Le forze armate del Marocco verso l’integrazione operativa nella NATO
Le
forze armate del Regno del Marocco verso l’integrazione operativa nella NATO.
L’ufficio stampa dell’Allied Joint Force Command (JFC Naples) con sede a Lago
Patria, Napoli, ha reso noto che un reparto d’élite dell’esercito marocchino ha
iniziato il suo percorso verso l’interoperabilità con le unità NATO grazie al
programma addestrativo alleato denominato “OCC
E&F” (Capacità operative e
valutazione strategica e feedback) svoltosi dal 23 novembre al 10 dicembre 2022 nel poligono di Ramram, Marrakech.
“Il programma OCC
E&F è specificatamente disegnato per valutare il livello di interoperabilità
e delle capacità militari raggiunte dalle unità di un paese partner in
riferimento agli standard NATO”, aggiunge JFC Naples. Le attività addestrative
a Camp Ramram sono state svolte con
l’assistenza del personale specializzato del Comando Alleato di Lago Patria e
il supporto di uno staff di militari provenienti da Bosnia-Herzegovina,
Colombia, Georgia, Irlanda, Serbia e Svezia, paesi non ancora membri de iure della NATO.
“Tutti insieme hanno collaborato con un team di
valutazione dell’esercito del Marocco per condurre il Self Evaluation Level-1 (SEL-1) di una compagnia del 2° Battaglione
della 2^ Brigata di fanteria aviotrasportata dell’esercito marocchino”, ha
aggiunto l’ufficio stampa del Comando alleato. La 2^ Brigata aviotrasportata ha
già partecipato a numerose esercitazioni in ambito nazionale ed internazionale
e nel corso del programma di formazione a Marrakech ha mostrato “di avere appreso rapidamente e di avere
implementato con successo gli standard NATO di livello 1”.
La compagnia del Marocco è
la prima unità di un paese africano a conseguire la certificazione SEL-1. “Si tratta inoltre del
primo esempio di impegno di JFC Naples a favore del Partnership Programme, a riprova della sua importanza come parte
centrale della cooperazione alla sicurezza da parte della NATO”, conclude il
Comando delle forze alleate di Lago Patria - Napoli.
Il 21 novembre 2022 alcuni rappresentanti dello Stato
maggiore delle forze armate del Marocco avevano partecipato a Bruxelles a un
meeting sulla “Sicurezza marittima” promosso dal Comitato Militare della NATO,
presenti anche altri importanti paesi partner dell’Alleanza come Australia, Colombia, Finlandia, Repubblica di Corea,
Qatar e Svezia.
“Proprio
per la sua dimensione globale, la Sicurezza Marittima è un elemento chiave per
la NATO e i suoi partner in tema di pace e sicurezza”, ha dichiarato aprendo la
sessione il vicepresidente del NATO Military Committee, generale Lance Landrum.
“Esse dipendono l’una dall’altra se si
assicurano soluzioni coerenti, coordinate e durature alle sfide marittime
esistenti. Grazie alle esercitazioni navali congiunte, i membri della
NATO e i paesi partner stanno lavorando
per mantenere e sviluppare le competenze nello svolgimento di attività
di combattimento, edificando l’interoperabilità tra le forze armate NATO e dei partner
così come stanno rafforzando le loro abilità marittime complessive e di pronto
intervento per tutte le operazioni, internazionali e nazionali”.
La relazione principale al meeting internazionale è
stata tenuta dal viceammiraglio Keith Blount, a capo del Comando navale alleato
(MARCOM-Allied Marittime Command), con quartier generale a
Northwood, Regno Unito. “Il dominio marittimo
comprende oceani e mari, sopra e sotto
la superficie, in tutte le direzioni”, ha esordito. “E’ in atto un vasto sforzo
per assicurare una deterrenza e una difesa credibile nell’intero territorio
marittimo dell’Alleanza e nelle aree di terra d’influenza. Il rafforzamento
della coordinazione e della cooperazione con i partner è essenziale per
sostenere lo sforzo della NATO nel dominio marittimo”.
