Nuovi reparti Usa ad Aviano e la Regione Friuli Venezia Giulia ringrazia
“Dal prossimo mese di
ottobre verrà stanziato ad Aviano uno squadrone dell’US Air Force destinato al
controllo aereo”. A riferirlo il console degli Stati Uniti d’America per
il nord Italia, Philip Thomas Reeker, durante l’incontro svoltosi a Trieste mercoledì
9 marzo con la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, vicesegretaria nazionale del Pd. “Contrariamente alle indiscrezioni di chiusura o ridimensionamento, Aviano
è strategica per la sua posizione
geografica e per le strutture presenti”, ha spiegato il console Reeker. “Saranno
circa 450 persone, contando le famiglie, che giungeranno nella base aerea e la
loro presenza avrà anche un impatto positivo di tipo economico sul territorio”.
“L’aumento della presenza nella base di Aviano,
confermata dal console generale, è senza dubbio una notizia molto positiva ed è
un ulteriore tassello negli ottimi rapporti tra Stati Uniti e Friuli Venezia
Giulia”, ha commentato Debora Serracchiani. “Con Reeker ci siamo confrontati su
alcuni temi che riguardano la nostra regione ma in generale tutta l’Europa,
come l’immigrazione, ma è stata soprattutto un’opportunità per continuare il
ragionamento avviato nella visita istituzionale a New York e Washington dello
scorso ottobre che ha visto protagonista in particolare il Sistema della
Ricerca regionale. A giugno organizzeremo in Friuli Venezia Giulia un forum con gli enti americani e le
aree di ricerca della nostra regione”.
Quelli che giungeranno ad Aviano il prossimo autunno saranno
i componenti del 606th Air Control Squadron dell’aeronautica militare Usa
(circa 300 unità più familiari al seguito), sino ad oggi ospitato nella base di
Spangdahlem, Germania. Il loro trasferimento in Italia era stato annunciato lo
scorso anno dal Pentagono nell’ambito del cosiddetto piano European Infrastructure Consolidation (EIC), finalizzato al “consolidamento
delle strutture militari statunitensi in Europa” attraverso la concentrazione
di uomini e mezzi in grandi poli militari e la chiusura di piccole e costose
installazioni sparse nel continente. Il 606th Air Control Squadron è un’unità
di comando mobile con apparecchiature di telecomunicazione high-tech. Gli
avieri possono operare in tempi brevissimi dal loro trasferimento nei teatri di
guerra per “fornire il loro supporto ovunque sia necessario e trasmettere
utilizzando comunicazioni radio o chat via internet”. In occasione di un dislocamento
in Iraq nel 2005, la sezione armi del
606th Air Control Squadron ha coordinato più di 2.500 missioni di
combattimento. Nel 2013 l’US Air Force aveva disattivato proprio ad
Aviano un’unità gemella (il 603rd Air Control Squadron).
Sempre lo scorso anno il Pentagono ha deciso di
trasferire nella base aerea friulana pure due squadroni di pronto intervento di
pararescuemen (paracadutisti-cercatori
d’uomini), il 56th e il 57th Rescue Squadron dell’US
Air Force di stanza nella base britannica di Lakenheath. “Questi due squadroni
sono specializzati nella conduzione di missioni di ricerca in teatri di
combattimento e recupero del personale civile e militare e il loro
trasferimento in Italia consentirà migliori opportunità addestrative, avvicinandoli
agli hot spot regionali”, ha spiegato il comandante del 56th Rescue Squadron, col.
Bernard Smith. “Da un punto di vista geostrategico, questo spostamento ci
consentirà di essere ancora più agili e di rispondere più velocemente in
supporto alle richieste di soccorso del personale Usa in Europa, Africa e nell’Asia
sud-occidentale”.
