Armi italiane all’Ucraina, affari d’oro e consegne secretate
Otto
decreti interministeriali in meno di due anni dallo scoppio del conflitto russo-ucraino
per autorizzare l’invio di armi al governo di Kiev, ma sulla tipologia, la
quantità e il valore di esse, l’Italia è l’unico paese della NATO a non aver
fornito alcuna informazione.
I
trasferimenti di sistemi di guerra che alimentano la strage di decine e decine
di migliaia di giovani della Federazione Russa e della Repubblica di Ucraina
continuano ad essere secretati forse per non turbare le coscienze degli italiani.
Fonti “buoniste” parlano di una spesa complessiva non superiore ai 700 milioni
di euro - fino ad oggi - per rifornire gli arsenali ucraini di sistemi
contraerei, missili, droni, ogive e carri armati made in Italy. Dalla stampa statunitense specializzata in tema di
difesa e sicurezza apprendiamo però che le industrie belliche del nostro paese
stanno facendo affari d’oro con l’export al regime ucraino ma, soprattutto, che
la carneficina nel cuore del vecchio continente è un’occasione unica e
imperdibile per pubblicizzare a mezzo mondo l’efficienza dei prodotti di morte italiani.
Il 31
dicembre 2023 il governo tedesco ha consegnato alle forze armate ucraine la
prima batteria del sistema di difesa aerea a
corto e cortissimo raggio “Oerlikon Skynex”, nell’ambito di un contratto
del valore di 160 milioni di euro sottoscritto con il colosso industriale
militare Rheinmetall nel dicembre 2022. Una seconda batteria “Skynex” arriverà
a Kiev entro la fine del mese di marzo 2024. Con infinito orgoglio, Alessandro Ercolani, amministratore
delegato di Rheinmetall Italia SpA (la società con quartier generale a Roma, interamente
controllata dalla holding tedesca), ha fatto sapere ai cronisti di Defense News che le batterie anti-aeree destinate all’Ucraina sono
state prodotte nello stabilimento del gruppo
che sorge nel distretto industriale capitolino, lungo la via Tiburtina. Già
Oerlikon-Contraves SpA, Rheinmetall Italia è un’azienda leader nella produzione
di sistemi di difesa aerea e di tecnologie elettroniche di sorveglianza,
aerospaziali e radar militari.
“Ci è
stato detto che Skynex sta operando bene in Ucraina, e sarà davvero importante il
feedback per migliorare ulteriormente il sistema”, ha dichiarato Alessandro Ercolani
a Defense News. “La qualità del prodotto
doveva essere del resto la migliore perché sai che verrà utilizzato (…)
L’installazione in Ucraina di questo sistema di difesa aerea sta accrescendo la
sua immagine e scatenando nuovi ordini da tutto il mondo...”.
La produzione degli “Skynex” negli stabilimenti di
Rheinmetall Italia è stata avviata nel giugno 2022, previo accordo di
collaborazione tra le autorità tedesche e quelle italiane (presidente del
consiglio, al tempo, Mario Draghi, ministro della difesa, Lorenzo Guerini, Pd).
Secondo Analisi Difesa, il contratto
siglato a fine 2022 per la “fornitura d’urgenza” all’Ucraina delle
due batterie terra-aria ha incluso l’addestramento del personale militare ucraino;
l’allestimento del sistema di guerra sarebbe stato completato con un certo
anticipo sui tempi fissati per la consegna.
Lo “Skynex” è una versione più moderna e potenziata delle
batterie anti-aeree “Sky Guard”. Dotata di un centro di controllo e comando CN-1 “Oerlikon Skymaster”
e di un radar di acquisizione tattico tridimensionale X-TAR3D per la
ricerca, rilevamento, acquisizione, tracciamento e identificazione dei bersagli
con un raggio superiore ai 50 Km, ogni batteria “Skynex” è equipaggiata con quattro cannoni con sensori
elettro-ottici in grado di sparare fino a 1.000 proiettili da 35 mmm al minuto
contro obiettivi posti fino a 4 km di distanza. Le munizioni AHEAD
(Advanced Hit Efficiency And Destruction), sempre secondo Analisi Difesa, “consentono prestazioni ad alta letalità” per
abbattere il bersaglio e sarebbero particolarmente efficaci “contro missili da
crociera, droni e munizioni circuitanti (loitering
munitions impiegate massicciamente dalle forze russe contro diverse
tipologie di obiettivi militari e infrastrutturali) ma anche aerei ed
elicotteri oltre a razzi e proiettili d’artiglieria”.
A enfatizzare le capacità
distruttive delle batterie anti-aeree e anti-droni è lo stesso presidente del
Cda di Rheinmetall Italia. “Noi abbiamo
iniziato a progettare lo Skynex una decina di anni fa contro le minacce
asimmetriche”, ha spiegato Ercolani. “Il suo vantaggio è che è stato concepito per
contrastare minacce ridotte, basse e lente e che il suo costo reale è
conveniente per eliminare un drone, rispetto all’utilizzo di un missile che
vale milioni (…) Quando si avvicinano al loro obiettivo, gli involucri-munizioni
del sistema da 35 mm si aprono erogando centinaia di piccoli cilindri di tungsteno
che formano una nuvola distruttiva…”.
Il
sistema “Skynex” è già stato venduto alle forze armate di una sessantina di
paesi, ma dopo il “successo” in Ucraina, nelle prossime settimane saranno firmati
contratti di vendita con un paese mediorientale ed uno membro della NATO. “La
firma dell’accordo con l’Ucraina è stato un fattore importante per vincere le
recenti commesse con Austria e Romania”, ha aggiunto Alessandro Ercolani. Al
governo di Vienna Rheinmetall Italia ha consegnato sette batterie “Skynex”,
mentre a fine dicembre le autorità di Bucarest hanno richiesto due batterie.
Anche il Qatar è uno degli ultimi clienti dell’azienda romana.
Intanto
il ministero della difesa russo fa sapere di aver colpito la batteria di
missili terra-aria SAMP/T prodotta dal consorzio missilistico Eurosam (è
presente il gruppo Leonardo SpA attraverso la controllata MBDA Italia) e
consegnata lo scorso anno all’Ucraina dai governi italiano e francese. Con un
comunicato diffuso il 24 gennaio e ripreso dall’agenzia Tass, Mosca ha rivelato l’attacco alla batteria SAMP/T (valore
introno agli 850 milioni di euro) insieme a quelli contro una stazione radar ed
i depositi di munizioni della 31^ Brigata meccanizzata e della 26^ Brigata di
artiglieria ucraine, mediante l’impiego di missili, artiglieria e velivoli
senza pilota. Il governo francese ha smentito le dichiarazioni della difesa
russa. Imbarazzato silenzio invece da parte del governo Meloni-Crosetto.
Articolo
pubblicato in Pagine Esteri il 5
febbraio 2024, https://pagineesteri.it/2024/02/05/mondo/armi-italiane-allucraina-affari-doro-e-consegne-secretate/
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