Cannoni italiani contro i palestinesi di Gaza
La conferma giunge adesso direttamente dalla Marina Militare di Israele: alle operazioni di guerra contro Gaza partecipano le unità navali armate con i cannoni di OTO Melara del gruppo italiano Leonardo SpA.
In
un'intervista al sito specializzato Israel
Defense, il tenente colonnello Steven in forza alla 3^ flotta della Marina
Militare israeliana, si è soffermato sulla tipologia e l'armamento delle unità
navali impegnate nelle operazioni di guerra contro Gaza.
"Nella
3* flotta ci sono attualmente 15 corvette missilistiche della classe Sa’ar –
modelli 4.5, 5, e 6, le ultime arrivate", ha dichiarato l'ufficiale
israeliano. "Le corvette di classe 4.5 sono equipaggiate con gli stessi
mezzi della classe 6, eccetto per un elicottero sul ponte, Ogni unità è armata
con un cannone da 76mm, un cannone Typhoon da 25 mm, con capacità offensive e
difensive. sistemi elettronici EL/M e per la guerra anti-sottomarini".
"La
maggior parte dei sistemi d'arma - ha concluso Steven - è stata prodotta da
industrie israeliane, eccetto i cannoni da 76mm, che sono stati prodotti invece
dall'azienda italiana OTO Melara".
Gli OTOMelara
76/62 sono cannoni multiruolo prodotti dall'omonima società del gruppo Leonardo
SpA con quartier generale a Roma e stabilimenti a La Spezia e Brescia. Questi
strumenti bellici sono caratterizzati da una cadenza di tiro molto elevata,
soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), per la
"difesa" antiaerea e anti-missile e il bombardamento navale e
costiero.
Nel corso
della sua intervista a Israel Defense,
il tenente colonnello Steven ha rivelato altri inquietanti particolari sulle
operazioni di guerra condotte delle unità navali israeliane. “Nei primi giorni
di guerra le navi sotto il mio comando sono state impegnate in missioni
difensive usando il fuoco, principalmente per impedire ai terroristi di
avvicinarsi alle forze armate di Israele”, ha dichiarato l’ufficiale. “Tuttavia,
molto rapidamente, la forza navale si è spostata dalla difesa all’offesa. Noi
siamo in guerra da quattro mesi adesso e già tre settimane dopo l’inizio dei
combattimenti noi partecipavamo alla battaglia con una duplice missione:
sorveglianza e fuoco”.
“Le nostre
capacità di sorveglianza rivestono una grande importanza, perché possiamo
osservare la Striscia di Gaza da occidente, dal mare”, ha aggiunto il tenente
colonnello Steven. “Dda una corvetta missilistica possiamo vedere qualsiasi
cosa. Possiamo osservare le persone così come i pattugliatori fuori dalla
costa. Posiamo vedere sia il nemico che le nostre forze armate. Anche se ci
sono pessime condizioni atmosferiche, specie adesso che siamo in inverno, la
nostra sorveglianza rimane efficace perché tutti i sistemi sono funzionanti
anche quando la nave ondeggia”.
L’ufficiale
israeliano ha concluso la sua intervista spiegando che la missione primaria
odierna della flotta navale è quella di fornire il supporto di fuoco, con una
potenza che non ha precedenti nella storia della Marina Militare di Tel Aviv.
“Solo io
posso vedere da ovest gli obiettivi terroristi nella Striscia di Gaza”, ha
dichiarato cinicamente Steven. “Quando spariamo, così come tutte le forze
armate di Israele, stiamo molto attenti di non colpire i civili non coinvolti
nel conflitto; il fuoco è accurato ed efficace. Quando i cannoni sparano (cioè
quelli da 76 mm di OTO Melara/Leonardo, nda), non c’è nessuno sul ponte delle
unità navali. Tutti i cannoni sono controllati da remoto dalle posizioni di
comando. Gli stessi vessilli sono a pilotaggio remoto. Non si può dire che non
ci sia il rischio di sparare nelle unità navali. Ma noi sappiamo come
difenderci, e fino adesso, dall’inizio della guerra, non c’è stato nessun
incidente nella nostra flotta”.
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