UCRAINA. La Brigata Marina San Marco addestra in Italia le truppe di Kiev
La Brigata Marina “San Marco”
starebbe addestrando in Puglia le unità anfibie d’élite delle forze armate
ucraine. Molto più che un’ipotesi dato che lo scorso anno l’Intendenza della
Marina Militare di Brindisi ha affidato ad una società cooperativa piemontese i
servizi di interpretariato e traduzione in lingua ucraina da svolgersi per un
periodo di cinque anni presso le infrastrutture militari che ospitano i reparti
del “San Marco”.
Nell’archivio online dello
Stato Maggiore della Marina è consultabile il fascicolo n. 573/2023 relativo al
bando di gara con oggetto “Servizio di
interpretrariato simultaneo italo ucraino italiano-ucraino, connesso con le
attività Amphibius Light Infantry
Training (ALIT) a Brindisi nell’ambito della European Union Military
Assistance Mission in support of Ukraine (EUMAM UA)”. (1)
Il
verbale allegato, redatto il 23 ottobre 2023 dalla Commissione aggiudicatrice
della gara, fornisce ulteriori particolari sui servizi e i costi delle attività
a favore degli “ospiti” ucraini in addestramento in Italia. “La
sottonotata Commissione, nominata in data 9 gennaio 2023 dalla Direzione di
Intendenza Marina Militare di Brindisi, si è riunita con modalità da remoto per
procedere all’apertura delle buste tecniche ed economiche delle ditte che hanno
partecipato alla gara in oggetto pubblicata il 6 ottobre 2023 sul portale della
pubblica amministrazione”, vi si legge. “Vista l’esigenza rappresentata dallo
Stato Maggiore della Marina 8° Reparto Anfibio (12/09/2023), per una spesa
complessiva di 140.000 euro IVA compresa necessaria per procedere con
l’acquisizione di un servizio d’interpretariato simultaneo
italiano-ucraino/ucraino-italiano; preso atto dell’offerta di 4 operatori
economici e che il maggiore ribasso è stato quello di Eurostreet Società
cooperativa (52,56%), il 16 ottobre 2023 la Commissione ha deliberato che
l’offerta presentata venisse inviata al Battaglione Scuole “Caorle” per la
congruità tecnico-economica”. Giudicata positivamente la proposta, la settimana
dopo veniva formalmente affidato il contratto alla società di traduzioni di
Biella, con scadenza prevista il 23 ottobre 2028. (2)
Top
secret il numero dei militari ucraini che saranno addestrati alle operazioni
anfibie e di sbarco dalla Brigata Marina “San Marco”,
il reparto d’eccellenza della Marina italiana preposto alla “proiezione di
forza dal mare”, all’interdizione marittima ed antipirateria in ambito
internazionale e alla “difesa” delle installazioni navali. Molto probabilmente
la formazione bellica dei marines dell’Ucraina è assicurata dagli istruttori
del Battaglione “Caorle”
(l’istituto addestrativo del “San Marco”), alcuni dei quali specializzatisi
presso lo US Marine Corps. (3)
Come indicato dal bando di gara per l’affidamento delle
traduzioni, le attività addestrative nel comprensorio brindisino vengono
effettuate nell’ambito della Missione UE di assistenza militare all’Ucraina (EUMAM
Ukraine), varata da Bruxelles dopo l’invasione russa del 22 febbraio 2022 con
lo scopo di “rafforzare le capacità delle forze armate ucraine nella difesa
dell’integrità territoriale dentro i confini riconosciuti internazionalmente e
per scoraggiare e rispondere a possibili future offensive militari da parte
della Russia e di altri potenziali aggressori”. (4)
Nello specifico, EUMAM Ukraine sta fornendo – grazie al contributo dei reparti specializzati dei 24 membri dell’Unione europea – l’addestramento in tutti i settori di combattimento, compreso quello CBRN (chimico-batteriologico-radiologico-nucleare), dell’intelligence, delle telecomunicazioni e della manutenzione dei sistemi d’arma. “Gli Stati membri dell’Unione europea hanno offerto moduli addestrativi e personale e tutte le attività sono svolte in territorio UE”, spiega Bruxelles. “L’addestramento è supportato dalla fornitura alle forze armate ucraine di equipaggiamento per scopi letali e non letali, finanziato dall’European Peace Facility”. Ad oggi risultano spesi per EUMAM Ukraine 361 milioni di euro; 60.000 i militari ucraini già addestrati (le unità di 18 brigate), mentre altri 15.000 saranno addestrati entro la fine dell’inverno. (5)
