Destri e Sinistri. La Repubblica parallela di Scajola, Bertinotti e Confalonieri
“Ogni anno facciamo una cena, io
insieme a Bertinotti e Confalonieri. Esprimiamo sempre grande preoccupazione
per la debolezza degli esponenti politici nelle proprie posizioni. Oggi
ascoltiamo solo urla e insulti. Il Paese così non va da nessuna parte…”.
Parole dell’ex pluriministro e odierno sindaco di Imperia Claudio Scaloja,
imputato eccellente al processo Breakfast
in corso a Reggio Calabria, con l’accusa di aver favorito la fuga e la latitanza
dorata all’estero di Amedeo Gennaro Matacena, condannato con sentenza
definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il succo dell’intervista rilasciata
da Claudio Scaloja a Imperiapost.it l’ 11 aprile 2017 è che la politica oggi la si
fa in Italia senza barriere ideologiche: destri e sinistri, sospetti membri di
superlogge e supercupole ed (ex) leader della sinistra radicale, insieme amorevolmente
a condividere brunch, aperitivi e cene.
L’ultimo tete a tete tra l’imputato eccellente dello Stato parallelo e l’ex segretario del Prc ed ex Presidente della Camera
dei deputati Fausto Bertinotti è stato immortalato dai fotoreporter il 4 agosto
2018 a Dolceacqua, borgo medievale
del ponente ligure. “Una cena riservatissima, quella che ha
visto commensali i due politici e altre illustri personalità”, riporta la
cronaca rosa. “Davanti a un bicchiere di Rossese e uno di Vermentino, e ad una
cena a base di coniglio e ravioli, i due politici navigati hanno parlato e
commentato la situazione attuale, non solo locale, ma anche nazionale (…) Claudio
Scajola è ancora in pista e, dopo l’elezione a sindaco della città di Imperia, potrebbe esportare il suo modello,
risultato vincente contro quelli imposti dalle logiche di partito…”.
Al convivio della scorsa
estate pare fosse assente l’onnipotente presidente Mediaset Fedele Confalonieri, noto anch’egli – come Scaloja – per l’amore
per Silvio Berlusconi e per qualche contrattempo giudiziario nell’Italia tutta
da bere (e da dimenticare). Bertinotti e Confalonieri erano invece insieme a
cena a casa Scaloja il 18 agosto 2013 proprio nei giorni del terremoto giudiziario
che vedeva “vittima” Amedeo Gennaro Matacena, armatore dello Stretto ed (ex)
parlamentare forzista. Agli atti del processo Breakfast i brogliacci di una telefonata intercettata quel giorno
tra l’ex ministro Scaloja e Chiara Rizzo, moglie di Matacena. I due si sentono cripticamente
ormai da giorni: per gli inquirenti di Reggio Calabria l’obiettivo comune è
quello di favorire la latitanza in Libano e negli Emirati dell’ex parlamentare
reggino. Prima di chiudere la comunicazione Scajola riferisce alla Rizzo: “Ci
sentiamo poi... poi, io stasera qui ci ho a casa Confalonieri, Bertinotti, Rapetto,
sai Rapetto quello dei dolci Baratti, Elah, Fondazione, hai capito? Che ha
attinenza questa cosa all’eventuale dopo di cui parliamo poi noi...”.
L’Italia davvero è sempre
più un Paese senza identità e senza speranza…
Commenti
Posta un commento