri). All’art. 2 (Sicurezza e difesa) i due governi si
dichiarano pronti “a promuovere le cooperazioni e gli scambi sia tra le proprie
forze armate (formazione, addestramento, transito e stazionamento sul territorio,
ecc.), sia sui materiali di difesa e sulle attrezzature” e a “sviluppare
sinergie ambiziose sul piano delle capacità e su quello operativo ovunque i
loro interessi strategici s’incontrino. Roma e Parigi si dicono concordi nel
promuovere “alleanze strutturali” con la “costituzione di partnership industriali
in specifici settori militari, nonché dei progetti congiunti nell’ambito della
cooperazione strutturata permanente (PESCO), con il sostegno del Fondo europeo
per la difesa”.
Ampia
attenzione è riservata al potenziamento del settore spaziale. In particolare
all’art. 7 del Trattato si riporta che Italia e Francia “favoriscono il
coordinamento e l’armonizzazione delle loro strategie ed attività nel campo
dell’esplorazione e dell’utilizzo dello spazio extra-atmosferico a fini
pacifici e dell’accesso autonomo allo spazio da parte dell’Europa”, puntando a
“consolidare la competitività e l’integrazione dell’industria spaziale” e a
sostenere direttamente i “lanciatori istituzionali” Ariane e Vega e la base
europea di lancio di Kourou (Guyana francese). “Nel settore dei sistemi
orbitali, si intende incoraggiare e sviluppare la cooperazione industriale nel
settore dell’esplorazione, dell’osservazione della terra e delle
telecomunicazioni, della navigazione e dei relativi segmenti terrestri”, si
specifica sempre all’art. 7. Infine l’impegno comune nel campo della
cooperazione transfrontaliera tra le forze dell’ordine. “Le Parti lavorano alla
creazione di un’unità operativa italo-francese per sostenere le forze
dell’ordine in funzione di obiettivi comuni, in particolare nella gestione di
grandi eventi e per contribuire a missioni internazionali di polizia”, si legge
ancora nel Trattato. Previste a tal fine “attività di formazione comune e di
scambio professionale e di conoscenze e competenze in ambito securitario”. (4)
In
verità la collaborazione delle forze di polizia dei due paesi “contro il terrorismo e l’immigrazione irregolare” era
stata rafforzata dopo l’incontro a Roma del 5 novembre 2020 tra l’allora
ministra dell’interno Luciana Lamorgese
e l’omologo francese Gerald Darmanin. “Per tale ragione, Parigi e Roma stanno
per realizzare un piano sperimentale in cui brigate miste, ovvero pattuglie
congiunte, verranno dispiegate per un periodo di sei mesi al confine
franco-italiano”, aveva specificato la titolare del Viminale. Oltre alle
operazioni alle frontiere furono concordate anche attività di contrasto dei
flussi migratori provenienti dalla Tunisia, con lo schieramento di unità
militari e delle forze di polizia al largo del Paese nordafricano e in collaborazione
con le autorità di Tunisi. (5)
Si è assistito negli ultimi anni pure alla crescita
del numero e delle dimensioni delle esercitazioni militari tra le unità navali,
di terra e aeree italiane e francesi. Tra le più rilevanti va annotata la lunga
campagna addestrativa di una decina di piloti e operatoti specialisti del 4°
Gruppo Elicotteri della Marina militare di stanza a Grottaglie, a bordo della portaelicotteri anfibia Mistral e della fregata Guepratte.
Le due unità della Marine Nationale
dopo aver lasciato il 26 febbraio 2020 il porto di Tolone hanno raggiunto
prima l’Oceano Indiano per collaborare con la “Combined Task Force 150”,
la forza multinazionale sotto la guida del Comando navale USA in Bahrein che
opera nell’area per “contrastare la pirateria e il terrorismo
internazionale”; poi si sono spinte in navigazione fino all’Australia e alla
Nuova Caledonia.
Intenso periodo addestrativo (primavera 2020) nel Golfo di Leone (Mediterraneo nord-occidentale) per la fregata multi-missione Carlo Margottini a fianco del gruppo navale francese composto dalle navi Ducuing e Provence. “L’esercitazione organizzata dalla Marine Nationale, con il supporto del personale del Centro di Addestramento Aeronavale di Taranto, è stata indirizzata principalmente alla lotta anti-sommergibile”, ha spiegato lo Stato Maggiore della Marina. “Sotto la superficie del mare, invisibili agli occhi ma non ai moderni sonar delle unità navali, due sottomarini nucleari francesi hanno simulato lo schieramento delle forze nemiche per l’intera durata dell’esercitazione”. (6)
Nel febbraio
2022 Italia e Francia hanno promosso una serie di operazioni congiunte nel Mediterraneo tra le portaerei
Cavour e Charles de Gaulle. Dal 24 febbraio (giorno dell’invasione russa
dell’Ucraina) e fino al 2 marzo si è tenuta invece l’esercitazione multinazionale “Aster-X
2022”, promossa dal Ministero della Difesa francese per potenziare le capacità
di “tracciamento di oggetti spaziali e flussi di comunicazione satellitare” e
che ha visto il coinvolgimento del neocostituito Comando delle Operazioni
Spaziali di Roma, del Centro Interforze di Gestione e Controllo SICRAL di Vigna
di Valle e del Centro di Telerilevamento Satellitare di Pratica di Mare, i tre
organismi a capo dell’onerosa strategia nazionale nel settore militare spaziale.
