Dalla Lombardia agli USA via base di Aviano, cinque milioni di tamponi in 30 giorni di lockdown
Cinque milioni di tamponi anti-Covid19 prodotti da un’azienda bresciana e trasportati con voli cargo del Pentagono dalla base NATO di Aviano sino a Memphis, Tennessee, nel periodo compreso tra il 16 marzo e il 16 aprile 2020. Un mese d’inferno per il sistema sanitario di Lombardia e Veneto, migliaia e migliaia di morti per il virus e l’incapacità delle autorità regionali e nazionali nel predisporre misure di prevenzione e tracciamento dei contagi per contrastare l’esplosione della pandemia.
Sino ad oggi si sapeva solo del
trasporto manu militari dall’Italia -
in pieno lockdown - di un carico di 500.000 kit per i test utili a individuare
le persone affette da coronavirus, un’operazione ordinata dai vertici
dell’amministrazione Trump e sulla cui più che sospetta legittimità intende
indagare la Procura della Repubblica di Brescia dopo l’esposto di una cittadina
lombarda e del suo legale (l’avv. Giancarlo Cipolla) e una prima archiviazione
dei magistrati di Cremona. Secondo i denuncianti ci sarebbe un nesso tra il
ridottissimo numero di tamponi effettuati e la scomparsa di decine di migliaia
di cittadini italiani nei primi mesi di pandemia; da qui l’ipotesi di gravi reati
(epidemia colposa, omicidio e lesioni colposi, abuso e omissioni di atti
d’ufficio) a carico di “persone da individuare”.
Oggi quanto accadde in quei mesi
appare ancora più grave. I documenti in nostro possesso e le dichiarazioni
ufficiali dei responsabili del Dipartimento della Difesa e di quello della
Sanità USA ci consentono infatti di documentare perlomeno nove missioni in
trenta giorni dei grandi velivoli da trasporto C-17 Globemaster III di US Air
Force sulla rotta Aviano-Memphis, per consegnare alle autorità di Washington
non meno di cinque milioni di tamponi prodotti negli stabilimenti della Copan
Diagnostics S.p.A. di Brescia.
Per comprendere chi, come e perché
diede il via al trasporto dei kit diagnostici è utile riportare il contenuto di
un comunicato emesso il 20 marzo dall’ufficio stampa della Defense Threat Reduction Agency (DTRA),
l’agenzia
del Pentagono per il contrasto delle armi di distruzione di massa (chimiche,
biologiche, radiologiche, nucleari). Nel riferire sul primo volo effettuato da
Aviano quattro giorni prima dal 164th
Airlift Wing della Tenneesse Air Guard National, la DTRA dichiarava di aver concorso
in prima persona al trasferimento negli Stati Uniti di 13 pallet con i kit
per il rilevamento del Covid-19. “Questi tamponi sono una componente
fondamentale per rispondere all’espansione della pandemia negli USA e
migliorare le capacità dei test mediante i drive-in
così come annunciato recentemente dal Presidente degli Stati Uniti”, aggiungeva
l’ufficio stampa dell’agenzia del Pentagono. “Gli sforzi per coordinare il
trasporto sono iniziati il 14 marzo, quando il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento
della Salute hanno deciso congiuntamente una missione di trasporto militare per
trasferire immediatamente negli Stati Uniti un carico massivo di kit
diagnostici anti-Covid19 dalla Copan Diagnostics, una delle maggiori fornitrici
di tamponi, con sede a Brescia in Italia”.
“Operando in stretto rapporto con i
nostri partner del Dipartimento della Salute e dell’U.S. Transportation Command
(USTRANSCOM), noi siamo in grado di costruire un ponte aereo internazionale per
consegnare velocemente e in modo sicuro i tamponi negli USA”, proseguiva il
comunicato della Defense Threat Reduction Agency. “Il primo trasporto aereo del
materiale sanitario costituito da mezzo milione di tamponi è giunto il 17 marzo
all’aeroporto internazionale di Memphis, dove ha sede l’hub commerciale della
società di spedizioni FeDex, che nella stessa giornata ha poi distribuito i kit
in tutto il paese grazie alla partnership pubblico-privato promossa dalla Coronavirus Task Force della Casa Bianca.