Quella avviata dalla Brigata
Marina “San Marco” non è la prima attività addestrativa in Italia per le unità
militari ucraine impiegate nella guerra contro la Russia. Nel marzo 2023
un’inchiesta del Fatto Quotidiano
rivelò che un contingente di venti uomini dell’esercito ucraino si stava
addestrando presso il Comando Artiglieria
Contraerei di Sabaudia (provincia di Latina). Le attività di formazione si
sarebbero centrate in particolare sull’impiego del sistema missilistico SAMP-T,
poi fornito dal governo italiano alle autorità di Kiev per la “difesa” contro
gli attacchi aerei russi. (6) Il reparto di Sabaudia è alle
dirette dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto di
Verona e ha le sue unità dislocate in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio:
tra esse c’è il 4° Reggimento Artiglieria Controaerei “Peschiera” di Mantova a
cui è affidato l’uso delle quattro batterie di missili SAMP-T in dotazione
all’Esercito.
Sviluppato
a partire dai primi anni 2000 dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA
Italia, MBDA Francia e Thales, nell’ambito del programma di cooperazione
militare-industriale italo-francese FSAF (Famiglia
di Sistemi Superficie Aria), il SAMP-T è un sistema missilistico a media
portata per il “contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a
corto raggio” e degli aeromobili a pilotaggio remoto. Fa uso del missile Aster
30, dotato di un raggio d’azione di 100 km per l’intercettazione di aerei e 25
km per quella dei missili. Le batterie sono costituite da lanciatori con un
numero variabile da 8 a 48 missili. (7)
L’invio
all’estero di specialisti dell’Aeronautica ucraina per l’addestramento sul
SAMP-T era stato annunciato a inizio febbraio
2023 dal generale Nikolai Oleshuk, comandante delle forze
aeree nazionali. L’alto ufficiale, in particolare, aveva ringraziato i governi
di Italia e Francia per la decisione di fornire il
sistema “per proteggere l'Ucraina dai
missili russi e rafforzare la difesa aerea del Paese”, auspicando che gli
specialisti “possano tornare in primavera in Ucraina non a mani vuote ma
con conoscenze, abilità e lo stesso SAMP-T”. (8) In occasione del ciclo
addestrativo a Sabaudia, la presenza in Italia dei militari ucraini ha
trovato conferma in un “annuncio” di lavoro
circolato sulle chat di professionisti del settore, in cui si spiegava
che un non meglio precisato “ente statale” era alla ricerca “con urgenza” di 14
interpreti dall’italiano all’ucraino “da
impiegare per un training militare da
effettuare in Lazio e Toscana tra marzo e aprile 2023”. (9)
Il 12 luglio 2024 un servizio giornalistico di Viterbo Today.it, corredato da un video,
ha rivelato che qualche mese prima si era svolta nel poligono di Monte Romano,
nei pressi di Viterbo, un’esercitazione militare a cui avevano partecipato
reparti di fanteria italiani ed ucraini. “Dalle immagini si vede che i militari si muovono su mezzi blindati Puma in uso all’Esercito; quando l’inquadratura
si sposta, viene immortalato un soldato in mimetica con un patch che riporta il
gruppo sanguigno e poi il nome in cirillico di un militare ucraino”, scriveva
il giornalista Alberto Berlini. “Siamo nella Tuscia viterbese, non lontano
dalla base militare di Monte Romano dove è di stanza l'80° Reggimento Roma. Il
ministero della Difesa non ha immediatamente risposto a una richiesta di
chiarimenti da parte di Today.it.
Fonti dell'esercito spiegano che lo scorso maggio reclute ucraine hanno
effettivamente partecipato a una tre giorni di combattimento simulato nell’ambito
di un corso di addestramento di base tenuto dalla scuola di Fanteria di Cesano.
