La Marina dagli emiri per piazzare navi ed armi italiane
Produttori,
manager, ammiragli e uomini di governo, tutti insieme spassionatamente, per
vendere sistemi d’armi e navi da guerra ad emiri e sceicchi arabi. Ad IDEX 2013
(la fiera internazionale degli armamenti tenutasi ad Abu Dhabi dal 17
al 21 febbraio), il complesso politico-militare-industriale nazionale si è
ritrovato più che mai solidale.
A rappresentare il ministero
della difesa alla kermesse internazionale negli Emirati Arabi sono stati il sottosegretario
Filippo Milone e il Capo di Stato maggiore della
Marina militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. “Siamo venuti negli Emirati
Arabi Uniti per promuovere la cooperazione per lo sviluppo di tecnologie per
gli armamenti navali e l’intensificazione delle funzioni di sorveglianza e
difesa della sicurezza marittima”, hanno dichiarato ai giornalisti presenti.
Ad
Abu Dhabi la chiacchieratissima Finmeccanica ha messo
in bella mostra un vasto assortimento di aerei d’addestramento, caccia-intercettori,
elicotteri leggeri e pesanti, sistemi d’intelligence e siluri prodotti dalle
controllate AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Selex Es, Oto Melara e Wass. Allo scopo dichiarato di “sostenere l’industria
nazionale”, la Marina militare ha ordinato la sosta a IDEX 2013 del
pattugliatore d’altura Cigala Fulgosi, già impegnato nel Mediterraneo centrale e in Medio oriente
nell’addestramento delle marine di numerosi paesi arabi e nella “sorveglianza” anti-pirateria
in Corno d’Africa. Varata nell’ottobre 2000 da Fincantieri a Riva Trigoso (Genova),
l’unità è stata visitata dai membri della famiglia dell’emiro di Abu Dhabi. “Le
capacità operative del Cigala Fulgosi
lo rendono particolarmente idoneo ad assolvere diverse tipologie di missione e il
posto d’ormeggio, centrale e visibile rispetto alla mostra, ha offerto grande
visibilità alla nave, alla cantieristica e all’industria di difesa nazionale”, spiega
il ministero della difesa. Ad armare l’unità, i sistemi di puntamento e
mitragliere Oto Breda-Oerlikon e un elicottero AB-212 di Agusta Westland.
Gli
Emirati Arabi sono da tempo l’Eldorado degli storici cantieri navali liguri.
Nel 2009 i manager di Fincantieri hanno firmato un accordo multimilionario per
la realizzazione di una corvetta classe “Abu Dhabi” (derivata dalle unità
classe “Comandanti” in dotazione alla marina italiana), di due pattugliatori costieri
classe “Falaj 2” in Italia e di altri quattro negli Emirati da parte di una
joint venture industriale, denominata Etihad
Ship Building, tra Fincantieri, Melara Middle East e i cantieri di Al
Fattan Ship Industries.
Il
pattugliatore “Abu Dhabi” è stato consegnato alla marina emiratina nel febbraio
2011 a Muggiano (La Spezia) alla presenza del comandante del Dipartimento marittimo
militare dell’Alto Tirreno, ammiraglio Franco Paoli. Sempre a Muggiano (presente
il comandante del Dipartimento di La Spezia, ammiraglio Andrea Campregher) è
stato varato l’anno dopo il “Ganthoot”, il primo dei pattugliatori costieri del
programma “Falaj 2”. Derivata dalle unità “Saettia” in dotazione alla Guardia
costiera, l’imbarcazione a bassa segnatura radar stealth è lunga 55,7 metri, larga 8,8, può superare
i 20 nodi di velocità ed ospitare un equipaggio di 28 persone. Il secondo pattugliatore (“Qarnen”) è stato consegnato da
Fincantieri nel giugno 2012 alla presenza del capitano Paolo Pezzutti, Capo dell’ufficio
allestimento e collaudo nuove navi (MARINALLES) di La Spezia. “L’ente ha svolto
un’importante attività di supporto nell’allestimento delle unità come è stato per
le altre Marine straniere (Iraq, Kenya, India, Finlandia) impegnate in
programmi di costruzione con la cantieristica nazionale”, ha spiegato MARINALLES.
Di produzione italiana gli
armamenti imbarcati nelle unità finite agli emiri: si tratta dei cannoni 76/62 “Super
Rapido” della Oto Melara, dei sistemi di comando e controllo “IPN-S”, di guida
del tiro “NA 30S”, dei radar 3D “Kronos” e secondari “SIR-M”, tutti di Selex Es.
Nell’ambito della commessa, Selex Communications fornisce un sistema per le comunicazioni
dati e voce in banda HF e V/UHF, mentre Elettronica SpA (anch’essa del gruppo Finmeccanica)
cura la realizzazione dei sistemi di guerra elettronica. Quest’ultima azienda opera
da oltre vent’anni negli Emirati Arabi attraverso una joint venture con la Baynunah Aviation Technology. Selex, invece, ha realizzato il sistema di gestione del
combattimento per sei corvette lanciamissili della
classe “Baynunah” acquistate dalla Marina emiratina.
Grazie al
pressing del governo e delle forze armate, le aziende italiane sperano di potere
ottenere presto altre commesse da parte degli Emirati. A fine dicembre 2012, il capo della componente navale Ibrahim S.M. Al
Musharakh è stato invitato a bordo della nave da sbarco anfibio “San Marco” in
sosta nel porto di Dubai per attenzionare in particolare le sofisticate tecnologie
e i sistemi di guerra ospitati. “Siamo felici di poter essere con voi per
sottolineare ancora una volta il nostro impegno nella cooperazione e nel
supporto alla missione antipirateria della NATO Ocean Shield”, ha commentato il contrammiraglio arabo.
Proprio in vista di IDEX
2013, il Centro di sicurezza del Comando delle forze di contromisure mine (Comfordrag)
di La Spezia ha organizzato alcune attività di supporto ai militari imbarcati nelle
unità navali consegnate all’emiro. “Il programma è un’occasione per sviluppare
i rapporti tra gli Emirati Arabi Uniti e la cantieristica italiana con un
sempre maggior coinvolgimento della nostra Marina, nel ruolo di tutor durante
le fasi di allestimento e di preparazione degli equipaggi”, spiegano al Comando
di La Spezia. Addestratori e tutor di riconosciuta esperienza i nostri
ufficiali di Marina, ma con una sempre maggiore vocazione a fare da piazzisti d’armi
in mezzo mondo.
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