Milazzo, la città in cui a tutti (o quasi) piace giocare alla guerra...


Non soddisfatto dell’esito delle sue tre lettere inviate allo Stato Maggiore della Marina Militare che hanno permesso alla città di Milazzo di strappare a Trieste l’ospitalità della FREMM “Luigi Rizzo” (costo 500 milioni di euro armi e stipendi personale esclusi), il sindaco PD Giovanni Formica si diletta ai giochi di fuoco con le mitraglie delle forze armate italiane.
E in questi giorni a Milazzo, tutti in coda per assistere alla consegna della bandiera di combattimento all'equipaggio della FREMM dilapidatrice di denaro pubblico: sindaco e amministrazione, consiglieri comunali, dirigenti scolastici e docenti, studenti delle scuole di ogni ordine e grado, immaginiamo perfino gli immancabili parroci amanti delle gite con i bambini del GREST a Sigonella.
A questo punto, visto il successo della militarizzazione del porto e delle acque antistanti di Milazzo, data la disastrosa presenza in città di uno dei complessi petroliferi più inquinanti di tutto il Mediterraneo e alla luce delle attività di alternanza scuola-lavoro promosse dalle scuole locali nelle caserme, negli arsenali e nelle industrie belliche, perché il buon Formica, l’amministrazione comunale e la chiesa mamertina non si fanno promotori di una campagna per strappare ad Augusta le infrastrutture navali di supporto alle flotte USA e NATO e magari ottenere pure l'installazione nella riserva naturale di Capo Milazzo del MUOS2 o di un bel radar anti-migranti?


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