Leonardo DRS punta sulla produzione di droni-kamikaze con azienda di Israele
Il loro nome tecnico è loitering munitions o munizioni circuitanti; sono piccoli droni dotati di una testata esplosiva che possono essere teleguidati contro l’obiettivo anche a decine di chilometri di distanza. Si tratta cioè di veri e propri velivoli-kamikaze il cui impiego sta crescendo rapidamente e irresponsabilmente nei principali scenari di guerra internazionali. Leonardo SpA, l’holding militare-industriale a capitale pubblico, ha deciso di puntare sulla loro produzione ed esportazione, consapevole che nei prossimi anni i profitti saranno ragguardevoli. A curare l’affaire è stata delegata la società controllata che ha sede e stabilimenti negli Stati Uniti d’America, in stretta collaborazione con un’azienda del comparto bellico di Israele.
I dirigenti di Leonardo DRS (Arlington,
Virginia) hanno reso noto che l’unità
commerciale dei sistemi terrestri di St. Louis, Missouri, ha stipulato il 6
ottobre scorso un accordo con la SpearUAV Ltd. di Tel Aviv per sviluppare una
versione delle munizioni aeree Viper su scala nanometrica “per andare incontro
alle richieste emergenti di molteplici clienti militari statunitensi”.
“SpearUAV ha sviluppato Viper rapidamente in risposta alle
lezioni apprese durante i recenti grandi conflitti”, spiegano i manager del
gruppo israeliano. “Il sistema a lancio verticale fornisce agli operatori
in linea di combattimento munizioni aeree convenienti, semplici da usare ed
efficaci contro una varietà di bersagli, compresi quelli in posizione defilata. Piccole munizioni aeree come le Viper stanno
rivoluzionando le piccole unità tattiche assicurando una precisione veramente
letale nelle mani del singolo combattente”.
Ancora
SpearUAV Ltd. afferma che queste nuove munizioni “forniscono una potenza di
fuoco reattiva per distruggere minacce immediate come cecchini nemici e gruppi operativi”,
riducendo “al minimo” i danni collaterali in terreni urbani complessi. Il Viper
richiede un addestramento minimo all’uso, si adatta a tutte le tipologie di
munizionamento esistenti e può essere equipaggiato con il sistema di controllo
terrestre Ninox compatibile con Android,
Microsoft Windows e Linux.
“Siamo
molto entusiasti di questa nuova partnership che sfrutta la vasta esperienza di
integrazione della piattaforma e sviluppo del carico utile di Leonardo DRS con
le sinergie tecnologiche di SpearUAV”, ha dichiarato Aaron Hankins, general manager
di DRS Land Systems. “Abbiamo riconosciuto la Spear come
un’azienda all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale e della
tecnologia dei sistemi a pilotaggio remoto. Viper espande i nostri attuali
sforzi nel campo dei droni”. Più raccapriccianti le parole di Gadi
Kuperman, a capo del consiglio di amministrazione di SpearUAV. “Vogliamo
fornire agli utenti la possibilità di utilizzare Viper allo stesso modo con cui
farebbero con qualsiasi altro pezzo di equipaggiamento da combattimento o
munizione, come un proiettile o una granata”, ha commentato Kuperman. “Si
tratta di uno strumento da campo di battaglia; è pronto e pensato per
essere usato in qualsiasi momento e senza esitazione. E potrebbe esserlo da
un soldato di fanteria o dagli equipaggi di piattaforme terrestri o navali“.
I
mini-droni kamikaze sono stati lanciati ufficialmente all’inizio di ottobre
quasi in contemporanea all’accordo tra Leonardo e SpearUAV. Una ventina di
giorni dopo, come riportato dal sito specializzato Israeldefence, il ministro della difesa dell’Azerbaijan, Madat
Guliyev, ha incontrato l’amministratore dell’azienda Gadi Kuperman per
discutere sulla possibilità di rifornire le forze armate azere proprio con le
nuove munizioni circuitanti Viper.
SpearUAV
Ltd. opera dal 2017 nella progettazione e sviluppo di esplosivi e sistemi aerei
a pilotaggio remoto per fini militari o di controllo sicuritario. La società
annovera tra i principali clienti il ministero della difesa israeliano e i
corpi militari di alcuni paesi partner. Gli azionisti e i manager provengono
tutti dalle forze armate o dai servizi segreti di Israele: Gadi Kuperman è un
ex colonnello dell’aeronautica militare che ha coordinato diversi programmi di
riarmo aereo, mentre nel board di
SpearUAV compaiono pure i nomi di Yossi Cohen (presidente), già direttore della
famigerata agenzia di intelligence Mossad; Moshe Maor, ex direttore del gruppo
aerospaziale e missilistico Rafael
Advanced Defense Systems; Yaakov Barak, già generale e comandante delle forze
terrestri; Shai Bar, ex colonnello a capo della divisione sistemi d’arma /
engineering e conflitti a bassa intensità, poi ufficiale di collegamento della
missione israeliana presso l’esercito USA.
