Israele bombarda i palestinesi nella Striscia di Gaza con cannoni “Made in Italy”
Un
ufficiale della Marina Militare israeliana ha raccontato che tra le armi che da
quattro mesi bombardano la Striscia di Gaza ci sono anche cannoni navali
prodotti dall’azienda italiana OTO Melara, società del gruppo Leonardo SpA con
quartier generale a Roma e stabilimenti a La Spezia e Brescia. Intervista a
Antonio Mazzeo, saggista, peace-researcher, attivista No War
I missili che stanno colpendo
la Striscia di Gaza, e che finora hanno causato oltre 28mila vittime per lo più
civili, provengono anche da cannoni fabbricati in Italia e venduti negli anni
scorsi ad Israele. Ad affermarlo, nel corso di un'intervista rilasciata al sito
specializzato Israel Defense, il tenente colonnello Steven, ufficiale in forza
alla terza flotta della Marina Militare israeliana che ha precisato che l'unità
dispiegata nel Mar Mediterraneo al largo di Gaza può contare su 15 corvette
missilistiche della classe Sa’ar, "modelli 4.5, 5, e 6, le ultime
arrivate. Le corvette di classe 4.5 sono equipaggiate con gli stessi mezzi
della classe 6, eccetto per un elicottero sul ponte. Ogni unità è armata con un
cannone da 76mm, un cannone Typhoon da 25 mm, con capacità offensive e
difensive, sistemi elettronici EL/M e per la guerra anti-sottomarini". Poi
Streven è entrato nello specifico: "La maggior parte dei sistemi d’arma è
stata prodotta da industrie israeliane, eccetto i cannoni da 76mm, che sono
stati prodotti invece dall’azienda italiana OTO Melara".
Cosa sono i cannoni OTO Melara
76/62 forniti dall'Italia a Israele
Antonio Mazzeo, saggista e
peace-researcher che analizza giorno per giorno le novità nell'ambito
dell'industria bellica dell'Italia e dei suoi più stretti alleati, Israele
compresa, ha spiegato a Fanpage.it le letali caratteristiche di queste armi
fornite a Israele dal nostro Paese: "Gli OTO Melara 76/62 sono cannoni
multiruolo prodotti dall’omonima società del gruppo Leonardo SpA con quartier
generale a Roma e stabilimenti a La Spezia e Brescia. Questi strumenti bellici
sono caratterizzati da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella
versione Super Rapido (120 colpi al minuto), per la ‘difesa' antiaerea e
anti-missile e il bombardamento navale e costiero. La loro gittata massima
varia dai 9 ai 20 chilometri di distanza. Hanno un’altissima capacità di fuoco
grazie alle differenti tipologie di munizioni utilizzate (perforanti,
incendiarie, a frammentazione, ecc.), contro sistemi missilistici a corto
raggio, aerei, navi ed obiettivi terrestri".
Nello specifico, prosegue
Mazzeo, "i cannoni OTO Melara da 76/22 armano le quattro corvette
lanciamissili della classe Sa’ar-6 ‘Magen' consegnate dalla Germania alla
Marina Militare israeliana a fine 2020, attualmente impiegate nelle operazioni
di guerra contro Gaza. Gli stessi cannoni di produzione italiana sono stati
forniti ad Israele per armare altre unità navali missilistiche, come le Sa’ar 3
class, acquistate in Francia a fine anni ’60; le Sa’ar 4, prodotte a partire
del 1973 nei cantieri navali israeliani; le Sa’ar 4.5 class, anch’esse varate
dal gruppo Israel Shipyards Ltd. e utilizzate per bombardare il sud del Libano
nel biennio 1984-85″.
Il colonnello Israeliano:
"Cannoni usati per fare fuoco su Gaza"
Stando a quanto ammesso dal
tenente colonnello tali sistemi d'arma nei primi giorni sono stati impiegati
"in missioni difensive usando il fuoco principalmente per impedire ai
terroristi di avvicinarsi alle forze armate di Israele. Tuttavia, molto
rapidamente, la forza navale si è spostata dalla difesa all’offesa. Noi siamo
in guerra da quattro mesi adesso e già tre settimane dopo l’inizio dei
combattimenti noi partecipavamo alla battaglia con una duplice missione:
sorveglianza e fuoco".
