Misteri e certezze sui militari Usa che da Sigonella inseguono le pandemie
Bocche
cucite tra le forze politiche di governo vecchie e nuove sul trasferimento a
NAS Sigonella di uno dei reparti delle forze armate a cui il Pentagono affida
ricerche e sperimentazioni su virus, batteri, vaccini e farmaci antivirali. Nel luglio 2019, il comando della Naval
Medical Research Unit No.3 (NAMRU-3) di stanza al Cairo (Egitto) dalla Seconda
guerra mondiale si è insediato nella grande base aeronavale siciliana occupando
provvisoriamente l’edificio n. 318, in attesa che prendano il via i lavori di
ristrutturazione e ampliamento del Building No. 303 a NAS 1 (la stazione più
antica di Sigonella, ad uso esclusivo Usa), individuato da US Navy come
prossima sede logistica di NAMRU-3. Ad oggi non è possibile sapere se e quando
il repentino trasloco sia stato autorizzato dall’esecutivo e come mai non è
stato informato il Parlamento nonostante la rilevanza politico-strategica e
“scientifica” dell’unità Usa, direttamente dipendente dal Naval Medical Research
Center di US Navy e del Corpo dei Marines. L’NMRC ha sede a Silver Spring,
Maryland ed opera come “agenzia di ricerca di base e di biomedicina applicata” della
Marina Usa con due direzioni preposte alla “protezione del personale militare
in caso di attacchi biologici, nucleari e chimici”.
C’è
poi da comprendere quali siano state le “necessità di potenziamento della sicurezza
richieste per le facility” che hanno indotto il Pentagono a ricollocare in
Sicilia NAMRU-3: l’unità è stata ospitata nella capitale egiziana
ininterrottamente per 75 anni, nonostante alla guida del paese africano si
siano alternati leader con visioni internazionali del tutto antagoniste. L’Egitto
è stato pure un alleato dell’Unione sovietica e ha combattuto due sanguinosi
conflitti contro Israele, uno dei partner strategici degli Stati Uniti in Medio
oriente (la guerra dei sei giorni nel
1967 e del Kippur nel 1973), eppure
Washington non aveva mai sospeso le attività di “ricerca” di NAMRU-3 al Cairo. Da
accertare poi se oltre allo staff di comando dell’unità medico-sanitaria siano
stati trasferiti a Sigonella e/o lo saranno a breve anche i sofisticati
laboratori top secret in cui vengono isolati e manipolati virus e altri agenti
biologici. In una lettera aperta al personale militare e civile Usa, pubblicata
il 10 gennaio 2020 dal settimanale Signature
di NAS Sigonella, il comandante
di NAMRU-3 Marshall Monteville ha dichiarato che “non stiamo localizzando laboratori
in Italia”. Nella previsione di budget della Difesa Usa per l’anno fiscale 2020
è però prevista una spesa tra i 500.000 e un milione di dollari per
“l’acquisizione di attrezzature per la NAMRU-3 della Naval Air Station di
Sigonella”. Lo stesso valore in denaro, non irrilevante, è riportato anche nel bando
esplorativo emesso il 7 marzo 2019 dal Corpo d’Ingegneria di US Army (USACE) per
verificare l’interesse da parte di aziende o contractor “a fornire le apparecchiature
e i servizi necessari per convalidare,
equipaggiare e assicurare la transizione e attivare l’edificio amministrativo
di NAMRU-3 Sigonella”. L’opportunità di
contratto, specificava USACE, “consentirà l’allestimento
iniziale della facility di ricerca in costruzione/rinnovamento in un’area dove
esistono attualmente uffici amministrativi”. Nel bando la firma del contratto veniva
fissata entro il febbraio 2020 con una consegna delle attrezzature da completarsi
nei tre mesi successivi.
“NAS
Sigonella è stata scelta come la migliore location per le operazioni del
quartier generale di NAMRU-3 poiché è nota per essere l’Hub of the Med, geograficamente centrale per il supporto a tre
comandi strategici delle forze armate Usa, U.S. Central Command, U.S. European
Command e U.S. Africa Command”, ha spiegato il capitano Marshall Monteville a Signature. “Sono un medico militare in
servizio con il Copro dei microbiologi. NAMRU-3
è la terza unità di cui divento comandante nei miei 26 anni di servizio con la
Marina. In precedenza ho guidato dal 2014 al 2017 NAMRU-2 a Singapore e dal 2017
al 2019 il Naval Health Research Center sito nella base navale di Point Loma a
San Diego, California. NAMRU-3
opera sin dal 1942 quando fu creata al Cairo la Commissione anti-tifo. L’importanza di essa è così grande che è
stata l’unica organizzazione a restare attiva tra il 1967 e il 1973, quando le
tensioni tra Stati Uniti ed Egitto avevano portato ad una completa rottura nelle
loro relazioni”.
