In Sardegna i test del primo drone d’attacco europeo
Nella
base aerea sarda di Decimomannu è giunto nei giorni scorsi il primo prototipo di
robot-killer volante nEUROn, l’aereo senza pilota da combattimento (Ucav - Unmanned combat aerial vehicle) coprodotto
da Italia, Francia, Svezia, Spagna, Svizzera e Grecia. Il velivolo è stato trasferito
in Sardegna direttamente da Istres, la base militare francese utilizzata dal gennaio
2012 per i test di volo del nuovo drone europeo. A Istres sono stati messi a
punto i sensori ottici e i sofisticati sistemi a infrarossi del nEUROn e sono
stati rilevati e analizzati i segnali elettromagnetici rilasciati dal drone in
modalità stealth (scarsa visibilità
ai radar). Adesso le attività sperimentali per il raggiungimento della piena
operatività del velivolo proseguiranno nel grande poligono militare di
Perdasdefogu (Ogliastra).
Il nEUROn
è il primo aereo europeo da combattimento a pilotaggio remoto dotato di materiali
con accentuate caratteristiche stealth
che gli consentiranno di penetrare nello spazio aereo nemico senza essere
individuato. Il drone è più grande di un normale aeromobile Ucav e possiede capacità
di carico, autonomia e capacità di volo quasi simili a quelle di un qualsiasi
caccia pilotato. Con un costo unitario
superiore ai 25 milioni di euro, il nEUROn è lungo 9,2 metri e ha un’apertura
alare di 12,5 metri. Il velivolo può raggiungere la velocità di 980
chilometri l’ora e volare per più di otto ore consecutive. Opererà a tutti gli
effetti come una spietata macchina-killer per colpire e uccidere a distanza
grazie agli ordigni di precisione per gli attacchi aria-suolo a guida laser da
250 kg, che saranno trasportati in volo nel vano bombe interno. Il drone verrà controllato da terra attraverso il datalink ad
alta capacità STANAG 7085, con standard Nato. “Tramite questo datalink vengono
inviati al velivolo i dati della missione, da lì in poi sarà l’intelligenza
artificiale del nEUROn ad intraprendere tutte le necessarie azioni che permetteranno
il raggiungimento dell’obiettivo”, spiegano le aziende produttrici. “Non vi
sarà quindi un controllo diretto e continuo da terra e questo permetterà di
mantenere un quasi assoluto silenzio radio, necessario per evitare l’intercettazione”.
Il drone avrà inoltre le capacità di controllare a distanza, in modo automatico,
le operazioni dei cacciabombardieri di ultima generazione prodotti in Europa, come
il “Rafale” e il JAS 39 “Gripen”, consentendo così ai piloti d’intraprendere diverse
azioni di combattimento contemporaneamente.
Per il programma nEUROn sono già stati investiti
400 milioni di euro. Ad esso partecipa in qualità di capofila con una quota del
50% il consorzio francese composto da Dassault Aviation, Thales e EADS-France. Ci
sono poi l’italiana Alenia Aermacchi (Finmeccanica) che contribuisce da sola al
25% dei costi del pòrogetto, la svedese SAAB, la spagnola EADS-CASA, la greca EAB
e la svizzera RUAG. Alenia Aeronautica, nello specifico, cura la progettazione
e la costruzione dell’impianto di generazione e distribuzione elettrica, del
sistema dei dati aria e del sistema automatico d’individuazione e ricognizione dei
target da colpire (Smart Integratd Weapon Bay - SIWB). Tale sistema consente
automaticamente l’individuazione ed il riconoscimento del bersaglio, la
trasmissione della richiesta di approvazione al comandante della stazione di
terra e il lancio dell’armamento. Un’altra
controllata Finmeccanica, Selex Galileo, fornirà i sensori ottici integrati “IOH”.
Da Decimomannu i tecnici di Alenia parteciperanno alle prove di volo del
dimostratore e all’uso delle armi aria-terra nel poligono di Perdasdefogu.
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