Il tutto nell’ambito dell’operazione di assistenza militare europea
all’Ucraina”. (10)
Dallo scorso mese di novembre è stato avviato in Italia anche un ciclo di attività formative dei funzionari dell’Amministrazione marittima dell’Ucraina in vista dell’ingresso del paese nella UE e nella NATO. La formazione è curata dalla Guardia Costiera italiana, in collaborazione con un Istituto Tecnico Superiore della Liguria.
Il programma è stato annunciato il 4 novembre dall’Ufficio comunicazione del Comando generale del Corpo
delle Capitanerie di Porto, dopo la visita ufficiale in Italia di una
delegazione dell’organo istituzionale marittimo di Kiev. I
funzionari ucraini sono stati ospiti dal 28 al 31 ottobre del Centro di formazione sicurezza della navigazione e
trasporto marittimo “C.A. A. De Rubertis” di Genova, istituto specialistico del
Corpo delle Capitanerie di porto preposto alla preparazione degli ufficiali e
dei sottufficiali operanti nel campo della security marittima e portuale.
La formazione
del personale ucraino avviene nell’ambito del progetto bilaterale finanziato
dall’Unione Europea (1.500.000 euro) e denominato Institutional Support
to the State Service for Maritime, Inland Waterway Transport and Shipping of
Ukraine in the Implementation
of the EU Acquis, Norms and Standards on Maritime Safety. Si tratta di un’iniziativa finalizzata a fornire
supporto all’Ucraina nell’adeguamento delle proprie norme nazionali agli
standard europei ed internazionali nel settore del trasporto marittimo.
Il
progetto avrà una durata di 24 mesi: le attività vedono impegnati i centri di
formazione delle Capitanerie di Porto di Genova e di Messina oltre ad esperti
della Guardia Costiera provenienti da tutta la Penisola. I funzionari ucraini saranno
formati nelle materie della sicurezza della navigazione, della ricerca e
soccorso e monitoraggio del traffico, delle attività di controllo dello stato
di approdo e di bandiera.
“Obiettivo centrale del programma
è quello di assicurare l’implementazione degli obblighi internazionali
dell’Ucraina nel settore del controllo dei porti e delle aree costiere, della
formazione e dell’istruzione in campo navale, della protezione delle vite nelle
acque del Mar Nero e del Mare di Azov”, si legge nel bando di gara predisposto
dall’Unione europea. L’istituzione beneficiaria del progetto è
l’Amministrazione dei servizi per il trasporto marittimo nelle acque
dell’Ucraina (Shipping Administration),
organo sotto il diretto controllo del Consiglio dei ministri della Repubblica
di Ucraina.
“La
cooperazione con l’Unione europea è un’opportunità senza precedenti per il
nostro paese per sviluppare la sua industria navale, rendendola più sicura e
più competitiva sul palcoscenico globale”, spiegano le autorità di Kiev. “Tra
le nostre finalità c’è quella di rafforzare le capacità istituzionali nella
cooperazione con la NATO e per accrescere il livello di competenza
professionale dei funzionari civili e governativi nella preparazione di
proposte per i programmi annuali nazionali sotto gli auspici della Commissione
NATO-Ucraina e della Strategia di Comunicazione sull’integrazione
Euro-Atlantica”. (11)
Dallo
scoppio del conflitto con la Russia, oltre all’addestramento militare, l’Italia
ha fornito nove pacchetti di aiuti militari alle forze armate ucraine, di cui
però sono stati mantenuti del tutto segreti il valore, la quantità e le
tipologie dei sistemi d’arma.