Alla
luce della sempre maggiore integrazione strategica nella NATO delle forze
navali e terrestri marocchine, appare sempre più plausibile quanto rivelato il
6 dicembre scorso dalla testata web specializzata Africa Intelligence, relativamente alla possibilità che il Marocco
diventi la prima nazione africana a fornire armi ed equipaggiamenti militari
all’Ucraina da impiegare nel conflitto con Mosca.
Secondo
Africa Intelligence, su richiesta dell’amministrazione
degli Stati Uniti d’America statunitensi, Rabat avrebbe deciso “segretamente” di
fornire ai militari ucraini pezzi di ricambio per i carri armati T-72 di cui l’esercito
marocchino possiede ancora 150 esemplari in versione B/BK di produzione
bielorussa. Sempre secondo il sito specializzato in questioni militari, già nel
2015 il governo dell’Ucraina, attraverso la società statale Ukroboronprom, aveva
richiesto al Marocco la fornitura di pezzi di ricambio dei T-72.
“In
termini teorici vi sono diversi equipaggiamenti di tipo sovietico ancora in
dotazione alle forze armate marocchine: oltre ai tank T-72B/BK sono presenti
almeno una trentina di lanciarazzi campali da 122 mm BM 21, 12 semoventi
antiaerei 2K22 Tunguska M1 con missili antiaerei SA-19 e cannoni da 30 mm,
circa 160 cannoni a tiro rapido da 23 mm ZSU, decine di missili anticarro
Malyutka e Metis e migliaia di fucili della famiglia AK-47 Kalashnikov di
origine rumena, cinese e finlandese”, documenta Analisi Difesa. “Il Marocco aveva espresso la volontà di mantenere
in servizio i T-72B/BK ma potrebbe ottenere da Washington la sostituzione
delle armi girate all’Ucraina con prodotti statunitensi nuovi o di
seconda mano come i carri M1A1/A2-Abrams di cui l’esercito di Rabat schiera già
384 esemplari”.
Analisi Difesa
rileva infine come il Regno del Marocco, uno degli stati africani che in ambito
ONU si è sempre espresso a favore dell’integrità territoriale dell’Ucraina, “potrebbe
fungere da collettore in Africa per
conto degli Stati Uniti con l’obiettivo di reperire armi e munizioni di tipo
russo/sovietico da fornire a Kiev”.
Il
Marocco, insieme alla Tunisia, è stato il primo paese africano visitato (17- 19
ottobre 2022) dal generale del Corpo dei Marines, Michael Langley, dopo aver
assunto l’incarico di comandante di U.S. Africom, il Comando per le operazioni
delle forze armate USA in Africa, di stanza a Ramstein, Germania. “La nostra
partnership in Nord Africa aiuta e supporta la sicurezza regionale e quella
marittima nelle acque oltre il fianco sud della NATO”, ha dichiarato il gen. Langley
a Rabat.
Nel
corso della missione in Marocco, Michael Langley ha incontrato il ministro
Abdellatif Loudiyi (con delega del Capo di governo per l’amministrazione
nazionale della difesa) e i vertici delle forze armate marocchine, tra cui il gen.
Belkhir El Farouk (comandante della Zona meridionale), il gen. Alaoui Bouhamid
(ispettore capo dell’Aeronautica militare) e il viceammiraglio Mostafa El Amai
(ispettore generale della Marina). Oggetto degli incontri, la “condivisione di
interessi comuni nel settore sicurezza e sulle future aree di possibile
cooperazione”, come riporta il Comando di U.S. Africom.
Articolo
pubblicato in Africa ExPress il 16
gennaio 2023, https://www.africa-express.info/2023/01/16/andiamo-tutti-alla-guerra-le-forze-armate-del-marocco-verso-lintegrazione-operativa-nella-nato/
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