Dall’Arsenale militare all’Azienda acque di Messina, i grandi affari delle coop di Terzo livello
“Nel corso delle indagini emergeva, altresì,
la riconducibilità ad Emilia Barrile di due cooperative, che l’indagata gestiva
tramite prestanome e che venivano utilizzate come schermo per celare gli
interessi economici di cui era portatrice, sia interfacciandosi con gli
imprenditori amici allorquando
arrivava il momento di riscuotere la contropartita economica al proprio
interessamento, sia conseguendo l’affidamento di servizi dall’amministrazione
comunale o da aziende municipalizzate, in modo da mascherare l’altrimenti
evidente situazione di conflitto di interesse e, ancor più a monte, le illecite
manovre compiute per ottenere la commessa”. Due società cooperative, dunque, Peloritana
Servizi e Universo e Ambiente, che per la Procura della Repubblica di Messina
avrebbero fatto da salvadanai e fabbriche di voti e consensi per l’ex
Presidente del Consiglio comunale finita i primi di agosto agli arresti
domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Terzo livello nella città capoluogo dello Stretto. Una gestione
diretta neanche poi tanto occulta, insieme all’amico-consigliere Marco
Ardizzone, commercialista messinese residente a Subiaco, che ha consentito nel
tempo ad Emilia Barrile di rafforzare il proprio potere clientelare e,
conseguentemente, il suo bacino elettorale. “Le due cooperative sono intestate
a terze persone, ma Barrile è domina di fatto”, scrivono gli inquirenti.
“E’ la donna, infatti, con l’ausilio del sempre presente Marco Ardizzone, a gestire
la contabilità della cooperativa decidendo come
ripartire i guadagni,
a detenere le autorizzazioni per utilizzare i conti
correnti,
a curare le assunzioni e i rapporti contrattuali con i dipendenti, a
interfacciarsi con le controparti contrattuali e a decidere la partecipazione
alle gare d’appalto”. Due le persone su cui Barrile e Ardizzone possono
disporre per lo svolgimento delle attività quotidiane delle coop, Giovanni Luciano e il pluripregiudicato Carmelo Pullia, quest’ultimo
formalmente assunto dalla
Universo e Ambiente sin da quando era ammesso al regime di semiliberta
nell’aprile 2013 e, da allora, divenire uno dei pochi dipendenti che svolgeva l’attività
lavorativa per tutte le settimane dell’anno.
“La Peloritana
Servizi è stata creata nel settembre 2015 con lo scopo di gestire
la ristorazione e i parcheggi dello stadio San Filippo in forza di un accordo
con la società calcistica ACR Messina”, annotano gli inquirenti. La società
cooperativa Universo e Ambiente,
braccio operativo di Emilia Barrile, è stata costituita invece 6 ottobre 2006 da Domenico Spanò, Domenico Barresi, Margherita Adamo, Francesco Prisa, Maria Spanò e Rosaria Spanò. “All’atto della costituzione, la sede della
cooperativa viene indicata in Messina via Pietro Castelli n. 48 e
l’amministratore unico e rappresentante della società viene individuato in Margherita Adamo”, riporta l’Informativa
della Direzione Investigativa Antimafia. “Tre dei soci fondatori sono
persone strettamente imparentate con Emilia
Barrile: vi sono infatti la madre Rosaria Spanò ed i cugini Domenico
e Maria Spanò, entrambi
figli di Antonino Spanò, fratello di Rosaria. Margherita Adamo e Francesco
Prisa, a loro volta, sono persone che le intercettazioni dimostrano
essere molto vicine a Barrile;
l’unico socio che non è emerso più in stretto contatto con l’esponente politica
è Domenico Barresi, che risulta
anagraficamente emigrato a Colleferro, Roma. Nel corso degli anni la società ha
cambiato diverse volte sede passando a via Nicola Fabrizi n. 81, poi in via F.
Todaro n. 11 e da ultimo in piazza Immacolata di Marmo n. 4. Anche dal punto di
vista degli amministratori unici, vi sono state delle variazioni: Adamo -
che ha sempre conservato il ruolo di responsabile tecnico - è stata sostituita
da Giacomo Crupi, anch’egli
imparentato con Barrile poiché
è coniugato con Carmela Ciraolo,
di Giovanni e Anna Spanò (quest’ultima sorella della madre di Emilia Barrile). Da ultimo, a gennaio
2016, il ruolo di amministratore unico della società è stato assunto da Giovanni Luciano, factotum della Barrile”.
