Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana
Nonostante
la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di
Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i
propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti
aziende israeliane.
L’11
novembre 2025, in occasione di “Milipol”, l’esposizione internazionale delle
attrezzature per le forze di polizia che si tiene annualmente in Francia,
l’azienda SOURCE Tactical Gear di Tirat Carmel (distretto di Haifa) ha
annunciato che fornirà ai Carabinieri italiani 15.000 giubbotti antiproiettile
predisposti specificatamente per il personale femminile. I giubbotti saranno
dotati di particolari tasche ad accesso rapido e da combattimento ACCS per “migliorare la protezione dei militari e le
prestazioni operative”.
Secondo
quanto riportato dalla testata specializzata IsraelDefense, il valore della commessa è di 8.685.000 euro. I
giubbotti saranno acquistati con fondi del Ministero dell’Interno italiano per
essere poi consegnati all’Arma dei Carabinieri. SOURCE Tactical Gear assicura
che i giubbotti
antiproiettile offriranno la “piena
copertura balistica e la protezione dalle coltellate mantenendo la superiorità
ergonometrica ed il comfort”.
“I
nostri giubbotti sono appositamente realizzati per adattarsi all’anatomia
femminile: sono sagomati sul petto, sulla vita, sui fianchi e sulle spalle”, afferma il manager del settore marketing di SOURCE,
Dovik Gal. “Il risultato conferisce un’ottima protezione, ventilazione e sicura
performance in ogni scenario operativo, dai pattugliamenti e le missioni a
bordo di veicoli al controllo della folla. L’equipaggiamento consente tempi di
reazione rapidissimi, una maggiore resistenza e la sicurezza del personale
durante le operazioni di ordine pubblico in ambito urbano”.
Quella
annunciata a Parigi non è purtroppo la prima fornitura alle forze di polizia
militare italiane di equipaggiamento made
in Israel. Da quanto verificato nell’archivio on line dell’Arma dei
Carabinieri, il 13 marzo 2024 l’Ufficio approvvigionamento del Comando
generale ha avviato l’iter di gara per l’acquisizione di 5.000 giubbotti
antiproiettile in conformazione femminile con una spesa presunta di 5.569.300
euro, IVA compresa. Il bando prevedeva il diritto di opzione, limitatamente al
biennio successivo al contratto iniziale, per l’approvvigionamento di ulteriori
3.000 giubbotti. Il 20 agosto 2024 il lotto da 5.000 giubbotti è stato aggiudicato
alla SOURCE Vagabond Systems Ltd., società dell’omonimo gruppo SOURCE di Tirat Carmel,
che ha offerto lo sconto percentuale del 7% sul prezzo posto a base di gara.
La Source Vagabond Systems Ltd. è nota a livello internazionale per la produzione di sandali e
attrezzature da trekking e sportive e di zaini e vestiario destinati al
personale militare (in particolare il SOURCE
Virtus Soldier System, venduto alle forze armate israeliane e al ministero
della Difesa del Regno Unito per il British Army).
Il Gruppo
SOURCE è stato fondato nel 1989 dagli imprenditori israeliani Yoki Gill e
Daniel Benoziliyo. Attualmente fornisce sistemi
di protezione tattica e balistica, idratazione corporea in
ambienti CBRN
(chimici-batteriologici-radiologici-nucleari) e soluzioni modulari per il
trasporto del carico. I
prodotti SOURCE sono progettati da ex ufficiali dei reparti speciali delle
Forze di Difesa Israeliane (IDF) e sono stati venduti alle
forze armate e di sicurezza di Corea del Sud, Francia, Germania, Gran Bretagna,
Israele, Singapore, Svezia e Stati Uniti d’America (il Corpo dei Marines ha acquistato
250.000 sacchi idratanti da 3 litri). I manager SOURCE rivendicano di aver
equipaggiato le forze da combattimento israeliane con i propri zaini da 90
litri e con le sacche d’acqua tattiche da tre litri, in occasione della sanguinosa
campagna “Piombo Fuso” del 2008-2009 contro la Striscia di Gaza.
La rivista IsraelDefense ha pure riportato che “parallelamente alla commessa
recentemente vinta da SOURCE, la società israeliana Marom Dolphin consegnerà 500
elmetti balistici alle forze di pronto intervento della Polizia italiana”. La
rivelazione trova riscontro documentale nell’archivio on line del Ministero
dell’Interno. Il 26 marzo 2025 la Direzione Centrale dei Servizi tecnico
logistici della Polizia di Stato ha infatti aggiudicato l’acquisizione di “500
caschi antiproiettile (6° lotto) completi di visiera per U.O.P.I.” (si tratta
delle Unità Operative di Primo Intervento, le
squadre speciali della Polizia addestrate per intervenire in situazioni ad
alto rischio, come minacce terroristiche, attacchi violenti o criminalità con
soggetti armati e barricati). La commessa è stata affidata alla Prima
Armi Srl in qualità di “ausiliaria” della società israeliana Marom Dolphin Ltd.,
per il valore di 318.250 euro, IVA esclusa.
Al bando di gara avevano
partecipato anche due aziende italiane, la Raleri Srl di Bologna e la Protos
Srl di Taranto, ambedue escluse dalla Commissione aggiudicatrice per non aver
prodotto i documenti “coerenti” alla richiesta (la prima) e per la “non
conformità del campione presentato” (la seconda). In prima battuta l’offerta
della Prima Armi Srl era risultata “anomala” in quanto sia il punteggio
ottenuto relativo al prezzo offerto, che quello ottenuto dalla valutazione
dell’offerta tecnica “avevano superato i quattro quinti dei punteggi massimi
ottenibili tecnici ed economici”. Poi però la Commissione della Polizia di
Stato, “alla luce delle giustificazioni prodotte dalla Società relativamente
all'offerta formulata”, aveva ritenuto la medesima “congrua, seria, sostenibile
e realizzabile”.
La Prima Armi Srl ha sede a
Pinasca (Torino) e ha registrato un fatturato nel 2024 di 3.660.000 euro. La
società è “distributrice unica” in Italia della israeliana Marom Dolphin. Con sede e
stabilimenti nella zona industriale di Alon Tavor di Afula (distretto
settentrionale di Israele, nella piana di Esdraleon, al confine con la West
Bank), la società è stata fondata nel 1993 da un gruppo di esperti con
l’obiettivo di sviluppare soluzioni avanzate per il settore della sicurezza e
della difesa, in “stretta collaborazione con le forze armate e di polizia israeliane,
utilizzando il loro feedback per migliorare continuamente i propri prodotti”.
Ad oggi la Marom Dolphin ha fornito equipaggiamenti alle
forze di sicurezza, militari e alle agenzie governative di una cinquantina di
paesi. Realizza in particolare giubbotti antiproiettile, zaini militari, cinture tattiche,
elmetti, sistemi automatizzati e robot armati.
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 25 novembre 2025, https://pagineesteri.it/2025/11/25/medioriente/armi-e-appalti-litalia-mantiene-aperto-il-canale-con-lindustria-militare-israeliana/



Commenti
Posta un commento