Le antenne della guerra
Nella riserva naturale “Sughereta” di Niscemi è vietato
installare impianti radio di qualsiasi tipologia ma da ieri l'area protetta
ospita la prima antenna del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni
satellitari della Marina militare degli Stati Uniti d'America. E nelle prossime
ore, c'è da scommettere, che anche le altre due grandi parabole del MUOS
saranno innalzate sui tralicci in acciaio e cemento predisposti da più di un
anno da un'azienda siciliana sfornita di certificazione antimafia.
Il MUOS (Mobile User
Objective System) consentirà il collegamento della rete militare USA
(centri di comando, controllo e logistici e gli oltre 18.000 terminali radio
esistenti, tutti gli utenti mobili
come droni, cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi,
missili Cruise, ecc.), accrescendo esponenzialmente la velocità e il numero
delle informazioni e dei dati trasmessi nell’unità di tempo. «La nuova
costellazione satellitare assicurerà sino al 2030 le
comunicazioni in tempo reale audio, video e dati in ultra alta frequenza (Ultra
High Frequency - UHF) a tutti i sistemi di guerra mobili USA ovunque
essi si trovino», spiega il Comando centrale della Marina militare degli Stati
Uniti d’America.
L’architettura del MUOS si
basa sulla realizzazione di un ponte terra-spazio-terra che comprende quattro
satelliti geostazionari (più un quinto in orbita di riserva) e quattro
terminali terrestri. I satelliti sono progettati per mantenere costante
nell’arco delle 24 ore la loro posizione nello spazio a più di 36.000 Km dalla
terra. I quattro terminali, oltre che in Sicilia, sorgono in Virginia,
Australia e isole Hawaii. Le
stazioni terrestri sono dotate di tre grandi antenne paraboliche dal diametro
di 18,4 metri e funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti
geostazionari e di due trasmettitori elicoidali di 149 metri d’altezza in banda
UHF (tra i 240 e i 315 MHz) per il posizionamento geografico. Le maxi-parabole
trasmetteranno con frequenze a microonde che
raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz con una potenza di 1.600 W ciascuna. I
due trasmettitori elicoidali
opereranno invece con una potenza di 105-200 W.
Le telecomunicazioni in UHF (comprese
tra i 30 MHz e i 3 GHz) sono utilizzate da tutte le agenzie
militari USA per le operazioni tattiche che coinvolgono gli aspetti C4ISR
(Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer, Intelligence, Sorveglianza e
Riconoscimento). Le trasmissioni satellitari in altissima frequenza supportano
i dislocamenti rapidi per via terrestre, aerea e navale a livello planetario e
hanno oggi un ruolo determinante e insostituibile, ad esempio, per inviare
ordini e informazioni ai reparti mobili che operano nei principali scenari di
guerra in Africa, Medio Oriente e sud est asiatico. Le trasmissioni in banda UHF,
oltre ad essere compatibili con il maggior numero di strumenti bellici,
penetrano attraverso il fogliame delle giungle e gli ambienti urbani più
facilmente delle altre frequenze; grazie ad esse, i militari possono comunicare
e combattere indipendentemente dalle condizioni climatiche e atmosferiche.
In origine, il Pentagono aveva programmato di
lanciare i satelliti dalla fine del 2009 per ottenere la loro piena capacità
operativa entro il 2013. Prima della fine del 2012 dovevano invece entrare in
funzione i quattro terminali terrestri del MUOS. Il lancio in orbita del primo
satellite è avvenuto in realtà solo il 24 febbraio 2002 da Cape Canaveral
(Florida), ventisei mesi dopo di quanto previsto dal progetto, mentre il
secondo satellite è stato lanciato solo il 19 luglio 2013. Secondo le nuove
previsioni di SPAWAR gli altri tre satelliti saranno lanciati tra il 2014 e
l’ottobre del 2015, mentre tutte e quattro le stazioni di terra saranno
operative solo a partire dell'autunno 2014. Stando così le cose, la costellazione
MUOS sarà pienamente funzionante non prima del 2016.
Articolo pubblicato in Il Manifesto, 25 gennaio 2014.
Commenti
Posta un commento