La Russia gioca alla guerra anche in Africa: elicotteri e mercenari dalla Wagner “invadono” il Mali
La
devastante aggressione in Ucraina non ferma l’export di armi russe al
continente africano. Il 30 marzo il governo militare-golpista del Mali ha
ricevuto un ingente carico di sistemi di guerra di produzione russa. La
consegna è stata effettuata alla presenza del ministro della difesa Sadio
Camara all’aeroporto di Bamako-Senou. Secondo quanto riferito dalla testata
online sudafricana Defenceweb,
l’equipaggiamento bellico è giunto in Mali a bordo di un grande aereo da
trasporto An-124 dell’Aeronautica militare della Federazione Russa “nell’ambito
dell’accordo di lunga durata” sottoscritto con le autorità di Bamako.
Nello
specifico sarebbero stati trasferiti alle forze armate maliane due elicotteri
d’attacco Mi-24P Hind F e alcuni
sistemi radar mobili Protivnik-GE/59N6-TE. Gli elicotteri sarebbero dotati di
cannoni GSh-30-2K da 30mm e avanzate apparecchiature per il telerilevamento e
l’invio di immagini.
“Questi
nuovi sistemi d’arma giocheranno un ruolo cruciale nel rafforzamento della
capacità operative delle nostre forze armate per assicurare sicurezza e
prosperità alla popolazione”, ha dichiarato il portavoce del ministero della
difesa del Mali. “Gli elicotteri saranno usati a supporto degli sforzi
nazionali contro l’insorgenza e il terrorismo”.
I
due Mi-24P si aggiungono ad altri elicotteri che la Russia ha consegnato alle
autorità di Bamako negli ultimi anni. Tra la fine del 2017 e il gennaio 2021
Mosca ha trasferito alle forze armate maliane quattro velivoli Mi-35 per
l’attacco al suolo e il supporto tattico, a seguito di un contratto stipulato
nel 2016. Gli elicotteri Mi-35 possono essere armati con missili anticarro Ataka-V o
Shturm-V, missili aria-aria Igla-V, razzi da 80 o 122 mm e cannoni GSh-231 da
23 mm. Oltre alle armi, i velivoli possono trasportare fino a otto persone o
carichi di 1,5 tonnellate.
Secondo
l’autorevole Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), lo scorso
anno sarebbero giunti in Mali pure quattro elicotteri Mi-171 grazie a un
contratto del valore di 61 milioni di dollari che include l’addestramento dei
piloti e la fornitura di armi e munizioni. L’arrivo a Bamako di questi velivoli
era stato segnalato l’1 ottobre 2021 da Africa
ExPress. “Il ministro della Difesa maliano, Sadio Camara, ha
precisato che i velivoli sono stati acquistati dal suo governo, mentre armi e
munizioni sono un dono di Mosca”, riportava Africa
ExPress. “Camara ha elogiato i russi per la rapidità e la solerzia nella
consegna dei mezzi”.
Il contratto preliminare per l’acquisizione dei quattro
elicotteri Mi-171 era stato
siglato nel dicembre del 2020. Analisi
difesa ha potuto ricostruire che due di questi velivoli erano giunti in
Mali a bordo di
un aereo da trasporto strategico Antonov An-124-100 Ruslan (RF-82038) delle
Forze Aerospaziali russe, decollato il 30 settembre da Il Cairo e proveniente
da Ulan-Ude, dove ha sede l’omonima fabbrica di elicotteri facente capo a
Russian Helicopters.
Gli altri due Mi-171
sono giunti in Mali il 26 novembre 2021. L’annuncio è stato fatto dall’Ambasciata russa a Bamako con un post su Twitter. Alla cerimonia
ufficiale di consegna erano presenti il presidente-colonnello della giunta
militare golpista, Assimi Goyta, e il primo ministro “ad interim” Choguel Kokalla
Maiga.
Quindici giorni prima l’agenzia
di stampa TASS aveva ripreso le
dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov che annunciava l’intenzione
di rafforzare la cooperazione tecnico-militare con il Mali. “Le relazioni
russo-maliane sono amichevoli e basate sulla fiducia reciproca ed è
nell’interesse di entrambi i Paesi promuovere i legami commerciali, militari e
culturali”, specificava Sergey Lavrov.
In verità la partnership
militare Mosca-Bamako era stata avviata già durante il governo poi deposto dal
golpe del 18 agosto 2020. Nel corso di una sessione parlamentare del novembre 2019, l’allora
ministro della Difesa, il generale Ibrahim Dahirou Dembele, aveva annunciato
“l’arrivo nelle prossime settimane di soldati russi per sostenere tecnicamente”
le forze armate locali e cooperare, in particolare, alla manutenzione degli
elicotteri d’attacco Mi-35 consegnati da Mosca e alla formazione addestrativa
dei piloti maliani.