Quali armi e tecnologie
italiane sta impiegando Israele a Gaza
Negli ultimi dieci anni la
collaborazione tra il complesso industriale militare italiano e quello
israeliano è stata florida. "Le maggiori industrie belliche dei due Paesi
– spiega ancora Antonio Mazzeo – hanno promosso innumerevoli programmi di coproduzione
e finanche una fusione di capitali finanziari per affermarsi nel mercato
internazionale delle armi. Solo nel triennio 2019-2021 il governo italiano ha
rilasciato alle aziende nazionali autorizzazioni al trasferimento di armi alle
forze armate israeliane per il valore complessivo di 80 milioni di euro.
L’affare più grosso risale però al 2012 quando Israele acquistò 30
caccia-addestratori M-346 ‘Master' prodotti a Venegono Inferiore (Varese) negli
stabilimenti di Leonardo/Finmeccanica Spa.; i velivoli sono stati assegnati al
102° squadrone dell’Aeronautica di stanza nella base di Hatzerim per preparare
i piloti alla guida dei cacciabombardieri di nuova generazione, ma sono stati
utilizzati anche per attacchi al suolo con bombe e missili aria-terra o antinave".
L’Aeronautica italiana –
aggiunge l'esperto – "ha invece acquistato in Israele due sofisticati
velivoli spia CAEW basati sulla piattaforma del jet Gulfstream G550 sviluppato
dalla statunitense Gulfstream Aerospace, appositamente modificato e potenziato
da Elta Systems Ltd, società del gruppo IAI – Israel Aerospace Industries.
Valore della commessa 550 milioni di dollari, con tanto di fornitura dei
servizi di supporto e logistica a terra. Leonardo DRS (la controllata di
Leonardo Spa con sede ad Arlington, Virginia) e la società aerospaziale
israeliana Rafael Advanced Defense Systems Ltd. hanno sottoscritto invece un
accordo per fornire all’Esercito e al corpo dei Marines statunitensi le
tecnologie avanzate da installare nei carri armati ‘Abrams' M1A1/A2 MBT
(contratto del valore di 80 milioni di dollari). Nello specifico Rafael si è
fatta carico della produzione del sistema Trophy APS per la ‘protezione' dei
veicoli terrestri da eventuali attacchi simultanei di razzi e missili. Il
sistema contromisure è impiegato nei moderni carri armati ‘Merkava IV' che
Israele dispiega per l’attacco da terra della Striscia di Gaza. A fine 2021, le
autorità militari di Tel Aviv hanno perfezionato l’ordine di acquisto di 12
elicotteri di addestramento avanzato AW119KX "Koala' prodotti nello
stabilimento USA di Filadelfia del gruppo Leonardo".
Mazzeo: "Governo,
Esercito e imprese revochino tutte le relazioni con Israele"
L'alleanza tra Italia e
Israele in campo militare è dunque consolidata da anni, ma oggi da più parti si
leva la richiesta di sospendere ogni forma di collaborazione tra Roma e Tel
Aviv, soprattutto alla luce degli innumerevoli crimini di guerra commessi nella
Striscia di Gaza negli ultimi quattro mesi: "Indipendentemente
dall’accusa di genocidio e da un eventuale procedimento di fronte alla Corte
Internazionale di Giustizia, le sanguinose operazioni belliche di Israele
contro la popolazione di Gaza, il sud del Libano e la Siria impongono al nostro
governo, alle forze armate italiane e a tutte le aziende del comparto
industriale la revoca di qualsivoglia relazione politica ed economica con lo
Stato israeliane e di ogni accordo commerciale sottoscritto nel campo
dell’importazione e dell’esportazione di sistemi d’arma ed equipaggiamenti
bellici", afferma Mazzeo.
"Devono essere inoltre
revocati tutti gli accordi nel settore della ricerca e dello sviluppo di
apparati dual (civili e militari) e/o applicabili in ambito sicuritario, della
vigilanza e dell’ordine pubblico. Per le relazioni fittissime tra le università
pubbliche e private israeliane e il complesso militare-industriale e
finanziario, le forze armate e i servizi segreti di Tel Aviv, il mondo
accademico italiano è chiamato a interrompere immediatamente con esse ogni
accordo di collaborazione e cooperazione. Spetta poi a ogni singolo cittadino e
all’associazionismo pacifista di sostenere le campagne di boicottaggio,
disinvestimenti e sanzioni contro tutti quei gruppi economici, bancari e
finanziari che sostengono le politiche di guerra genocida e di apartheid di
Israele".
Intervista a cura di Davide Falcioni
pubblicata su Fanpage.it il 15
febbraio 2024, https://www.fanpage.it/esteri/israele-bombarda-i-palestinesi-nella-striscia-di-gaza-con-cannoni-made-in-italy/
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