Affari Finmeccanica con i droni di Sigonella
Il consenso del governo alla trasformazione della
base militare siciliana di Sigonella in “capitale mondiale dei droni” frutterà
a Finmeccanica non più di un paio di commesse da parte delle aziende Usa
produttrici di sistemi di guerra. La controllata Selex Galileo, confluita in
Selex Es, ha ottenuto un contratto del valore di 140 milioni di euro dalla Northrop
Grumman Corporation nell’ambito del programma NATO denominato Alliance Ground Surveillance (AGS) che svilupperà entro il 2016 le capacità d’intelligence,
sorveglianza e riconoscimento dei paesi dell’Alleanza.
L’AGS avrà come principale base operativa la
stazione aeronavale di Sigonella e fornirà informazioni in tempo reale per
compiti di vigilanza aria-terra a supporto dell’intero spettro delle operazioni
NATO nel Mediterraneo, nei Balcani, in Africa e in Medio oriente. Al programma,
ritenuto il più costoso della storia dell’Alleanza, hanno aderito in verità solo
13 paesi: Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia,
Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Il
sistema AGS sarà costituito da una componente aerea basata sui velivoli senza
pilota “Global Hawk”, di alta quota e
lunga autonomia, e da un segmento terrestre che si articolerà in stazioni di
terra fisse, mobili e trasportabili per la pianificazione e il supporto
operativo alle missioni dei droni.
Il comando centrale sarà istituito presso il NATO’s Supreme
Headquarters Allied Powers Europe di Bruxelles. A Sigonella, dove
giungeranno nei prossimi mesi 800 militari dei paesi membri dell’Alleanza
atlantica, opererà il centro di coordinamento e controllo del sistema AGS che gestirà
gli aerei-spia in cooperazione con i “Global Hawk” che l’Us Air Force ha schierato
da quasi tre anni nella base siciliana e il Bams
(Broad Maritime Area Surveillance), il
programma di ricognizione marittima su larga scala che la marina statunitense attiverà
grazie ad una nuova generazione di droni-spia e ai pattugliatori P-8 “Poseidon”.
Il personale tecnico NATO assicurerà da Sigonella anche le attività di
manutenzione dei “Global Hawk”.
Nonostante il ruolo strategico della Sicilia per
l’Alliance Ground Surveillance, alle
aziende italiane andrà poco più del 10% del valore complessivo del contratto
che la grande industria aerospaziale statunitense, in qualità di capocommessa
AGS, ha sottoscritto con la NATO il 20
maggio 2012. La Northrop Grumman Corporation riceverà infatti 1,2 miliardi di euro
per realizzare la componente aerea del sistema: cinque aerei a controllo remoto
RQ-4 “Global Hawk” Block 40 (versione
modificata del Block 30 che l’US Air
Force ha schierato a Sigonella), lunghi 14,5 metri con un’apertura alare di
39,9, in grado di volare in qualsiasi condizione meteorologica per 32 ore sino
a 60.000 piedi d’altezza (18,3 Km). Il contratto prevede inoltre che Northrop
Grumman equipaggi i “Global Hawk” con un nuovo sofisticato sensore radar per la
sorveglianza terrestre, l’“MP-RTIP” (Multi-Platform
Radar Technology Insertion Program), capace di localizzare e tracciare piccoli
oggetti in movimento o stazionari con estrema precisione.
In
accordo con l’Alleanza Atlantica, Northrop Grumman dovrà affidare ad alcune
industrie europee lo sviluppo e la consegna delle stazioni terrestri mobili AGS
per il supporto diretto ai comandi e alle forze militari schierate nei teatri
di guerra, nonché le stazioni operative remote per i maggiori comandi d’intelligence.
L’elenco delle aziende sub-contractor comprende oltre a Selex Galileo, la sussidiaria
missilistica del consorzio Eads “Cassidian”, Koongsberg, ICZ, A.S., ComTrade, Bianor,
Technologica, Zavod Za Telefonna Aparatura Ad, Elettra Communications, UTI
Systems e SES. Nello specifico l’azienda italiana sarà responsabile
della componente fissa (MOS) e mobile (TGGS) del segmento di terra AGS e
fornirà il proprio contributo alla “suite” di telecomunicazioni, assicurando il
collegamento dati su banda larga (prodotto da Selex Elsag, altra società del
gruppo Finmeccanica) con le piattaforme aeree.
Due mesi fa un’altra azienda Finmeccanica ha
rafforzato la partnership con Northrop Grumman. AgustaWestland (società leader
nella produzione di elicotteri al centro di un’inchiesta per un giro di tangenti
con l’India che ha condotto all’arresto dell’amministratore di Finmeccanica,
Giuseppe Orsi), ha firmato un accordo con il colosso statunitense per
partecipare alla gara relativa alla fornitura di elicotteri da ricerca e
soccorso in combattimento all’US Air Force e del nuovo elicottero presidenziale
Marine One di responsabilità della US
Navy. Agusta e Northrop Grumman svilupperanno congiuntamente una versione
avanzata del velivolo da combattimento e trasporto “AW101”, acquistato dalle
forze armate di quattordici paesi, tra cui cinque della NATO.
“L’accordo con Northrop Grumman che vanta una
lunga esperienza a supporto del Dipartimento della difesa, consente ad
AgustaWestland di rafforzare ulteriormente il suo ruolo negli Stati Uniti dove vanta
una forte presenza industriale, attraverso lo stabilimento di Philadelphia
(Pennsylvania), e servizi di supporto e addestramento presso operatori
governativi e diverse forze di polizia”, ha commentato l’(ex) amministratore
delegato dell’azienda, Bruno Spagnolini, finito qualche giorno fa agli arresti
domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla maxitangente per gli elicotteri
Agusta venduti alle forze armate indiane.
Nonostante
gli ingenti investimenti e il pressing a tutto campo di ministri e militari
italiani, il mercato statunitense si è dimostrato in verità assai poco redditizio
per i manager e gli azionisti di Finmeccanica. Affari con il contagocce e quasi
sempre in posizione da sub-contractor, ottenuti in cambio della disponibilità degli
ultimi governi a consentire al Pentagono di schierare le truppe d’élite
aviotrasportate a Vicenza, il MUOS a Niscemi, i “Global Hawk” e l’AGS a
Sigonella.
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