Nonostante Universo e Ambiente sia stata iscritta
al Registro delle imprese il 23 novembre 2006 e all’albo delle cooperative il
13 febbraio 2008, la società ha iniziato la sua attività solo nel settembre 2009.
“La cooperativa non è però in possesso né di attestazioni SOA né di
certificazioni di qualità”, annota la DIA. “Dall’esame del fascicolo camerale
emerge che i dipendenti censiti, con riferimento ai trimestri dell’anno 2016,
sono poco più di 20. L’esame delle liste dell’ultimo quinquennio evidenzia però
che al codice fiscale della cooperativa coincidono due distinte matricole INPS.
I lavoratori raramente sono impiegati per tutto l’anno e le retribuzioni sono
piuttosto basse per tutti, anche per coloro che hanno lavorato per molte
settimane nell’anno, indicazione del fatto che i contratti sono comunque
stipulati per poche ore di lavoro. Negli anni il numero dei dipendenti è
sensibilmente diminuito (da 112 nel 2012 a 6 nel 2015), così, come le
retribuzioni, peraltro modeste, che si sono ridotte fino a quasi dimezzarsi nello
stesso periodo temporale (da 136 euro per settimana nel 2012 a 71 nel 2015)”.
Poi, nel 2016, si registra un’improvvisa impennata nelle retribuzioni medie
(170 euro).
Amicizie e rapporti a Termini…
Rilevanti i rapporti di lavoro consolidati
dalla coop con gli enti pubblici. In particolare, il primo, in ordine di tempo,
è stato quello con l’Arsenale della Marina militare di Messina ove dall’anno
2009, con contratti annuali, la cooperativa ha gestito il servizio mensa per un
importo annuo di circa 125 mila euro. “Tra gli altri enti pubblici con i quali
è emerso che la cooperativa abbia stipulato contratti vi sono il Comune di
Messina e il Comune di Milazzo”, riporta la DIA. Nel luglio 2012 la coop si è
pure aggiudicata la gara indetta dall’Università degli Studi di Messina per la scerbatura
di siepi ed aiuole della facoltà di Scienze con un ribasso del 35,6% (importo
4.150 euro). Ma tra i principali lavori effettuati da Universo e
Ambiente ci sono soprattutto quelli affidatele dall’AMAM - Azienda Meridionale
Acque Messina, la società per azioni a totale capitale pubblico con unico azionista
il Comune di Messina, che si occupa, principalmente, della gestione del
servizio idrico integrato (dalla captazione, adduzione, distribuzione e
depurazione idrica ai servizi fognari). Affidamenti, che secondo la Procura
della Repubblica di Messina, sarebbero stati condizionati dal pressing personale e politico dell’allora
presidente del Consiglio comunale e, per taluni di essi, anche dal Presidente
del Consiglio di amministrazione di AMAM SpA, il dottore Leonardo Termini
(nominato alla guida della municipalizzata con decreto del sindaco Renato
Accorinti nel giugno 2015, dopo aver ricoperto per conto della stessa
amministrazione il ruolo di consulente a
titolo gratuito per l’analisi contabile delle società partecipate). “Da una serie di
conversazioni oggetto di captazione nel mese di maggio del 2015, in seguito
riscontrate dagli accertamenti investigativi, emergeva che gli esiti della gara
per l’affidamento di lavori di pulizia bandita dall’AMAM per il biennio
2016/2017 venivano condizionati dal presidente dell’azienda pubblica, Termini
Giovanni (Leonardo Ndr), a favore
della cooperativa Universo e Ambiente,
per altro già aggiudicataria dell’appalto per il biennio precedente”, riporta
la Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari nell’ordinanza cautelare del
30 luglio 2018. “Il Termini si spendeva a più livelli a favore di Emilia
Barile. In primo luogo, la presenza di tale importante entratura nell’azienda
garantiva all’indagata di conoscere con decisivo anticipo le determinazioni
dell’amministrazione e di rimediare a eventuali criticità in tempo utile per
non essere pregiudicata nei propri interessi…”.