“Il
mio primo incontro con NAMRU-3 risale al 2003 quando ho lavorato al Cairo in
uno staff di scienziati impegnati nel Programma di virologia. Sì, questa è
stata la mia lotta contro l’influenza aviaria (bird flu) quando si è diffusa dall’Asia al Medio oriente e poi giù
in Africa. Al tempo NAMRU-3 era uno dei tre Centri di riferimento
sull’influenza a livello mondiale del Dipartimento della Salute Usa, insieme ai
Centers for Disease Control e al St. Jude Children’s Research Hospital. Mentre
non stiamo stabilendo un laboratorio in Italia, abbiamo distaccamenti di
laboratorio in Egitto, Ghana e Gibuti. Con il trasferimento
dei comandi operativi a NAS Sigonella, continueremo a mantenere una presenza in
ognuno di questi paesi, con maggiori ricerche ed analisi che condurremo sul
campo in collaborazione con le nazioni e le agenzie partner. Si tratta di un modello
di lavoro mutuato da NAMRU-2 in Asia, dove il quartier generale è a Singapore e
le ricerche vengono condotte in Cambogia, Vietnam, Malesia e Laos. Nonostante stiamo
ricostruendo la nostra struttura di comando a seguito di una chiusura senza
prendenti del nostro antico quartier generale al Cairo, e nonostante abbiamo
avuto il turn-over di più del 90% del nostro staff quest’estate, ci sforzeremo
a mantenere la nostra storica reputazione di ricerca di qualità con un futuro
d’eccellenza nella protezione dei combattenti Usa ed alleati. NAMRU-3
non vede l’ora di continuare il suo importante lavoro da Sigonella. Non importa dove è collocato il nostro comando: noi continueremo
a svolgere sempre la nostra missione a supporto della salute e delle capacità operative
delle forze armate”.
Sempre
a Signature, l’executive officer di
NAMRU-3, il comandante Dean J. Wagner,
ha fornito ulteriori informazioni sulle funzioni attribuite alla controversa
unità insediatasi a Sigonella. “La missione di NAMRU-3
è quella di studiare, monitore e individuare le emergenti e riemergenti minacce
di malattie che interessano i militari e la salute pubblica, così come quella
di sviluppare strategie di mitigazione contro di esse nelle aree di
responsabilità dei Comandi Usa per l’Europa, l’Africa e il
Medio oriente”, ha dichiarato Wagner. “Ciò è svolto in partnership con le
nazioni ospiti (dunque l’Italia, NdA),
le agenzie statunitensi, così come gli US Centers for Disease Control e l’OMS. L’importante
lavoro di NAMRU-3 supporta le principali missioni di protezione sanitaria ed
efficienza delle forze della Marina militare. NAMRU-3 ha una serie di esperti compresi
entomologi, microbiologi e medici di malattie infettive che operano congiuntamente
per assicurare che le nostre armate restino in salute e siano pronte a
combattere. Tra gli obiettivi specifici c’è la sorveglianza dei vettori, con la
cattura dall’ambiente naturale o da animali di insetti come zecche e zanzare
che poi vengono analizzati. Le varie specie di insetti possono fornire
informazioni sulle malattie o sugli agenti patogeni che potrebbero circolare
nelle aree d’intervento. Per la stessa ragione possono essere coltivati ed
esaminati anche microbi provenienti da diverse fonti. La Naval Medical Research
Unit No. 3 conduce inoltre ricerche sulle malattie infettive, compresa la
valutazione di vaccini, agenti terapeutici, test diagnostici e misure di
controllo sui vettori. Il laboratorio clinico di NAMRU-3 è accreditato dal College of American Pathologists e
nell’ultima decade ha pubblicato più di 250 articoli in riviste scientifiche e
mediche internazionali”. Sempre secondo lo staff di NAMRU-3, a partire dal 1999,
grazie all’implementazione da parte del Pentagono del Sistema Globale sulle Infezioni Emergenti (GEIS), l’unità ha esteso
il suo campo di ricerca ad altre aree, prima fra tutte quella sulle epidemie e le
pandemie di origine influenzale. “NAMRU-3 gioca un ruolo importante nella
risposta globale alla minaccia rappresentata dall’influenza aviaria e da altre
pandemie influenzali ed è attualmente attiva nel monitorare i trend delle
malattie infettive sia sulla popolazione civile che in quella militare del
Medio oriente e dell’Africa”.