“Le
autorità di Roma stanno per consegnare un altro sistema SAMP-T per rafforzare le capacità di difesa aerea per respingere
gli attacchi missilistici russi”, rivela il governo ucraino. “Abbiamo ricevuto
il primo sistema SAMP-T, anche noto come MAMBA, nel 2023. Questa batteria
franco-italiana può tracciare dozzine di obiettivi ed intercettarne una decina
simultaneamente, ed è anche l’unisco sistema di produzione europea in grado di
intercettare missili balistici. Inoltre, l’Italia continua a contribuire alla
Missione UE di assistenza militare (EUMAM) in Ucraina fornendo addestramento e
moduli formativi. Allo stesso tempo, le forze armate italiane condurranno
esercitazioni ad hoc e specializzate su base bilaterale in stretto
coordinamento con EUMAM Ukraine e il Security Assistance Group for Ukraine. La
Repubblica d’Italia continuerà a fornire addestramento, istruttori e
attrezzature per rafforzare le agenzie istituzionali così come la Guardia
Nazionale e il Servizio di controllo delle frontiere dell’Ucraina”. (12)
In vista del rafforzamento dei programmi di cooperazione militare tra Roma
e Kiev, il 16 novembre 2023 una delegazione del ministero della Difesa e di
cinque aziende italiane produttrici sistemi d’arma, guidata dal generale
Luciano Portolano, si è recata in vista in Ucraina per incontrare i vertici del
ministero delle Industrie strategiche nazionali. “Nel corso dell’incontro, la
parte italiana ha espresso l’interesse nel cooperare nel campo dell’industria
aerospaziale, della produzione di veicoli blindati, della protezione aerea,
dello sminamento del territorio ucraino e nella condivisione di innovazioni
tecnologiche”, riporta la rivista specializzata ucraina Militarnyi. “Il governo italiano sta stanziando fondi separati, una
parte dei quali saranno impiegati per sviluppare innovazioni militari in
Ucraina. Inoltre, istituti scientifici italiani saranno coinvolti nello
sviluppo delle tecnologie ucraine”. Le cinque aziende in visita a Kiev erano
Leonardo S.p.A., Fincantieri, Elettronica, Iveco Defense Vehicles e FAE Group
S.p.A.”. (13)
Lo
scorso 3 dicembre, a conclusione del vertice dei ministri degli Esteri dei
paesi membri della NATO tenutosi a Bruxelles, il ministro Antonio Tajani ha
annunciato che l’Italia invierà a Kiev entro la fine dell’anno il decimo pacchetto
di “aiuti” militari. “Noi continuiamo
a sostenere l’Ucraina da tutti i punti di vista, politico, finanziario,
economico e militare”, ha dichiarato Tajani. “Stiamo lavorando per la
ricostruzione del Paese, tant’è che la conferenza internazionale del prossimo
anno si terrà a Roma nel mese di luglio (…) Vedremo se sarà necessario, poi,
approvare una norma da far votare al Parlamento, per continuare ad aiutare
l’Ucraina anche nel 2025. L’obiettivo è quello di arrivare alla pace, che sia
una pace giusta. Significa la non sconfitta dell’Ucraina e quindi
l’indipendenza dell’Ucraina”.
Secondo Analisi Difesa, il nuovo pacchetto
militare italiano potrebbe includere i missili Aster 30 per il secondo sistema di difesa aerea SAMP-T fornito a fine
settembre. Ad aprile l’Italia avrebbe fornito a Kiev anche i missili da
crociera Storm Shadow/Scalp che possono colpire ad una distanza di 500
chilometri, potenzialmente dunque anche in territorio russo. “Tali missili,
integrati sui velivoli ucraini Sukhoi Su-24M avrebbero un raggio d’azione
limitato a 250 chilometri, ma se l’Italia li ha davvero forniti a Kiev non si
può escludere che ne possa cedere altri anche se le scorte di queste armi
presso l’’Aeronautica Militare (che li ha impiegati nelle operazioni in Libia nel
2011) potrebbero essere numericamente limitate”, conclude Analisi Difesa. (14)
Note
5) https://www.eeas.europa.eu/eeas/european-union-military-assistance-mission-ukraine-eumam_en?s=410260
8)
https://tg24.sky.it/cronaca/2023/03/20/ucraina-addestramento-italia-samp-t#00
9) https://www.wired.it/article/interpreti-ucraino-ricerca-italia-training-militare
13) https://mil.in.ua/en/news/italian-defense-industry-heavyweights-collaborate-with-ukraine/
Articolo
pubblicato in Pagine Esteri il 10 dicembre 2024, https://pagineesteri.it/2024/12/10/mondo/ucraina-la-brigata-marina-san-marco-addestra-in-italia-le-truppe-di-kiev/
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