Secondo il maggiore dell’Esercito Jeffrey Froude, responsabile del trasporto
aereo della missione, DTRA è stata chiamata ad operare per la sua precedente
esperienza di coordinamento dei trasporti del vaccino contro l’Ebola dalla
Germania agli USA, durante l’epidemia in Congo nel 2019. Come ha aggiunto il
maggiore Froude, i nostri team sono in
grado di movimentare forniture medico-sanitarie dall’Italia all’America in sole
55 ore. Questa missione ha dimostrato l’agilità e l’impegno della DTRA nel
realizzare le missioni essenziali del Pentagono a supporto della nostra Nazione”.
Il 19 marzo 2020, tre giorni dopo il
volo sull’Atlantico del C-17 Globemaster di US Air Force, l’Air Mobility
Command, il Comando Mobilità Aerea dell’Aeronautica
militare USA responsabile di tutti i velivoli da trasporto strategico, rendeva nota
la conclusione di un secondo trasferimento di kit diagnostici anti-coronavirus
dalla base di Aviano a Memphis. “Oggi l’equipaggio proveniente
dalla base aerea di Travis (Fairfield, California) e il 164th Airlift Wing hanno
scaricato i tamponi per i test anti-Covid19 nella base aerea della Guardia
nazionale di Memphis, Tennessee”, esordiva l’AMC. “Approssimativamente 500.000 tamponi
e altre forniture sono stati trasportati in volo dalla base di Aviano all’hub
di FedEx, per essere distribuiti alle infrastrutture sanitarie di tutto il
paese. La missione segue la prima diretta dall’Air Mobility Command del 16-17
marzo, con cui sono stati trasportati altri 500.000 tamponi a supporto del Dipartimento
della Salute, nell’ambito dello sforzo di tutto il governo per combattere la
pandemia. I tamponi sono stati prodotti dalla società italiana Copan
Diagnostics S.p.A., che continua a produrne sufficienti quantità per soddisfare
le richieste italiane e globali. Mentre gli Stati Uniti continuano a comprare
questi tamponi, le unità attive dell’AMC, i riservisti e l’Air National Guard sono
onorati di trasportare il generoso sostegno del nostro partner italiano per
aiutare il popolo americano”. Congiuntamente alla nota, l’Air Mobility Command
pubblicava una fotogallery con le operazioni di scarico dei tamponi a Memphis.
Il 19 marzo pure l’US Air
Force Medical Service, il servizio medico dell’Aeronautica militare pubblicava
una breve notizia con foto dei tamponi giunti da Aviano. Il giorno successivo
era invece lo stesso Dipartimento della Salute a spiegare le motivazioni
dell’acquisto di milioni di tamponi in Italia e a fornire altri particolari
inediti sull’affaire (HHS, DOD coordinate
international airlift of COVID-19 supplies, il titolo del comunicato). “Giovedì (si tratta sempre di giorno 19, nda), il Dipartimento di Sanità e
Servizi Umani (HHS) e il Dipartimento della Difesa (DOD) hanno coordinato il
trasporto aereo internazionale d’emergenza di 500.000 tamponi e kit di campioni
utilizzati per i test del Covid-19 in uno sforzo per incrementare i test
diagnostici per gli Americani”, esordiva la nota. “Copan Diagnostics S.p.A., con
sede in Italia, recentemente ha informato i funzionari governativi USA che non
era in grado di effettuare il trasporto dei tamponi e dei kit di campionamento
ai propri distributori negli Stati Uniti a causa della chiusura delle frontiere
e della cancellazione dei voli in Europa”.
“Riconoscendo
che questa società è una delle principali fornitrici dei kit al mercato
statunitense e che ciò può creare il rischio di una scarsa disponibilità di
queste forniture critiche, il governo USA è intervenuto rapidamente”,
aggiungeva il Dipartimento della Salute. “Parecchie agenzie interne all’HHS,
inclusi l’Ufficio del vicesegretario per la Preparazione e la Risposta e la
Food and Drug Administration (FDA), hanno operato immediatamente in collaborazione
con il Dipartimento della Difesa e la Defense Threat Reduction Agency (DTRA), per
effettuare un ponte aereo dall’Italia a Memphis, il maggiore hub di FedEx. Quest’ultima
ha poi spedito i prodotti a molteplici società diagnostiche statunitensi, a
supporto dei test anti-Covid del settore privato. Copan Diagnostics continua a
produrre i tamponi in quantità sufficiente per soddisfare i bisogni italiani e
vendere all’estero”. In che modo la maggiore autorità sanitaria degli Stati Uniti
d’America fosse in grado di conoscere le reali capacità produttive dell’azienda
bresciana è difficile da comprendere; ancora più incomprensibile la necessità
di doverne assumere quasi il ruolo di portavoce con una propria nota ufficiale.
