Pericolo Coronavirus e il Comando Usa annulla esercitazione navale nel Golfo di Guinea
“Dopo
un’attenta valutazione con i paesi partecipanti e le nazioni ospitanti, è stata
decisa la cancellazione dell’esercitazione Obangame
Express 2020 rispondendo così allo sforzo globale per contenere l’espansione
del nuovo coronavirus (COVID-19) e minimizzare l’esposizione del personale Usa
e delle nazioni partner al virus”. Con una nota emessa il 14 marzo, l’U.S. Africa Command con sede a Stoccarda
(Germania), in accordo con il Comando delle forze navali Usa in Europa e della
VI Flotta di stanza a Napoli, ha reso noto l’annullamento dell’esercitazione
multinazionale prevista nel Golfo di Guinea dal 20 al 28 marzo. “Noi
continuiamo a mantenere la massima attenzione sull’evoluzione del COVID-19 e
stiamo prendendo gli interventi appropriati per proteggere le nostre truppe e
quelle dei partner africani”, ha dichiarato il generale Stephen J. Townsend,
comandante di U.S. Africa Command. “Possiamo ridimensionare o cancellare un’esercitazione,
ma continueremo a far di tutto per assicurare ai militari in Africa ciò di cui
loro hanno bisogno. U.S. Africa Command continuerà a valutare e adeguare le finalità
delle sue attività in modo da assicurare la necessaria protezione sanitaria e prevenire
la diffusione del virus”.
L’annullamento
di Obangame Express giunge un paio di
giorni dopo la decisione del Comando dell’esercito Usa in Europa di non sospendere
la maxi-exercitazione Defender Europe
in Germania, Polonia e Repubbliche baltiche, nonostante l’esplosione pandemica
del Coronavirus nel vecchio continente, prevedendo solo una rimodulazione dei
war games e una “riduzione” del numero dei militari statunitensi da impiegare (in
precedenza era previsto il trasferimento in Europa di 20.000 unità).
Obangame Express si tiene annualmente in Africa occidentale ed è
una delle tre più importanti esercitazioni che gli Stati Uniti svolgono nel
continente. Essa viene pianificata “per sviluppare la cooperazione regionale,
la prontezza della risposta navale, lo scambio delle informazioni e le capacità
d’interdizione tattica per migliorare le qualità delle nazioni partecipanti contro
ogni attività illegale in mare”. All’edizione 2020 era prevista la presenza di
oltre 3.000 militari provenienti da 33 paesi di Africa, Europa e America, 102 unità
di superficie e 12 velivoli aerei “per ‘addestramento congiunto nelle tattiche
anti-pirateria, sicurezza energetica, contro la pesca illegale e il contrasto
ad ogni traffico illecito”. In preparazione dell’esercitazione adesso abortita,
erano già stati trasferiti nel Golfo di Guinea il cacciatorpediniere lanciamissili
“USS Carney” della Marina militare Usa, il pattugliatore oceanico “Amazonas”
del Comando navale del sud-est del Brasile e il pattugliatore d’altura “Audaz”
dell’Armada spagnola. Quest’ultimo, partito da Cartagena, ha effettuato nelle settimane scorse
diversi scali tecnici a Noadibou (Mauritania), Accra e Sekondi (Ghana), Doula
(Camerun), Walvis Bay (Namibia), Luanda (Angola), Port Gentil (Gabon), Lagos
(Nigeria), Dakar (Senegal) e Praia (Capo Verde).
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