Azienda torinese a società turca e Usa: “Vi vieto di usare la mia tecnologia per fabbricare droni”
Droni-elicotteri
da realizzare in Turchia su licenza dell’azienda italiana CH7 Heli-Sport S.r.l.? Dopo la secca smentita
dell’amministratore delegato della società con quartier generale a Torino, il dottor Claudio Barbero, la presunta azienda partner
turca viene diffidata a utilizzare tecnologie e know-how made in Italy per produrre elicotteri ultra-leggeri a pilotaggio
remoto da impiegare in ambito civile e militare.
Il
23 novembre scorso, il legale di CH7 Heli-Sport
ha inviato una missiva alla società di
engineering aerospaziale Titra Technoloji A.S. (con quartier generale Ankara) e
alla filiale spagnola del gruppo californiano UAVOS (specialista nella
progettazione di droni) per ribadire di “non aver mai autorizzato nessuno a
usare il proprio nome e anche know-how per qualsivoglia attività di tipo
militare”.
“Alcuni
articoli comparsi sui media internazionali riportano la notizia di una nostra
partnership, su componenti meccaniche, con Titra Technoloji e UAVOS per
costruire droni kamikaze”, scrive l’avvocato della società torinese. “Noi non
abbiamo mai autorizzato alcuno, anche implicitamente, a utilizzare informazioni
tecnologiche specifiche e nostre parti meccaniche per attività che non siano quelle
per i voli civili con pilota. Attenzione a chi mette in circolazione fake news
sul coinvolgimento di CH7 Heli-Sport
S.r.l. in attività militari o civili diverse dai voli civili di elicotteri ultraleggeri
con equipaggio umano: se queste false informazioni e questi illeciti tentativi
di coinvolgerci in attività non autorizzate continueranno, ci difenderemo nei
competenti tribunali civili, amministrativi, politici e penali”.
Copia
della diffida di CH7 Heli-Sport è stata inoltrata per conoscenza al
Ministero della difesa e al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti
italiani. “Una società turca e una americana, in alcuni articoli di settore
militare, appaiono utilizzare illecitamente nostre tecnologie destinate a soli
scopi civili”, riporta la lettera indirizzata alle autorità di governo.
Il
primo a riferire delle “origini italiane” del drone-elicottero
dual use di produzione turca era stato l’autorevole
sito statunitense specializzato nel settore militare e industriale DefenceNews. Nell’articolo pubblicato il
24 ottobre 2022, il corrispondente Burak Ege Bekdil affermava che il regime di Recep Tayyp Erdogan era pronto a
finanziare la produzione da parte di Titra Technoloji di velivoli ad ala
rotante a pilotaggio remoto e droni-kamikaze per il mercato nazionale e
l’esportazione. “Denominato Alpin, il
drone-elicottero sarà prodotto in dieci esemplari all’anno presso
lo stabilimento industriale di Ankara-Kaharamanzakan”, specificava Defensenews.
“L’Alpin è basato sull’elicottero italiano ultraleggero
con equipaggio umano Heli-Sport CH-7 (…) Il governo turco ha promesso di
acquistare la piattaforma dopo i test sperimentali e potrebbe esportare il
drone-elicottero ai paesi alleati quando sarà collaudato in combattimento”.
La notizia veniva
poi rilanciata da alcune testate turche e - negli Stati Uniti d’America - da The Defense Post. In Italia è stata Africa ExPress a fornire un’ampia
copertura sulla vicenda, mettendo così in allarme gli ignari titolari
dell’azienda torinese chiamata in causa dal complesso militare-industriale
turco.
“L’“Alpin” sarà un sistema a
pilotaggio remoto che potrà essere
impiegato a fini civili ma
soprattutto per missioni bellico-militari di intelligence e ricerca e
soccorso”, hanno dichiarato i manager di Titra
Technoloji A.S.. “Il velivolo è pronto ad eseguire ogni
compito, di giorno e di notte, sul mare o sulla terra, indipendentemente dalle
condizioni atmosferiche avverse”.
Lo
sviluppo del drone-elicottero ha preso il via nel 2019 a seguito di un accordo
sottoscritto da Titra e dalla società statunitense UAVOS; nello specifico si
prevedeva la “conversione” dell’ultraleggero CH-7 in elicottero a pilotaggio
remoto, così come l’avvio di programmi congiunti di formazione e manutenzione. Il
primo test di volo è stato effettuato nel dicembre del 2020 nei cieli della
Turchia.
A
rafforzare il ruolo della società con sede ad Ankara nel sempre più redditizio
e militarizzato settore dei velivoli senza pilota, nel maggio 2022 è stato sottoscritto un accordo di cooperazione strategica
con il gruppo industriale argentino Cicare, leader internazionale nella
produzione di elicotteri “leggeri” e a “uso sportivo”. “Questo accordo ci
consentirà di accrescere la nostra quota di mercato in Turchia, Medio oriente e
nord Africa”, ha enfatizzato Juan Cicare, presidente del consiglio di amministrazione
della società latinoamericana.
“Puntiamo
a produrre e vendere gli elicotteri Cicare alla Turchia e ai paesi della
regione e a fornire loro i necessari servizi di supporto”, ha dichiarato il
responsabile esecutivo di Titra Technoloji, Davut Yılmaz. “Grazie all’agreement
con Cicare, porteremo il processo di trasformazione degli elicotteri pilotati
dall’uomo in elicotteri senza pilota, che abbiamo avviato con l’Alpin, ad un livello più avanzato. Faremo
da distributore e centro servizi degli elicotteri Cicare nel campo
dell’aviazione civile e sportiva in Turchia e nei paesi vicini, e assicureremo
che le parti critiche di questi elicotteri siano prodotti localmente in futuro”.
Cicare
progetta e produce elicotteri ultraleggeri con un peso che varia da 115 kg (il
modello CH-4) a 1,400 kg (il CH-14). Un prototipo di CH-14 è stato presentato
all’esercito argentino nel 2007 ma il supporto finanziario necessario al suo
sviluppo è stato successivamente sospeso dalle autorità militari di Buenos
Aires.
Articolo
pubblicato in Africa ExPress il 29
novembre 2022, https://www.africa-express.info/2022/11/29/azienda-torinese-intima-a-societa-turca-e-americana-vi-vieto-di-usare-la-mia-tecnologia-per-fabbricare-droni/
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