Sono le intercettazioni effettuate all’inizio
del mese di maggio 2016 ad allertare gli inquirenti sugli affari della
cooperativa in casa AMAM. “In ordine ai lavori conferiti
alla Universo e Ambiente, da una serie di conversazioni è emerso un problema
legato alla sua iscrizione presso le liste dell’albo dei fornitori dell’AMAM”,
riporta la DIA nell’Informativa Terzo
livello. “Tale complicazione poteva compromettere la partecipazione della
cooperativa alla gara indetta dall’azienda per il servizio di pulizia; inoltre,
in attesa dell’esperimento di quest’ultima gara, si rendeva necessaria la
proroga proprio in favore della citata cooperativa che aveva in conduzione
l’appalto per la pulizia degli uffici dell’AMAM per il biennio 2014/2015”.
Nella mattina del 4
maggio 2016 viene captato un dialogo tra Giovanni Luciano e Carmelo Pullia nel
corso del quale il primo spiega che dall’indomani al 99% potranno riprendere il lavoro presso l’AMAM in quanto egli aveva
appreso che era in fase di preparazione la proroga dell’appalto e anche il
bando per la nuova gara. “Quello stesso giorno, nel tardo pomeriggio, Leonardo Termini
chiede un incontro urgente a Barrile invitandola a raggiungerlo presso gli
uffici dell’AMAM”, riporta la DIA. “A distanza di breve
tempo, Barrile informa immediatamente Ardizzone, che risulta molto infastidito
della richiesta di incontro formulata da Termini negli uffici dell’AMAM e che -
temendo che da questo incontro possano scaturire pericoli per indagini a carico
della donna - cerca di farle capire che è preferibile evitare tale
appuntamento e ogni altra situazione potenzialmente compromettente. Barrile,
incurante di tali consigli, fa capire all’interlocutore che è quasi obbligata
ad incontrarsi con Termini perché ha interesse a farlo. Proseguendo il dialogo
con l’intento di scoraggiare il suddetto incontro, Ardizzone ricorda a Barrile,
riferendosi verosimilmente a quanto già asserito da Termini stesso, che questi
prima si faceva problemi ogni qualvolta lei lo raggiungeva all’AMAM perché, per
loro, incontrarsi lì era molto controproducente e rischioso. Barrile, quasi
indifferente agli avvertimenti datele, ugualmente raggiunge Termini presso
l’AMAM”.
Sempre secondo
l’accurata ricostruzione degli inquirenti, mentre è ancora in compagnia di
Leonardo Termini, Emilia Barrile contatta Giovanni Luciano convocandolo di lì a
poco nei pressi della propria abitazione. “Prima che Luciano risponda, si è
avuto modo di percepire alcune battute del dialogo tra Barrile e Termini in
merito alla mancata iscrizione nell’albo fornitori dell’AMAM della società
cooperativa Universo e Ambiente: la donna afferma che nell’anno 2015 non erano
stati inseriti nel predetto albo perché una persona (riferendosi
presumibilmente ad una impiegata di AMAM) li aveva cancellati dall’elenco”,
scrivono gli inquirenti. “Tale affermazione trova riscontro nei documenti
acquisiti presso gli uffici dell’AMAM: effettivamente la cooperativa non
risulta inserita nell’albo delle ditte fornitrici di servizi relativo al 2015”. Dopo aver concluso l’incontro con Termini,
l’esponente politica si preoccupa di informare l’amico Ardizzone dei problemi
emersi. “Niente, non risulta iscritto in nessun posto”, esordisce Barrile. “Guarda,
non ce la faccio più, ti giuro, guarda... Luciano mi aveva assicurato di avere
la ricevuta del protocollo relativa a tre iscrizioni per pulizia, verde e
fontane.... Domani mattina lui deve venire qua, ora lo ho chiamato... non si
deve muovere da qui finché non risolve questa minchia di cosa...”.
Nel proseguo del
dialogo, “Barrile rappresenta ad Ardizzone che lei si era accorta che non era
stata presentata la domanda per l’iscrizione e quindi l’anno precedente,
prontamente, ha provveduto a fargliela fare, anche se, sempre a dire della Barrile,
qualcuno ha dimenticato di inserire la cooperativa negli elenchi; pertanto
adesso dovranno provvedere ad aggiornarli poiché la cooperativa è ora anche in
possesso del protocollo di deposito. Infine, nello spiegare quanto accaduto, Barrile
racconta del piglio autoritario con cui ha trattato Termini: Gliel’ho detto: Guarda, non scherzate... non
giochiamo stavolta. Barrile aggiunge che la signora che se ne occupava all’AMAM
è andata in pensione e quindi, per risolvere il problema, ha incaricato
Giovanni Luciano di andare la mattina seguente all’AMAM per sistemare il tutto mediante
le copie in possesso e prendere a quella
per le orecchie e farle aggiornare gli elenchi; verso la fine della
conversazione Barrile rivolge un breve commento sugli uffici dell’AMAM,
asserendo che all’interno non funziona nulla e che è tutto uno schifo perché
non vi è una ditta delle pulizie, aggiungendo che Termini non è idoneo al
ruolo”.