“I nostri pararescuemen
hanno la necessità di addestrarsi in condizioni e climi differenti e Aviano si
trova nel luogo migliore perché assicura un facile accesso alle Alpi, al Mare
Adriatico e a diversi poligoni terrestri italiani”, ha aggiunto il col. José
Cabrera, comandante del 57th Rescue Squadron. Ricostituito solo nel febbraio
2015, questo squadrone è composto da una settantina di avieri
ultra-specializzati denominati Guardian
Angels, abilitati ad azioni di pronto intervento in mezzo al campo di
battaglia, al lancio con il paracadute e all’attività subacquea e con una
preparazione specifica anche in campo infermieristico-sanitario. Il
rischieramento ad Aviano dei circa 350 avieri, 5 elicotteri HH-60 “Pave Hawk” (una
variante più moderna e armata dei più noti UH-60A “Black Hawk”) e dei velivoli da trasporto Lockheed HC-130 “Hercules”
nella disponibilità dei due squadroni sarà avviato a partire del 2017 e
dovrebbe concludersi in un anno.
A preferire Aviano quale base di lancio dei due
squadroni di paracadutisti-cercatori
d’uomini ha certamente contribuito il sistema logistico-infrastrutturale
creato in questi ultimi anni per assicurare la più ampia mobilità dei reparti
di pronto impiego e dei propri mezzi da combattimento. La base è infatti una
delle principale facility in Europa per le operazioni dei grandi aerei da
trasporto statunitensi e funge da vero e proprio trampolino di lancio per la
173rd Airborne Brigade, la brigata aviotrasportata dell’esercito Usa di stanza
a Vicenza che opera prevalentemente negli scacchieri di guerra afgani e
iracheni e più recentemente anche in Ucraina ed Est Europa. Per
assistere i reparti d’assalto statunitensi, ad Aviano sono entrati in funzione
in particolare un grande magazzino-hangar dove vengono tenuti i materiali
necessari per le operazioni di aviolancio, un centro logistico in grado di
ospitare sino ad un migliaio di paracadutisti in transito e una piattaforma per
le soste tecnico-operative dei velivoli da trasporto, capace di accogliere
simultaneamente sino a dodici Lockheed C-130 “Hercules” o cinque Boeing C-17
“Globemaster”.
Attualmente nella grande base di Aviano operano 4.200
militari e 300 dipendenti civili statunitensi. L’infrastruttura è sede del 31st
Fighter Wing di US Air Force con due squadroni dotati di
cacciabombardieri F-16 (il 510th e il 555th Fighter Squadron) in grado di
operare regionalmente ed extra-area su richiesta della NATO e del Comando
supremo alleato in Europa.
I due squadroni del 31st Fighter Wing sono
abilitati al trasporto e al lancio di testate nucleari, armi che sono custodite
all’interno della base aerea friulana. Sino al 2000 Aviano ospitava una
settantina di ordigni in 18 caveau, ciascuno dei quali con una capienza massima
di quattro testate. Nei mesi scorsi, le forze armate statunitensi hanno avviato
il potenziamento dei sistemi di protezione dei bunker che custodiscono le
testate che potrebbe portare ad una loro riduzione quantitativa (forse un
massimo di 35 atomiche stoccate in 12 caveau). I lavori di ristrutturazione
rientrano nell’ambizioso programma di ammodernamento nucleare varato
dall’amministrazione Obama che prevede nel caso specifico di Aviano e di altre
basi aeree Usa in Europa la sostituzione delle vecchie testate B61 con le nuove
bombe all’idrogeno B 61-12. Queste saranno disponibili in quattro versioni (da
0.3, 1.5, 10 e 50 kilotoni), tutte a guida di precisione, che potranno essere sganciate a
grande distanza dall’obiettivo, con una potenza distruttiva nettamente superiore
alle vecchie testate. Per il programma di aggiornamento di circa 400-500 ordigni B61-12, Washington ha previsto
una spesa di 12 miliardi di dollari. Essi saranno messi a disposizione dei bombardieri strategici B-2 e dei
cacciabombardieri F-16 e Tornado PA-200 e, a partire
del 2020, anche dei caccia di quinta generazione F-35 acquistati dai paesi
NATO.
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