Fincantieri e industrie belliche italiane alla conquista del Pakistan
Fincantieri
S.p.A., il gruppo leader della cantieristica italiana (controllato per il 71,3%
dalla Cassa Depositi e Prestiti - Ministero dell’Economia e delle Finanze)
punta sempre più sulla produzione bellica e sulla delocalizzazione degli
stabilimenti.
In
occasione della XII edizione di IDEAS, la fiera internazionale delle armi
tenutasi nei giorni scorsi a Karachi, i manager di Fincantieri hanno firmato un
Memorandum of Understanding con la
Marina Militare del Pakistan per avviare programmi di cooperazione nei settori
della formazione, della ricerca e sviluppo di progetti industriali.
A
firmare l’accordo il responsabile vendite della Divisione Navi Militari di
Fincantieri, Mauro Manzini, e il Comandante delle forze navali pakistane, Syed
Ali Sarfraz, pure direttore del Pakistan
Maritime Science & Technology Park (PMSTP).
Con sede nella capitale dello Stato
asiatico, il PMSTP è stato concepito per promuovere la crescita dei settori
marittimi, inclusa la cantieristica navale, e per favorire l’innovazione e lo
sviluppo di nuovi progetti destinati alla Marina da guerra del Pakistan.
Presso
l’innovativo Parco scientifico e tecnologico di Karachi, Fincantieri “intende
rafforzare la propria presenza nell’industria marittima del Pakistan e
consolidare il rapporto con la Marina del Paese per supportarne gli obiettivi
strategici”, come spiegato dai manager del gruppo italiano.
Tra i
progetti che potrebbero vedere collaborare insieme Fincantieri e il complesso
militare-industriale pakistano c’è quello relativo allo sviluppo e produzione
di un nuovo sottomarino leggero, con capacità stealth, per condurre operazioni
top secret in acque poco profonde.
Un
prototipo del battello subacqueo, indicato con il codice S800, è stato
presentato da Fincantieri nel febbraio 2023 alla kermesse delle industrie
belliche IDEX, negli Emirati Arabi Uniti.
Basato
sul sottomarino di dimensioni maggiori S1000, il prototipo – secondo il gruppo
cantieristico a capitale statale – ha attirato l’attenzione della Marina
Militare del Pakistan e di altri Paesi del Golfo.
Come
evidenziato da Formiche.Net, le forze
armate di molti Stati arabi puntano a potenziare i propri dispositivi navali e
subacquei per contrastare la “minaccia” iraniana.
“Le
capacità underwater di Teheran
preoccupano di conseguenza i vicini regionali”, spiega la testa online. “Per
questo, anche il Pakistan ha già avviato un processo di ammodernamento per
aumentare la propria flotta sottomarina, e nel 1988 aveva acquistato
dall’Italia diversi mini-sottomarini MG110 della classe Cosmo”.
Queste
piattaforme subacquee furono prodotte a Livorno dalla Cosmos – Costruzione
Motoscafi Sottomarini s.a.s. (poi rilevata dalla DRASS). Alla Marina militare
del Pakistan, la Cosmos consegnò pure tra il 1966 e il 1972 i sottomarini di
medie dimensioni della classe SX-404.
Lungo
51 metri e alto 10, il mini-sottomarino S800 è in grado di ospitare 18 membri
di equipaggio ed operare a una profondità di 250 metri con una resistenza in
immersione fino a sette giorni senza bisogno di emergere.
L’S800 può essere armato con cinque lanciasiluri ed è dotato di un sistema
di controllo automatizzato della piattaforma.
“Le sue dimensioni e le sue caratteristiche operative lo rendono l’assetto
strategico più adatto a supportare le operazioni delle Forze Speciali, fornendo la possibilità di rilasciare e recuperare due
carri in missioni completamente segrete”, ha dichiarato l’ex contrammiraglio Marcellino Corsi, consulente senior di
Fincantieri S.p.A..
Sempre secondo Corsi, la costruzione dell’S800 richiederà circa un anno, al
contrario dell’S1000 che richiede due anni e mezzo per essere assemblato. “La
sperimentazione nel caso dell’S800 verrà effettuata dal primo acquirente per
l’esportazione”, ha aggiunto l’ex ufficiale della Marina Militare. Cioè, assai
probabilmente, il Pakistan.
L’accordo stipulato tra Fincantieri e la Marina Militare pakistana è frutto
di una (dispendiosa) campagna politica-diplomatica-militare a tutto campo
dell’establishment nazionale.
Dal 14
al 16 ottobre 2024, nell’ambito di un lungo tour della regione
dell’Indopacifico, il Carrier Strike
Group (CSG) della Marina da guerra italiana, composto dalla portaerei
“Cavour” e dalla fregata lanciamissili “ITS Alpino”, aveva fatto tappa a
Karachi.
