Saranno prodotti in Grecia i nuovi droni UE per la guerra ai migranti
Sarà realizzato in Grecia (e non solo) il nuovo sistema di controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea e di contrasto dei flussi migratori. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha sottoscritto con la società ellenica Intracom Defense SA (IDE) di Koropi, l’accordo di finanziamento con 9,7 milioni di euro del programma denominato LOTUS – Low Observable Tactical Unmanned System, per la sorveglianza dei confini terrestri e marittimi, il riconoscimento e il monitoraggio multilaterale delle minacce e degli “obiettivi di alto valore, a terra ed in mare”.
Il progetto LOTUS è indirizzato a
valutare la fattibilità ed assicurare la progettazione, lo sviluppo e il
collaudo di un sistema aereo a pilotaggio remoto (RPAS) “a bassa osservabilità,
alta autonomia, navigabile e interoperabile” per lo svolgimento di missioni d’intelligence,
sorveglianza e riconoscimento (ISR). Il LOTUS – Low Observable Tactical
Unmanned System includerà un sistema “madre” dotato di sensori ISR ed
apparecchiature di protezione contro le minacce nemiche; un sistema di droni ad ala pieghevole che saranno lanciati
dai tubi schierati nel veicolo guida tenuto a distanza di sicurezza; un sensore
di bordo con capacità di elaborazione dati per il rilevamento, il
riconoscimento, l’identificazione e la classificazione del bersaglio; una
stazione di controllo a terra.
Il sistema LOTUS avrà proprietà
stealth, in grado cioè di nasconderlo alle forze nemiche, “con ridotta impronta
acustica, termica, e traccia elettromagnetica”, mentre l’aeronavigabilità e l’interoperabilità
saranno basate su standard NATO. Secondo
quanto specificato dai manager di Intracom Defense, il sistema LOTUS si baserà sulle
esperienze acquisite insieme ad alcuni partner industriali e accademici greci in
altri programmi di ricerca e sviluppo di grandi velivoli senza pilota, come ad
esempio l’HCUAV (un drone con
lunga autonomia di volo ad altitudini medie) e il DELAER che dovrebbe effettuare
i voli iniziali nel 2021.
Al programma LOTUS, promosso e
coordinato da Intracom Defense, concorrono
gruppi industriali, scientifici e militari ellenici (Altus LSA di Souda
Chania, Creta; CFT – Carbon Fiber Technologies P.C. di Kilkis; l’Università “Aristotele”
di Salonicco, l’Università di Patrasso; il Ministero della Difesa; il Comando telecomunicazioni
ed elettronica dell’Aeronautica militare); cirprioti (SignalGenerix, Cyric
e Geoimaging); spagnoli (Embention)
e olandesi (gruppo
RHEA).
Il LOTUS è finanziato nell’ambito dell’EDIDP (European Defense Industrial Development
Program), il programma di sviluppo dell’industria militare europea che per
il biennio 2019-20 prevede una spesa complessiva di 500 milioni di euro, con particolare enfasi nella
produzione di droni e tecnologie connesse, sistemi aerospaziali e satellitari, velivoli
terrestri senza pilota, missili ad alta precisione, nuove piattaforme navali, ecc..
Oltre a guidare il programma per il nuovo sistema di sorveglianza delle
frontiere e lotta alle migrazioni, Intracom
Defense coordina un altro progetto finanziato con i fondi EDIDP: si tratta di SMOTANET (Software Defined Mobile Ad-hoc
Tactical Network Devices and Testbed), un sistema innovativo di “comunicazioni
tattiche” per potenziare la sicurezza nella trasmissione delle informazioni e l’interoperabilità
con altri network militari. A SMOTANET
collaborano pure l’Università di Economia e Business di Atene e le società di
tecnologie avanzate e telecomunicazioni Gridnet di Volos (Grecia), SignalGenerix
(Cipro) ed ITTI (Polonia). Al progetto la Commissione europea ha assegnato un
budget di 3.900.000 euro.
Intracom Defense SA è uno dei maggiori gruppi
industriali-militari ellenici, con un’affermata presenza nel mercato
internazionale soprattutto nel settore missilistico, dei velivoli e delle
piattaforme marittime senza pilota, dei centri di comando, controllo,
comunicazione e intelligence, dei sistemi di propulsione ibridi. La società è partner
del programma OCEAN2020, “il più importante
progetto finanziato dall’European Defense Agency”, finalizzato ad “integrare le
piattaforme di velivoli senza pilota di tipologia differente (aerei,
elicotteri, imbarcazioni, sottomarini, ecc.) con i centri di comando e controllo
delle unità navali, assicurando lo scambio dei dati via satellite con i centri
di comando terrestri”. Con capofila l’holding italiana Leonardo (già Finmeccanica),
OCEAN2020 vede la diretta partecipazione,
tra gli altri, delle forze armate di Italia, Grecia, Spagna, Portogallo e Lituania,
nonché la collaborazione dei ministeri della difesa di Svezia, Francia, Regno
Unito e Paesi Bassi.
Rilevanti anche le collaborazioni di Intracom Defense SA in ambito extra-europeo.
Il 20 luglio 2020, il gruppo greco ha reso noto di aver ottenuto una commessa
di 58,6 milioni di dollari dal colosso Raytheon Technologies per la
produzione di componenti elettroniche destinate al noto sistema missilistico “Patriot”.
Una ventina di giorni prima, Intracom Defense aveva sottoscritto un contratto
con il maggiore gruppo militare-industriale israeliano, Israel Aerospace
Industries (IAI) per la fornitura di un Hybrid
Energy Supply System destinato ai velivoli da guerra, con e senza pilota. “IAI
ha scelto la nostra tecnologia HEPS per incorporarla ai suoi sistemi e
conseguire vantaggi addizionali in termini di potenza, autonomia, efficienza e sicurezza”,
ha dichiarato George Troullinos, presidente del consiglio d’amministrazione del
gruppo ellenico. “Nella nostra visone, questa decisione significa l’inizio di
un’importante cooperazione con Israel
Aerospace Industries”. L’importo del contratto è di 1.200.000 euro.
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