Maxi unità da guerra Fincantieri all’Algeria
Entro
la fine dell’anno la Marina militare della Repubblica d’Algeria potrà estendere
il suo raggio d’azione a tutto il bacino mediterraneo e all’Africa occidentale.
Nei giorni scorsi, presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia),
si è svolta la cerimonia di consegna di una grande unità da guerra anfibia, la
“Kalaat Beni-Abbes” che farà da nuova ammiraglia della flotta della Marina algerina.
L’imbarcazione è nata dall’evoluzione tecnologica delle unità da sbarco e
supporto logistico della classe “San Giusto”, in dotazione della Marina
militare italiana; ha una lunghezza di 143 metri, una larghezza di 21,5 metri e
un dislocamento a pieno carico di 8.800 tonnellate. A una velocità di crociera superiore
ai 20 nodi, la nuova nave ammiraglia potrà trasportare oltre 600 persone (152
membri d’equipaggio, 12 addetti al servizio volo e 430 marines), 15 carri
armati o 30 tank blindati leggeri e 5 elicotteri da combattimento di medie
dimensioni. La “Kalaat Beni-Abbes” dispone di un ponte di volo con due punti di
atterraggio per elicotteri, a prua e a poppa, ed è attrezzata con un ospedale
da 60 posti letto e diverse sale operatorie, per operare come supporto
sanitario alle truppe. All’interno dell’unità è presente un bacino allagabile che
può alloggiare un mezzo da sbarco di pronto intervento lungo 20 metri e pesante
30 tonnellate, su cui possono essere imbarcati 140 uomini o un carro armato
pesante; altre due imbarcazioni di pari dimensioni possono viaggiare fissate
sul ponte garage, ed essere movimentate attraverso un carroponte. Il sistema
d’armamento, prodotto anch’esso in Italia da aziende del gruppo Finmeccanica,
include i missili antiaerei a corto raggio Aster 15 (MBDA-Thales-Finmeccanica) e
i cannoni OTO Melara da 25 e 76 mm. Le apparecchiature elettroniche includono
il radar EMPAR prodotto da Selex ES (altra impresa italiana del gruppo
Finmeccanica), il sistema di rilevamento e guerra elettronica SCLAR-H (OTO
Melara) e il sistema di gestione combattimento “Athena-C” (Selex ES).
L’unità
da guerra è stata commissionata nel 2011 dal Ministero della difesa algerino a
Orizzonte Sistemi Navali (società controllata da Fincantieri e partecipata da
Selex ES) ed è stata realizzata per un buon 90% negli stabilimenti
Fincantieri di Muggiano e Riva Trigoso (Sestri Levante). Responsabile
dell’integrazione dei sistemi di bordo è stata la Seastema SpA, società con
sede a Genova operante nella progettazione, sviluppo e realizzazione di sistemi
di automazione integrata in ambito navale, creata nell’ambito di una joint
venture paritetica tra Fincantieri e la holding svizzera ABB. Oltre alla costruzione della “Kalaat Beni-Abbes”,
Fincantieri ha coordinato la produzione nel cantiere navale algerino di Mers El
Kebir (città del nord-ovest nei pressi di Orano) delle tre unità da sbarco minori
Landing Craft Vehicle Personnel – LCVP,
trasportabili dalla nave ammiraglia. Il valore della commessa è stato stimato
in 400 milioni di euro circa, più il costo dei cinque elicotteri AW101 che la
Marina militare algerina ha ordinato ad AgustaWestland (Finmeccanica).
La decisione algerina di commissionare all’Italia la
costruzione della grande unità da guerra è il frutto di un sapiente e
spregiudicato pressing promozionale orchestrato congiuntamente dai manager di
Fincantieri, dal governo italiano guidato al tempo da Romano Prodi e dai
massimi vertici della Marina militare. Nel novembre del 2007, il complesso
militare-politico-industriale italiano organizzò una trasferta in Algeria della
nave da sbarco “San Giusto”, con a bordo assetti anfibi del Reggimento San
Marco ed elicotteri da guerra antisommergibile “Sikorsky SH-3D”; in tale
occasione fu organizzata, a favore degli osservatori delle forze armate
algerine, una dimostrazione delle capacità anfibie dell’unità navale, degli
elicotteri e dei veicoli dei marò imbarcati. A guidare la delegazione italiana
ad Algeri, c’era il sottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri, senatore
ligure eletto nelle liste dei Democratici di sinistra-Ulivo, poi presidente Pd dell’Autorità
portuale di La Spezia.