Il 6 maggio 2016, il factotum Luciano raggiunge
telefonicamente Ardizzone. “Tutto a posto, ho risolto ogni problema, sono stato
lì sopra all’AMAM e abbiamo controllato le buste di novembre ed ottobre 2015”, spiega
Luciano. “Ancora, continua la conversazione informando che nell’elenco non era
stato inserito qualche ditta a loro vicino anche se alla fine è riuscito a
sistemare la situazione”, annota la DIA. “Lunedì mattina deve tornare all’AMAM;
afferma anche che quando è stato lì hanno stilato l’elenco (verosimilmente
delle società da invitare per la gara) ed in tale fase aggiunge, facendo
risaltare quanto siano ben inseriti e radicati all’interno degli uffici
dell’AMAM e quali poteri abbiano, che ha fatto inserire nell’elenco delle
società invitate per la partecipazione alla gara delle pulizie anche l’altra
loro società cooperativa, la Peloritana”.
Sempre il 6 maggio 2016,
proprio in concomitanza con la trasmissione da parte dell’AMAM della lettera di
invito alla gara, Leonardo Termini chiama Giovanni Luciano per chiedere di
incontrarlo. “Quest’incontro emerge dalla conversazione avvenuta tra lo stesso
Luciano e Carmelo Pullia, quando il primo riferisce che sta salendo all’AMAM
poiché è stato chiamato dal presidente, sottolineando di essere stato tutta la
mattinata presso quegli uffici, di essersi sbrigato tante cose e di essere
venuto a conoscenza che tra poco faranno la gara delle pulizie”, riporta
l’Informativa. “Pullia, durante la conversazione, aggiunge di essere venuto a
sapere che hanno concesso la proroga per il servizio di pulizie; ma Luciano,
facendo notare di avere in anteprima molte notizie riservate, lo informa che ancora non l’ha firmata.... perché se
non partono prima gli inviti della gara per il servizio delle pulizie, non
possono preparare la proroga”.
“La presenza di
Carmelo Pullia all’interno degli uffici dell’AMAM e le costanti puntate di
Giovanni Luciano, consentono loro di permearne gli uffici ed ottenere informazioni
che li agevolino nella formulazione delle offerte economiche in considerazione
delle gare di loro interesse”, stigmatizza la DIA. “Invero, in un passaggio di
una conversazione tra i due, Luciano riferisce a Pullia che dovrà andare
all’AMAM perché deve vedere un paio di cose ed anche preparare la busta per la gara del 23. Il
comportamento tenuto da Luciano e la sua necessità di preparare la busta di
partecipazione negli uffici di AMAM, appaiono indicativi di una turbativa della
procedura di scelta del contraente, anche perché egli è in grado di influire sugli
uffici se, come visto, può suggerire le ditte da invitare…”.
Durante il periodo di
svolgimento della gara per l’appalto delle pulizie, vengono documentati contatti
e incontri anche tra Emilia Barrile e il presidente Termini. “Conversazione interessante è quella intercorsa il 20 maggio 2016 tra l’impiegata
della coop Universo e Ambiente Concetta Cettina
Musiano e
Carmelo Pullia”, scrivono gli inquirenti. “Musiano racconta che quella mattina
Emilia Barrile era andata, presso gli uffici di AMAM, e poi era arrivato anche
Luciano ed aggiunge che il martedì seguente ci sarebbe stata la gara. Musiano
afferma di avere parlato con Cardile (non
è possibile comprendere con certezza se il riferimento sia all’ing. Francesco
Cardile, direttore generale facente funzioni, oppure a Antonio Cardile,
impiegato di AMAM), con cui ha parlato anche Emilia Barrile…”. L’1 giugno 2016,
due giorni dopo cioè l’apertura dei plichi della gara e l’aggiudicazione
provvisoria in favore della cooperativa Universo e Ambiente, “il presidente Termini,
che si trova in compagnia di Nino Cardile, prova a contattare ripetutamente Barrile
alternandosi proprio con questi nelle chiamate; alla fine Cardile e Barrile
riescono a parlare ed il contenuto della conversazione compiuta verte sulla
programmazione di un appuntamento tra la stessa ed il presidente”.