(10) Infine ancora un’esercitazione alla guerra anti-sottomarini a metà giugno
(“Squale 22”) nelle acque tra la Corsica e la Costa Azzurra, presenti le fregate
Alpino, Languedoc, Alsace e Chavalier Paul, l’unità d’assalto anfibio
Dixmude, il sommergibile nucleare Emeraude e il cacciatorpediniere
statunitense USS Arleight Burke.
Numerosi i progetti di sviluppo industriale nel settore bellico proposti, avviati o ampliati con la firma del “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata” di fine 2021. Già in occasione del vertice di Roma del 9 luglio 2020, gli allora ministri Lorenzo Guerini e Florence Parly si erano detti “orgogliosi di constatare che Italia e Francia si distinguono nella cooperazione europea, la PESCO, dove complessivamente guidano 20 progetti su 47 e compartecipano in numerosi altri”. I due ministri si dichiaravano d’accordo nel prendere a “esempio virtuoso” l’accordo siglato tra le grandi aziende Fincantieri SpA e Naval Group per dar vita ad una joint venture italo-francese della cantieristica navale militare, riproponendo lo schema anche per altri settori come ad esempio quello dello spazio e dei sistemi di difesa antimissile, della “progettualità multilaterale” per un drone armato europeo e per un mezzo pesante di nuova generazione per gli eserciti dei due paesi. (11)
In occasione degli ultimi Scambi per la dottrina, lezioni idendificate e simulazioni (i
cosiddetti Colloqui Fidelis che si tengono annualmente tra i due eserciti nazionali), la delegazione italiana ha
presentato agli alleati le nuove concezioni operative 2020-2035 e quelle per il
“Dominio Spazio”, nonché i risultati della campagna di sperimentazione dei
nuovi sistemi robotizzati e interamente automatizzati (Robotics and Autonomous Systems) e di quelli previsti dal
“Programma Forza NEC (Network Enabled
Capabilities)”, il progetto congiunto Difesa-Industria nato per “abbattere
i tempi di comunicazione e di acquisizione delle informazioni” per la
conduzione delle operazioni belliche più moderne. La delegazione francese ha invece
presentato i programmi di rinnovamento e modernizzazione delle capacità di
combattimento terrestre “Scorpion”, “Vulcain” e “Titan”. (12)
Il 23 giugno 2022, nel
corso di un vertice tra il Capo di Stato
Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe
Cavo Dragone e l’omologo francese generale Thierry Burkhard, è stato deciso di rafforzare
i rapporti tra i due Stati Maggiori con la firma di un Military Cooperation Framework. “Si tratta del documento quadro
concettuale per la cooperazione bilaterale, discendente dal Trattato del
Quirinale, entro il quale si svilupperanno le future aree di collaborazione tra
Francia e Italia”, ha spiegato il Ministero della Difesa, omettendo però di
fornirne i contenuti e le immaginabili ricadute di politica
industriale-militare. Qualcosa di più è trapelata a conclusione dell’incontro a
Napoli del 22 settembre 2022 tra il comandante logistico della Marina Militare,
l’ammiraglio Giuseppe Abbamonte, e il direttore centrale del servizio per il
sostegno alla flotta francese, Guillaume de Garidel-Thoron. “Alla luce dei positivi
ritorni degli accordi tecnici in vigore per la classe di
fregate-cacciatorpediniere Orizzonte, su delega dei rispettivi Ministeri
della Difesa, sono stati firmati due accordi tecnici dedicati al supporto
comune delle unità navali Classe Fremm: uno per lo scambio di informazioni
tecniche, l’altro per lo scambio di parti di ricambio”, annota l’ufficio stampa
della Marina. “Dell’attuazione degli accordi beneficeranno gli impianti comuni
installati a bordo di 18 fregate multi- missione, 10 italiane e 8 francesi”.
(13)
L’affaire
militare più redditizio per le industrie militari italo-francesi riguarda però
lo sviluppo di una nuova generazione del sistema missilistico superficie-aria
di “media portata terrestre” SAMP/T.