Tra i principali programmi attualmente
condotti dallo staff di NAMRU-3 c’è la Bacterial and Parasitic Disease Research
(BPDRP), con oggetto la ricerca e i test sugli agenti batterici e virali e i parassiti
che causano diarree così come i batteri e i protozoi patogeni associati alle
malattie febbrili acute. “La missione di BPDRP prevede anche la formazione multilaterale
e l’attività di ricerca nei settori batteriologici, dell’epidemia clinica,
della medicina tropicale, della biosecurity, molecolare e della diagnostica immunologica”,
spiega il Dipartimento di US Navy. “BPDRP ha condotto iniziative di formazione in
Afghanistan, Gibuti, Yemen, Liberia, Nigeria, Pakistan e Iraq. In passato ha
pure lavorato per lo sviluppo e il test di vaccini e il trattamento contro il tifo,
la meningite, la tubercolosi, la Salmonella, la schistosomiasi, la Brucella e
altre infermità tropicali”. C’è poi il Viral
and Zoonotic Disease Research Program (VZDRP) con focus le cause virali
delle malattie respiratorie e gli arbovirus, specie quelli ad interfaccia animale-uomo,
come il dengue, la febbre della Rift Valley, la febbre emorragica del Congo, la
Chikungunya e il virus del Nilo occidentale. “VZDRP è un centro di riferimento
dell’OMS per l’influenza aviaria e umana H5N1 e collabora con la stessa OMS per
l’HIV. VZDRP collabora con i centri antinfluenzali nazionali e i laboratori
pubblici di 12 paesi, con capacità di isolamento di virus, diagnosi molecolari e
sequenziamenti genetici. Il personale di VZDRP gestisce un laboratorio con
standard di biosicurezza BSL-3 e il
programma Biological Select Agents and
Toxins (BSAT). Scopo primario di questa sorveglianza è l’identificazione
tempestiva e la registrazione dei virus influenzali a favore dei produttori di
vaccini del CDC – Center for Disease Control
and Prevention degli Stati Uniti d’America, in modo da assicurare l’effettiva
vaccinazione della popolazione della regione che ammonta ad oltre 600 milioni
di persone”.
Altro impegno di NAMRU-3 intimamente
legato alle pandemie influenzali è il Global
Disease Detection & Response Program (GDDRP), condotto congiuntamente al Global Disease Detection Center che gli Usa hanno inaugurato nel
2006 in Egitto. “GDD/N3 esegue attualmente la sorveglianza delle malattie acute
febbrili e respiratorie nell’area del delta del Nilo; la sorveglianza dell’influenza
e delle infezioni respiratorie acute e severe (SARI) nei paesi della regione
del Mediterraneo orientale; la prevenzione delle infezioni in ambito
ospedaliero e la difesa anti-microbica; la formazione del personale sanitario nei
settori della biosecurity, particolarmente in Egitto e Giordania; la
prevenzione dell’epatite C in 12 diversi paesi”. Rilevanti anche le attività
attribuite al distaccamento di NEMRU-3 in Ghana, operativo dal 1995 in partnership
con le forze armate nazionali. I suoi laboratori hanno concorso alla produzione
dei vaccini contro al malaria EBA-174 ed EBA-175; alla “caratterizzazione molecolare
dei marcatori di farmaci resistenti al P. falciparum e della sieroprevalenza nell’uomo
del virus della febbre di Lassa”; alla collaborazione con le forze armate dell’Africa
occidentale nella “sorveglianza dell’influenza, delle infezioni dell’apparato
respiratorio superiore e degli stati febbrili acuti”, in particolare nei centri
anti-influenzali di Ghana, Togo, Costa d’Avorio, Liberia, Burkina Faso e
Nigeria.
Nonostante il curriculum
vantato nella “lotta” pluriannuale alle epidemie influenzali, non si può certo dire
che NAMRU-3 sia stata in grado a imporre ai Comandi Usa e Nato efficaci ed
appropriate misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus Covid-19
tra il personale militare e civile statunitense e italiano operante a Sigonella.
Qualche ora fa il SIAM - Sindacato dell’Aeronautica militare ha denunciato che
due avieri del 41° Stormo e due lavoratori italiani sono risultati positivi al
coronavirus;. E' ricoverato invece nel nosocomio di Caltagirone un ex
dipendente di NAS Sigonella originario del comune di Niscemi, che il 28
febbraio scorso aveva festeggiato in un locale della base il suo pensionamento.
Ignoto sino ad oggi se ci sono contagiati anche tra i militari e i familiari
Usa, ma il 9 marzo scorso i media statunitensi hanno dato notizia che le
autorità sanitarie avevano imposto la quarantena a tre marines “rientrati una
decina di giorni prima dalla base italiana di Sigonella”.
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