Dopo il colpo di stato sarebbero giunte in Mali le
prime unità di contractor della società di “difesa” privata russa Wagner. A
fine 2021 RFI - Radio France
International ha documentato l’intenso traffico di aerei militari della
Federazione Russa nello scalo aeroportuale di Bamako, contemporaneo al
“dispiegamento” nel paese di mercenari al soldo della Wagner e “con il supporto
logistico di Mosca”. A metà dicembre è stato tracciato l’arrivo in Mali di un
aereo cargo Tu-154 dell’Aeronautica russa proveniente da Bengasi, città libica
in cui ha operato per lungo tempo il Gruppo Wagner a supporto del Lybian National Army del generale Khalifa
Haftar.
Secondo le fonti di intelligence occidentali, la
giunta militare avrebbe autorizzato la presenza in Mali fino a un migliaio di
contractor a supporto delle forze armate e a protezione di alti funzionari
governativi, riconoscendo al Gruppo Wagner un compenso mensile di circa 6
miliardi di franchi CFA (9,13 milioni di euro) e l’autorizzazione all’accesso
di aziende russe all’esplorazione mineraria (oro e magnesio). Il 24 dicembre 2021 sedici paesi dell’Unione europea, compresi Italia,
Francia, Regno Unito e Germania, hanno formalmente condannato la presenza di truppe mercenarie in Mali. “C’è la
consapevolezza del coinvolgimento del governo della Federazione Russa nel
fornire il supporto materiale al dislocamento del Gruppo Wagner in Mali”,
affermavano i paesi UE. “Ciò può solo deteriorare ulteriormente le condizioni
di sicurezza in Africa occidentale e pertanto chiediamo alla Russia di tornare
a un comportamento responsabile e costruttivo nella regione”.
Il 7 gennaio 2022 Al-Jazeera
e Radio France Internationale hanno
dato notizia della presenza di decine di militari russi nella base di Timbuctu,
precedentemente utilizzata dalle truppe francesi operanti in Mali. II portavoce
dell’Esercito maliano ha confermato quanto rivelato dai due organi di stampa
specificando trattarsi di “istruttori” giunti nell’ambito di un accordo di
cooperazione bilaterale per l’addestramento delle unità locali all’uso degli
equipaggiamenti militari consegnati dal governo russo.
I contractor del Gruppo
Wagner avrebbero avuto il battesimo del
fuoco nel corso di un agguato a un convoglio delle forze armate maliane, tra
Bandiagara e Bankass, due località situate a sud di Mopti, nel centro del Paese, da
parte di una milizia presumibilmente vicina al gruppo islamico “Katiba
Macina” guidato da Amadoun Koufa.
La partecipazione di contractor in sanguinose
operazioni di guerra in Mali è stata ipotizzata da Human Rights Watch in un
report pubblicato il 5 aprile scorso. “Le forze armate nazionali,
presumibilmente in associazione con militari stranieri, hanno eseguito l’esecuzione
sommaria di circa 300 uomini, alcuni dei quali sospettati di essere combattenti
islamisti, nella città centrale di Moura, alla fine di marzo 2022”, scrive l’ONG
statunitense. “Gli uomini erano stati fatti prigionieri durante un’operazione
militare che ha preso il via il 27 marzo (…) Le indagini hanno rivelato che ci
sono stati altri gravi incidenti a fine marzo: le forze armate del Mali e i
combattenti stranieri – identificati da diversi testimoni come Russi – hanno assassinato in piccoli
gruppi alcune centinaia di persone che erano state fermate in una retata a Moura”.
Secondo quanto riferito dal ministero della difesa maliano, tra il 23 e il 31
marzo l’esercito “ha ucciso 203 terroristi e ne ha arrestato altri 51”.
Diversi civili hanno dichiarato agli osservatori di
Human Rights Watch che già da gennaio erano presenti nelle città di Sofara,
Ségou, Mopti, Diabaly e Belidanédji “uomini bianchi armati che non parlano il
francese” e che gli stessi avrebbero partecipato direttamente ai raid. “I
residenti ritengono che si tratti di personale russo, in parte perché il
governo di transizione ha dichiarato lo scorso dicembre che addestratori russi erano in Mali a
seguito di un accordo bilaterale con la Russia”, conclude l’organizzazione
internazionale per i diritti umani.
Articolo pubblicato in Africa ExPress l’11 aprile 2022, https://www.africa-express.info/2022/04/11/la-russia-gioca-alla-guerra-anche-in-africa-elicotteri-e-mercenari-dalla-wagner-invadono-il-mali/
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