Il
comunicato del Dipartimento di Sanità riserva però qualche altra (amara)
sorpresa. “Una consegna militare d’emergenza di 500.000 kit provenienti da
un’azienda in Italia che ha forniture sufficienti da poterle vendere fuori dall’Europa
è esattamente il modello di cooperazione pubblico-privato e l’approccio
dell’intero governo che ha caratterizzato la risposta dell’Amministrazione Trump
al Covid-19, ha dichiarato il Segretario dell’HHS Alex Azar”, concludeva il
Dipartimento. “Grazie a questo veloce coordinamento tra le agenzie e il settore
privato, le società private di diagnostica saranno in grado di fornire test
rapidi a centinaia di migliaia di americani”.
Di
estremo rilievo anche quanto riferito dai giornalisti Shira Stein ed
Anthony Capaccio in un lungo reportage apparso il 20 marzo su Bloomberglaw.com, una piattaforma web privata USA che fornisce informazioni in campo
giuridico e legislativo (Air
Force Will Fly Swabs From Italy to Boost Testing in the U.S., il
titolo). L’articolo riportava in particolare alcune dichiarazioni in materia di
lotta anti-Covid di Peter Navarro, consigliere personale di Donald
Trump e direttore della politica commerciale e manifatturiera della Casa Bianca,
nonché coordinatore delle politiche del Defense
Production Act, la legge che regolamenta il sistema di approvvigionamento
di sistemi d’armi, apparecchiature, medicinali, ecc. in caso di guerre e
pandemie. “Gli Stati Uniti puntano a
ricevere ogni settimana circa un milione di tamponi nasali per testare il
coronavirus grazie ad una missione in corso dall’Italia, ha dichiarato Peter
Navarro. La società produttrice Copan Diagnostics
si è impegnata a fornire i tamponi su base continuativa dalla sua facility
italiana, e si prevede che altri due carichi giungano negli USA nella tarda
sera di giovedì e venerdì (19 e 20 marzo nda), ha aggiunto Navarro”.
“Un altro carico di 500.000 tamponi è arrivato giovedì a Memphis, ha
riferito il portavoce dell’Air Force Air Mobility Command, colonnello Damien
Pickart. Ciò consente di prevenire un
bottleneck (letteralmente collo di bottiglia, nda) nella catena di
fornitura del protocollo dei test e in tal modo evitare che essi vengano a
mancare, ha aggiunto Navarro. I
tamponi nasali sono necessari per testare le persone per il coronavirus e in alcune
aree del paese si è già registrata una loro scarsità. Molti tamponi nasali sono
prodotti in Italia. Il primo carico è giunto il 18 marzo e aveva circa 800.000 tamponi,
dei quali 500.000 includevano le fiale di raccolta; l’U.S. Air Force effettuerà
ben tre voli la settimana per prendere le forniture dalla base aerea di Aviano,
a nord di Venezia nel prossimo futuro”, ha detto Navarro. I tamponi stanno
volando con i velivoli dell’Aeronautica militare perché le restrizioni di
viaggio in Italia hanno impedito a Copan di trasportare il prodotto”.
“Peter Navarro ha contribuito a
spianare la strada alla missione condotta dalla Defense Threat Reduction Agency,
attraverso il capo del Defense Department Acquisition, Ellen Lord”, spiegavano
i giornalisti di Bloomberglaw.com. “Lord ha
autorizzato la missione con il Segretario della Difesa Mark Esper, e il suo staff
ha aiutato a coordinarla. Le missioni saranno effettuate dagli equipaggi dell’Air
Mobility Command, lo stesso comando che ha gestito il volo iniziale. Il Crisis Battle Staff e l’Operational Planning Team dell’AMC hanno
predisposto un servizio 24 ore su 24 per pianificare e realizzare queste
missioni”. Data la rilevanza dell’operazione tamponi risulta scarsamente
credibile che essa sia stata effettuata senza l’avallo del governo Conte e in
particolare dei ministri della difesa, degli affari esteri e della salute. Inoltre
sarà compito dei magistrati bresciani
comprendere pure perché la lungimiranza
dell’amministrazione Trump nel puntare al tracciamento e al tamponamento contro
il coronavirus non abbia invece caratterizzato negli stessi mesi le scelte italiane.