“Di non trascurabile
interesse risultano i rapporti che intercorrono tra Emilia Barrile e
l’impiegato dell’AMAM Antonino Cardile, soggetto che svolge attività
prettamente amministrative all’interno della società a partecipazione pubblica”,
commenta la DIA. “Sebbene quanto riportato non configuri autonome ipotesi
delittuose, è certamente un dato significativo per dimostrare la capacità di
permeazione di Barrile. Tra questi e Antonino Cardile, oltre all’esistenza di
un rapporto professionale regolato dalle normali relazioni preesistenti tra i
due Enti, si segnala una peculiare relazione amichevole, tant’è che spesso si
incontrano anche a casa della Barrile. In merito a tali rapporti si segnalano
alcune conversazioni che vanno ad intersecarsi approssimativamente con le date
della formazione di documenti inerenti la procedura negoziata per
l’aggiudicazione del servizio di pulizie all’interno dell’AMAM (…) Cardile si
rivela fonte di preziose informazioni per Barrile e, molto spesso, funge anche
da intermediario nei contatti tra lei e Leonardo Termini, soprattutto quando i
rapporti tra i due passeranno attraverso un momento di tensione come
ricostruito nel corso delle indagini”.
Quelle gare sospette in casa AMAM
In riferimento
all’espletamento della gara con oggetto il servizio di pulizia degli immobili
dell’azienda Meridionale Acque Messina S.p.A. per il biennio 2016-2017, (importo
di spesa pari ad 85.535 euro più 18.817,70 euro per IVA), la Sezione Operativa
della DIA di Messina ha acquisito tutta la documentazione inerente la
procedura. “Da un preliminare controllo si è avuto modo di notare che le
società inviate a partecipare erano state individuate dall’elenco dell’albo
fornitori relativo all’anno 2016”, scrivono gli inquirenti. “La lettera di
invito, datata 6 maggio 2016 è stata regolarmente trasmessa alle cinque ditte
individuate: Coop. Service Soc. di Produzione e Lavoro Arl; Dual Power Impianti
Srl; Edil Impianti Srl; Peloritana Servizi Soc. Coop. Scc; Universo e Ambiente.
Di particolare rilievo risulta essere la questione che su cinque ditte invitate,
due di esse - la Universo e Ambiente e la Peloritana Servizi sono di fatto
controllate da Barrile, anche se in quel momento formalmente sono amministrate
da Giovanni Luciano la prima, e da Angela Costa l’altra. Un altro elemento che
potrebbe inficiare il corretto espletamento della gara, emerge dai rapporti che
esistono tra Barrile, e quindi Luciano, con uno dei titolari della società Dual
Power Impianti Srl, i cui soci titolari risultano Mario Caroè e Giuseppe
Cardile. Quest’ultimo è il fratello proprio dell’impiegato dell’AMAM Antonino
Cardile che,
dalle conversazioni censite, risulta essere un uomo di fiducia della Barrile
all’interno degli uffici dell’AMAM. Il rapporto di conoscenza, e quasi di
amicizia, esistente tra Barrile e Giuseppe Cardile non è solo mediato dal
fratello Antonino, ma è anche diretto: vi sono contatti telefonici tra i due
in quanto Barrile raccomanda a vari amici Giuseppe Cardile per lavori di
elettricista ed impiantista”.
Delle cinque società
invitate, solo tre di esse hanno però presentato le buste con le offerte: Dual Power
Impianti, Universo e Ambiente e Coop Service. La commissione di gara composta dall’ing.
