Pronti alla guerra in Siria via Amman
Mentre
a Bruxelles l’Unione europea sblocca i trasferimenti di armi alle milizie
anti-Assad, più di 15.000 uomini delle forze armate di 17 paesi Nato ed
extra-Nato stanno per trasferirsi in Giordania per dar vita ad un’imponente esercitazione
congiunta. Come annunciato dal governo di Amman, “a partire dalle prossime
settimane” prenderà il via Eager Lion
2013 con operazioni di combattimento aeronavale e terrestre che
interesseranno l’intero paese. All’esercitazione che durerà una quindicina di
giorni, parteciperanno Arabia Saudita, Bahrain, Canada, Egitto, Emirati Arabi Uniti,
Francia, Giordania, Gran Bretagna, Iraq, Italia, Libano, Repubblica Ceca, Pakistan,
Polonia, Qatar, Stati Uniti, Turchia e Yemen. In preparazione di Eager Lion, il Capo di stato delle forze
armate giordane, generale Mishal Mohammed Zabin, si è incontrato
nei giorni scorsi con i vertici militari di Stati Uniti, Francia e Turchia e
con il vicesegretario generale della Nato, Alexander Vershbow.
La notizia dei nuovi giochi
di guerra in Medio oriente giunge alla vigilia della visita a Washington del segretario
generale dell’Alleanza Atlantica, Anders
Fogh Rasmussen. Egli incontrerà il presidente Barack Obama, il segretario di
Stato John Kerry e il responsabile per la sicurezza nazionale Tom Donilon. Al
centro dei colloqui innanzitutto il conflitto siriano; il Pentagono starebbe
analizzando l’ipotesi d’imporre la No fly
zone sui cieli siriani, mentre alcuni paesi Nato invocano un intervento militare
simile a quello realizzato due anni fa contro la Libia. In stato di massima allerta
sono già le forze armate dei paesi che confinano con la Siria: Giordania, Libano,
Israele e Turchia. Quest’ultima ha ricevuto nei giorni scorsi quattro batterie
di missili “Patriot” dalla Nato, più altre due direttamente dagli Usa.
Truppe
speciali statunitensi stanno fornendo assistenza tecnico-logistica e
intelligence ai militari giordani. Qualche mese fa sono stati trasferiti in
Giordania 200 uomini circa della 1st
Armored Division di Us Army, la divisione corazzata già di
stanza in Germania e poi rischierata a Fort Bliss (Texas). Ala task force potrebbe
seguire pure l’invio di un reparto specializzato nella guerra contro-aerea.
Amman ha inoltre chiesto ai “paesi amici” di rafforzare i dispositivi “difensivi”
alla frontiera con la Siria, fornendo magari batterie di missili “Patriot”. Intanto
- secondo il generale Mishal
Mohammed Zabin - sono state installate videocamere, radar e sofisticati
sistemi d’allarme “per prevenire traffici e infiltrazioni nel paese”. Alle
operazioni di “vigilanza” del confine con la Siria partecipano quotidianamente cacciaintercettori
dell’aeronautica militare giordana. Uno di essi (un addestratore T-67 “Firefly”
di produzione britannica) è precipitato il 15 maggio scorso per un non meglio
specificato “problema tecnico”, causando la morte dei due membri d’equipaggio. Il
velivolo era decollato dalla base “King Hussein Air College” (nei pressi della
cittadina di frontiera di Mafraq) dove sono ospitati più di 3.000 appartenenti
all’esercito e alla polizia nazionale e i 200 militari della 1st Armored Division Usa. Per l’agenzia The Associated Press è in questa installazione che i “consiglieri”
militari statunitensi starebbero addestrando segretamente le formazioni ribelli
in lotta contro il regime di Bashar Assad.
Secondo un’inchiesta pubblicata nel marzo scorso da Le Figarò, ci sarebbe una seconda
installazione militare utilizzata per l’addestramento e l’equipaggiamento dei
ribelli siriani. Si tratta del “King
Abdullah Special Operations Training Center” (Kasotc), realizzato poco a nord
di Amman a fine 2008 dalle forze armate Usa. Nel centro opererebbero addestratori
statunitensi, francesi e britannici. “In un ampio poligono gli insorti siriani sono
preparati all’uso di sistemi contro-carro, ad operare in zone urbane, a creare
trappole, a fronteggiare reparti convenzionali, ecc.”, riporta il quotidiano
francese.
Il ““King
Abdullah Special Operations Training Center” ha ospitato il comando centrale
dell’edizione 2012 di Eager Lion. Alle
esercitazioni, le più imponenti mai tenutesi nello scacchiere mediorientale,
parteciparono 12.000 militari provenienti anche allora da Stati Uniti, Nato (Italia
compresa) e partner arabi.
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