Sicilia. Studenti, docenti e No War contro l’Alternanza Scuola-Lavoro nelle forze armate
Alternanza Scuola-Caserma? No, grazie!!! Venerdì 8 aprile studenti, insegnanti, associazioni No War e sindacati di base si sono dati appuntamento a Palermo per chiedere l’abrogazione del protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico della Regione Sicilia e il Comando Militare dell’Esercito firmato il 20 dicembre 2021, nonché dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), come sono state ridenominate le attività di Alternanza Scuola-Lavoro introdotte con la legge 107/2015 (la buona scuola di Matteo Renzi & C.).
Alla vigilia dello scorso Natale,
gli istituti secondari di secondo grado dell’Isola si sono trovati un pessimo
regalo: un accordo di durata triennale tra la massima istituzione scolastica
regionale e il Comando generale dell’Esercito per lo svolgimento delle attività
di alternanza scuola-lavoro in alcuni dei reparti militari presenti in Sicilia.
Un provvedimento prontamente respinto da buona parte del mondo della scuola e per
la cui abolizione è stato costituito un Coordinamento di cui fanno parte oggi 15
associazioni (Anarchica Palermo, Cobas, Collettivo Studentesco LC Garibaldi
Palermo, Collettivo Radio AUT, Comitato di Base NO MUOS Palermo, Federazione
Anarchica Siciliana, Fronte della Gioventù Comunista, Laboratorio A. Ballarò,
Laboratorio Sociale Malaspina, Movimento No Muos, Our Voice, Partito Comunista
dei Lavoratori, SCUM, Studenti Palermitani, USB Scuola).
“Rigettiamo con forza il Protocollo
d’Intesa firmato dal Comando Militare dell’Esercito e dall’Ufficio Scolastico
Regionale che prevede l’impiego degli studenti in progetti lavorativi, non
retribuiti, in sette caserme”, scrive il Coordinamento No PCTO. “Riservare particolare
attenzione al mondo scolastico, accademico e scientifico per la diffusione dei
valori eticosociali, della storia e delle tradizioni militari - così recita
il protocollo - ci sembra in netto contrasto con tutti i documenti di vari
organismi internazionali che invitano le istituzioni a non propagandare fra le
giovanissime generazioni i valori della guerra che, peraltro, è ripudiata nella
nostra Costituzione. Ci appare invece tragicomica l’intenzione - sempre del
protocollo – di rafforzare la
correlazione fra il sistema educativo e la valorizzazione del patrimonio
artistico-culturale e naturalistico, poiché viviamo in una Regione che paga
a caro prezzo la sottrazione di interi pezzi di territorio perché soggetti a
servitù militari: dalla sughereta di Niscemi per far posto alla base che ospita
il MUOS, alla costa di Punta Izzo ad Augusta interdetta alla fruizione per svolgervi
esercitazioni militari”.
Secondo le organizzazioni siciliane
che hanno promosso la Campagna No PCTO,
la scuola dovrebbe rafforzarsi invece come punto di riferimento delle nuove
generazioni e “non diventare cassa di risonanza o ancora peggio esecutore dei
voleri dell’Esercito”. “La scuola – aggiungono - deve educare alla pace e alla
convivenza tra i popoli e il modello scuola/caserma e la militarizzazione
dell’educazione e del sapere vanno nella direzione opposta. Pertanto chiediamo
all’USR Sicilia la revoca immediata del Protocollo e alle scuole siciliane che
le abbiano intraprese, di sospendere ogni attività di collaborazione con le istituzioni
militari”.
Il Coordinamento ha promosso
una raccolta di firme contro l’Alternanza nelle forze armate che saranno
consegnate venerdì mattina a conclusione di un presidio davanti all’Ufficio
Scolastico della Regione, in via Fattori 60 (Palermo). Nello stesso giorno si
terrà presso l’IIS “Ettore Majorana” del capoluogo siciliano il convegno di
aggiornamento/formazione del CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica, rivolto
a tutto il personale scolastico (in presenza e videoconferenza), dal titolo ASL/PCTO. Un bilancio del loro svolgimento”.
Interverranno, tra gli altri, i professori Edoardo Albeggiani e Pino Iaria e
gli studenti Giorgio Caruso (LS “Einstein” di Palermo) e Diego D’Urso (LS “Lombardo
Radice” di Catania).