Il 19 marzo 2021 l’Agenzia OCCAR
(Organizzazione Congiunta per la
Cooperazione negli Armamenti) ha stipulato a Parigi l’emendamento al
preesistente contratto sottoscritto con il consorzio EUROSAM (composto
dal gruppo aerospaziale francese Thales e dall’holding missilistica MBDA, controllata da Airbus, BAE Systems
e dall’italiana Leonardo SpA) per dare il via alla progettazione del SAMP/T
NG (New Generation) che impiegherà missili
intercettori ipersonici con capacità di colpire bersagli fino a 1.000 km di
distanza. “Il SAMP/T NG è
l’evoluzione, più performante dell’omonimo sistema missilistico terrestre di difesa di area antiaereo ed antimissile
sviluppato negli anni ’90 e in dotazione all’Esercito
Italiano ed all’Aeronautica
francese dal 2013”. spiega la Difesa. “In ambito nazionale è stato
schierato, dal dicembre 2015 al dicembre 2016 per la sorveglianza dello spazio
aereo della città di Roma, in occasione del Giubileo
straordinario della misericordia mentre dal giugno 2016 al dicembre 2019 è
stato schierato a ridosso del confine turco con la Siria, come assetto di
difesa aerea della NATO (missione Active
Fence)”. Allo sviluppo della nuova generazione di missili superficie-aria,
oltre a MBDA Italia e Leonardo partecipano le
aziende Avio e Simmel
nella realizzazione dell’unità di controllo del fuoco, della testata di
guerra e del radar Kronos GMHP. (14)
La firma del Trattato di
cooperazione bilaterale del 26 novembre 2021 ha contribuito
anche a una maggiore condivisione tra Roma e Parigi delle politiche di approvvigionamento
energetico ed investimento finanziario a favore dei gruppi industriali che
operano nel settore energia (gas, petrolio e nucleare di ultima generazione). “I
rapporti italo-francesi nel campo energetico sono operativi già da decenni
(possiamo citare ad esempio le presenze in territorio francese di ENI, ENEL, Saipem
ed ERG e di EDF – Electricitè de France – attraverso il controllo di Edison nel
nostro Paese), e si sviluppano soprattutto nell’ambito delle interconnessioni
per la trasmissione di energia elettrica e il trasporto di gas naturale con
infrastrutture già esistenti e funzionanti che con progetti in via di
realizzazione”, rileva l’esperto di politiche e infrastrutture energetiche
Antonello Assogna (Fondazione Tarantelli), già responsabile aziendale di Italgas
Roma. “I rapporti italo-francesi nel comparto delle reti energetiche sono in
via di potenziamento attraverso l’impegno, per quanto riguarda la competenza
italiana, delle aziende Terna Spa (holding
pubblica che controlla la rete di trasmissione e trasporto di energia
elettrica) e Snam Spa (società
sempre a maggioranza pubblica che gestisce i 32.000 km di metanodotti italiani)”.
Ancora
Antonello Assogna ricorda come il gruppo Terna SpA, in
collaborazione con la Società francese Réseau
de Transport d’Electricité, stia sovrintendendo all’interconnessione
elettrica tra Francia/Corsica e Italia e alla realizzazione di un nuovo
collegamento di rete tra Piossasco
(Torino) e Grande Ile (Savoia). “La Snam dal 2013 è azionista di
maggioranza relativa della Terega
SpA (nel 2013 TIGF), uno dei principali operatori di trasporto e
stoccaggio del gas naturale, la cui rete è collocata in una vasta area
territoriale in grado di garantire il flusso del gas naturale tra l’est e
l’ovest e il nord e il sud dell’Europa”, conclude l’esperto della Fondazione
Tarantelli. (15)
La
guerra in Ucraina ha esso a nudo la fragilità e le contraddizioni dei sistemi di
fornitura e produzione energetica, accelerando i processi di militarizzazione a
“difesa” di rotte, reti e impianti. Il neo-ministro Crocetto a Siracusa ha
delineato una visione strategica chiara e netta: nuove armi, nuovi eserciti e
nuove flotte per l’espansione dei fatturati e dei dividendi dei colossi
transnazionali dell’energia, con un’Italia sempre più guardia armata del Mediterraneo
allargato, dall’Atlantico al mar Nero e dai mari del Nord fino al Golfo di
Guinea, al Corno d’Africa e al Mozambico.
Note:
(2) https://www.blogsicilia.it/siracusa/geopolitica-difesa-meeting-mannino-crosetto-prodi/793279/
(4) https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Trattato_del_Quirinale.pdf
(9) https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/cerces-2021_211204.aspx
(12)
https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/fedelis-2021_211117.aspx
(14)
https://www.difesa.it/SGD-DNA/InfoCom/News/Pagine/ProgrammaSAMP_T_NG.aspx
(15)
https://geopolitica.info/rapporti-energetici-italia-francia/
Articolo pubblicato l‘8
novembre 2022 in Pagine Esteri, https://pagineesteri.it/2022/11/08/primo-piano/la-vie-en-rose-per-la-cooperazione-militare-tra-meloni-e-macron/
Commenti
Posta un commento