Grandi opere a Sigonella per i nuovi droni e pattugliatori Usa
La
stazione aeronavale di Sigonella sarà ulteriormente potenziata e ospiterà i droni
“Triton” e i pattugliatori marittimi a lungo raggio “Poseidon” in via d’acquisizione
da parte della Marina militare degli Stati Uniti d’America. Il 2 febbraio
scorso, il Dipartimento della difesa ha chiesto al Congresso l’autorizzazione per
l’anno fiscale 2016 a spendere 102.943.000 dollari per costruire nella base
siciliana gli hangar e una serie di infrastrutture di supporto per i nuovi
velivoli senza pilota e gli aerei da guerra. Il prossimo anno saranno stanziati
invece 54.530.000 dollari per avviare i lavori di una Stazione di
telecomunicazione e, tra il 2017 e il 2019, saranno richiesti per Sigonella “investimenti
aggiuntivi” per 236.366.000 dollari.
“Sigonella è la nostra principale installazione
militare nel Mediterraneo centrale, con beni e immobili inventariati per un
valore complessivo di 907.377.000 dollari”, si legge nella scheda-progetti 2016
predisposta dal Dipartimento della difesa. “Questa base è utilizzata per il supporto
logistico alla Sesta Flotta e per il rischieramento degli aerei adibiti alla guerra
anti-sottomarini. Supporta inoltre le operazioni di uno squadrone di elicotteri
da combattimento e di uno di sorveglianza. La Marina Usa ha assegnato a
Sigonella anche uno squadrone per il trasporto aereo e di appoggio ai velivoli
tattici a bordo delle portaerei in navigazione nel Mediterraneo. Attualmente, l’installazione
fornisce il proprio appoggio ai voli cargo e passeggeri del Military Airlift Command (MAC) provenienti dagli Stati
Uniti d’America e s’interfaccia logisticamente con il vicino oleodotto e con il
deposito carburante e munizioni Nato, nella baia di Augusta”.
Da alcuni anni, l’US Air Force schiera in Sicilia
pure 4-5 aerei senza pilota “Global Hawk” (utilizzati per le operazioni d’intelligence
in Africa e Medio oriente) e uno stormo di droni-killer “Predator” per le
incursioni in Libia, Somalia, Mali e Niger. Adesso è l’US Navy a voler fare di
Sigonella uno dei centri nevralgici a livello mondiale dei velivoli senza
pilota, le armi disumanizzate e disumanizzanti da impiegare nelle future guerre
globali. “La Naval Air Station Sigonella
(NASSIG) è stata prescelta come base operativa avanzata (Forward Operation Base - FOB) del sistema aereo senza pilota (UAS)
MQ-4C “Triton”
di US Navy”, spiega il Pentagono. Il Triton è basato sulla piattaforma dell’RQ-4
Global Hawk, versione Block 20,
prodotto dall’industria aerospaziale Northrop Grumman. Lungo 14,5 metri e con
un’apertura alare di 39,9, il Triton potrà operare entro un raggio di 2.000
miglia nautiche dalla base di decollo, a un’altitudine massima di 18.288 metri
e una velocità di crociera di 575 km/h. Il velivolo godrà di
un’autonomia di volo tra le 24 e le 30 ore consecutive ed è stato sviluppato
nell’ambito del cosiddetto programma BAMS
(Broad Area Maritime Surveillance) con
cui US Navy punta a rafforzare la propria superiorità strategica nello
svolgimento di missioni prolungate d’intelligence, sorveglianza e
riconoscimento (ISR) su vaste regioni oceaniche e costiere, per
localizzare e intercettare unità navali di superficie e sottomarini.