Perché la Presidenza del Consiglio formalizzi la richiesta di offerta per
kit e reagenti per la rilevazione delle infezioni si è dovuto attendere infatti
l’11 maggio 2020, tre mesi e mezzo dopo la delibera dello stato di emergenza in
Italia.
L’annuncio
del consigliere di mister Trump, Paolo Navarro, sui tre trasferimenti
settimanali di tamponi dall’Italia agli USA è stato certamente esagerato, pur
tuttavia è certo che dal 19 marzo al 2 aprile perlomeno cinque velivoli C-17
Globemaster III di US Air Force hanno
attraversato l’Atlantico zeppi di forniture sanitarie prodotte nel bresciano.
La mattina del 3 aprile il vicecomandante dell’Air Mobility Command, generale
Jon T. Thomas annunciava nel corso di una conferenza stampa che la “settima missione
degli equipaggi preposti al trasporto dei tamponi dalla base di Aviano alla
base dell’Air National Guard di Memphis si è conclusa la notte scorsa”. “A
partire del 16 maggio e sino al 2 aprile – riporta la nota del Comando di US
Air Force – i C-17 dell’AMC hanno consegnato 3,5 milioni di tamponi per i test
del Covid-19. Missioni aggiuntive sono previste nei prossimi due giorni”.
Fonti
del Pentagono hanno poi fornito un’accurata descrizione della missione
successiva, l’ottava, conclusasi il 3 aprile. Quello stesso giorno il sergente Chelcee Arnold, addetto stampa del 164th Airlift Wing (lo Stormo della Tenneesse Air Guard National con quartier generale
nella città di Memphis), riferiva che il trasporto aveva riguardato
“approssimativamente 972.000 tamponi”. “La
missione – proseguiva Arnold – ha preso il via originariamente dopo uno stage
di due settimane dell’equipaggio del C-17 nella base di Al Udied, Qatar e all’ultimo
minuto è stata convertita in una operazione di trasporto anti-Covid19”. Anche stavolta
gli ufficiali USA ci tenevano a precisare che i tamponi “sono stati prodotti
dall’azienda italiana Copan Diagnostics S.p.A., che continua a produrne
sufficienti quantità per soddisfare le richieste italiane e globali”. La
notizia sull’ottavo trasporto transoceanico veniva ripresa dal sito web della Guardia Nazionale,
da quello del Comando di US Air Force di Aviano e da quello della base aerea
interforze di McGuire-Dix-Lakehurst (New Jersey) da cui provenivano alcuni dei
militari impiegati nelle operazioni di carico e scarico dei tamponi.
La giornalista Valerie Insinna di Airforcetimes.com ha ricostruito in un
articolo del 6 aprile l’itinerario di volo del C-17: decollato l’1 aprile dalla grande base di Al Udeid, il velivolo si è prima recato a
Ramstein in Germania e il giorno successivo è giunto ad Aviano. “Esso è rimasto
a terra in Italia per appena un’ora, un tempo sufficiente per gli avieri per
far rotolare i pallet con i kid dei test avvolti nella plastica all’interno del
corpo dell’aereo”, scriveva Insinna. “Poi l’equipaggio è decollato, volando
prima alla Pease Air National Guard Base in New Hampshire e atterrare infine a
Memphis, giorno 3 aprile. E’ questa l’ottava volta che un equipaggio
dell’Aeronautica militare trasporta tamponi anti-Covid19 negli Stati Uniti dopo
la prima operazione avvenuta il 16 marzo”.
Il nono
trasporto di tamponi da Aviano a Memphis veniva comunicato dal sergente
maggiore Emily Beightol-Deyerle del 167th Airlift Wing. “Il 16 aprile 2020 il
nostro reparto di volo ha trasportato più di un milione di test anti-Covid dall’Italia
agli Stati Uniti. Diciotto pallet hanno riempito il vano di carico del C-17
Globemaster II. La missione denominata in codice Reach 483 è partita sotto la pioggia da Shepherd Field,
Martinsburg, West Virginia, intorno alle 8 di sera del 14 aprile. I pallet sono
stati scaricati in Tennessee il 16 aprile, un giorno prima di quanto previsto”.
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