“Si è
trattato di una visita storica, in quanto il Cavour è stata la prima portaerei
ormeggiata nel porto pakistano”, riporta lo Stato maggiore della Marina. “La
tappa del CSG a Karachi ha significato non solo il crescente impegno navale
dell’Italia nella regione indo-pacifica, ma anche il rafforzamento delle
relazioni bilaterali con il Pakistan. Negli anni, l’Italia e il Pakistan hanno
lavorato a stretto contatto per promuovere la cooperazione internazionale e
salvaguardare gli interessi di sicurezza marittima”.
Alla
cerimonia di benvenuto organizzata dalla Marina pakistana erano presenti l’ambasciatrice
d’Italia presso la Repubblica Islamica del Pakistan, Marilina Armellin, il console
a Karachi, Danilo Giurdanella, l’addetto alla Difesa italiano, colonnello
Enrico Rosa.
La
fregata “Alpino” ha ospitato in particolare il Forum dell’Industria della Difesa, un evento organizzato dal
Segretariato Generale della Difesa e dalla Direzione Nazionale degli Armamenti,
in collaborazione con la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio,
la Difesa e la Sicurezza (AIAD), “per contribuire ad approfondire il dialogo
tra le industrie della difesa italiane e pakistane”.
L’ambasciatrice
Armellin e l’ammiraglio di Squadra Stefano Barbieri hanno poi incontrato il
Primo ministro della provincia del Sindh, Syed Murad Ali Shah e lo Stato
Maggiore della Marina pakistana.
Il 15
ottobre, Marilina Armellin e l’ammiraglio Barbieri hanno visitato il cantiere
navale e di ingegneria di Karachi, incontrando l’amministratore delegato,
contrammiraglio Salman Ilyas. All’incontro erano presenti anche i
rappresentanti dell’industria italiana della difesa Leonardo, Elettronica, MBDA
e Fincantieri. “Nell’occasione sono state discusse questioni di interesse
reciproco e prospettive di cooperazione futura con il cantiere”, ricorda
l’Ambasciata italiana a Karachi.
Nella
capitale pakistana si era tenuto a metà maggio 2024 il 15° Comitato
bilaterale militare Italia-Pakistan
alla presenza del Segretario della difesa e direttore nazionale degli
armamenti, generale Luciano Portolano, del segretario per la produzione del
ministero della difesa del Pakistan, generale Muhammad Chiragh Haider, e degli immancabili
rappresentanti delle industrie belliche italiane Elettronica, Fincantieri,
Leonardo e MBDA Italia.
“L’attività
è risultata ancora più proficua grazie agli incontri che il generale Portolano
ha intrattenuto, in particolare, con il Capo di Stato maggiore della difesa, il
generale Sahir Shanshad Mirza, il Capo dell’Esercito, generale Syed Asim Munir
e il Capo della Marina, ammiraglio Naveed Ashraf”, spiegava lo Stato maggiore
delle forze armate italiane.
“Il
comitato intende rafforzare i legami tra i due paesi in tema di difesa
attraverso una crescente cooperazione e condivisione delle tecnologie in
sinergia con le principali industrie italiane della difesa, nel settore navale,
aeronautico, dell’Electronic Warfare, della difesa aerea e nel supporto
logistico degli equipaggiamenti acquisiti o in corso di acquisizione”.
A
conclusione della missione nel Paese asiatico, il generale Portolano ha inteso rimarcare
l’importanza che il Pakistan riveste per la stabilità regionale.
“L’area
dal punto di vista geopolitico è caratterizzata da un aumento della
recrudescenza del terrorismo internazionale”, ha dichiarato. “Da qui, la
necessità condivisa da entrambi le parti di promuovere, in maniera sinergica,
le azioni necessarie volte a contribuire al miglioramento delle condizioni
di sicurezza, stabilità e sviluppo nella regione”.
Prima
di lasciare Karachi, la delegazione italiana ha visitato a Rawalpindi il National Aerospace Science & Technology
Park (NASTP), il parco tecnologico dell’Aeronautica Militare del Pakistan
realizzato grazie al lavoro congiunto tra industria, mondo accademico e
governo.
La
missione del NASTP è di promuovere la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo nel
settore dell’aviazione, dello spazio, dell’IT e della cyber defence, “al fine
di creare un innovativo ecosistema tecnologico di riferimento aperto alle
collaborazioni internazionali”.
Articolo
pubblicato l’1 dicembre 2024 in Africa
ExPress, https://www.africa-express.info/2024/12/01/fincantieri-e-industrie-belliche-italiane-alla-conquista-del-pakistan/
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