Francesco Cardile, direttore generale facente funzione di AMAM (presidente);
dall’ing. Alessandro Lo Surdo (componente) e dall’ing. Luigi Lamberti (segretario
verbalizzante) si è riunita il 30 maggio 2016 per verificare la documentazione
e valutare l’importo delle offerte: -18,17% Dual Power Impianti; -9% Coop Service;
- 20,17% Universo e Ambiente. Da qui l’aggiudicazione della gara alla
cooperativa del gruppo Barrile. “Da un ulteriore e dettagliato controllo della
documentazione amministrativa presentata dalle ditte partecipanti alla
procedura negoziata, si è avuto modo di accertare che tutte e tre le società,
inaspettatamente, avevano stipulato le polizze fideiussorie dalla stessa
agenzia assicurativa Amissima Assicurazione S.p.A. di Antonino Giunta, con sede
a Messina”, annota la DIA. “Si ritiene, con razionale convinzione, che delle
due ditte invitate e astenutesi a partecipare alla gara, la Peloritana Servizi
(riconducibile alla Barrile) non abbia volutamente partecipato in quanto
inserita – grazie alle pressioni di Luciano - tra le cinque ditte invitate al
solo fine di impedire che altre ditte potessero partecipare; sistema questo che
preclude alle altre società concorrenti la possibilità di partecipare ed
eventualmente aggiudicarsi l’appalto ai danni delle società gestite dalla Barrile
e delle altre società satelliti a lei vicine”.
Stando sempre agli
inquirenti, gli interessi dell’allora Presidente del consiglio comunale verso l’azienda
municipalizzata sarebbero stati “ancor più ampi” della semplice aggiudicazione
degli appalti alle sue cooperative. “Emilia
Barrile ha interesse a creare un cartello di ditte accreditate presso AMAM,
appartenenti a persone a lei vicine, allo scopo di partecipare al maggior
numero possibile di gare potendo influire, grazie al suo ruolo ed alle sue
relazioni, dapprima sulle scelte dell’AMAM nella fase degli inviti delle ditte
tratte dall’elenco fornitori, e poi, nella fase delle offerte, sulle amicizie
con i titolari delle ditte; inoltre, la sua amicizia con Termini la accredita
ulteriormente come intermediaria presso AMAM in favore di persone che a vario
titolo vantano crediti verso l’azienda municipalizzata”, si legge nell’Informativa
Terzo livello. “Al momento in cui ci
si doveva iscrivere negli elenchi fornitori, il 26 ottobre 2015 Barrile chiama
Giovanni Luciano facendogli presente che questi deve attivarsi per iscrivere le
loro cooperative all’albo fornitori sia del Comune di Messina che di quello
istituito presso l’AMAM. (…) Luciano cerca di rassicurarla asserendo che
provvederà ad integrare per una ditta l’iscrizione già presentata per il Comune
nel settore edile, mentre per l’altra farà l’iscrizione sia al Comune che
all’AMAM, anche se gli mancano ancora alcuni documenti. Il giorno seguente Barrile,
dopo avere dato disposizioni a Luciano per l’iscrizione delle società a lei
riconducibili, si propone in prima persona e comincia a contattare alcuni
imprenditori amici per avvertirli che, a breve, si chiuderà il termine ultimo
per la presentazione delle istanze per l’iscrizione nell’albo fornitori di AMAM
e che, se non iscritti, tale carenza precluderà la loro partecipazione alle
gare pubbliche”. In particolare Emilia Barrile chiama l’ingegnere e suo consigliere Francesco Clemente per
raccomandargli di iscrivere immediatamente negli elenchi AMAM la sua società Mercuria
S.r.l., inserendola in più settori: fognature,
edilizia e acquedotti.... Inoltre, Barrile suggerisce a Clemente di
iscriversi pure negli elenchi fornitori del Comune di Messina. “Barrile chiama,
sempre in quei giorni, anche l’imprenditore residente a Barcellona Pozzo di
Gotto, Alessandro Pinto Vraca e gli dice che stava cercando invano di
contattare il padre, Carmelo Pinto Vraca”, annota la DIA. “Alessandro le
risponde che questi si trova in Sardegna. Ed allora Barrile, visto il poco
tempo disponibile, informa l’interlocutore che le loro società - la Loveral e
la Megaedil, entrambe con sede sociale a Patti - non risultano iscritte presso
l’albo fornitori dell’AMAM poiché le istanze dell’anno precedente sono state
annullate e, pertanto, adesso non rientrano tra le ditte fiduciarie correndo il
rischio di non essere chiamate a partecipare alle gare pubbliche. Quindi, la
donna gli raccomanda di fare in fretta l’iscrizione, spiegandogli che l’albo
dell’anno precedente è stato azzerato,
che stanno preparando un nuovo albo e che la cosa positiva per loro e che sono solo poche ditte a saperlo
e quindi hanno maggiori chance nel
riuscire ad ottenere l’aggiudicazione di una gara”. Il giorno successivo
Carmelo Pinto Vraca raggiunge telefonicamente Emilia Barrile per comunicarle di
avere già provveduto a fare la richiesta sollecitatagli all’AMAM.