In vista dell’espansione nei
mercati internazionali, nel maggio 2022 SpearUAV
ha
rastrellato cospicui finanziamenti tra gli investitori privati ottenendo ben 17
milioni di dollari da una delle società
israeliane specializzate nella produzione di droni da guerra e munizioni auto
esplodenti, UVision Air Ltd.. Quest’ultima è stata fondata nel 2011 nella città di Tzur Yidal (distretto centrale) ed è
presieduta dall’ex generale Avi
Mizrachi, già capo del Comando centrale delle forze armate di Israele e
successivamente responsabile vendite per l’area del sud-est asiatico di
un’altra importante azienda bellica israeliana, Elbit Systems Ltd..
UVision Air Ltd. ha stabilito
propri uffici di rappresentanza in India e negli Stati Uniti d’America dove ha anche
ottenuto una importante commessa per fornire un sistema d’attacco con loitering munitions al Corpo dei
Marines. Nell’ottobre 2021 la società ha sottoscritto una partnership strategica con la multinazionale tedesca
Rheinmetall per progettare, produrre e commercializzare principalmente in
Europa sistemi di armamento orbitante. In particolare le munizioni
auto esplodenti del tipo “Hero”
prodotte da UVision saranno integrate a bordo di alcuni dei più moderni veicoli
militari di Rheinmetall come i blindati 8x8 Boxer
CRV, i Lynx infantry fighting e i
mezzi a pilotaggio remoto terrestri Mission
Master.
Come
ha documentato Flightglobal.com, la
partnership industriale israelo-tedesca comporterà molto probabilmente la
produzione di loitering
munitions nel nostro paese.
“L’accordo è stato sottoscritto da RWM Italia S.p.A., la consociata italiana
del Gruppo Rheinmetall”, scrive la testata specialistica del settore
aerospaziale. “RWM Italia condurrà il processo di europeizzazione dei sistemi
Hero e i suoi stabilimenti, grazie alle capacità di sviluppo delle testate, introdurranno
modelli innovativi per l’Hero, oltre a fornire la certificazione secondo gli
standard UE e NATO”. Le nuove munizioni circuitanti accresceranno le
“capacità anti-tank” dei potenziali clienti europei ma potrebbero armare pure
le forze navali e aeree.
La produzione dei droni kamikaze in cooperazione con l’israeliana UVision dovrebbe
interessare lo stabilimento RWM di Domusnovas in Sardegna. Intanto l’Esercito
italiano ha deciso di rifornirsi del sistema di munizionamento “Hero-30” con
una spesa di 4 miliardi di euro circa nei prossimi cinque anni. “Hero-30
di U-Vision è costituito da un tubo che all’interno contiene un drone azionato
e interamente comandato da un solo uomo”, spiega la Difesa. “La versione
originale ha un peso 3 Kg circa con un range operativo che varia dai 5 ai 40
km, con un’autonomia di volo di 30 minuti e azionato da un motore elettrico
posteriore”. I mini-droni saranno consegnati alle Forze speciali di Esercito, Marina,
Aeronautica e Arma dei Carabinieri: rispettivamente il 9° Reggimento d’Assalto
paracadutisti “Col Moschin”, il Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN, il 17°
Stormo Incursori e il GIS - Gruppo Intervento Speciale. L’addestramento del
personale all’uso degli Hero-30 sarà svolto in Israele presso il quartier
generale di UVision; l’azienda fornirà inoltre il supporto logistico integrato,
comprensivo di manutenzione basica e gestione/sostituzione di alcune parti di
ricambio di consumo.
La fittissima connection
militare-industriale italo-israeliana è enfatizzata dall’accordo di fusione
firmato il 21 giugno negli USA da Leonardo
DRS e RADA Electronic Industries Ltd., azienda con sede nella città di Netanaya
(a una trentina di km a nord di Tel Aviv). La controllata statunitense di Leonardo
SpA ha acquisito il 100% del capitale sociale di RADA in cambio
dell’assegnazione del 19,5% delle proprie azioni ai titolari della società
israeliana.
Fondata
nel 1970, RADA Electronic Industries Ltd. occupa più di 250 dipendenti e possiede
anche un centro di ricerca nell’High-Tech
Park di Beer’Sheva (Negev) e uno stabilimento nella città settentrionale di
Beit She’an. Il gruppo produce prioritariamente radar tattici militari e
software avanzati; l’uomo di punta nel Consiglio di amministrazione è Joseph
Weiss, ex comandante della Marina militare di Israele ed ex presidente del Cda
di
IAI - Israel Aerospace Industries Ltd., la più grande società del settore
aerospaziale del paese. Joseph Weiss siede
attualmente anche nel Cda dell’Istituto di Tecnologia “Technion” di Haifa e
coincidenza vuole che sia pure direttore di UVision Air Ltd..
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 7 dicembre 2022, https://pagineesteri.it/2022/12/07/primo-piano/armi-la-leonardo-drs-punta-sulla-produzione-di-droni-kamikaze/
Commenti
Posta un commento