Milazzo e Frecce Tricolori, un Matrimonio che non s’ha da fare
L’amministrazione di Milazzo, con il sostegno del consiglio
comunale, ha candidato la città siciliana ad ospitare nel 2021 un’esibizione delle
Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare. Emergenza Covid permettendo.
Aldilà delle finalità di mera propaganda bellico-militarista
dell’iniziativa, va rilevato il suo insostenibile costo: per ogni esibizione dei
caccia-addestratori della pattuglia acrobatica vengono spesi tra i 50.000 e i
100.000 euro, a secondo della performance e del contributo diretto del
ministero della Difesa. Per un Comune di appena 30.000 abitanti e per giunta
sotto la pesantissima spada di Damocle del dissesto finanziario si tratta di una
spesa insostenibile e del tutto ingiustificabile.
Ovviamente dietro l’oscena proposta del sindaco Pd potrebbero
nascondersi fini elettoralistici (del resto è di stampo elettoralista la
querelle scatenata dai sostenitori e dagli “opposizioni” sul finanziamento dell’auspicato
evento). Di certo esigere una tassa di non meno di due euro per abitante per assistere
ad una ventina di minuti di “spettacolo” è davvero uno scandalo, considerato
anche il fatto che nessun centesimo è stato speso in questi anni dall’Amministrazione
mamertina per promuovere eventi ed attività socio-culturali-teatrali-musicali significative.
Del tutto risibile quanto addotto da sindaco e consiglieri
per giustificare l’ipotesi Frecce Tricolori. “Giungeranno a Milazzo decine di
migliaia di turisti”, il leit motiv. Intanto, i (pochi) turisti giunti in
questa prima estate potranno godersi la spiaggia “pubblica” di Ponente convertita
a porcile-discarica di rifiuti di ogni genere (inerti, materiali organici e
non, bottiglie di plastica e vetro, lattine, cartoni da pizza, finanche arrugginiti
elettrodomestici).
In foto la tragedia di Ramstein (Germania), il 28
agosto 1988, quando dopo una collisione in volo della pattuglia acrobatica dell’Aeronautica
Militare, morirono 3 piloti e 67 persone che assistevano all’airshow nella base
NATO. Fuorono invece 346 i feriti. Una delle pagine più sanguinose della
recente storia militare italiana che ormai nessuno ha più voglia di ricordare/commemorare.
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