“I rapporti tra la Barrile
e Carmelo Pinto Vraca, sono consolidati da anni ed i due, mediamente una volta
al mese, si incontrano di persona”, spiega la DIA. “Pinto Vraca in occasione
delle festività provvede a piccole regalie nei confronti della Barrile ed anche
delle persone che lavorano per lei. In particolare da una conversazione
intercorsa tra i due il 12 agosto 2016 sembra che Pinto Vraca si offra di
provvedere al costo della casa di vacanza di Barrile in località Rodia (…) Il
22 dicembre 2015 Barrile racconta a Marco Ardizzone che Pinto Vraca le ha
chiesto di interessarsi per trovare un capannone per fare il compostaggio di
rifiuti e lei aveva pensato ad un capannone all’ASI di Larderia. Sempre nel
corso di questa conversazione, la donna racconta che le ha lasciato un pensiero
per la nipotina, 500 euro in contanti. Ardizzone le chiede se abbia fatto un
regalo anche a lei e Barrile spiega che ogni anno le lascia 100 euro presso una
pasticceria ove lei si serve, e poi fa dei regali alimentari ai ragazzi del
patronato. Pinto Vraca, infine, si offre anch’egli di sostenere politicamente Barrile:
a tale scopo le presenta il nipote, Marcantonio Pinto Vraca, il quale, sebbene
con modesti risultati, era stato candidato alle elezioni politiche 2013 nel collegio
Sicilia 1 nella lista Centro Democratico”.
Nella loro
Informativa sul Terzo livello, gli
inquirenti documentano analiticamente altri affidamenti dell’AMAM SpA in favore
della società Universo e Ambiente. “Nell’arco dell’ultimo quinquennio, anche
quando non era presidente Leonardo Termini, sono stati rilevati lavori
aggiudicati alla cooperativa riconducibile a Emilia Barrile”, annotano. “L’analisi
dettagliata della documentazione acquisita ha permesso di verificare che la
citata cooperativa, dall’anno 2013 e sino all’ultima gara espletata nell’anno
2016 per il servizio di pulizie, ha contratto con l’azienda a partecipazione
pubblica cinque appalti (compreso quello delle pulizie dei locali AMAM di cui
si è ampiamente trattato sopra), di cui tre attraverso procedura negoziata e
due mediante affidamento diretto. Nello specifico, esaminando il verbale di
gara provvisorio del 14 marzo 2013 inerente l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria e
straordinaria delle fontane monumentali di Messina anno 2013, si notano
delle anomalie ancora più evidenti di quelle precedentemente evidenziate per la
gara delle pulizie. Tra le cinque ditte individuate nell’albo di fiducia delle
azienda (Megaedil Soc. Coop; Ecoambiente Soc. Coop.; Universo e Ambiente; Ecol
2000 Srl; Pinto Vraca Carmelo) sono state invitate due società riconducibili
allo stesso contesto familiare, ovvero quello dei Pinto Vraca, selezionando sia
la ditta individuale Pinto Vraca Carmelo che quella del figlio di questi,
Alessandro Pinto Vraca, amministratore unico della società Megaedil. Nel
dettaglio, delle cinque ditte inviate, solo quattro hanno presentano le buste
con la documentazione e la relativa offerta economica. La circostanza che si
ravvisa, e di cui si fa eccezione, è che le suddette società riconducibili
alla famiglia Pinto Vraca, amici della Barrile, vengono escluse per banali e
meri errori materiali: ovvero, la ditta individuale di Carmelo Pinto Vraca, per
avere dimenticato di inserire tra la documentazione amministrativa la polizza
fideiussoria; mentre la ditta del figlio, la Megaedil, per avere presentato la
busta delle offerte priva del timbro in ceralacca. Errori o mancanze elementari
poste in essere dalle due società, quasi come a volersi tirare fuori
autonomamente dalla procedura di selezione delle ditte partecipanti, lasciando
il campo aperto agli altri pretendenti”. Nel corso della seduta dell’11 aprile
2013, la commissione ha aggiudicato la gara alla coop Universo e Ambiente che aveva
offerto un ribasso irrisorio pari al
3,27%.
