Italiani in Qatar per esercitazione di guerra multinazionale
Il
governo Renzi chiede alla comunità internazionale maggiore impegno contro il
Califfato ma intanto autorizza le forze armate ad addestrarsi in Qatar, l’emirato
che più di tutti si è compromesso nel supporto militare e finanziario delle milizie
islamico-radicali filo Isis. Nei giorni scorsi si è conclusa a Doha l’esercitazione
“Ferocious Falcon” che si tiene con cadenza biennale con lo scopo di testare e
migliorare le capacità delle forze armate partecipanti nella “gestione di
attività antiterrorismo, pronta risposta alle cyber minacce e assistenza umanitaria”. Quest’anno “Ferocious Falcon”
ha pure consentito alle autorità del Qatar di sperimentare le capacità d’intervento
di tutte le agenzie statali e militari in “particolari situazioni di crisi” che
potrebbero verificarsi ad esempio durante i campionati mondiali di calcio
previsti nell’emirato nel 2022.
L’edizione 2015 dell’importante
esercitazione di guerra ha preso il via il 10 maggio con una complessa
operazione navale nel Mar Persico, mentre dal 18 al 26 maggio i war games si
sono trasferiti nel deserto coinvolgendo reparti terrestri, elicotteri e aerei di
22 paesi - più gli “osservatori” di altre 5 nazioni - tra cui Arabia Saudita, Bangladesh,
Francia, Germania, Gran Bretagna, Kuwait, India, Italia, Qatar, Russia, Sri
Lanka, Stati Uniti d’America. Per il nostro
paese hanno partecipato a “Ferocious Falcon” alcune unità dell’Esercito messe disposizione
dal 7° Reggimento “Bersaglieri” di stanza ad Altamura, Bari (inquadrato
nella Brigata meccanizzata “Pinerolo”) e dal
6° Reggimento “Lancieri di Aosta” (Brigata Meccanizzata “Aosta” di stanza
in Sicilia), dell’Aeronautica, del 1° Reggimento Carabinieri del “Tuscania”
(Livorno) e dei Fucilieri di Marina (Brigata “San Marco”).
“L’Italia, che ha potuto vantare il contingente più
numeroso con un considerevole dispiegamento di armi mezzi e materiali, è stata,
altresì, l’unica nazione partecipante che ha preso parte a tutte le attività
previste dall’esercitazione”, riferisce il portavoce del ministero della
Difesa. “Particolare rilievo ha avuto l’esercitazione di gruppo tattico a
fuoco, con munizionamento da guerra, svolta in cooperazione con le forze
qatariote che ha visto l’impiego degli assetti di fanteria e cavalleria dell’Esercito”.
Nello specifico, i reparti del 6° Reggimento “Lancieri di Aosta” e del 7° “Bersaglieri”
hanno schierato in Qatar i blindati pesanti Oto Mela-Iveco “Centauro”, i veicoli
leggeri multiruolo “Lince” e i nuovi blindati medi VBM “Freccia”.
Le esercitazioni
si sono concluse formalmente con un seminario strategico a Doha, presenti il capo di
Stato, emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani e i leader delle forze
armate dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gulf Cooperation
Council – GCC). “Il seminario si è focalizzato sui temi della sicurezza e della
stabilità nella regione, sugli aspetti politici della crisi in Medio oriente e
in Iran e delle relazioni del CGC con l’alleanza militare della Nato”, spiegano
le forze armate del Qatar. “Nel seminario si è anche discusso della nuova decisione
del Consiglio di Cooperazione del Golfo di schierare aerei militari a supporto delle
operazioni guidate dalla Nato in Libia e di quelle a guida Usa contro lo Stato
islamico in Siria”. Tre i relatori del seminario, i leader militari di Qatar e
Kuwait e Andrea Margelleti, presidente del Ce.S.I. -
Centro Studi Internazionali di Roma ed ex Consigliere strategico del
ministro della difesa italiano. “Il GCC - Gulf Cooperation Council è una pietra
miliare per la stabilità in Medio oriente e noi dobbiamo lavorare insieme
ancora di più”, a auspicato a conclusione del suo intervento Andrea Margelleti che
è pure co-organizzatore del Master in Geopolitica e Sicurezza Globale
dell’Università “La Sapienza”.
“Ferocious Falcon 2015” ha
confermato l’ottimo stato di salute della partnership tra Italia e Qatar. I due paesi sono legati da
un accordo di cooperazione militare, ratificato dal Parlamento con voto bipartisan il 29 settembre 2011, che
prevede l’organizzazione di attività d’addestramento ed esercitazioni
congiunte, la partecipazione ad operazioni di peacekeeping e lo
“scambio” di una lunga lista di armi e munizioni, sistemi di telecomunicazione
e satellitari, ecc. L’ultimo addestramento comune
risaliva alla primavera 2014, quando il Gruppo Operativo Incursori della Marina
militare di stanza a La Spezia e il team di pronto intervento della guardia dell’Emiro hanno condotto “operazioni
speciali di assalto ad unità navali e liberazione di ostaggi” in alcuni
poligoni terrestri e marittimi del Qatar e in Liguria. Il 26 novembre 2014, la
ministra della Difesa Roberta Pinotti si è pure recata a Doha per incontrare il generale Hamad Bin
Ali Al Attiyah e Khalid Bin Mohammed Al Attiyah, ministro della difesa il primo
e agli affari esteri il secondo. “Al centro dei colloqui, gli scenari di crisi
regionali, con particolare riguardo a Iraq, Siria e Libia, e la cooperazione
bilaterale in ambito Difesa”, riporta il sito del Ministero. “Italia e Qatar hanno
avviato da tempo un dialogo e la visita del Ministro Pinotti ha contribuito a
rafforzare e consolidare i rapporti di cooperazione esistenti anche nel settore
della formazione e dell’addestramento del personale militare”. Undici giorni
prima, la ministra Pinotti aveva ricevuto a Roma il generale Ghanim Bin Shaheen
Al-Ghanim, Capo di Stato Maggiore delle forze armate del Qatar. A conclusione
dell’incontro, l’alto ufficiale si era al Centro Sperimentale di Volo dell’Aeronautica
militare di Pratica di Mare.
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