Secondo il Comando generale
della Marina Usa, i primi “Triton” inizieranno
ad operare dalla stazione aeronavale di Guam (Oceano indiano) nel 2017. A
Sigonella il sistema sarà operativo solo nel giugno 2019, ma le facility previste
con il bilancio 2016 (per un costo di 40.641.000 dollari), saranno completate già
nel luglio 2018. Più specificatamente, il progetto “Triton” prevede la
costruzione di un hangar in acciaio a quattro
scomparti per il ricovero degli MQ-4C
(superficie 5.809 m2); una struttura d’appoggio con relativi spazi amministrativi
e di manutenzione; un magazzino di 638 m2 per lo stoccaccio delle attrezzature;
un’area per lo stazionamento dei velivoli direttamente connessa con il
parcheggio e le piste di volo esistenti; una facility adiacente all’hangar che
ospiterà i sistemi di comando e controllo dei droni; una torre radar e telecomunicazioni.
Al programma di Sigonella, il Dipartimento della difesa destina uno
stanziamento supplementare di 2.855.000 dollari per l’acquisto di
apparecchiature (sistemi di sicurezza elettronici ESS, IT ONENET, antenne LOS e
sistemi d’interconnessione, ecc). “Il programma include l’implementazione di un
sistema di protezione anti-terrorismo che sarà realizzato secondo gli standard
previsti dal Dipartimento della difesa”, aggiunge la Marina Usa. “Sono previste
inoltre le schermature elettromagnetiche delle nuove strutture e una rete di
sicurezza temporanea per prevenire possibili interferenze con le operazioni
dell’adiacente hangar dei Global Hawk. Le nuove infrastrutture consentiranno una
sinergia tra le due piattaforme di volo (Global Hawk e Triton) e le rispettive missioni
operative…”.
Ancora
maggiore – 62.302.000 dollari - la spesa prevista per la realizzazione delle
facility che ospiteranno la flotta dei Boeing P-8A “Poseidon”, i nuovi
pattugliatori marittimi per la guerra ai sottomarini e al naviglio di
superficie di US Navy. “La Naval Air
Station Sigonella è stata scelta come una dei tre principali siti d’installazione
(primary deployment sites) dell’aereo
P-8A che sostituirà entro il 2019 i P-3 Orion”, spiega il Pentagono. “Il Poseidon ha uno degli stabilizzatori verticali più
alti e una delle aperture alari maggiori tra i velivoli in dotazione alla
Marina Usa. Con una lunghezza di
39,47 metri e un’apertura alare di 35,72, il pattugliatore può raggiungere una
velocità massima di 907 km/h e un’altitudine di 12,500 metri”. Il velivolo sarà
pienamente interoperativo nei futuri campi di battaglia marittimi e litoranei
grazie a un dispositivo bellico polivalente comprendente sistemi di sono-boe e
siluri, cariche di profondità, mine, missili “Harpoon”, AGM-84H/K e AGM-65F
“Maverick”.
A Sigonella si prevede di
realizzare un hangar di 8,802 m2 per ospitare
sino a due Poseidon alla volta, un’officina di 7,827 m2 per la loro manutenzione
e un edificio di 975 m2 per la gestione delle attività amministrative, di
supporto, comunicazione e addestramento della flotta aerea. “Si espanderà
inoltre l’aerea esistente per la sosta e i movimenti d’inversione dei velivoli,
mentre saranno installati nuovi sistemi di lavaggio, un deposito per le riserve
idriche, una stazione di pompaggio, una centrale elettrica d’emergenza (potenza
400 hertz), impianti d’illuminazione ad alta intensità lungo la nuova linea di
recinzione dell’aeroporto. Per far posto alle nuove installazioni saranno
demoliti un hangar di 7.476 m2, l’EOD
Shelter Building e sette edifici identificati con i numeri 536, 753, 421, 634,
418, 698 e 758”. I lavori di costruzione saranno avviati nel maggio 2016 e si
concluderanno entro il febbraio 2018. Al programma, il Dipartimento della
difesa ha destinato anche due milioni di dollari provenienti da altre voci di
bilancio per l’acquisto e l’installazione di attrezzature varie e
apparecchiature elettroniche.
Con i Triton e i Poseidon, il personale militare e
civile Usa di stanza a Sigonella passerà da 3.342 a 3.436 unità entro il 2019.
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