“I Percorsi per le Competenze
Trasversali e per l’Orientamento devono essere abrogati perché siamo di fronte
ad un’attività lavorativa obbligatoria che ha il fine malcelato di insegnare
alle giovani generazioni le basi fondamentali (ideologiche e pratiche) del
mondo del lavoro nell’epoca del neoliberismo trionfante: precarietà,
dequalificazione, sfruttamento”, spiegano i promotori delle iniziative dell’8
aprile. “Sia nella Formazione Regionale sia nella Scuola Pubblica, soprattutto
negli Istituti Tecnici e Professionali, questa pratica ha messo a disposizione
delle aziende centinaia di migliaia di giovanissimi/e che, con la
giustificazione di imparare il mestiere, introiettano la concezione dominante
per cui è una fortuna trovare un impiego anche se i diritti salariali,
contrattuali, di orario e organizzazione, devono essere sacrificati”.
Per il Coordinamento NO PCTO la scuola rischia di diventare la
“cinghia di trasmissione di un sistema che non
solo sfrutta, ma prepara allo sfruttamento ed educa a sfruttare”. “Compresa
nel pacchetto ASL/PCTO – conclude il Coordinamento - è l’evidente mancanza di
sicurezza, per cui si sono verificati numerosi e gravi incidenti, con la morte
nel corso di uno stage di due ragazzi frequentanti Centri Regionali di
Formazione Professionale, ma che sarebbe potuto capitare in qualsiasi scuola
secondaria”.
Così come con i processi di
militarizzazione del territorio, anche con l’Alternanza Scuola/Lavoro la Sicilia ha assunto il ruolo di vero e
proprio laboratorio sperimentale del modello socio-culturale bellicista ormai dominante.
Così il protocollo Esercito-USR individua una serie di reparti armati dove gli
istituti secondari di secondo grado dell’Isola possono svolgere da quest’anno
scolastico i “percorsi di alternanza”. Nello specifico, presso il 62° Reggimento fanteria “Sicilia” di Catania
sono stati attivati PCTO per Riparazioni
apparati telecomunicazioni e veicoli; Gestioni
magazzini e depositi; Manutenzione
del verde; Gestione del servizio
cucina e distribuzione vitto. Presso il 46° Reggimento trasmissioni di
Palermo gli studenti possono operare al Cablaggio
strutturato nelle reti locali e alla Gestione/supervisione
dei servizi di rete. Sempre nel capoluogo siciliano, offerte formative sono disponibili presso il “Centro documentale
dell’Esercito”, nella “Sezione rifornimenti e mantenimento” (Lavorazioni meccaniche di officina; Falegnameria; Fabbro; Verniciatura);
all’11° Reparto infrastrutture (Progettazione
opere edili; Assistente cantiere
opere edili – impianti); al “CME – Comando Militare Esercito Sicilia” (Accoglienza e accompagnamento visitatori al
Palazzo e per mostre/eventi; Gestione
biblioteca, Orientamento topografico). PCTO di Lavorazioni
in officina e laboratori sono attivi infine presso il 6° Reggimento
bersaglieri della brigata “Aosta” a Trapani.
Le alternanze scuola-forze armate si
sovrappongono purtroppo a tutta una serie di interventi “educativi-formativi” promossi
all’interno degli istituti di ogni ordine e grado dai vertici del Ministero della
Difesa italiano e dai Comandi delle forze USA e NATO presenti in Sicilia. E’
prassi consolidata l’organizzazione di “visite guidate” delle classi a caserme,
aeroporti e basi militari o ad aziende produttrici di sistemi d’arma. Gli
studenti vengono chiamati ad assistere a parate militari, alzabandiera,
conferimenti di onorificenze a presunti eroi di guerra. Ci sono poi le
molteplici attività didattiche affidate a generali e ammiragli (dall’interpretazione
della Costituzione all’educazione ambientale e alla salute, alla lotta alla
droga e alla prevenzione dei comportamenti classificati come “devianti”,
bullismo, cyberbullismo, ecc.); i cori
e le bande di studenti e soldati; gli stage formativi
sui cacciabombardieri e le fregate.
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