La Marina
militare ha offerto il suo importante contribuito all’affaire, fornendo il
supporto logistico e l’addestramento dell’equipaggio algerino. “Questo
progetto ha visto la luce nell’ambito di un ampio e innovativo programma
di cooperazione italo-algerina
che attribuisce, alla Marina Militare Italiana, un pieno e diretto coinvolgimento
nell’addestramento del primo equipaggio”, riporta il comunicato stampa emesso
dal Ministero della Difesa il 17 gennaio 2014, in occasione del varo dell’unità
da sbarco, evento che era stato posticipato di un mese a causa di un incidente
mortale accaduto nello stabilimento Fincantieri di
Riva Trigoso a un ufficiale della società di rimorchiatori incaricata di assistere la “Kalaat
Beni-Abbes”.
Dall’ottobre 2013 ad oggi, la Marina italiana
ha gestito intensi cicli addestrativi a favore di 190 militari algerini. Le
attività sono state svolte presso il Centro di Addestramento Aeronavale della
Marina Militare (MARICENTADD) di Taranto e presso l’Ufficio Allestimento e Collaudo
Nuove Navi (MARINALLES) di La Spezia. A fine novembre, l’unità da guerra
algerina sarà trasferita a sud di Taranto per svolgere una prima missione in
mare aperto e le esercitazioni a fuoco con i cannoni OTO Melara da 76 mm. Nel
primo semestre 2015 alcuni ufficiali algerini saranno ospiti a Taranto del
Centro di simulazione al combattimento della Marina militare, mentre un altro
gruppo di militari algerini sarà addestrato presso la base navale di La Spezia.
Nella città ligure ci si avvarrà inoltre delle
strutture disponibili presso la “Fincantieri Training Academy”, un progetto nato
per iniziativa della holding italiana della cantieristica e della Marina militare,
destinato alla formazione del personale di bordo delle unità in via di
consegna. “Il crescente impegno nell’assistenza tecnica ed
addestrativa alla Marina Algerina presso l’industria nazionale si aggiunge alle
attività già supportate da MARINALLES La Spezia nell’ambito delle cooperazioni
internazionali (Iraq, Kenya, Russia, India, Finlandia, Emirati Arabi Uniti)”,
spiega il Ministero della Difesa. “L’impegno della Marina Militare ha per molti
aspetti un carattere innovativo nel mondo delle costruzioni navali,
rappresentando un esempio prima unico e vincente delle sinergie che Industria e
amministrazione della Difesa possono mettere a disposizione del Sistema Paese italiano. Il settore
addestramento marine estere costituisce una preziosa risorsa, poiché l’aggiunta
di un pacchetto addestrativo rende
l’offerta di costruzioni di nuove navi molto più appetibile, accrescendo
notevolmente la competitività della cantieristica nazionale”.
Le autorità militari algerine hanno fatto sapere di
voler ordinare anche un’unità cacciamine ai cantieri Intermarine di Sarzana (La
Spezia), affidando ancora una volta l’addestramento dell’equipaggio alla Marina
italiana. Algeri si conferma un ottimo cliente anche per Finmeccanica. Oltre
agli AW101 che
saranno imbarcati sulla “Kalaat Beni-Abbes”,
nell’agosto 2012 la Marina algerina ha ordinato ad AgustaWestland sei
elicotteri Super Lynx 300 da
destinare alle due fregate lanciamissili della classe “Meko A200” acquistate in
Germania. I Super Lynx non saranno però prodotti in Italia, bensì a Yeovil
(Gran Bretagna). Altri quattro elicotteri Super
Lynx Mk 130 e sei AW101 Mk 610 Merlin
sono stati consegnati alle forze armate algerine tra la fine del 2010 e
l’inizio 2011. Secondo quanto pubblicato recentemente dal periodico Air Forces Monthly, le autorità algerine
sarebbero intenzionate ad affidare ad AgustaWestland la produzione di
un’ottantina di elicotteri AW101 e AW109 da destinare ai reparti militari, di
polizia e della Gendarmeria nazionale.
Commenti
Posta un commento