“Ancora, nell’anno
2013 alla stessa società cooperativa viene affidato direttamente, senza
l’espletamento di una gara, un lavoro di scerbatura
e pitturazione degli impianti idrici e fognari del Comune di Messina zona Sud,
per un importo complessivo pari a 20.000 euro”, aggiunge la DIA. “In seguito,
nell’anno 2014, la Universo e Ambiente è stata invitata a partecipare,
mediante procedura negoziata, alla gara per l’affidamento del servizio di pulizia degli immobili dell’AMAM
S.p.A. anni 2014/2015, unitamente ad altre cinque ditte (Effe Costruzioni;
Euro Service Group Srl; Pegaso Multiservice; Pulisud Servizi; Ri.So. Soc. Coop.);
dal verbale di gara dell’1 aprile 2014 è stato possibile verificare che, delle
sei ditte invitate, solo tre hanno partecipano alla gara presentando la
documentazione (Universo e Ambiente, Euroservice Group e Ri.So. Soc. Coop).
Inoltre, la commissione ha inizialmente rinviato la seduta per la verifica
della documentazione presentata allorquando hanno proceduto all’apertura delle
offerte e, tenuto conto degli alti valori dei ribassi percentuali presentati
(Universo e Ambiente 41,17% e Ri.So. Soc. Coop. 41.08%), hanno ritenuto di
chiedere delle giustificazioni alla ditte, rinviandone l’aggiudicazione. Solo
in data 22 luglio 2014 la commissione si riunisce nuovamente e, a seguito della
verifica delle giustificazione prodotte, ha ritenuto, con riguardo alle voci
che determinano il costo medio orario di lavoro (10,98 euro), che lo stesso era
congruo; con la conseguente aggiudicazione in via provvisoria del servizio di
pulizie a Universo e Ambiente per l’importo netto di 58.895,61 euro + 2.884,72
euro non soggetto a ribasso per oneri di sicurezza”. Poco tempo dopo, però, l’affidamento
della gara veniva sospeso a seguito di un ricorso presentato dalla terza
società classificatasi, Euroservice Group; dopo l’ordinanza del 14 novembre 2014
del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, l’AMAM
disponeva tuttavia la ripresa dei lavori nei confronti della coop sociale di
Barrile & C., a partire del 17 novembre 2014. “In ultimo, nell’anno 2014,
sempre alla stessa cooperativa viene affidato direttamente, senza l’espletamento
di una gara, il servizio di conduzione,
manutenzione e pronto intervento delle fontane monumentali di Messina anno 2014
per un importo complessivo pari a 10.000 euro”, conclude la DIA.
Gli investigatori non riportano nell’Informativa un’altra
gara espletata dall’AMAM il 29 agosto 2014, a cui ha partecipato la cooperativa
Universo e Ambiente, relativa all’affidamento del Servizio di scerbatura e pitturazione degli impianti idrici e fognari
del Comune – anno 2014 (commissione presieduta dall’ing. Luigi La Rosa,
componente il dott. Giacomo D’Arrigo, verbalizzante l’ing. Francesco Cardile),
per un importo di 48.779 euro + 1.221 euro per gli oneri di sicurezza. Alla
gara venivano invitate dieci ditte, ma si presentarono alla fine solo in tre:
Universo e Ambiente, Intercontinentale Srl e Messina Sud Srl, quest’ultima
esclusa per la mancata presentazione della polizza fideiussoria. Nella seduta
del 10 ottobre 2014 la commissione di gara decretava pure l’esclusione di
Universo e Ambiente per “irregolarità della certificazione DURC”, assegnando cos’
i lavori all’unica offerta pervenuta, quella di Intercontinentale Srl con un
ribasso del 7,63%. Titolare della società vincente l’imprenditore Natale
Micali, anch’egli, secondo gli inquirenti, in “rapporti di confidenza ma anche
di interesse” con Emilia Barrile.
Articolo pubblicato in Stampalibera.it l'1 ottobre 2017, http://www.stampalibera.it/2018/10/01/i-verbali-inediti-dallarsenale-militare-allazienda-acque-di-messina-i-grandi-affari-delle-coop-di-terzo-livello/
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